La piccola Bianzè (paesino in provincia di Vercelli, non lontano dal confine eprediese della Città metropolitana di Torino) ha dato i natali a quella che, senza avere paura delle parole, può tranquillamente chiamarsi una personalità geniale.
Parliamo (sia concesso) dell’amico e Professore Renato Uglione, intelligente ed appassionato studioso della vita e dell’opera di Sant’Eusebio, Protovescovo e Patrono della sua Diocesi e di tutto il Piemonte.
Uglione (tentiamo una selezione tra i suoi numerosi impegni di studioso) dal 2000 è Vicepresidente Nazionale dell’Associazione Italiana di Cultura Classica e, dal 2010, è Presidente del Centro Europeo di Studi Umanistici (C.E.S.U.) “Erasmo da Rotterdam” e membro della direzione scientifica della collana di testi patristici e umanistici Corona Patrum Erasmiana.
Ebbene, a Renato Uglione si deve una traduzione critica di tutte le Lettere inviate dall’esilio da Sant’Eusebio.
Di lui parlano, nel video che volentieri offriamo ai Lettori, i due protagonisti della giornata, Mons. Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e Mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara: dei loro interventi che idealmente e non solo aprono e chiudono il cursus logico e cronologico di questa ricerca, diremo però meglio tra qualche riga.
Nel 1650.mo anniversario della morte di Eusebio, questo convegno nazionale di studi tenutosi ieri presso il Seminario arcivescovile della Diocesi di Vercelli.
Al centro, la figura di Eusebio che si staglia tra quelle di Ambrogio di Milano e Massimo di Torino (lo dirà Mons. Roberto Repole, nell’intervento di cui riproponiamo ampi stralci) suggerendo anche, secondo una sapiente allusività, una lettura di questa “centralità” non peregrina e non soltanto perché Vercelli sia a metà strada.
Forse anche per come sa coniugare l’eco della lezione di Ireneo e Origene perpetuandola poi, come un lascito, a Gregorio di Nissa, fino ad ispirare tanta parte del pensiero moderno, non ultimo quello di Hans Urs von Balthasar.
Dopo l’intervento introduttivo dell’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo, si entra nel vivo con la relazione di Mons. Franco Giulio Brambilla, teologo di fama, che in questa circostanza si preoccupa, però, maggiormente di riannodare i fili della Storia:”L’opera di Eusebio di Vercelli nel quadro della crisi ariana del IV Secolo”.
E’ lo stesso Presule a dirne, al nostro microfono, una sintesi, riferendosi, in particolare, alla Seconda Lettera dall’esilio, rivolta alle “sue” Chiese di Vercelli, Novara, Ivrea e Tortona.
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Guest star della giornata di studi, come è facile immaginare, l’Arcivescovo di Torino, Mons. Roberto Repole, che non ha certo deluso le attese, attingendo dalla sua esperienza di Docente universitario (di Teologia Sistematica ed è stato Rettore della Sezione piemontese della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale).
Per la cronaca: allievo liceale dell’Istituto Valsalice negli anni in cui vi ha insegnato lo stesso Uglione, anche se in una Sezione diversa da quella affidata al Prof. di Bianzè.
L’Arcivescovo di Torino ha, sì “attinto” dal proprio back ground, ma non ha certo lasciato cadere il suggerimento per uno sguardo “sull’oggi”, recato dal titolo del contributo assegnatogli: “L’attualità dell’insegnamento trinitario di Eusebio di Vercelli per il nostro tempo”.
Dell’intervento riproponiamo nel nostro video ampi stralci, mentre fra qualche ora potremo offrire, integrali, i contributi di: Mons. Marco Arnolfo, Mons. Franco Giulio Brambilla, dello stesso Mons. Repole, last but not least, di Renato Uglione, regista di questa straordinaria occasione per ripercorrere la lezione di Eusebio e, così, riflettere su di noi, Chiesa del presente in cerca di futuro.