Conosciamo più da vicino Salvatore Gio’ Gagliano artista dalla spiccata sensibilità che da anni, attraverso toccanti mostre fotografiche, promuove riflessioni profonde incentrate su tematiche di forte impatto sociale.
Salvatore Giò Gagliano sarà presente all’evento culturale “Shadow reflections / Riflessi d’ombra “ in programma, a Vercelli, nel periodo autunnale.
Salvatore Gio’ Gagliano quando nasce la sua passione per l’arte?
La passione per l’arte nasce fin da piccolo.
Il disegno era il mio veicolo di comunicazione, quando ero nervoso o felice.
Ci parli della sua ricerca artistica
Inizialmente avendo frequentato il liceo artistico avevo provato ad utilizzare come mezzo artistico la pittura, poi la sculture ed infine arrivai alla mia vera passione “ la fotografia” strumento che ho sempre utilizzato fin da quando ero piccolo. Fotografavo qualsiasi cosa con la mia macchinetta della Kodak.
Nel 2004 grazie a un concorso che partecipai riuscii a coniugare finalmente tutte le mie passioni:
L’Arte e il Sociale con cui lavoravo! La fotografia mi aiutò a far emergere il tutto così nacque la mia prima mostra personale di fotografia dal titolo “I volti della passione” dove adulti diversamente abili dell’ Anffas di Vercelli , si prestarono a fare da modelli ed interpretare le grandi opere della storia dell’arte.
Da quel momento il mio obiettivo fu far emergere il bello in tutte le persone!
Cosa prova quando crea?
E’ un momento magico quando scatto le foto!
Si crea un clima di fiducia e rispetto reciproco ed ecco lo scatto perfetto!!!
In più occasioni ci furono lezioni di vita durante gli shooting fotografici.
C’ è una sua opera a cui lei è particolarmente legato?
La Pietà del 2004 ! Una ragazza Down mia musa ispiratrice e un ragazzo spastico interpretarono la Pietà di Michelangelo.
Fu una forte emozione vivere quel momento!
Vedere i due protagonisti riuscire a calarsi nelle vesti della Madonna e di Cristo , cercare di superare i propri limiti fisici per ottenere lo scatto fu un grande insegnamento per me giovane ragazzo!
Sarò sempre grato ai miei ragazzi dell’Anffas di Vercelli.
Una sua mostra che ricorda volentieri
Sarò ripetitivo, ma la mostra “I Volti della Passione” fu la mia prima mostra con grandi e forti emozioni.
Riuscire a dimostrare al pubblico che una persona diversamente abile può essere bella e che ha delle abilità fu una delle grandi vittorie, soprattutto quando la mostra incontrò il pubblico delle scuole!
Ricordo ancora a Casale Monferrato in una visita erano presenti 5 classi, tutti in silenzio ad ascoltare il mio racconto e poi nel presentare i miei modelli.
A fine incontro tre ragazzi si avvicinarono e mi ringraziarono per avergli fatto cambiare l’ idea sbagliata che avevano sulla disabilità e salutarono i miei modelli speciali.
Fu un abbattere quelle barriere mentali di cui ci provo ancora oggi.
C’è un artista a cui si ispira o che le piace in modo particolare?
Prediligo il Rinascimento con tutti i suoi artisti.
Ma ogni periodo storico è un occasione di riflessione e spunto per i miei lavori fotografici
A cosa sta lavorando adesso?
Negli ultimi lavori sto cercando di mettere in luce le parti di noi stessi che ci ostiniamo a combattere e a rinnegare, quando dovremmo semplicemente accettarle ed amarle per far convivere in pace le varie sfumature del nostro essere.
Dove possiamo visionare i suoi lavori?
I miei lavori possono essere visionati su Instagramhttps://www.instagram.com/salvatoregiogagliano_arte e il mio sito ufficiale https://www.salvatoregiogagliano.it
Un suo messaggio di saluto per la città di Vercelli.
Un saluto alla mia città che mi ha dato la possibilità di crescere ed incontrare splendide persone come Gorizio Lo Mastro!
Redazione di Vercelli