(marilisa frison) – Un buon cristiano non dovrebbe mai mancare alle celebrazioni del triduo pasquale, sono fondamentali, perché ci portano alla festa più importante dell’anno, la Pasqua: la vita vince la morte.
A Trino dopo una notte di veglia e adorazione al Santissimo nella cappella di Lourdes, dove Nostro Signore non è mai stato lasciato solo, c’è sempre stato un via vai di fedeli per tutta la notte che gli ha tenuto compagnia, oltre agli animatori dell’oratorio Sacro Cuore che hanno coperto l’intera nottata dandosi il cambio. Bravissimi ragazzi.
Anche le celebrazioni del Venerdì Santo sono state particolari, don Patrizio Maggioni, parroco di Trino, all’inizio della funzione religiosa delle 18, ha ricordato che stavamo celebrando la morte di Gesù in Croce che è morto per noi.
In un altare spoglio, senza nessun orpello, in un clima di raccoglimento dove le campane tacciono, la custodia del Sacramento è vuota, non si dice messa, è stata celebrata la Passione di Cristo.
Il parroco ha esordito “Mentre ascoltavo queste parole di Giovanni, tra me e me ho pensato: queste parole dovremmo impararle, saperle a memoria perché sono il cuore del messaggio cristiano, in queste pagine c’è la nostra salvezza [….]”.
Dopodiché c’è stato il rito della Croce, i sacerdoti, don Maggioni e Padre James, coadiuvati da Giancarlo Tione, partendo dal fondo della chiesa hanno portato la Croce all’altare sollevandola per tre volte al canto di “Ti saluto o croce Santa”, è seguito un momento di adorazione. Prima di sciogliere l’assemblea don Pato ha ricordato l’appuntamento per la processione delle 20,45 con partenza dalla chiesa dell’Addolorata (Madonna della Neve).
Tantissimi i fedeli che hanno preso parte a questa suggestiva processione del Cristo morto con al seguito la Madonna Addolorata, in una serata dal clima carezzevole, resa ancora più fascinosa dal plenilunio, che ha accompagnato l’intera moltitudine di presenze, in fila, a passo moderato, per le vie della nostra Trino, pregando, cantando, intercalandosi al suono della esperta banda cittadina “G. Verdi”.
È stata fatta una sosta in chiesa in cui si è riflettuto e meditato sulle ultime sette parole dette da Gesù sulla Croce.
La prima parola: Padre perdona loro, non sanno quello che fanno;
la seconda parola la dice al buon ladrone: Sarai con me in paradiso;
la terza parola la dice alle persone care: Ecco tuo figlio dice a sua madre, e a Giovanni dice: ecco tua madre;
la quarta parola è una parola forte e rivolgendosi al Padre dice: Dio mio, perché mi hai abbandonato!;
la quinta parola: Ho sete;
la sesta parola la dice all’epilogo della sua vita: Tutto è compiuto;
La settima ed ultima parola che Gesù dice sulla Croce è: nelle tue mani consegno il mio Spirito. Gesù si consegna al Padre, senza aver capito tutto il progetto del Padre. Si fida con fede, affinché il suo bene vinca su tutto l’odio del mondo e porti la pace.
Successivamente, la processione ha ripreso il suo cammino per le strade di Trino, a fare da apripista le Umiliate, seguite dalla banda musicale, dai chierichetti con i futuri comunicandi, dai Sacerdoti, dalle autorità, dal Cristo morto portato a mano dal Gruppo Alpini Trino, dalla Madonna Addolorata posta sul camioncino di Davide Ciceri e da tutto il popolo di Dio.
La processione è terminata davanti alla chiesa della Madonna della Neve, da dove era partita, e dopo i saluti e i ringraziamenti di don Maggioni, il Cristo morto e la Madonna Addolorata sono ritornati al proprio posto.
Erano due anni che non si viveva questo bel momento comunitario di preghiera e meditazione per le vie della città, anche se don Maggioni, non ci ha mai fatto mancare la presenza di Maria, portandola personalmente a farci visita via per via, casa per casa.
Il prossimo appuntamento è Sabato 16 Aprile alle 21 in San Bartolomeo per la Veglia pasquale.