Due giorni dopo il blitz del commando leghista capitanato dal
Presidente del Consiglio Comunale, Romano Lavarino, leggi qui –
per sgominare la pericolosa realtà degli “incivili” di Via Petrarca, i rifiuti di Via Pisa e Via Grivola sono sempre al loro posto.
Ma ecco come pare siano andate le cose.
Dunque, i leghisti si organizzerebbero in questo modo.
Non senza curare anche l’outifit: il Lavarino abbandona la grisaglia con cravatta regimental (o blu, ma poi, in fondo, chi se ne frega), idonea alla seduta del Consiglio Comunale, per camuffarsi da viandante domenicale in relax.
Canotta nera, brache corte beige e sandali.
Con lui due militanti: uno di loro è una sorta di specialist
che apre i sacchi neri: ma vedremo meglio poco oltre.
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Dunque, domenica il blitz nella “solita” Via Petrarca dove, grazie alla sagacia ed alla determinazione del Commando leghista, chi fosse passato di lì avrebbe anche potuto vedere in quale condominio risiede il presunto “incivile”, presunto responsabile di abbandoni irregolari di rifiuti.
Meglio dire “presunto” e vedremo perché.
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Presa visione dei rifiuti conferiti in modo improprio, chiamano (domenica pomeriggio ore 15) una pattuglia dei Vigili Urbani.
Che, in tutto ciò, rappresentano l’unica cosa davvero sorprendente: come faccia, cioè, il Comando della Polizia Locale, ad avere Personale in tale disponibilità, in un giorno festivo, per questo genere di servizi.
Ma andiamo con ordine.
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Da fonti attendibili si viene a sapere che sarebbero stati lo stesso Lavarino e nientemeno che il vice sindaco Massimo Sìmion a chiamare la Polizia Locale.
Ma, a proposito: si pronuncia Sìmion o Simìon?
Nella Lega, ormai divisi su tutto, non trovano l’accordo nemmeno su questo.
Forse anche per questo non risulta pervenuto l’Assessore alle varie ed eventuali, Dante, che pare non abbia ancora scelto come schierarsi, nello scontro in atto che divide, dal Monte Rosa a Terranova e per tutta la sua lunghezza, la provincia.
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Si arriva al dunque: una volta giunta la pattuglia (ore 15,30 di domenica pomeriggio) della Polizia Municipale, pare che sia lo “specialist” del sacco nero, componente qualificato del Commando, a peritarsi di aprire gli involucri per cercarvi reperti idonei a consentire l’identificazione degli “incivili”.
Trovandovi – dicunt – bollette, fatture, insomma documenti che permettono di risalire alla famiglia che quei rifiuti ha prodotto.
E, naturalmente, si tratta di documenti che dicono tanti dati sul possessore dei medesimi: intanto, chi sia.
Poi, quanto consumi, per esempio, di energia elettrica, forse, anche quale sia il suo numero di telefono.
Tutti elementi che, nella parodia che è la Giunta del Niente, forse si reputa possibile siano nel possesso del Commando leghista.
Il rischio c’è: non vogliamo nemmeno immaginare che i leghisti abbiano letto quei documenti; preferiamo pensare che li abbiano, con una mano, passati ai Vigili Urbani, mettendosi l’altra mano sugli occhi.
Si tratta, infatti, di privati cittadini (alcuni di questi non eletti da nessuna parte, ma anche se fossero eletti il discorso non cambierebbe e forse qualcosa potrebbe dire qualche Avvocato che gira, pur senza gran costrutto, per il Comune) che hanno il potere di fare accorrere una pattuglia dei Vigili Urbani.
Che accorrono anche la domenica pomeriggio.
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Ma, per paradossale che possa apparire la cosa, il discorso si ferma qui: i leghisti non vanno oltre.
Perchè la task force del Carroccio non è che, poi, chiami quelli di Asm per dire: adesso che abbiamo beccato gli incivili, abbiamo fatto accorrerei Vigili, sappiamo dove gli incivili abitano e chi sono perché siamo davanti alla porta del loro condominio…beh, cara Asm, non hai più scuse, porta via questa rumenta.
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Questo vorrebbe dire – come diceva Umbarto Bossi – che la Lega ce l’ha duro.
Invece, pare proprio che non sia così.
E bisogna anche capire che gli anni passano per tutti.
Si vede che i leghisti capaci di fare accorrere la pattuglia di Polizia Locale, forse temono che, invece, prenderebbero sonore pernacchie da quelli di Iren, dai loro capataz.
I quali capataz hanno già detto chiaro e tondo che quei famosi dividendi che ogni anno distribuiscono al loro Socio Comune di Vercelli, potrebbero anche non arrivare più, né nelle attuali proporzioni (circa, finchè dura e tutto va bene, 1,4 milioni di euro).
Un milione e 400 mila euro che sono il cappio al collo di qualsiasi Amministrazione.
Questo finchè qualcuno di buon senso non ce la farà a vendere quell’ormai inutile e persino (come abbiamo visto) dannoso 40 per cento di azioni che ancora il Comune detiene in portafoglio: valore stimato di 48 milioni di euro, se va bene).
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Ma non divaghiamo, ci sarà modo di tornare sull’argomento.
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Dunque, oggi siamo daccapo.
Queste le foto del pomeriggio, 13 settembre, in Via Pisa.
Bisogna dire a Sìmion, Lavarino, allo specialist del sacco nero che li assiste e rovista nell’immondizia dei vercellesi, che devono chiamare di nuovo i Vigili: perché vadano a prendere quelli di Asm e li facciano venire a pulire.
Qui vediamo alcuni esempi.
In Via Pisa, è tutto come prima, anzi: ci sono nuovi rifiuti colmi di volantini della propaganda elettorale.
Non parliamo poi di Via Grivola.
Il sacco verde pieno di inerti è lì (dicono qualificati cittadini residenti) da lunedì della settimana scorsa (10 giorni).
In questo caso Sìmion e Lavarino pare non si siano scomposti.
Ma ci sarebbe un altro (incredibile) problema: se quei rifiuti fossero un po’ troppo pesanti, ecco che gli Addetti di Asm potrebbero avere una buona (!) ragione per non ritirarli.
Sicchè il Comune dovrebbe chiedere un preventivo ad un’altra Ditta perché li portasse via.
E finchè questa procedura non sia esperita, stanno lì, senza un padrone e senza un futuro.
In Via Grivola, la loro casa.
Non è che vadano da Asm e li mandino a pulire, magari in due persone invece di una, se è vero che il sacco verde è pesante.
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Quanto lavoro per Lavarino e Sìmion.
Di occasioni ne hanno da vendere, perché, se appena vanno oltre e girano l’angolo di Via Grivola, vedono orti abusivi che guarniscono di una bella verdura la ripa della roggia.
C’è persino qualcuno che si è fatto un passaggio con un cancelletto, come se avesse in animo di avere una propria caletta privata.
Se lo sapesse mai l’Architetto Chìparo.
Ma, fin lì, pare che per ora Sìmion e Lavarino non arrivino.
E sì che potrebbero utilmente chiamare i Vigili Urbani, verificare tra i rifiuti se vi fossero, per esempio, residui di zucchine trifolate, per risalire così facilmente, facendosi largo tra gli ortaggi, a chi coltivasse la piccola piantagione di Cucurbita Pepo.
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Diciamocelo: i 3 mila euro e rotti che la Municipalità passa ogni mese al Lavarino per il suo ruolo di Presidente del Consiglio Comunale ed i 4 mila che, invece (se a tempo pieno) sono previsti per il vice sindaco Sìmion, sono ben spesi.