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VERCELLI - “Un arcobaleno lungo tutto il cielo”. Storia di Piero Besate, comunista italiano, uomo del popolo - Il 28 marzo, ore 17, Salone Soms di Via Borgogna

coordinamento scientifico di Bruno Ferrarotti e contenente saggi di Ezio Robotti, Bruno Ferrarotti, Sergio Negri e Lina Besate

E’ bello riproporre qui un articolo ripreso dal nostro archivio, che fa toccare con mano meglio di mille parole un’idea che non deve essere esiliata.

Senza nessun cedimento a nostalgie, né idealizzazioni oniriche di tempi che furono: semplicemente richiamando la testimonianza vera di persone che furono punti di riferimento.

L’articolo – oltre i contenuti – parla di due personalità della Sinistra politica, dirigenti del Partito Comunista Italiano, Piero Besate ed Irmo Sassone, che abbiamo avuto il privilegio di conoscere e – pur nella grande distanza anagrafica – ascoltare, dialogando con loro in qualche occasione.

In particolare di Piero Besate dirà l’atteso incontro in programma il prossimo 28 marzo.

La testimonianza di chi scrive è quella di un ragazzo che si affacciava alla politica, da posizioni differenti e – dati i tempi – non facilmente conciliabili e, anzi, inevitabilmente condizionate da contesti sia internazionali, sia nazionali, entro i quali, tuttavia, la radicalizzazione delle posizioni non riusciva a negare, né sopprimere, le emergenti esigenze di un “confronto” difficile, quanto ineludibile e che solo alcuni anni dopo avrebbe visto nelle figure di Enrico Berlinguer e di Aldo Moro interpreti idonei a rappresentarne le ragioni, ad indicarne i percorsi lungo un crinale stretto, ma possibile.

Di quei giorni mi piace ricordare qualcosa che – almeno, spero – credo abbia portato un grande contributo alla mia crescita “pre-politica”, cioè la capacità di queste due eminenti personalità di dialogare nel rispetto delle opinioni dell’altro, quasi sollecitando l’espressione di quelle opinioni, anche se l’ “altro” era soltanto un ragazzo: mai un cedimento demagogico, mai il ricorso a dogmi (pur nei tempi in cui si sentiva spesso dire delle “due Chiese”), mai la demonizzazione dell’avversario quando il confronto toccava i punti maggiormente difficili da conciliare.

Così volentieri ci apprestiamo ad ascoltare queste testimonianze sulla vita e l’opera di Piero Besate, “un comunista”, nella speranza che possano ritrovare ascolto, dilatarsi in echi e risonanze capaci di  ripristinarne la fecondità.

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“Un arcobaleno lungo tutto il cielo”.
Storia di Piero Besate, comunista italiano,
uomo del popolo
 

Fondazione Culturale Rinascita – Vercelli E.T.S. e Istorbive presentano il volume

“Un arcobaleno lungo tutto il cielo”. Storia di Piero Besate, comunista italiano, uomo del popolo,

realizzato con il coordinamento scientifico di Bruno Ferrarotti e contenente saggi di Ezio RobottiBruno FerrarottiSergio Negri e Lina Besate.

L’iniziativa si terrà venerdì 28 marzo 2025, a Vercelli, nella Sala Soms in via Francesco Borgogna 34, alle ore 17. Interverrà, insieme agli autori dei saggi, l’onorevole Federico Fornaro.
L’ingresso è libero.

Il libro ha per titolo un verso della canzone popolare “Arcobaleno di pace”, scritta da Piero Besate e cantata dalle mondariso vercellesi durante il lavoro in risaia. Un titolo poetico, simbolico, legato a una significativa storia di battaglie politiche e sindacali che costituiscono il contesto locale nel quale vive e opera il compagno Piero Besate, bracciante, sindacalista, dirigente politico e amministratore pubblico.
Piero Besate è stato un uomo del suo tempo. Quanto scritto da Ezio Robotti nel primo capitolo e gli approfondimenti contenuti nei saggi, storicamente documentati, di Sergio Negri e Bruno Ferrarotti, curati da quest’ultimo, ci consentono di delineare con precisione il contesto storico, politico e sociale in cui Besate ha operato nel secondo dopoguerra, come dirigente del movimento sindacale e del Partito comunista italiano, e come amministratore locale e regionale. E dal volume emerge anche l’uomo Besate, il Pierino degli amici e dei compagni, quello intriso di cultura, l’amante della poesia, di quel romanticismo della speranza, così ben raccontato e cantato nei suoi scritti e nelle sue canzoni. Sentimenti questi ben custoditi ed espressi, a chiusura del libro, dalla figlia Lina nello scritto “Il canto di Rosa”.