Come non era stato difficile immaginare, i fatti che hanno interessato la Provincia di Vercelli,
emersi e divenuti evidenti anche all’opinione pubblica dopo il 21 febbraio scorso,
stanno suscitando reazioni, anch’esse prevedibili.
E, per quanto possiamo capire, siamo solo all’inizio: sia del novero di quei fatti meritevoli di approfondimento, sia delle reazioni.
On verra bien, diceva una nostra “corrispondente” di Lione, che aveva cercato VercelliOggi.it a febbraio 2019, per parlare un po’ della Società Aprc.
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Tra le reazioni prevedibili, e non certo – ci permettiamo – commendevoli, c’è anche quella di alterare alcuni dati.
E tra i numeri più “torturati” di questi ultimi giorni c’è quello della retribuzione che spetta alla Dottoressa Antonella Mollia, Segretario e Direttore Generale dell’Amministrazione Provinciale di Vercelli fino al 5 aprile scorso, data dalla quale è titolare di incarichi analoghi al Comune di Verbania ed a quegli altri assegnati dal Ministero dell’Interno, ma non più in Amministrazione Provinciale.
Quasi a dire: il baritono canta male, ma sentirete il tenore.
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Non resta che verificare i numeri con l’interessata.
Ma andiamo con ordine.
VercelliOggi.it: Dottoressa Mollia, da chi dipendono i Segretari Generali degli Enti Locali?
Antonella Mollia: Dipendono dal Ministero dell’Interno da sempre.
I Segretari sono iscritti in un Albo, secondo fasce (livelli) di appartenenza, da cui attingono i Sindaci e i Presidenti di Provincia.
Io rivesto la qualifica di Segretario Generale, appartengo alla fascia più alta, ossia la fascia A, essendo idonea a ricoprire l’incarico presso i Comuni Capoluogo di Provincia e le Province.
Essendo un dipendente dello Stato, la retribuzione viene definita con contratto di lavoro nazionale tra Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale per le pubbliche amministrazioni) e i sindacati nazionali.
L’onere si ripartisce a seconda delle ore di lavoro prestate nei singoli enti.
V.O.: poi c’è la parte variabile di retribuzione.
A.M.: Lo stipendio è fatto delle seguenti voci:
Stipendio tabellare,
Indennità di vacanza contrattuale,
Indennità di posizione,
Eventuale maggiorazione per funzioni aggiuntive svolte: ad esempio, in Provincia io ho sostituito un dirigente per circa due anni, facendo, in tal modo, risparmiare all’Amministrazione oltre 100 mila euro, a fronte di una maggiorazione (appunto per funzioni aggiuntive) di circa 18.000 euro annui.
Poi c’è la retribuzione di risultato (variabile nell’importo, nel mio caso mai superiore a circa euro 10.000) che dipende dalla valutazione conseguita sui risultati.
Inoltre, c’è l‘ indennità di direzione generale, di 25.000 euro, se ed in quanto assegnate le funzioni, come appunto nel mio caso.
La misura massima dell’indennità è frutto di contrattazione tra le Parti: io non ho mai contrattato nulla; mi sono stati offerti 25 mila euro l’anno ed ho accettato. Altri Colleghi arrivano a contrattarne, con le rispettive Amministrazioni, anche il doppio.
V.O.: quindi, in totale?
A.M.: La somma di queste voci definisce una retribuzione di circa 140.000 euro lordi annui.
Si devono, poi, aggiungere i cosiddetti “scavalchi” (incarichi temporanei assegnati dall’Agenzia, cioè dal Ministero, presso Comuni che ne facciano richiesta; qualche esempio: Lignana, Olcenengo, Prarolo, ndr).
Anche in questo caso, per contratto nazionale, lo “scavalco” prevede un compenso mensile pari al 25% di alcune voci stipendiali.
V.O.: cosa è successo nel corso del 2021 e che ha determinato un aumento di quel pur ragguardevole compenso annuo?
A.M.: è molto semplice. Per tutti gli anni 2017 – 2021 non mi è stata corrisposta una voce stipendiale.
Nel 2021 hanno dovuto erogarla, tutta in una volta.
V.O.: perché non le hanno dato il dovuto?
A.M.: preferisco non cercare nelle pieghe della psicologia altrui (credo che non sia un bell’ambiente…intellettuale, mi conceda la battuta) le ragioni di un atteggiamento che ha fatto fare una pessima figura all’Ente.
V.O.: questi arretrati che le hanno dovuto corrispondere sono riepilogati in qualche Atto?
A.M.: certo – ecco integrale la Determina – .
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V.O.: Dottoressa Mollia, perché, a proposito dei compensi, premi di risultato, performances, dell’Alta Dirigenza e, in particolare, dei Segretari Generali di alcuni Enti, soprattutto negli ultimi tempi, è così difficile arrivare a quella trasparenza che dovrebbe essere la base del rapporto tra cittadino ed Istituzioni?
A.M.: per un malinteso senso della privacy, che talvolta sento evocare non soltanto in termini impropri, ma ai limiti dell’antigiuridico.
V.O.: per esempio, non siamo riusciti a trovare, sui rispettivi siti internet ufficiali dei Comuni di Vercelli e Biella, nulla che permetta al cittadino di conoscere quanto il proprio Comune riconosca al Segretario Generale.
Anche per trovare l’ammontare delle retribuzioni di risultato liquidata, in Provincia, al Dirigente Piero Gaetano Vantaggiato,
si è dovuto faticare e, soprattutto, superare un
testo in cui mancavano i nomi dei beneficiari – leggi qui – .
Si dice genericamente di erogare “agli aventi diritto”. E ci mancherebbe pure che si erogasse a chi non ne ha diritto..
A.M.: la mia posizione è sempre stata chiara: questi dati vanno pubblicati. Non c’è niente da nascondere.
Per tutti, però.
Non è ammissibile che per qualcuno siano esposti come un lenzuolo steso ad asciugare, mentre per altri si debba (e talvolta senza successo, perché non sono nel sistema) scavare nei siti delle Amministrazioni.
Tra i tanti negativi, preferisco fare qualche esempio positivo: i dati riferiti alla retribuzione del Segretario Generale del Comune di Varallo Sesia e di quello di Borgosesia, sono correttamente e chiaramente esposti e raggiungibili sul sito internet istituzionale.
Credo che sarebbe una bella cosa se tutti gli Enti si uniformassero a quella modalità: chiara, trasparente, rispettosa del lavoro del Dirigente come anche del diritto di conoscere da parte del Cittadino.