(Stefano Di Tano) – Al cospetto del fischio di fine primo tempo, in Pro Vercelli-Fiorenzuola, c’erano tutti i segni di una totale mancanza di fiducia nella squadra di Nardecchia ostinata a giocare senza uno schema, con troppi timori di sbagliare e di perdere il tram dei play-off nel caso di una pesante sconfitta.
I pochi tifosi allineati sulle gradinate esposte al sole esprimevano silenziosamente il loro malcontento, tanto più che persino il giovane ma anche super applaudito Matteo Rizzo (portiere, n. 12) aveva commesso un grosso pasticcione (praticamente una “colomba pasquale”) a favore dei biancorossi lombardi che così si sono trovati fortunatamente in vantaggio al 44° del primo tempo grazie ad un tiraccio al volo di Elìa Giani, festeggiatissimo dai compagni e dalla panchina.
Dunque un secondo tempo che marcava male sul fronte delle speranze dei vercellesi: in 45 minuti erano stati tirati verso la porta avversaria una decina di corner, ma neppure uno aveva impensierito il portiere del Fiorenzuola, tanto erano confuse le linee d’attacco della Pro Vercelli.
Di questo, tutti eravamo consapevoli e purtroppo anche convinti. Senonchè qualche margine di energie positive erano rientrate nelle gambe dei nostri ragazzi e con esse anche una nuova lucidità, tanto che l’area di gioco a poco a poco si avvicinava molto alla porta di Burigana (F) e prima Cristini, poi Vitale, Masi e Panico avevano impegnato debolmente il n. 1 lombardo, mettendo in allarme la difesa avversaria che finalmente al 58° veniva trafitta da una furbesca girata in porta di Andrea Cristini (n. 4) ben appostato nei pressi del palo di sinistra, su cross da calcio d’angolo.
Rotto il ghiaccio, e tornati a riveder le stelle, i bianchi hanno cominciato a insistere con il coriaceo assedio di Panico, l’avanzamento di Masi e Auriletto, le scorribande di Louati.
Nascono ripetuti corners che sconvolgono la difesa ospite, e che anticipano il momento clou della gara che si concretizza con un tiro preciso nel sacco, di quei tiri che se ne vedono pochi in Serie C.
L’autore è Mattia Vitale, che riceve un lineare di rimessa e scarica di potenza da venti metri sull’esterrefatto portire.
Apoteosi di gioia nel vecchio Stadio Robbiano-Piola, dove le speranze di vittoria erano solo piccole luminose fiammelle di candela. Ma tutto era cambiato, anche in virtù di alcune sostituzioni decise da Nardecchia che aveva inserito giustamente Bruzzaniti, Gatto, Bunino, Minelli e Luca Rizzo.
Il finale, come vuole la consuetudine, è impegno di protezione al risultato conseguito anche se alcune azioni mettono ancora in pericolo la porta biancorossa.
La festa è grande, dopo tanto appetito, è tornata la vittoria e proprio nel momento più atteso, a conferma che la squadra può ancora dare forti segni di ambizione e di resistenza allo stress.
Questi 55 punti in classifica, in compagnia di Lecco e Triestina scaldano la speranza di fare risultato anche a Mantova (domenica 24 aprile), ultimo appuntamento del nostro. calendario.
Per il resto, le prossime emozioni saranno palpitanti e forse ci sarà ancora da sorridere, proprio come sabato 16 aprile, sabato pre-pasquale, con una bella Pro Vercelli espressa in piena sintonia con la migliore classifica sperata.
Redazione di Vercelli