Forse non tutti sanno dove sia, a Vercelli, Via Celestino Peroglio.
Ancor meno sono quanti sanno chi sia stato il Peroglio, di cui almeno una cosa bisogna sapere: a lui dobbiamo la grande e prestigiosa Sede dell’Istituto Cavour di Corso Italia.
Ma la Via dedicata al grande Studioso vercellese si trova attigua a Piazza Solferino, alle spalle dell’immobile per molto tempo sede dell’Ufficio Iva ed ora dell’Istituto medico “CDC”.
Ma bisogna sapere che, in quella strada, furono per la prima volta sistemati tavoli, sedie e cucine da campo per l’edizione numero uno della Sagra d’la Panissa.
Un’idea di Guido Manolli e di suo padre Mario, “since” 1991.
Trent’anni (più uno, quello del Covid) sono un pezzo di storia di Vercelli.
Dal 1993, visto il grande successo delle due prime edizioni, il trasferimento nella sede dove ancora oggi la città ha il privilegio di ospitare questa manifestazione: i locali della Palestra Mazzini. All’esterno le attività gastronomiche e musicali, all’interno la mostra con le opere di artisti vercellesi.
Oggi, 18 agosto, il taglio del nastro.
Anzi, alle 18,30 perché la Commissione di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo (organismo composto da Vigili del Fuoco, Prefettura, Asl ed altri Enti aventi titolo) ha controllato puntigliosamente ogni cosa: si può stare tranquilli. La Sagra è sicura.
Una sola parola a Guido Manolli ed ai suoi Collaboratori, che vediamo, di anno in anno, sempre numerosi e sempre fiduciosi nel futuro.
La parola è: grazie.
Grazie per tutto ciò che fate, mossi unicamente dall’amore per la città, per la nostra gente, per una tradizione che viene valorizzata e tramandata.
Anche quest’anno tante iniziative da oggi e fino al 24 agosto compreso.
Ne parleremo giorno per giorno: tutte le sere apertura dalla cucina alle 19 ed intrattenimenti musicale di valore.
Poi, la mostra con le opere grafiche di artisti vercellesi e l’esposizione di antiche attrezzature per la lavorazione del riso.
Vi lasciamo con il video e con una piccola gallery, per incominciare.