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“L'ANELLO RITROVATO” - A Stroppiana la presentazione del libro sul Vescovo Cristiano Bodo

Nel libro Monsignor Bodo racconta sé stesso, i suoi genitori e la sua vocazione attraverso una pluralità di memorie

Bassa Vercellese

“L’anello ritrovato”: in un libro intervista la storia d’amore del vescovo Cristiano Bodo.

Quello per Dio, per i suoi genitori, per la Vita: a Stroppiana la presentazione della raccolta di episodi e memorie sulla vita e la vocazione del più giovane Vescovo d’Italia.

 “Ho voluto fondere in unico anello, con l’effige del Buon Pastore, due grandi amori: quello verso il Signore che mi ha chiamato ad annunciare la sua Parola e quello dei miei genitori rappresentato dalle loro fedi nuziali”: così Monsignor Cristiano Bodo mostra l’anello episcopale che indossa ogni giorno da quando ha deciso di realizzato nel 2021, dopo la scomparsa della mamma Grazia, ammalatasi di Covid dopo di lui.

Un ricordo vivido, insieme a quello di papà Adriano, che ha scelto come testimoni nel libro intervista “L’anello ritrovato. Una storia, tante chiamate” edito da Fusta editore e disponibile a Vercelli presso la Libreria Sant’Andrea in piazza Guala Bicheri e presso la Libreria dell’Arca in via Galileo Ferraris 77.

Il volume sarà presentato a Stroppiana nella mattinata di mercoledì 20 aprile alla presenza di Monsignor Cristiano Bodo, su invito del Sindaco, Avv. Maria Grazia Ennas.

Un libro per parlare di vocazione a partire dall’esperienza biografica del Vescovo più giovane d’Italia (nato nel 1968 a Stroppiana ed entrato nella Diocesi di Saluzzo, in provincia di Cuneo, 5 anni fa il 2 aprile 2017), per testimoniare una vita fondata sul Vangelo ed esprimere l’importanza dell’esempio e della scelta di vita dei genitori nella fedeltà alla propria chiamata.

Per questa operazione, Monsignor Bodo ha chiesto allo storico Carlo Baderna di raccogliere non una, ma tante storie: un puzzle in cui il Vescovo racconta se stesso, i suoi genitori e la sua vocazione attraverso una pluralità di memorie.

Una raccolta di testimonianze delle persone che conobbero i suoi genitori, Grazia e Adriano, ai quali restarono legati per i motivi più diversi.

Ricordi privati e fortemente sentiti che impreziosiscono una trama in cui le “chiamate” di ognuno si incrociano, dove vocazione chiama vocazione e insieme si scoprono modi nuovi di donarsi e rispondere all’invito di Dio a continuare sempre la ricerca.

Dall’infanzia a Stroppiana al seminario, agli incontri con i “modelli” che rinsaldarono la sua vocazione come Mons. Marco Arnolfo (attuale Arcivescovo di Vercelli) al Cardinal Bertone Tarcisio: attraverso la pagine di questo libro (corredato da tante immagini di famiglia e testimonianze di collaboratori parrocchiali, sacerdoti e il prof. Giovanni Quagli, Presidente della Fondazione CRT) emerge non solo Cristiano Bodo come uomo, ma anche come credente (“nomen omen” è proprio il caso di dirlo!).

Poi il dialogo con i giovani e la ricerca di un cammino pastorale costruito con loro e per loro, la carità attraverso il sostegno e l’impegno nella Caritas accanto agli ultimi: ogni pagina disvela non solo il pensiero del Cristiano Bodo Vescovo, ma soprattutto la sua lettura spirituale, etica e morale della vita, del suo approccio alla vocazione e al servizio pastorale.

Il libro, edito da Fusta nella collana “Le Memorie”, vedrà infatti una parte del ricavato donato alle attività della Caritas diocesana di Saluzzo di cui Monsignor Bodo è Presidente e attraverso la quale ha profuso particolare impegno nell’aiuto e nell’accoglienza di singoli e famiglie in difficoltà con l’apertura di strutture da lui fortemente volute come la Casa Madre Teresa di Calcutta e la Casa di Prima Accoglienza intitolata a Monsignor Diego Bona.

Redazione di Vercelli

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