L’Istituto Belle Arti di Vercelli nacque come «società per l’insegnamento gratuito del disegno» il 24 giugno 1841 per iniziativa del conte Carlo Emanuele Arborio Mella. Nel 1861 un Regio Decreto la trasformò in istituto di Belle Arti: tra le principali finalità l’acquisizione e la conservazione delle opere d’arte. Cinque i corsi tradizionali: pittura, disegno, scultura, incisione, fotografia. Una fucina di talenti che rese l’istituto un fiore all’occhiello non solo per la città.
Un’istituzione che ha formato il Gotha della pittura e della scultura vercellese. Dalla storica, ma ormai chiusa da più di un anno, sede di via Duomo uscirono molti nomi illustri: l’incisore Armando Donna, i pittori Francesco Vertice, Cesare Cerallo, Cecco Leale e Renzo Roncarolo e gli scultori Luigi Sereno, Francesco Porzio e Attilio Gartmann (Filippo Simonetti – giornale LA STAMPA-2016)
Fu proprio in questo Istituto che Pino Ardissone negli anni 50 iniziò ad affinare le basi del suo innato talento sia il disegno che per la pittura ad olio.
Le centinaia dei suoi dipinti sono custoditi gelosamente presso le abitazioni di altrettanti vercellesi.
Quest’anno il figlio Flavio lo vuole ricordare in occasione dei 90 anni dalla sua nascita (5 maggio 1932) che avvenne tra le mura dell’abitazione dei genitori a Porta Milano in fondo a corso Libertà.
Flavio Ardissone inaugurerà una mostra postuma e virtuale delle sue opere il 12 ottobre 2008. in occasione dell’anniversario della sua morte .
Sarà creata un’apposita pagina facebook dove saranno pubblicate le fotografie dei suoi quadri, dei suoi disegni e delle sue stampe.
I possessori delle sue creazioni pittoriche che vorranno aderire alla mostra potranno inviare una foto su Messenger utilizzando il profilo Facebook di Flavio Ardissone oppure tramite mail all’indirizzo ardissoneflavio@gmail.com entro fine settembre.
Redazione di Vercelli