Dunque, bisogna sapere che, a Palazzo Civico, a Vercelli, le acque sono tutt’altro che tranquille.
Il Pirata è su tutte le furie: il Corsaro è nero.
Ma andiamo con ordine.
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Sappiamo che, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, il drappello di Consiglieri Comunali di Forza Italia si è prodotto in un conatus essendi.
Il Lettore potrebbe pensare: vabbè, le recenti elezioni politiche hanno certificato che la morte elettorale è rimandata di qualche tempo, è chiaro che saranno tutti gasati.
Il Lettore si ingannerebbe.
Ci sono grandi problemi sul tappeto, ma il più grande sembra essere questo: non vogliono più Ketty Politi Assessore all’Assistenza.
La rinnegano e ripudiano: non è roba nostra, sembrano dire.
E, effettivamente, se qualcuno ricorda come e perché la titolare delle Delega al Sociale sia entrata in Giunta, ricorderà anche che, pur essendo lei di Forza Italia (lo è sempre stata e, anche, è sempre stata praticamente l’unica a pagare la quota al partito, con tanto di rid: un caso più unico che raro a livello nazionale, ndr) il suo ingresso nell’Esecutivo Corsaro Ter non è dovuto alla designazione del partito.
Al contrario, è stato il Pirata in persona a chiamarla, in quota Sindaco: uno dei due Assessori che i partiti gli hanno lasciato scegliere in proprio; l’altro è Luigi Michelini.
Quindi, non ci sarebbe un gran che da dire, dal punto di vista politico: quelli di Forza Italia non la riconoscono?
Si può tranquillamente concludere: e chi se ne frega?!
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Invece, no, pare che sotto ci siano grandi questioni di principio.
Il gruppo si sarebbe reso conto oggi (settembre 2022, dopo tre anni e tre mesi di giunta) che qualcosa non va alle Politiche Assistenziali: non rispondono nemmeno al telefono.
Il più incattivito pare essere il Consigliere Giorgio Malinverni.
Si vede che telefona, qualche volta e forse non gli rispondono. Boh.
Comunque, forse per dimostrare di esistere, nel corso dell’ultimo Consiglio i berluscones hanno praticato la vecchia politica della sedia vuota.
O, meglio, semi vuota, vuota in modo intermittente.
Un po’ sono stati lì a garantire il numero legale, un altro po’ si sono alzati e se ne sono andati. Un altro po’ ancora hanno tardato ad entrare.
Qualche volta hanno votato a favore, qualche altra si sono astenuti.
Insomma, decidetevi.
Il decisionismo – come già osservato in altro articolo, leggi qui – non è il loro forte.
Sono come una controfigura tentennante di Giulio Cesare che, giunti al Rubicone, avesse detto: ragazzi, sapete che c’è?! C’è che adesso peschiamo.
Peraltro, il rischio che potesse mancare il numero legale per deliberare c’è realmente stato e soltanto lo straordinario acume politico dei Consiglieri del Pd ha fatto in modo che il Pirata potesse sfangarla.
Ma questo è ancora niente.
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I motivi di viva contrarietà, che il Sindaco non nasconde, sono però destinati ad aumentare.
Questa volta è la Lega che apre le danze.
Bisogna sapere che, da qualche giorno, il partito in provincia di Vercelli è commissariato.
Come, del resto, lo è stato anche negli ultimi due o tre anni e forse più.
Solo che, da Roma e Torino, hanno cambiato Commissario.
Prima c’era Paolo Tiramani, ora Enrico Montani, che arriva dal Verbano Cusio Ossola
Come sarà il Commissario Montani?
La risposta che immediatamente sovviene è semplice ed è tutta condensata in un monosillabo: boh?!
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Pare, però che, nei prossimi giorni, Montani voglia andare a cantarle chiare al Pirata.
Forse ispirato dal Rifondatore della lingua italiana, il simpatico Dante (affettuoso nick name che gli amici affibbiano all’Assessore Gian Carlo Locarni, Segretario cittadino del Carroccio) si sarebbe studiato una strategia, che cerchiamo di riassumere.
Con un’avvertenza: si tratta di indiscrezioni che ci giungono da uno stormo di usignuoli.
Noi non siamo certamente lì a sentire e vedere.
Però: domani (mercoledì), sembrerebbe ai margini della rituale riunione di Giunta, dovrebbe esserci l’atteso incontro ravvicinato tra il Pirata, Dante e, a questo punto, Virgilio.
Montani, in verità, sarebbe un Virgilio un po’ diverso da quello che siamo stati abituati a conoscere studiando la Divina Commedia.
Se l’Autore delle Bucoliche era la guida di Dante, qui pare che sia il sommo poeta a prendere per mano “lo duca mio” e condurlo dove gli pare meglio.
Ma perché questo incontro a tre: Pirata, Dante e Virgilio del VCO?
Gli usignuoli sono concordi: Dante e Virgilio devono chiedergli delle cose.
Cerchiamo di capire.
Dunque, sembra che l’Alighieri non si accontenti delle sue attuali deleghe: poco più che alle varie ed eventuali. Le stesse che erano state attribuite al povero Maurizio Tascini.
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(Breve riassunto sul siluramento di Maurizio Tascini che, per ragioni di tempo, si può anche tranquillamente saltare a piè pari e passare al paragrafo successivo).
Qualche Lettore ricorderà l’esecuzione sommaria cui fu condannato l’incolpevole Assessore, la cui sorte fu decisa, con fredda determinazione, dal lider maximo valsesiano.
Fuori Tascini, forse perché per una testa che cadeva, trovavano posto (sulle rispettive poltrone) due fondoschiena.
Al Tascini Assessore defenestrato sarebbe subentrato, infatti, lo stesso Dante.
Che, lasciando il posto di Presidente del Consiglio Comunale, avrebbe a sua volta permesso il subentro di Romano Lavarino a guidare i lavori dell’Aula.
Considerato che per entrambi (Assessore e nuovo Presidente del Consiglio) gli stipendi ora sono di 3 mila euro al mese e oltre, si può comprendere uno dei motivi per cui la sorte di Tascini fosse segnata.
Fine della breve digressione.
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Dunque, che succede?
Succede che la Lega ora vorrebbe (dicunt) che il Pirata togliesse qualche delega attribuita all’Assessore On. Emanuele Pozzolo.
Il giovane Deputato ora starà a Roma un po’ di giorni la settimana e, quindi, va alleggerito.
Per la cronaca, Pozzolo non prenderà più lo stipendio comunale perché, per legge, l’indennità parlamentare assorbe tutte le altre.
Tutti gli Osservatori sono concordi nel dire che, tutto sommato, di fare un po’ “ciapa da chi, büta da là” al Pirata non gliene potrebbe fregare di meno.
Ciò che lo fa assai inalberare è che le cose si risappiano e diventino pubbliche.
Perché lui ci terrebbe anche a dare l’impressione di essere tutto d’un pezzo.
Poi, è vero che ha fatto fuori Tascini per paura che il Valsesiano facesse fuori lui, ma si sa: forte coi deboli e debole coi forti, è una cosa che ha sempre assicurato di raggiungere tranquilli l’età della pensione.
Ma pare proprio che Dante non sarebbe ancora contento.
Sicchè è assai probabile che, nell’incontro di domani (al massimo, dicono, dopodomani) lui e Montani chiederanno altro.
Cosa?
La testa del Vice Sindaco.
Si sa, infatti, che il Sagacissimo (affettuoso nick name con cui lo appellano gli amici, ancora ammirati di come ha gestito le cose politiche di Santhià), al Secolo Massimo Simion, appartiene alla cordata che, al momento, pare perdente nella Lega.
E’ un seguace (non senza qualche tentazione di fuitina) di Paolo Tiramani. Come lo fu di Roberto Rosso.
Allora, Dante, secondo gli usignuoli, direbbe: ma, in fondo, ora l’incarico di Vice Sindaco tocca a me.
Ecchecavoli.
Intendiamoci: non chiedono che il Pirata faccia al Sagacissimo lo stesso servizio fatto a Tascini; il posto in Giunta non lo discutono.
Altrimenti, senza Simion, potrebbe anche accadere che il Dirigente dell’Ufficio Tecnico Marco Tanese e la Dirigente della Cultura Margherita Crosio, ci rimanessero male.
No: si tratterebbe solo di trasferire i gradi di Vice Sindaco dal Sagacissimo a Dante.
E’ forse un problema?
Pare che per il Pirata lo sia.
Sembra davvero un remake de “Il Corsaro Nero”.
Come finirà?
Chi vivrà, vedrà.