Più di settecento milioni di investimenti nei prossimi trent’anni, che saranno utilizzati per razionalizzare la rete idrica e fognaria di vercellese, biellese e casalese, abbattere la dispersione causata da tubazioni obsolete, convogliare gli scarichi a pochi depuratori moderni e di grandi dimensioni, tenere sotto controllo i costi di gestione e, di conseguenza, gli aumenti.
Questo è stato comunicato durante un incontro con la stampa da Ato2 Autorità d’Ambito che gestisce il ciclo idrico integrato.
Nello specifico, come comunicato dal presidente Claudio Corradino, c’è stata l’approvazione, da parte della Conferenza dei sindaci del biellese vercellese e casalese, di un piano per le infrastrutture idriche di quasi 740 milioni di euro nei prossimi trent’anni.
Ogni anno dovranno essere investiti quasi 25 milioni di euro cifra che suddivisa per abitanti risulterebbe pari a 57 euro a persona media più alta a livello nazionale che si attesta a meno di 50 euro.
Numeri importanti che daranno sicuramente luce ad un nuovo sistema idrico investendo 303 milioni nel biellese, 296 milioni nel vercellese, 37 milioni in valsesia e quasi 100 milioni nel casalese.
«Gli investimenti più rilevanti – ha sottolineato il presidente di Ato2, Claudio Corradino, sindaco di Biella – sono dedicati all’interconnessione e al rifacimento delle reti obsolete. Riusciremo a collegare tutto il territorio attraverso connessioni che vadano dalle dighe biellesi al Po, rinnovando le tubazioni e abbattendo il tasso di dispersione».
Tutti i rappresentanti hanno approvato con lungimiranza di intenti un piano di interconnessione che nei prossimi trent’ anni dovrà interconnettere tutti i più grandi acquedotti del territorio sia con le dighe attualmente presenti sia con i campi pozzi oggi esistenti. Questa operazione aiuterà anche con il completo rifacimento delle tubature di acquedotto a ridurre drasticamente le perdite quasi annullandole poichè con la distrettualizzazione dei centri abitati si ridurranno le chilometriche reti interne dei centri abitati e le nuove tubazione verranno monitorate attraverso sistemi digitalizzati da cui si potrà rilevare in tempo reale la perdita e quindi intervenire. Analogamente per la depurazione e la fognatura si dismetteranno i depuratori poco funzionati e di piccole dimensioni implementando in pochi e di dimensioni congrue la raccolta dei reflui fognari civili ed industriali.
Si sono incontrate tutte le realtà territoriali ancor prima di approvare l’indirizzo del piano d’ambito.
Nei primi mesi dell’anno attraverso incontri mirati nei teatri di Biella, Vercelli Casale e Varallo l’ufficio di presidenza composto da Claudio Corradino dal Presidente della Provincia di Vercelli Davide Gilardino e dal rappresentante del Comune di Casale Monferrato Marco Torriano il quale ha commentato: «Abbiamo scelto la prospettiva più ambiziosa come avevano fatto i nostri predecessori nel 2002. E’ grazie a quel piano di investimenti se, quest’estate, solo l’1% della popolazione ha patito i disagi a causa della siccità».
Gli uffici di Ato2 hanno inoltre invitato tutti i primi cittadini per un confronto attivo sulle proposte di piano.
Altro elemento importante prevede la dismissione dei piccoli depuratori comunali per creare una rete di depurazione che passi attraverso strutture moderne ed efficienti: per il biellese, la valorizzazione dell’impianto di depurazione della Vallestrona, per la Bassa vercellese, il collegamento dei comuni dell’ex Coser e di tutti i centri minori con il depuratore di Casale; per l’alessandrino il rifacimento della rete fognaria di Valenza. Sul fronte vercellese un altro investimento importante riguarderà il rifacimento delle reti, un nuovo campo pozzi per Stroppiana e l’interconnessione con il campo pozzi di Vercelli.
Redazione di Vercelli