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A Vercelli il legno di scaro con la formaldeide, alla Valsesia l'appalto per la fabbrica dei pallet: economia circolare?

TRIPPA PER I GATTI / 838 - Angelo, Antonio e Daniele appesi ad un filo - Il Socio Comune con l'immondizia fino al collo - Iren parla di milioni e intanto i rifiuti sono in strada

Sorpresi dalla dialettica del nuovo Ad di Corso Palestro

Si è riservato.

Chi non l’avesse ancora capito, non avrebbe che da leggere il comunicato stampa diramato, a valle della riunione dell’Assemblea dei Soci di Asm Vercelli spa, dall’Ufficio stampa di Iren spa.

Non poniamo a rischio il tasso glicemico del Lettore, pubblicandolo integralmente.

La melassa di cifre mirabolanti, che Iren protesta siano destinate al territorio racconta, peraltro, anche dei 14 milioni di euro dati all’Impresa Bertini di Varallo per costruire l’impianto di pallet in Via Libano a Vercelli.

Il legno di scarto (100 mila tonnellate l’anno, provenienti da tutta la Pianura Padana) con la sua formaldeide a Vercelli, i milioni di euro ai costruttori valsesiani.

La chiamano “economia circolare”: e, per circolare, circola.

Iren è anche questo: sa parlare i linguaggi giusti.

Peraltro, così come solitamente facciamo, tutto il documento di bilancio, sia di Asm Vercelli, sia di Atena Trading, sarà messo a disposizione dei Lettori non appena reperibile alla Camera di Commercio: meglio leggere direttamente.

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Ciò che conta, però, nel comunicato, è che, per ben quattro volte, si dica che gli attuali Amministratori di Corso Palestro di nomina comunale (Angelo D’Addesio, Antonio Prencipe, Daniele Baglione) sono in regime di prorogatio.

Ecco uno dei quattro passaggi:

“Con l’approvazione dei risultati al 31 dicembre 2021 si è concluso il mandato del Consiglio di Amministrazione in carica. L’Assemblea degli Azionisti ha provveduto a nominare i quattro componenti del Consiglio di Amministrazione spettanti ad Ireti S.p.A., che rimarranno in carica per gli esercizi 2022/2023/2024, mentre i tre componenti di competenza della Città di Vercelli non sono ancora stati nominati e, pertanto, restano provvisoriamente in carica in regime di prorogatio i tre consiglieri nominati dalla Città nel 2019”.

Provvisoriamente in carica”, dunque perché “non sono ancora stati nominati” e quindi sono “in regime di prorogatio”.

Ma andiamo con ordine.

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I componenti del CdA di Asm Vercelli spa restano in carica per un triennio, così come dispone lo statuto sociale.

Il primo giro di nomine nel 2019, non appena cambiato il timoniere di Piazza Municipio.

Quando arriva, il “Pirata” designa i tre Amministratori di sua competenza.

Oggi che succede?

Succede che i rapporti tra i Soci (Iren e Comune) non sono mai stati così critici.

Anche se ancora pochi si espongono e lo ammettono apertamente, si amplia la schiera di coloro che incominciano a considerare Iren “il nemico” del territorio.

Il rapporto predatorio del colosso di Corso Svizzera non è nemmeno più tenuto sotto traccia: chi conosca le dinamiche interne aziendali vede giorno dopo giorno l’involucro di Corso Palestro svuotarsi di risorse che sono accentrate a Torino.

Ma sulle scelte strategiche anche Torino è progressivamente sottomessa all’orbita romana: così hanno voluto Pd e 5Stelle, nel corso degli ultimi anni.

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E coloro che hanno capito come da Iren sia necessario difendere il territorio, incominciano a pensare che è davvero ora di vendere quel residuo 40 per cento di azioni di Atena Asm ancora in portafoglio a Palazzo Civico: valore “da libro”, circa 48 milioni di euro.

Ma per ora è meglio non divagare e stare al punto.

Non senza avere, peraltro, mancato di richiamare una circostanza che, per verità storica, deve sempre essere tenuta presente: la (s)vendita di Atena ad Iren è tutta e solo opera delle Amministrazioni di Centrosinistra.

Nè l’attuale Corsaro III, nè le precedenti ne possono niente.

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Il modo con il quale Asm onora (?) gli impegni contrattuali sul versante rifiuti, oltre a non essere più tollerabile in senso oggettivo, finisce per essere la spia di come la stessa Iren potrebbe comportarsi se entrasse – per i prossimi 30 anni – in possesso della rete idrica: gli acquedotti.

Non raccolgono i rifiuti che sono per strada e danno la colpa ai cittadini, chiamandoci anche incivili.

La storia si ripete.

Perché il compito di Iren – Asm è quello di pulire, non di educare.

Oggi 28 aprile in Corso Rigola a Vercelli

La guerra tra incivili e inadempienti la perdono soltanto le persone per bene.

Il compito di promuovere maggiore responsabilità e vigilare sui conferimenti impropri è del Comune.

Iren pulisce?

Il Comune vigila e sanziona?

Il “vantaggio” (paradossale) dei rifiuti lasciati per strada, però, è che si vedono.

Mentre, se la depurazione dell’acqua degli acquedotti fosse fatta, sempre per risparmiare ed aumentare gli utili, contraendo i costi, non si veddrebbe niente finchè la gente non si accorgesse di avere i batteri nella pancia.

Ma, come abbiamo visto, la “fortuna” delle lacune nella raccolta rifiuti è che l’immondizia in strada si vede.

Così la gente protesta e, presto o tardi, qualcuno li va a togliere.

Anche se il Personale è sotto organico.

Perché Asm deve risparmiare.

Così fare più utili.

Una parte dei quali va al Comune.

Più immondizia resta per strada, nei cortili del condomini, in giro, più il Comune incamera utili.

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Il cittadino paga la Tari, il Comune paga la fattura ad Asm (9 milioni di euro l’anno) ed è chiaro che

Ricavo – spesa = guadagno

Lo insegnano alle scuole elementari.

I 9 milioni sono costanti e sicuri.

Se non si assume il Personale per pulire, si risparmia, la spesa diminuisce e il guadagno cresce.

Appunto: (ricavo – spesa) = guadagno.

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Il Comune deve anche vigilare sul rispetto del contratto.

La cosa sempre stupefacente è che si trovi sempre, tempo per tempo, qualche politico disposto ad avallare la tesi per cui la colpa dell’immondizia in strada sarebbe degli incivili e non degli inadempienti.

E forse anche questo è un derivato della capacità di Iren di parlare a ciascuno la lingua giusta per farsi capire.

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Pare, però, che negli ultimi mesi qualcosa si sia rotto nell’equilibrio apparente dei rapporti tra Soci, forse anche e proprio perché ormai la gente è talmente stufa di stare con i bidoni traboccanti, i mobili in strada, l’immondizia che per intere decadi staziona nei cortili, che i rischi di impopolarità aumentano.

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Così l’attenzione, da tempo, si è appuntata anche sul ruolo che hanno i componenti del CdA di Asm Vercelli spa di nomina comunale.

Perché – il senso della riflessione è questo – sarebbero proprio loro, quanto meno nell’immaginario collettivo a dover “battere i pugni sul tavolo” per esigere che Asm Vercelli rispettasse tutti i contratti e, naturalmente, tra questi, anche quello con il Comune di Vercelli per il servizio di raccolta rifiuti.

E’ persino ovvio che l’Amministratore non può né tollerare che l’Azienda abbia croniche difficoltà nel rispetto delle pattuizioni contrattuali con chicchessia, né esigere un’attenzione particolare per il contratto con il Comune, salva (e iuxta modum) la evidente considerazione che si tratta di un accordo particolarmente vantaggioso e, soprattutto, ottenuto senza gara d’appalto proprio perché il Comune stesso è Socio dell’azienda: insomma, niente di più, ma anche niente di meno, del comprensibile riguardo che si può tributare al Cliente importante.

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Pur considerando tutto ciò, si sarebbe definito, nelle scorse settimane, un giudizio di sostanziale difficoltà degli attuali Amministratori di nomina comunale a rappresentare ciò che il Comune stesso si aspetterebbe da loro.

Sicchè c’è chi parla con insistenza di turn over e, se il Sindaco ha così a lungo tergiversato, senza né confermarli, né sostituirli, ciò non fa che avvalorare i referti di coloro che parlano di discussioni sul punto molto accese.

Sarebbero al lavoro – mutatis mutandis – le mitologiche Parche e non mancherebbe la Atropo di Palazzo Civico, sempre pronta a recidere il filo.

Come detto, forse perchè non sa che pesci pigliare, il Pirata si è riservato.

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Da un lato, quindi, l’esigenza di fare in modo che Asm Vercelli spa rispetti il contratto di raccolta rifiuti e nettezza urbana corrente con lo stesso Comune – Socio.

Dall’altro lato, il problema politico rappresentato dalla eventuale sostituzione dei tre attuali Amministratori.

D’Addesio e Prencipe hanno dalla loro una chanche di tipo generazionale.

Il primo è coscritto di Gino Tarricone, il che gli assicura un allineamento con il Presidente dell’Organo di Controllo della stessa azienda.

Il secondo è coscritto di Andrea Corsaro e scusate se è poco.

Chi non ha profili curricolari come i precedenti, Daniele Baglione, risulterebbe privo di tutele di qualche peso.

Si vedrà nei prossimi giorni cosa succederà.

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Intanto, ieri (27 aprile), nel corso dell’Assemblea dei Soci (di cui, come detto, pubblicheremo il verbale non appena reperibile in Camera di Commercio), ha lasciato tutti stupiti la dialettica del nuovo Amministratore Delegato di Asm Vercelli, Paolo Torassa, che, forse per dimostrare in quale considerazione tenga il Socio Comune, rappresentato per l’occasione dal Sindaco, si sarebbe avvalso di quelle espressioni che gli devono essere sembrate idonee a manifestare riguardo per l’interlocutore ed impegno a fare bene.

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