Se domani mi dicessero: “Guareschi è diventato abate” non mi meraviglierei. Perché Guareschi è uno dei pochi uomini al mondo che possono far tutto, diventar tutto, aspirare a tutto”. (Giovanni Mosca)
Da queste parole di Giovanni Mosca, amico e collega di Giovannino Guareschi fin dai tempi del Bertoldo, cogliamo subito la straordinarietà del personaggio intorno a cui ruoterà lo spettacolo di domenica 25 settembre, alle ore 17, nel cortile del Museo Leone.
In fondo è vero che il nome di Giovannino Guareschi è strettamente legato al personaggio di Don Camillo e al suo “Mondo piccolo”, ma non tutti sanno che i racconti autobiografici dell’autore di Fontanelle di Roccabianca non sono meno esilaranti e arguti delle storie di Brescello.
Ed è da questi racconti che possiamo dilettarci a ricostruire il profilo di un Guareschi non più giornalista, autore o sceneggiatore, ma personaggio da novella a tutto tondo, venato di ironia ed umorismo, circondato da una “fauna” familiare straordinaria e quasi assurda: la sua compagna di tutta la vita, la moglie Margherita (al secolo Ennia Pallini) e i figli Alberto e Carlotta, detta “La Pasionaria” per la sua stramba maturità fin dalla prima infanzia.
Sarà un grande spasso entrare con loro nell’appartamento di via Pinturicchio, a Milano, vagare con Giovannino tra le vie nebbiose di Milano, accompagnarlo dal medico o accomodarsi con lui in uno scompartimento ferroviario, visitare la Fiera Campionaria insieme ad Albertino e alla Pasionaria o attendere insieme a Margherita il momento della partenza per le vacanze.
I racconti tratti da alcune raccolte autobiografiche, in particolare “Lo zibaldino” e “Osservazioni di uno qualunque”, verranno proposti dalla voce di Roberto Sbaratto con la frizzante partecipazione di Lorena Crepaldi e Valeria Bosco.
E non mancherà un’appendice finale, che ci condurrà nel mondo enogastronomico di Guareschi che, per un certo periodo della sua vita, gestì una trattoria a Roncole Verdi: era un grande appassionato di lambrusco, culatello e parmigiano.
Così, neppure noi ce li faremo mancare…
Un ringraziamento particolare per la stretta collaborazione, sempre stimolante con il Museo Leone e le sue anime pulsanti: il presidente Gianni Mentigazzi, il conservatore Luca Brusotto e tutti i loro collaboratori.
L’evento è realizzato grazie al contributo istituzionale della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli e la sponsorizzazione privata di “Vintage delirium” di Franco e Claretta Jacassi.
Ingresso: 10 euro
Per informazioni e prenotazioni:
tel. 0161253204 (fino a venerdì ore 12.30)
tel. 3792834818 (venerdì pomeriggio e sabato negli orari di apertura del Museo)
e-mail: info@museoleone.it
Redazione di Vercelli