L’apertura di un corridoio per far uscire le navi cariche di grano da Odessa è importante per salvare dalla carestia quei 53 Paesi dove la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione e risentono quindi in maniera devastante dell’aumento dei prezzi dei cereali causato dalla guerra, ma anche per ridurre l’inflazione in quelli ricchi.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’intesa tra Mosca, Kiev e Ankara per rimuovere il blocco al porto ucraino, rivelata dal quotidiano russo Izvestia.
Con il via libera alla partenza delle navi cargo si libera lo spazio nei magazzini per accogliere i nuovi raccolti di grano in arrivo tra poche settimane per un quantitativo di stimato di 19,4 milioni di tonnellate, circa il 40% in meno rispetto ai 33 milioni di tonnellate previsti per questa stagione, che collocano comunque l’Ucraina al sesto posto tra gli esportatori mondiali di grano.
Un’emergenza mondiale che riguarda direttamente anche l’Italia, un Paese deficitario che importa addirittura il 62% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti, il 35% del grano duro per la pasta e il 46% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame.
“Bisogna invertire la tendenza ed investire per rendere il Paese il più possibile autosufficiente per le risorse alimentari facendo tornare l’agricoltura centrale negli obiettivi nazionali ed europei – affermano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Francesca Toscani -. Nell’immediato occorre salvare le aziende da una insostenibile crisi finanziaria per poi investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità. Sul territorio, insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, abbiamo lanciato il progetto di filiera Gran Piemonte, tramite il quale sono stati seminati oltre 84 ettari, volto a valorizzare proprio l’oro giallo ed ottenere prodotti da forno veramente preparati con la farina del territorio per rispondere anche alle esigenze dei consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti. Al fine di implementare la progettualità per essere sempre più autosufficienti, vogliamo ricordare all’agroindustria virtuosa la nostra disponibilità ad incrementare i quantitativi prodotti per poter anche garantire prezzi equi alle imprese, che non scendano mai sotto i costi di produzione , come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali, tutelando sempre la biodiversità dei nostri territori”.
Redazione di Vercelli