Apprendiamo dalle comunicazioni dell’ufficio stampa del Consiglio Regionale che il 12 maggio una delegazione della Commissione Ambiente è stata ricevuta dai vertici dell’azienda A2A di Cavaglià (Bi).
Il Polo Tecnologico che si trova in Valledora è certamente un pezzo importante della strategia di trattamento dei rifiuti e la commissione, che dovrà insieme al Consiglio approvare la Valutazione Ambientale strategica, fa bene a controllare e raccogliere informazioni sugli impianti.
“Ci rimane però qualche dubbio su questa visita – spiega Anna Andorno del Movimento Valledora – intanto il comunicato parla di delegazione, ma a noi risulta che ci fosse l’intera Commissione Ambiente. Inoltre non capiamo perché non siano stati invitati alla visita anche i sindaci e gli amministratori della zona”.
Bisogna rilevare che è in corso una Valutazione d’Impatto Ambientale per la costruzione di un inceneritore su quel sito proposta dalla medesima azienda, perciò sarebbe necessaria un pò di cautela e di attenzione nel rapportarsi alla questione.
“Vorremmo capire se nell’economia circolare della gestione dei rifiuti viene compreso anche l’incenerimento – continua Anna Andorno – leggiamo nel comunicato della ‘metodologia conosciuta come Waste-To_Energy (WtE) o valorizzazione dei rifiuti’, non vorremmo che questo anglicismo nasconda in realtà l’inceneritore a Cavaglià”.
Nella scala gerarchia europea sulla gestione dei rifiuti il recupero energetico è al penultimo livello, appena prima delle discariche.
E il ricorso a tale pratica non deve pregiudicare l’attuazione di attività virtuose quali il riciclaggio e il recupero di materia.
La disciplina europea stabilisce obiettivi minimi di riciclaggio e non obiettivi minimi o massimi di recupero energetico. Questo a riprova che la programmazione e la gestione dei rifiuti deve essere funzionale al riciclaggio e non al recupero energetico.
“Ribadiamo la contrarietà di comitati e associazioni alla costruzione di un inceneritore a Cavaglià, luogo non adatto per il sommarsi di rischi ambientali, e, più in generale, non ci risulta sia necessario costruire un altro inceneritore in Piemonte”.
L’impianto di Cavaglià è in corso di valutazione da parte della Provincia di Biella, il proponente ha tempo fino al 2 di settembre per presentare le integrazioni alle numerose lacune che sono state riscontrate al suo progetto.
“Aspettiamo con pazienza queste integrazioni, nel frattempo continuiamo il nostro lavoro di informazione e mobilitazione. Il prossimo 2 giugno di nuovo diffonderemo il logo No inceneritore sui social per ricordarci tutti quanti di questa possibilità nefasta per il territorio, che non contribuirebbe a una sua rinascita ma al suo definitivo abbandono” conclude Movimento Valledora.
Movimento Valledora
Redazione di Vercelli