Mese: Settembre 2024
Va al Comitato di Vercelli di Croce Rossa Italiana la donazione di 600 euro degli Esercenti Luna Park di Vercelli, resa possibile dalla partecipazione straordinaria dei giostrai.
La somma donata è interamente destinata a sostenere le attività svolte dalla CRI, quali l’acquisto di attrezzature sanitarie e non, servizi di supporto alle marginalità, fondo emergenze e tanto altro.
Inoltre, l’Associazione Nazionale Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro (ANMIL) ha donato tre stampati laser multifunzione rigenerate, che verranno utilizzate per le attività amministrative del Comitato.
Il Presidente Carlo Albricci ringrazia per queste generose donazioni, giunte inaspettatamente, a nome di tutti i volontari del Comitato CRI.
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Redazione di Vercelli
Alfredo Conti, Presidente del Gruppo Folkloristico borgosesiano, che è stato anche Presidente della Fanfara Militare della Brigata Alpina Cadore, è un viaggiatore, ma soprattutto un conoscitore dei deserti nord africani: “Il Sahara dietro l’angolo”, che ha raccontato ai soci del Lions Club Valsesia, attraverso una carrellata fotografica commentata.
Il deserto del Sahara è delimitato a est dal Mar Rosso e si estende ad ovest fino all’Oceano Atlantico. A nord, il confine settentrionale del deserto del Sahara è il Mar Mediterraneo, mentre a sud termina nel Sahel, politicamente è diviso tra Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Mauritania, Mali, Niger, Ciad e Sudan, ed è quanto di più diverso si possa immaginare: “Non è affatto un luogo desolato, grigio, polveroso, ma un enorme spazio, grande come metà dell’Europa, dove la natura ha dato il suo meglio sotto tutti gli aspetti e sotto tutte le forme. Oggi le carovane sono state sostituite dai camion, ma la grandezza del paesaggio, incorniciata da cieli inarrivabili, è difficile da descrivere, perché distribuita su una tavolozza di colori unica”.
Nelle immagini scorrevano dune di sabbia altissime, scolpite dal vento: “Fare sci sulle dune è un’esperienza fantastica”, ma ci sono anche altopiani rocciosi che emergono in alcune regioni e interrompono il mare di sabbia con formazioni geologiche uniche. La maggior parte del paesaggio del deserto del Sahara è stato modellato nel tempo dal vento e comprende dune di sabbia, mari di sabbia, chiamati erg, altipiani di pietra arida, pianure di ghiaia, valli aride e saline.
“Nel deserto del Sahara vivono i tuareg, un gruppo etnico, tradizionalmente nomade, unici per la tranquillità e la purezza dello sguardo, grandi forgiatori e cesellatori d’argento: oggi si registrano densità umane dell’ordine di uno o due abitanti per chilometro quadrato, per un totale di 9-10 milioni di abitanti e il principale animale del Sahara rimane il dromedario: senza di lui, l’uomo non avrebbe potuto assolutamente vivere”.
Conti ha spiegato che un’esperienza di viaggio nel deserto è principalmente introspettiva, porta ognuno a guardare dentro se stesso ed a confrontarsi con l’immensità della natura: “Tutto lì è al massimo: naturalmente è richiesto un minimo di spirito di adattamento per dormire sotto le stelle, chiusi in un buon sacco a pelo. Nel Sahara non ti senti mai sporco e non si è mai propagata un’epidemia”.
Sfatando un luogo comune molto diffuso Alfredo Conti ha spiegato che le oasi sono vere e proprie città, quasi tutte presidi militari.
La missione Berliet-Ténéré, del 1959-1960. fu una spedizione in due fasi attraverso il Sahara, organizzata dal costruttore di camion Berliet per dimostrare la capacità dei suoi mezzi di percorrere vasti spazi deserti.
Essa fu il supporto di una spedizione geografica e scientifica e furono collocate mille “balises” cartelli segnaletici, che ancora oggi servono come punti di riferimento.
Il sale viene prodotto nel Sahara da oltre 2500 anni: poiché è essenziale per la salute, il sale del Sahara è probabilmente la materia più preziosa che le carovane trasportano attraverso il deserto.
Nelle regioni calde e secche, le persone e gli animali perdono sale attraverso il sudore. Se non ingeriscono sale, rischiano stanchezza, crampi e nei peggiori casi la morte.
Il sale è usato anche per conservare e insaporire i cibi.
Conti ha accennato anche alla straordinaria esperienza di Charles Eugène de Foucauld, visconte di Pontbriand, in religione fratel Carlo di Gesù, un religioso francese, esploratore del deserto del Sahara, studioso della lingua e della cultura dei Tuareg.
Il 13 novembre 2005 è stato proclamato beato da papa Benedetto XVI e il 15 maggio 2022 è stato canonizzato da papa Francesco.
Nel 1916 costruì, intorno all’eremo di Tamanrasset, un fortino per proteggere la popolazione dai predoni.
Nello stesso anno, il 1 dicembre, proprio durante un loro assalto, perse la vita.
Al termine della serata l’oratore ha espresso il desiderio di tornare presto nel deserto: “I viaggi erano stati sconsigliati dopo l’uccisione di Gheddafi, perché gli ergastolani arruolati nel suo esercito erano liberi nel deserto e assalivano le carovane. Per affrontare il viaggio meglio scegliere i mesi da metà novembre a fine febbraio, ma è necessario aver ben chiaro dove sei e dove vai, premunendosi con scorte di acqua e viveri sufficienti e soprattutto si deve sempre andare con qualcuno che sa dove ti porta”.
La serata ha coinvolto il pubblico facendolo viaggiare e sognare nell’immensità del deserto e all’oratore, con il guidoncino del Lions Club Valsesia, è stato donato un libro fotografico sul Sahara.
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Redazione di Vercelli
22 settembre 2024 Camminata Partigiana “Là sul Baranca”
Domenica scorsa sul Baranca erano più di cinquanta, 40 sono saliti da Santa Maria di Fobello, 12 da Bannio Anzino, i due gruppi, coordinati dalle sezioni ANPI di Varallo e Villadossola, hanno sfidato le previsioni meteo non incoraggianti e l’aria frizzantina ormai autunnale per un doveroso omaggio a uno dei luoghi più significativi della storia partigiana in Valsesia, conosciuto da tutti come “il Baranca”, più precisamente l’alpe Selle, sulle sponde del lago Baranca.
Questa è sempre stata una zona strategica di passaggio.
Nel 1858 vi transitavano i principi di Savoia, nel 1859 reparti dell’esercito piemontese impegnati nella seconda guerra d’indipendenza.
Nell’autunno del 1943 passarono di qui, diretti verso la Svizzera, soldati alleati e famiglie di origine ebrea, con la guida di antifascisti valsesiani.
Dal gennaio del 1944, proprio ottant’anni fa il Baranca diventa fondamentale per i partigiani e l’attività della Resistenza.
All’alpe Selle e nelle villette Musy e Lancia si installano squadre di partigiani provenienti dalla Valsesia, dal Cusio, dalle città della pianura, reduci dai primi combattimenti contro i nazifascisti nella media Valsesia.
Dal Baranca i partigiani partono per effettuare audaci attacchi, tra cui l’assalto al presidio fascista di Pontegrande.
Nell’aprile del 1944 i fascisti occupano e devastano Fobello, poi attaccano la base partigiana al Baranca: bombardate e distrutte delle baite e Villa Aprilia e ucciso un partigiano, Attilio Foglia, le squadre partigiane si disperdono sulle montagne, ma dopo pochi giorni ritornano al Baranca.
Rimarrà sempre, per tutto il periodo della Resistenza, un prezioso rifugio soprattutto per i partigiani della brigata “Musati”, l’eroico comandante caduto a Varallo, comandata dal “Pedar” Pietro Rastelli.
Grazie a Luca Perrone, che ha rievocato, con la competenza e la verve che lo contraddistingue, gli episodi e i giovani protagonisti di quelle vicende animati dal desiderio di libertà, impegnati nella Resistenza antifascista.
Il prossimo appuntamento, sabato 26 ottobre, a pochi giorni dall’80°anniversario, renderà il necessario omaggio ad un altro grande protagonista della storia partigiana valsesiana, Martino Giardini “Valanga”, caduto il per un incidente in prossimità del Monte Tracciora.
Per la lunghezza del percorso, (1200m di dislivello), la prossima camminata sarà riservata a escursionisti allenati.
Per prenotazioni, informazioni presso la Sezione ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Varallo, tel 339 4902694 (Davide).
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Redazione di Vercelli
UNITRE Bianzè inaugurerà l’anno accademico 2024/25 nel corso di una cerimonia, che si terrà sabato 28 settembre alle ore 16,00 nel cortile del Palazzo Comunale.
Dopo il discorso della Presidente Rita Lorena Fassone, i docenti presenteranno i loro corsi, che come sempre spazieranno tra le più svariate tematiche: dalla difesa personale e dal benessere psicofisico al cinema e alla letteratura, dall’arte alla filosofia e alla religione, dalla storia e dall’attualità, alla collaborazione con le locali Istituzioni Scolastiche e con la Casa di Riposo attraverso i progetti “Tanti auguri a te” e “Il mio amico pelosetto”.
A grande richiesta tornerà quest’anno il corso di cucina, che si terrà presso i locali dell’Oratorio grazie alla disponibilità del Parroco don Enrico Triminì.
Non mancheranno numerose Conferenze aperte a tutti.
Nel corso della cerimonia sarà possibile effettuare l’iscrizione.
Il dott. Giuseppe Malinverni, Presidente del Circolo Filatelico Numismatico di Crescentino premierà poi gli alunnidella Scuola Primaria e Secondaria di Bianzé, che hanno partecipato al progetto “Filatelia e Scuola” e i cui elaborati saranno per l’occasione esposti in una mostra.
Seguirà infine la presentazione dei corsi dell’Accademia di Musica Moderna di Bianzé, diretta dal maestro Andrea Dugros, con la partecipazione musicale di alcuni allievi.
Un piccolo rinfresco in loco offerto da Unitre e allestito dalla Pro Loco di Bianzè concluderà la manifestazione.
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Redazione di Vercelli
Per la quinta edizione del Vercelli Organ Festival Arriva Diego Cannizzaro a San Bernardino
Venerdì 27 settembre, alle ore 21, a Vercelli, nella Chiesa di San Bernardino (Via Duomo), si terrà un concerto al fine di valorizzare l’organo costruito da Pietro Bernasconi nel 1892, restaurato dalla Bottega Organara dell’Orto & Lanzini.
Protagonista della serata sarà l’organista siciliano Diego Cannizzaro, docente al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Caltanissetta che ha preparato un programma intitolato “Cartoline dell’Ottocento italiano” grazie al quale sarà possibile ascoltare composizioni di due importanti autori per organo del XIX secolo. Infatti, la prima parte della serata sarà dedicata a Vincenzo Petrali mentre la seconda sarà interamente occupata da Polibio Fumagalli.
Vincenzo Antonio Petrali
Nato a Crema il 22 gennaio 1830 e morto a Bergamo il 24 novembre 1889 fu organista nel duomo di Cremona, nella basilica di S. Maria Maggiore in Bergamo, maestro di cappella del duomo di Brescia e nel duomo di Crema, e infine a lungo insegnante presso il Liceo Musicale di Pesaro.
Visse la sua parabola artistica in un universo organistico ancora improntato fra la creatività organistica sinfonico-teatrale, basata sull’organo-orchestra ed il rinnovamento sia organario, sia organistico del quale fu tra i più tenaci e convinti assertori, assieme al nascente Movimento Ceciliano.
Polibio Fumagalli
Nacque a Inzago il 26 ottobre 1830 e morì a Milano il 21 giugno 1900. Studiò organo al Conservatorio di Milano e nel 1873 gli fu conferita la cattedra dello strumento.
Fra i suoi studenti si annoverano Marco Enrico Bossi e Pietro Alessandro Yon.
Fu attivo anche come maestro del coro della Chiesa di San Celso, sempre nel capoluogo ambrosiano.
Le composizioni di Fumagalli furono principalmente organistiche.
Di rilievo nella sua produzione le 6 Marce op. 80, ognuna delle quali corredata di un aggettivo (celebre la prima, Campestre).
Il brano “La Caccia”, fra gli altri pezzi sparsi, venne frequentemente inserito nei programmi da concerto di alcuni virtuosi, fra i quali l’organista inglese William Thomas Best.
Questo concerto fa parte del progetto Terre d’Acqua Classica 2024, nato per unire simbolicamente le località che si trovano sul percorso del Canale Cavour, mirabile frutto dell’ingegneria del XIX secolo, dalla Presa a Chivasso verso le risaie vercellesi e il suo capoluogo Vercelli.
Terre d’Acqua Classica 2024 ha il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte (Bando Partecipate), della Fondazione CRT (Bando Not&Sipari) e Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli (Bando Valore alla Cultura) con il patrocinio della Regione Piemonte, Provincia di Vercelli e Consorzio Irriguo Ovest Sesia in collaborazione con l’Arcidiocesi di Vercelli.
L’ingresso, come di consueto, sarà con libera offerta.
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Redazione di Vercelli
Riceviamo e pubblichiamo
La Giornata Nazionale ABIO è l’evento più significativo per tutto il Movimento ABIO che si tiene, in piazza, l’ultimo sabato di settembre.
Fin dalla sua prima edizione, nel 2005, la Giornata Nazionale – giunta quest’anno alla ventesima edizione – ha avuto come scopo principale quello di far conoscere la sua attività al di fuori del contesto ospedaliero, anche a coloro che non sanno cosa possa rappresentare per un bambino e la sua famiglia l’esperienza dell’ospedalizzazione.
Per tutte le Associazioni ed i volontari ABIO, la Giornata Nazionale ABIO e le sue postazioni organizzate in tutta Italia sono ogni anno una straordinaria occasione di racconto della propria esperienza, di testimonianza sul proprio servizio di volontariato a favore dei bambini in ospedale, di incontro e scambio con il proprio territorio.
La Giornata Nazionale è inoltre un’occasione per le Associazioni ABIO di raccogliere fondi per finanziare la formazione dei loro volontari.
Da sempre, infatti, la formazione è per ABIO elemento imprescindibile e cardine della sua attività per garantire un servizio adeguato al contesto delicato in cui si svolge.
Con il tuo contributo ci aiuterai a finanziare corsi di formazione dedicati sia agli aspiranti volontari sia a chi svolge già il servizio.
A Vercelli i volontari ABIO vi aspettano con i loro cestini di pere, sabato 28 settembre dalle 9.00 alle 19.00 in Corso Libertà angolo Via Cavour.
ABIO Vercelli
Chi siamo, cosa facciamo
ABIO Vercelli, Associazione per il Bambino in Ospedale ODV, è stata fondata nel 15 settembre 2004 per promuovere l’umanizzazione dell’ospedale.
Dal 2003 i volontari ABIO si occupano di sostenere e accogliere, presso reparto dell’ospedale S. Andrea di Vercelli, bambini e famiglie, al fine di attenuare i fattori di rischio derivanti dall’ingresso in una struttura ospedaliera.
Gli obiettivi dell’Associazione:
ridurre al minimo il potenziale rischio di trauma che ogni ricovero presenta, collaborando con le diverse figure operanti in ospedale per attuare, ciascuno nel proprio ruolo, una strategia di attiva promozione del benessere del bambino;
attivare il servizio ABIO nel maggior numero di reparti pediatrici della città, per far sì che ogni bambino e ogni famiglia possano contare sul sostegno qualificato dei suoi volontari;
promuovere interventi ludici e di sostegno, per facilitare una permanenza serena all’interno del contesto ospedaliero;
sviluppare tra operatori ed opinione pubblica una crescente attenzione alle indicazioni previste dalla Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale.
L’attività dei volontari ABIO si rivolge sempre al bambino e ai suoi genitori.
Il volontario ABIO è
Per il bambino…
accoglienza al momento del ricovero, per facilitare l’inserimento in ospedale
gioco e attività ricreative, per poter sorridere anche in reparto
collaborazione con il personale sanitario, per far conoscere meglio il mondo dell’ospedale e renderlo più familiare
allestimento di reparti più accoglienti e colorati, con fornitura di giocattoli e materiale ludico/creativo e con realizzazione di decorazioni e arredi
Per le famiglie…
disponibilità all’ascolto attivo, attento e partecipe
presenza discreta e familiare
offerta di informazioni sulle strutture e sui servizi disponibili in ospedale
offerta di indicazioni su regole e abitudini del reparto
accudimento e cura del bambino nel caso in cui il genitore debba assentarsi per provvedere ad eventuali incombenze
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Redazione di Vercelli
Nel pomeriggio di oggi, lunedì 23 settembre dopo le 16:00 la squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Livorno Ferraris e quella volontaria di Santhià sono intervenute a Santhià per l’incendio di uno scantinato presso l’istituto scolastico I.T.I.S.
All’ arrivo le squadre dei Vigili del Fuoco hanno provveduto all’apertura della porta del vano chiuso e una volta entrati hanno completamente estinto le fiamme al suo interno prima che si propagassero al sesto dello stabile mentre il personale scolastico aveva già evacuato i ragazzi dall’ edificio.
Presenti sul posto anche i Carabinieri di Santhià.
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Redazione di Vercelli