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BIENNALE ARTE CITTÀ DI VERCELLI - Inaugurata una nuova mostra      

Saranno presentate le opere di Silvano Agarla, Alessandro Balliano, Henri Beckert, Raffaella Bruzzi, Carla giolito, Marie Christine Stengher, Fabiana Toffano

PiemonteOggi, Regione Piemonte, Vercelli Città

Dopo il successo della mostra dedicata al compianto Francesco Leale e dell’originale mostra parallela dei dipinti e delle fotografie del giovane e talentuoso Alessandro Balliano e dei libri d’arte di Patrizia Balocco Lovisetti , affermata grafica e designer, riprendono presso lo Studio 256 di Corso Libertà a Vercelli gli appuntamenti con le mostre collettive della Biennale Arte di Vercelli, progetto artistico pensato dal pittore Ezio Balliano che ci  accompagnerà per tutto l’anno appena iniziato con una ventina di altre mostre che vedranno coinvolti quasi duecento artisti provenienti da tutta Italia e dall’estero.

La mostra iniziata ieri 9 gennaio, continuerà fino al 23 gennaio 2022 nei giorni da giovedì a domenica con orario 16,30-19,30.

Ingresso libero nel rispetto dei protocolli anticovid vigenti (Green Pass, igienizzazione delle mani, mascherina, distanziamento ecc.)

Con l’inaugurazione della quinta mostra collettiva del progetto Biennale Arte Vercelli” viene fatto  ancora un passo avanti nel cammino di questa lunga kermesse artistica che presenta in questa collettiva opere di Silvano Agarla, Alessandro Balliano, Henri Beckert, Raffaella Bruzzi, Carla giolito, Marie Christine Stengher, Fabiana Toffano: artisti particolarmente conosciuti e apprezzati dal pubblico cittadino che ha accolto con entusiasmo l’occasione di ammirare le loro opere più recenti .  

Gli Artisti e le Opere:

Silvano Agarla

Inizia molto presto il suo percorso artistico con opere su carta e acquerelli, prevalentemente ispirate al surrealismo e all’astrattismo sperimentando poi la tecnica della pittura ad olio su vetro per realizzare lavori surrealisti ispirati a Rosseau. Dopo un lungo periodo di inattività torna a dedicarsi alla pittura con un nuovo stile  utilizzando l’astrattismo come strumento per contrapporsi al conformismo e alla omologazione, dilaganti in ogni settore del vivere quotidiano e nel pensiero individuale, senza porre limiti alla fantasia e all’ immaginazione, scomponendo ogni idea in forme essenziali e intersecandole in una sorta di dinamismo cromatico e materico. L’uso di vernici cromate, borchie in acciaio , sfere di vetro e altri materiali, conferiscono alle opere la possibilità di variare la percezione visiva,da parte dell’osservatore, a seconda della posizione rispetto alle fonti illuminanti e alla tipologia delle stesse.

Alessandro Balliano

Affronta con sicurezza la sperimentazione di diverse tecniche che hanno come filo conduttore la teoria della luce e del colore. Trova la sua strada esprimendosi nella libera composizione di linee e forme, con grande spontaneità e libertà espressiva che utilizza, oltre che sulla tela, su tessuto per realizzare capi e accessori di abbigliamento. Il desiderio di innovare lo porta a sperimentare “nuovi tonalismi“ che traggono origine dalle armonie e dai contrasti conseguenza dell’accostamento ardito di diversi pigmenti pittorici – olio, acrilici, pastelli, acquerelli e tinture naturali come vino, caffè, the, acqua di cottura di riso rosso o nero – stesi in ampie campiture geometriche. L’inesauribile vena creativa di questo giovane e talentuoso artista si esprime mche nella fotografia, rielaborando paesaggi, architetture, elementi naturali, immersi in un bagno di luce che li trasforma, come per magia, in composizioni cromatiche tese via via ad una visione della realtà libera da preconcetti e da strutture prestabilite.

Henri Beckert

Propone tematiche attuali e coinvolgenti: Città angoscianti, deserte e misteriose, labirinti dove si aggirano, tra muri che le circondano e le imprigionano, figure disumanizzate, estranee, che trascinano la propria esistenza meccanicamente senza sogni, ambizioni ed emozioni, totalmente private di senso e autenticità. L’artista, nei suoi labirinti, descrive un percorso tortuoso dal disegno inestricabile, apparentemente privo di una via d’uscita, simbolo dell’incomprensibile, del mistero autentico, non risolvibile razionalmente. Il labirinto evoca l’idea di ostacolo, sia di ordine materiale che spirituale, alla ricerca della vera sapienza verso l’elevazione spirituale, della conoscenza del sé più profondo, cui perviene solo chi è in grado di percorrerlo per intero, senza perdersi lungo il cammino. Il suo crollo,infine, diventa metafora della dissoluzione.

Raffaella Bruzzi

Presenta composizioni animate da una gestualità spontanea, vivace,  fruibile ed interpretabile in tutte le sue estensioni. Ampie circonvoluzioni, aspersioni, chiazze, colature, velature, addensamenti, rarefazioni: dinamismi propri di una personale gestualità ispirata alle avanguardie del ‘900.

Il suo segno accompagna inquietudini profonde, racconta momenti luminosi, sogni mai realizzati, dubbi irrisolti, passioni profonde.

L’ insieme, in cui spesso prevale una tinta quasi tematica che scandisce il ritmo e imprime il filo conduttore della narrazione artistica, si fonde in una serie di variazioni tonali, determinando nuove tridimensionalità, in continua giustapposizione tra l’informale e l’ astratto. Spessori materici creano intriganti rilievi che stratificano il campo pittorico, confermando il ruolo attivo e determinante della sperimentazione, della curiosità e del gusto della contaminazione tra materiali e supporti diversi.

Carla Giolito

Artista autodidatta, di grande capacità espressiva, dotata di una immaginazione vivace e spontanea padroneggia una tavolozza estesa e una tecnica minuziosa e appare animata da un innato desiderio di sperimentare e mettersi in gioco. Attenta all’esattezza e all’armonia dei rapporti plastici, l’artista trasfonde nelle sue composizioni una luminosità ed espressività che mette in evidenza ed esalta la sua ispirazione, cedendo alla seduzione dell’immagine stilizzata, attenta al cromatismo sempre accurato, al ritmo formale delimitato da precisi ed armonici effetti di enigmatica poesia.

Un processo creativo complesso quindi, attraverso cui l’Artista riesce ad interpretare gli stimoli esterni utilizzando il filtro della propria specifica sensibilità, rielaborare le sensazioni e tradurle in forma di intimo coinvolgimento e grande suggestione.

Marie Christine Stengher

E’ solita a dipingere i volti ed i momenti intimi delle persone che incontra nei suoi viaggi analizzandone a fondo la psicologia, ma anche prendere spunto da fatti e personaggi che stimolano la sua creatività e il desiderio di esprimersi e comunicare attraverso l’arte.

Il suo soggetto preferito è però il Comandante Ahmad Shah Massoud, conosciuto come il “Leone del Panjshir”, eroico combattente, politico e guerrigliero afghano dell’Alleanza del Nord, strenuo oppositore del regime talebano afghano , assassinato nel 2001 per il suo impegno per la liberazione del suo paese, e per il quale nutre una profonda stima e ammirazione.

Ho sempre amato il disegno e dipingo con immenso piacere“ ama dir di se stessa “Il mio stile? dipingere quello che vedo nel migliore modo possibile. Inizialmente, i miei argomenti traevano ispirazione dai miei viaggi, adesso seguo il mio istinto e la mia voglia di dipingere quello che mi collpisce o mi piace al momento, in piena libertà”.

Fabiana Toffano

Artista autodidatta, affascinata dal mondo del colore e dell’arte si dedica sin da bambina a dipingere e sperimentare varie tecniche dall’olio alle tempere per le prime opere figurative al carboncino per l’approccio al nudo, passando poi all’acrilico e sperimentando nuove forme espressive di impronta francamente materica che la portano ad affinare la sua arte raccogliendo consensi dalla critica e apprezzamento del pubblico. Nella sua costante ricerca di innovazione incontra Donatella Besa, artista ed illustratrice veneziana, con la quale ha condiviso un percorso di studio della tecnica del l’acquerello alla scoperta di un un nuovo modo di approccio al colore attraverso la luce. Come annota la critica d’arte Carla d’Aquino “la mente ravvisa qualcosa che va al di là della rappresentazione, il reale assume un significato più profondo e diviene rivelazione di incanto nel sogno di luce, che non è soltanto fisica, ma è anche e soprattutto spirituale, cioè inerente al linguaggio espressivo, dove la splendida pittura dell’artista Fabiana Toffano assume una nuova vitalità in una bellezza che non è soltanto estetica, ma linguaggio dello spirito“.

Redazione di Vercelli

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