Nei giorni scorsi a Rovasenda (VC) si è tenuto un incontro tra le associazioni Rete Semi Rurali e il Biodistretto del riso piemontese.
In questa occasione è stato sancito un accordo di collaborazione strategico mirato a incrementare la sperimentazione partecipata tra agricoltori e ricercatori al fine di creare varietà resilienti di riso partendo dall’agrobiodiversità naturale.
I ricercatori insieme agli agricoltori porteranno avanti una attività di selezione evolutiva in risaia. Fianco a fianco.
Un percorso completamente diverso rispetto a quanto accaduto nel modo risicolo italiano negli ultimi decenni.
Non più una ricerca “verticale”, esasperata dal profitto, con brevetti del DNA del riso.
Nessuna roialty da pagare a multinazionali o contratti da firmare, con obbligo di utilizzare determinati pesticidi.
Il miglioramento genetico partecipativo ed evolutivo avviene direttamente nei campi della baraggia vercellese con la collaborazione di ricercatori e risicoltori bio. Una scommessa sperimentale, da ambo le parti, ed innovativa a livello mondiale.
L’attività sementiera è resa possibile dal nuovo regolamento europeo dell’agricoltura biologica, che consente la registrazione e la commercializzazione di nuove varietà ottenute in campo.
Renderemo il più aperta e partecipata possibile questa attività di ricerca, diffondendo gli esiti delle sperimentazioni ed i risultati ottenuti in risaia.
Gianpaolo Andrissi, Presidente Biodistretto del Riso Piemontese
Redazione di Vercelli