Alla 43esima sessione del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, appena terminata, a rappresentare il Piemonte c’era il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Bilancio, Carlo Riva Vercellotti.
Tanti i temi d’attualità all’ordine del giorno: dalla guerra in Ucraina fino al futuro ruolo del Consiglio d’Europa, passando attraverso i dibattiti su hate speech e fake news, sulle finanze regionali in tempo di crisi e ancora sul problema di offrire un’accoglienza rispettosa a donne e bambini rifugiati.
«Per me è stato un grande onore partecipare ai lavori – commenta l’esponente di Fratelli d’Italia -. Ho avuto l’occasione di confrontarmi con sindaci e rappresentanti delle regioni di tutta Europa su argomenti al centro del dibattito politico attuale, offrendo il mio contributo, in cambio di un’accresciuta consapevolezza del valore del nostro Paese. Ai delegati dell’Ucraina ho potuto confermare la linea in politica estera del nostro neo Premier, Giorgia Meloni, a sostegno del popolo ucraino, sottolineando ancora una volta che l’Italia è dalla parte delle democrazie occidentali per contrastare ogni violazione delle regole della convivenza tra nazioni».
In questa 43esima sessione plenaria sono state anche discusse e approvate risoluzioni su temi energetici e ambientali e la valorizzazione delle identità regionali.
«Ci siamo inoltre confrontati sugli interventi finanziari adottati dalle regioni europee durante il Covid e con la crisi energetica – continua Riva Vercellotti -. È stato confortante constatare che la scelta portata avanti dal Piemonte di ascoltare e dialogare con imprese e categorie rappresenta la via maestra auspicata da tutti. Queste giornate a Strasburgo – conclude il consigliere – sono state ricche di incontri, confronti e proposte che ho formulato verso le nuove, come le più antiche democrazie europee. Un’opportunità che mi consente di rientrare in Piemonte con la consapevolezza che l’Italia e la nostra regione non hanno proprio nulla da invidiare agli altri stati e regioni europee, perché, come ha detto il nostro premier Meloni, per la sua forza e la sua storia l’Italia ha il dovere, prima ancora che il diritto, di stare a testa alta nei consessi internazionali, con spirito costruttivo ma senza subalternità o complessi di inferiorità, come troppo spesso è accaduto n passato».
Redazione di Vercelli