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Provincia di Vercelli
A memoria di chi scrive è la prima volta che, su qualsiasi Albo Pretorio dello Stivale, si vede una cosa del genere

TRIPPA PER I GATTI / 887 - Provincia Style - Anticipate le spese legali a PGV, Dirigente "destinatario di azione penale" per abuso d'ufficio - Intanto, "a naso" la sfanga - Insomma... io speriamo che se la cava - Sono 10 mila euro per pagare l'Avvocato di fiducia - Davide Gilardino è già sicuro che non ci sia conflitto di interessi.

Merita leggere anche il resto

La nostalgia, si sa, talvolta è canaglia.

E chi ha il capello (se ce l’ha) grigio non può scordare gli avvincenti telefilm di Perry Mason, cui prestava il volto dall’espressione pensosa, volitiva e intelligente, il grande Raymond Burr.

Il genere è quello del “legal drama”; non soltanto film polizieschi, ma la rappresentazione di veri e propri casi giudiziari, risolti grazie all’intuito sorprendente del grande Avvocato, nato non soltanto dalla fantasia dello scrittore Erle Stanley Gardner, ma soprattutto della sua conoscenza dell’ordinamento giudiziario allora in vigore negli Stati Uniti.

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Vabbè.

Andiamo con ordine.

Dunque, bisogna sapere che ieri (12 ottobre) spunta all’Albo Pretorio on line della Provincia di Vercelli un bel decreto a firma del neo Presidente di Via San Cristoforo Davide Gilardino.

Narra (in parte narrativa) che vi sia un “Dirigente” dell’Amministrazione provinciale, tal PGV, coinvolto in un procedimento penale.

Capita.

Quale sarebbe l’ipotesi di reato su cui l’Inquirente sta lavorando?

Direttamente e apertamente non si dice.

Ma vedremo dopo che è possibile dedurre dal Decreto che si tratti di un possibile caso di “abuso d’ufficio”, come previsto dall’art. 323 del Codice Penale.

Ma ecco – cliccando qui – l’Atto integrale, così ognuno può leggere da sé.

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La Provincia, dunque per uno dei suoi Dirigenti (che sono tre: M.A., V.P. e P.G.V.) dice: hai una noia giudiziaria?

Ti pago io le spese legali.

Una cosa prevista dalla Legge che, però, di norma, avviene al termine del procedimento, solo e se l’indagato (poi, eventualmente, imputato) risulti, in via definitiva, prosciolto da ogni addebito.

Se no le spese legali (come minimo) se le paga, salvi altri provvedimenti.

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Ma qui la Provincia è decisamente longanime.

Dice: guarda, caro Dirigente P.G.V., le spese legali te le anticipo subito.

Sia perché, secondo me Provincia, posso farlo (poi, bisognerà vedere, ndr), ma non solo.

Sono anche convinta, sempre io Provincia, in persona del Presidente Davide Gilardino, che:

Non ci sia conflitto di interessi: cioè tu sei indagato per abuso d’ufficio mentre svolgi un ufficio per la Provincia, ma non c’è conflitto.

E va bene, se lo dicono loro.

Ma, inoltre, secondo me (sempre Provincia), non hai responsabilità sui fatti rilevati.

E come faccio a dirlo? Che ne so io Provincia se hai o non hai responsabilità a proposito dei fatti rilevati?

Ed è qui che l’Atto porta scritta una cosa che – a memoria di chi scrive – semplicemente non si è mai vista.

L’Ente, quindi, intuisce.

E, più precisamente: reputa – intuitivamente – che il dipendente non abbia responsabilità sui fatti rilevati”.

Ma perché non hanno scritto “a naso?”.

A questo punto, perché no?!

E poi pare aprirsi una sorta di sfida con una serie di attori che, per solito, poca relazione hanno con la Pubblica Amministrazione: dal Mago Otelma, a Mauro Risolve, a Madama Irma, al Concorso pronostici del Totocalcio.

L’intuito dell’Ente di Via San Cristoforo, infatti, porta a ritenere

“che quindi il giudizio dovrebbe concludersi – in base ad una valutazione prognostica – con rigetto dell’azione di responsabilità”.

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Preferiamo, poi, tacere sull’ultimo paragrafo di questa parte “narrativa” dell’Atto, perché qui si va decisamente sul difficile.

Infatti, è sempre Davide Gilardino che conclude:

in ogni caso – con la nuova formulazione dell’art. 323 del c.p. così come modificato dalla legge n. 234/1997 – al fine dell’individuazione del reato di abuso di ufficio, non è sufficiente che il dipendente abbia adottato un atto illecito, cioè viziato per violazione di legge o regolamento, essendo invece richiesto il dolo intenzionale, inteso come rappresentazione e volizione dell’evento di danno (altrui) o di vantaggio patrimoniale (proprio o altrui), quale conseguenza diretta ed immediata della condotta dell’agente ed obiettivo primario da costui perseguito (cfr. Cass. pen. Sez. VI, n. 708 del 15.1.2004)”.

Insomma, l’Ente è convinto che PGV la sfangherà.

Anche per questo anticipa le spese legali.

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Che dire?!

Ma speriamo che abbia ragione, che diamine.

Che quei 10 mila euro che anticipano a PGV per pagare l’Avvocato di fiducia non debbano mai essere restituiti.

Anche perché (sempre “intuitivamente”) PGV potrebbe non essere il solo a doverlo fare.

Ma queste sono cose che un povero omarino della strada non può sapere.

Per questo ci sono i Tecnici.

E meno male.

Come finirà?

Chi vivrà, vedrà.

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