Per scontato che possa apparire, non sembra fuori luogo dare conto di un sentimento, quest’anno più consapevole, nel rivedere ancora, davvero ben realizzata, la rievocazione storica della Battaglia di Palestro.
Siamo nel 1859 e si sta combattendo la Seconda Guerra di Indipendenza, protagonista il Vercellese, con quella idea geniale di allagare le risaie per mettere in difficoltà gli austriaci, quasi fosse un remake del biblico castigo riservato alle truppe del Faraone, realizzato con un altro prodigio, anch’esso a suo modo, “idraulico”.
Il 31 maggio 1859, dunque, l’epica battaglia.
Una rievocazione, quella di oggi, organizzata in modo veramente splendido dalla “nostra” (ha sede a Moncrivello) “Compania d’le quat Arme”, l’Associazione di studi storici e animazione culturale che ha trovato questo modo unico di fare conoscere la Storia.
Perché non si ripeta.
Così, oggi, sono stati protagonisti anche i tanti bambini che hanno preso parte all’evento.
Hanno, tra l’altro, imparato che, al termine della battaglia, intervenne un gruppo di Volontarie, civili al seguito delle truppe, che si occupò di curare i feriti di entrambi gli schieramenti: in embrione, quella che più tardi sarebbe stata la Croce Rossa Internazionale.
Un ringraziamento particolare, oltre alla “Compania”, al Comune di Palestro, nella persona del Sindaco Giuseppe Cirronis, per avere agevolato al massimo il lavoro dei media che, così, hanno potuto documentare nel modo migliore possibil, un evento davvero meritevole di attenzione.
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Sentimenti diversi, si diceva, perché, quest’anno, quella parte della rievocazione che mostra i morti, i cadaveri dei soldati caduti sul campo di battaglia, richiama alla mente immagini purtroppo di tutti i giorni.
E così questa iniziativa culturale e commemorativa si cala ancor più realisticamente nei nostri “vissuti” per ripeterci le parole pronunciate da Papa Paolo VI nello storico discorso del 4 ottobre 1965 alle Nazioni Unite: “Jamais la guerre”. Mai più la guerra.
Anche per questo, con una soluzione forse inconsueta, ma che confidiamo sarà compresa dal Lettore, apriamo il filmato che, in quasi 20 minuti di repertorio, realizzato anche, per qualche momento, con un drone, con la ripresa di un brano eseguito dalla Fanfara dei Bersaglieri animata dalla Associazione “R.Lavezzeri” di Asti.
Il brano si intitola “Il Reggimento di papà”.
Una storia struggente: torna dalla guerra un Reggimento ed i familiari vanno incontro ai reduci.
Desiderosi di riabbracciare il loro marito e papà, ci sono anche una giovane sposa con il suo bambino.
Guardano uno ad uno tutti i soldati che tornano, ma non vedono il loro caro.
Il testo è eloquente: torna il reggimento di papà, ma non torna più papà.
Semmai ci dimenticassimo per un momento di questo monito semplice quanto esigente: mai più la guerra, questa marcetta che dice di un dolore senza misura dovrebbe subito farci tornare alla consapevolezza ed all’impegno.
Vi lasciamo con il video e la gallery che documentano una bella giornata di animazione culturale, partecipazione ed anche di festa; un vero vanto per il comune dell’Alta Lomellina, alle porte della nostra provincia.