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Nel corrispondente periodo della scorsa stagione termica all'Ente erano stati fatturati circa 50 mila euro

VERCELLI, BOLLETTE DEL GAS PER 220 MILA EURO DA ATENA TRADING ALLA CASA DI RIPOSO DI PIAZZA MAZZINI - Da quando è suonato l'allarme a dicembre scorso, nulla si è fatto per prevenire ed affrontare il problema - Che riguarda tutte le famiglie e le Imprese della città e del Vercellese - La gente risponde così: la grande fuga da Corso Palestro alla ricerca di Gestori meno cari.

Tutti chiamati a sacrifici che forse non si potranno nemmeno sopportare, ma gli utili di Iren e del Comune sembrano sacri ed intoccabili - Anche se una morosità incolpevole di massa vanificherebbe tante illusioni di lucro

Se la calcolatrice non erra, 112.641,01 più 108.057,01 fanno la bella somma di euro 220.698,02.

A questi si sommano gli importi ancora residui da pagare, che in fattura sono riassunti rispettivamente in euro 17.042,91 ed euro 20.448,91.

Sono le bollette di Atena Trading che si è vista recapitare la Casa di Riposo di Piazza Mazzini a Vercelli.

I periodi presi in considerazione sono i bimestri novembre – dicembre 2022 e gennaio – febbraio 2023.

Nei corrispondenti periodi della precedente stagione termica, l’importo era stato complessivamente di 50 mila euro, lira più, lira meno.

Ce la faranno gli Amministratori guidati dall’ineffabile Presidente Gianna Manferto ed assistiti dall’ancor più ineffabile Direttore Alberto Cottini a pagare?

Si apprende da Fonti responsabili che Corso Palestro avrebbe, per la prima fattura, “concesso” una dilazione di un anno ed altrettanto proporrebbe di fare per la seconda.

Ma differire non è risolvere il problema.

Può essere – paradossalmente – una strada obbligata più conveniente per la stessa Atena che terrebbe, così, la posizione a credito, senza “deturpare” il bilancio: a prescindere da quando il credito potrà essere incassato.

Perché è chiaro che (anche con la reteizzazione) il problema resta, per la Casa di Riposo, così come per migliaia di cittadini.

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I quali non erano presenti alla riunione della Prima Commissione del Comune di Vercelli (Bilancio e Società Partecipate) presieduta da Paolo Campominosi (Lista Voltiamo Pagina di Roberto Scheda) quando era già tutto chiaro.

Campominosi e le Opposizioni avevano chiesto questo incontro proprio perché i termini per ragionare c’erano già tutti – leggi cliccando qui -.

Ma si comprese che la Giunta del Niente (rappresentata per l’occasione dall’Assessore Luigi Michelini), aveva meno idee in mente di quanti capelli in testa avesse Kojack.

Un solo invito, ai limiti dell’offesa all’altrui intelligenza, un qualcosa dal tenore drammaticamente frivolo: lasciamo lavorare Atena, loro sanno cosa fare.

Solo una promessa: valuteremo un aiuto per le famiglie più bisognose.

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Oggi, 22 marzo, alle 18 in Municipio ci sarà la riunione dei partiti di maggioranza per valutarli, questi aiuti alle “famiglie più bisognose”.

Ma, intanto, qualcosa si dovrà ulteriormente studiare, perché, con la tariffa di oltre 2 euro al metro cubo applicata da Atena Iren per il gas metano, le “famiglie più bisognose” saranno sempre di più.

E non solo le famiglie: i negozi, gli Artigiani, le pizzerie, le Imprese, gli Studi professionali.

Tutti ora, anche a causa dei prezzi che Iren infligge a Vercelli, ben più alti di quanto non pratichino altri fornitori, sono bisognosi o, almeno, più bisognosi di quanto fossero un anno fa.

Ed è sufficiente leggere quanto la gente racconta sui social, per capire che a Vercelli chi può fugge da Atena Trading – Iren Asm o Minerva o come si voglia chiamare oggi la matrioska societaria di cui anche il Comune fa parte.

Sono in tanti a raccontare che stanno cambiando gestore o l’hanno già fatto, perché la realtà è semplice: dalle altre parti il gas costa meno.

Meno di quanto applichino Iren e il Comune.

Perché non va dimenticato che queste tariffe più alte di quanto altrove si trovino, è, di fatto, il Comune stesso ad applicarle ai propri cittadini: il Comune è socio di Asm Minerva Atena esattamente come lo è Iren.

Solo che è socio al 40 per cento, di minoranza, quindi non conta niente.

Un socio nei fatti irrilevante e, tuttavia, speranzoso che Atena Trading guadagni, faccia utili e così i dividendi (tramite Minerva) arrivino a Palazzo Civico.

E se il cittadino va via, cambia fornitore?

Arriveranno meno ricavi, meno utili (guadagni) e quindi meno dividendi. O anche niente.

E se non paga?

Di nuovo: non ci saranno i ricavi, quindi non ci saranno gli utili, perciò non ci saranno i dividendi.

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Da dicembre scorso (giorno della riunione di Commissione) la GdN ha fatto qualcosa per intervenire sui due fronti?

Fronti che – come ben noto sin dal giorno della riunione di cui abbiamo già dettosono (almeno) due in quanto:

il primo presenta la necessità di riportare le tariffe ad un livello che permetta di non soccombere di fronte alla concorrenza, che non sta certo a guardare.

Il secondo richiede interventi strutturali, esige una scontistica importante ed immediata, anche a costo di mandare in perdita per un anno e forse due il bilancio di Atena Trading.

Anche perché, se dovesse mai ampliarsi la platea della morosità incolpevole da parte dei cittadini (“più bisognosi” così come “normalmente bisognosi”, ovvero “neo bisognosi”) i conti dell’Azienda rischierebbero di patire ancor più.

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Per ora, tuttavia, nulla pare muoversi, in concreto.

I due Soci (Comune e Iren) non hanno dato un solo segnale di disponibilità alla rinuncia, almeno per un anno, al guadagno, agli utili, ai dividendi.

Così come si era a più riprese accennato proprio nella già richiamata riunione.

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Inutile domandarsi cosa accadrebbe se la gente decidesse di non pagare, oppure se dovesse rassegnarsi al fatto che “non può” pagare.

Una morosità incolpevole di massa alla quale Corso Palestro, i due Soci Comune e Iren, pensassero mai di rispondere con sospensioni delle forniture, aprirebbe la strada a scenari impensabili.

 

 

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