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L'opera, come tante altre si sarebbe dovuta finanziare con il "bonus" governativo di 2 milioni di euro erogato per la fusione

VARALLO / SABBIA - Carrozzabile per Massera e Salaro - Le chiacchiere ci sono, ma la strada no - La pazienza dei residenti sta a zero - Lunedí riunione in Comune con i Consorzi Terrieri - Pare proprio che sarà meglio non scherzare col fuoco - La ( mesta ) gallery -

Tutto fermo anche per il Ristorante Pittu Cupal - E la gente si chiede: come spendono i soldi?

Lunedì 8 agosto alle 18 in Comune a Varallo si terrà una riunione convocata dall’Amministrazione con i Consorzi terrieri di Massera e Salaro, ex frazioni di Sabbia, per la strada carrozzabile.

Sono convocati i Presidenti dei due Enti: per il Consorzio Terrieri Salaro il Signor Ferruccio Cantaruti; per il Consorzio Terrieri Massera il Signor Rino Calzoni.

Annunciata la presenza del Sindaco, ma assai probabile anche quella del Vice Sindaco.

La riunione si presenta non facile e vediamo perché.

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I Consorzi che si occupano delle varie conurbazioni, contribuendo nei servizi essenziali come la pulizia e il taglio dell’erba, sono da sempre la “voce” di queste porzioni di territorio.

Questi paesi (Massera e Salaro) sono tutt’oggi isolati, senza la possibilità di accesso, nemmeno con auto o fuoristrada.

Quando si presentò il progetto per la fusione (di fatto, una incorporazione del Comune minore in quello maggiore) tra Varallo e Sabbia e nel famoso (famigerato?) “accordo di programma”, che prevedeva la realizzazione di undici opere pubbliche, lungo 10 anni.

In realtà è stata completata (e in metà tempo, 5 anni) una sola

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per 2 milioni di euro in favore del territorio incorporato l’ ex Sindaco di Sabbia, Carlo Stragiotti, aveva proposto la costruzione di una strada di accesso per le frazioni di Massera e Salaro.

Proposta accettata dall’allora Sindaco Eraldo Botta – leggi qui

Iniziata l’opera il 26 giugno 2019 (già tardivamente)  – leggi qui –

si sarebbe dovuta completare in tre lotti, un lotto ogni anno, attingendo ai fondi extra della fusione.

Ricordiamo che il “bonus” governativo per incoraggiare le fusioni sarà complessivamente di 11 milioni di euro, di cui 2 si sarebbero, appunto, dovuti spendere per opere a favore della comunità di Sabbia

Dopo l’inizio lavori, le opere l’avanzamento delle opere è stato interrotto a fine 2019, per riprendere (e subito arrestarsi nuovamente) solo nel 2020 e poi ancora nel 2021, causa Covid, crollo di un tornante (!) e cessione dell’azienda appaltatrice

– leggi qui -.

Ad oggi, però, questa strada risulta chiusa, finisce in un bosco senza essere collegata nemmeno con una mulattiera e dei tre lotti (che pare siano diventati quattro) è stato parzialmente finito il primo, anche a causa di un crollo di una massicciata di una curva appena costruita avvenuta due anni fa (quella pocanzi accennata).

Cosa diranno ora ai cittadini durante questa riunione, dopo oltre un anno in cui nulla si è mosso in questo cantiere?

La domanda che in molti si pongono è: perché il Comune di Varallo non rendiconta gli investimenti effettuati con i fondi della fusione (sia la quota di Sabbia che quella “varallese”) ?

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La situazione ad ora rimane ferma, esattamente come fermo è anche l’ex ristorante Pittu Cupal di Sabbia, abbandonato a se stesso, per ora senza che il Comune investa (con i fondi derivanti dalla fusione?) per metterlo a norma, prima di cercare una possibile gestione, su cui pare ci siano state anche delle occasioni interessanti. Stesse situazioni che si vedono anche per le altre opere nel famoso “elenco” (libro dei sogni? Specchio per le allodole?).

Dopo molte riunioni rimaste prive di costrutto i cittadini stanno perdendo la pazienza e questa situazione verrà manifestata durante l’incontro.

Come finirà?

Chi vivrà, vedrà e, probabilmente, se starà nei pressi della sala riunioni, “sentirà” anche… forte e chiaro.

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