Mese: Settembre 2024
Il Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi di Casale Monferrato apre le sue porte per un’iniziativa speciale dedicata alle donne in gravidanza, alle neomamme e ai loro bambini.
I giorni 3 e 4 ottobre 2024, il progetto AllattARTI trasformerà il museo in uno spazio di cura, nutrimento e cultura, offrendo visite guidate, laboratori artistici e momenti di incontro con esperti del settore.
L’iniziativa, promossa con il supporto del consultorio locale e in collaborazione con ASL AL, prevede una serie di appuntamenti su prenotazione, suddivisi in due giornate.
Ogni incontro offrirà non solo un’opportunità di connessione con l’arte, ma anche momenti di confronto e supporto con il personale del museo e le ostetriche del consultorio.
Il 3 ottobre 2024 dalle ore 9:00 alle 10:30 e dalle 11:00 alle 12:30 si partirà con l’incontro dedicato alle donne in gravidanza con visita guidata al museo e laboratorio artistico.
Alle ore 14:30 e fino alle 16:00 si terrà l’incontro dedicato a puerpere e lattanti con visita guidata e momento di confronto con personale esperto e ostetriche del consultorio.
Il 4 ottobre 2024 dalle 11:00 alle 12:30 è programmato un nuovo incontro rivolto a donne in gravidanza con visita guidata al museo e laboratorio artistico.
Dalle 14:30 alle 16:00 sarà realizzato un incontro dedicato a puerpere e lattanti con visita guidata e momento di confronto con personale esperto e ostetriche del consultorio.
L’Assessore alle Politiche Sociali e della famiglia Irene Caruso sottolinea: “Questa iniziativa è pensata per aprire i luoghi della cultura alle future e neo mamme con appuntamenti pensati per offrire un ambiente accogliente e rilassato, dove l’arte si intreccia al percorso della maternità, diventando uno strumento inclusivo di benessere e crescita”.
La partecipazione agli incontri è gratuita ed è necessaria la prenotazione.
Per maggiori informazioni e per riservare il proprio posto, è possibile contattare il Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi ai numeri 0142.444.249 e 0142.444.309
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Redazione di Vercelli
Nm 11, 25-29
Dal libro dei Numeri.
In quei giorni, il Signore scese nella nube e parlò a Mosè: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito.
Ma erano rimasti due uomini nell’accampamento, uno chiamato Eldad e l’altro Medad. E lo spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda. Si misero a profetizzare nell’accampamento.
Un giovane corse ad annunciarlo a Mosè e disse: “Eldad e Medad profetizzano nell’accampamento”. Giosuè, figlio di Nun, servitore di Mosè fin dalla sua adolescenza, prese la parola e disse: “Mosè, mio signore, impediscili!”. Ma Mosè gli disse: “Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!”.
Sal.18
RIT: I precetti del Signore fanno gioire il cuore.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
RIT: I precetti del Signore fanno gioire il cuore.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
RIT: I precetti del Signore fanno gioire il cuore.
Anche il tuo servo ne è illuminato,
per chi li osserva è grande il profitto.
Le inavvertenze, chi le discerne?
Assolvimi dai peccati nascosti.
RIT: I precetti del Signore fanno gioire il cuore.
Anche dall’orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro da grave peccato.
RIT: I precetti del Signore fanno gioire il cuore.
Gc 5, 1-6
Dalla lettera di san Giacomo apostolo.
Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni!
Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore onnipotente.
Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage.
Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza.
Mc 9,38-43.45.47-48
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: “Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva”. Ma Gesù disse: “Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue”.
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO “MATER CARMELI” DI BIELLA
È meglio per te entrare nella vita
(Num 11,25-29; Sal 18; Giac 5,1-6; Mc 9,38-43.45.47-48)
“Abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome, e volevamo impedirglielo perché non ci seguiva”.
Così riferisce a Gesù Giovanni, portavoce dei discepoli.
La potenza del nome di Gesù scaccia i demòni.
Il nome nella Bibbia indica la persona, chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato, leggiamo in Atti 2,21.
La preghiera del nome di Gesù, risale ai Padri del Deserto, alle origini del cristianesimo e agli stessi apostoli che nel nome di Gesù compivano miracoli: Pietro in At 3,6ss a un fratello che chiede il suo aiuto offre la sola ricchezza che possiede: “nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina!”.
Il nome di Gesù è la sola ricchezza che Pietro vuol dare ai fratelli che incontra.
In questo vangelo i discepoli assistono a un miracolo fatto nel nome di Gesù e cercano di impedirlo perché chi lo compie non è dei loro.
Allarmati vanno a riferirlo al Maestro che li rasserena dando loro un buon criterio di discernimento: “Chi non è contro di noi è per noi”.
Le parole di Gesù, come dice papa Francesco, svelano una tentazione e offrono un’esortazione.
La tentazione è quella della chiusura.
I discepoli vorrebbero impedire un’opera di bene solo perché chi l’ha compiuta non apparteneva al loro gruppo.
Pensano di avere “l’esclusiva su Gesù” e così finiscono per sentirsi prediletti considerando gli altri come estranei, fino a diventare ostili nei loro confronti.
Non si può imprigionare la libertà dello Spirito, che soffia sempre come e dove vuole.
Non siamo noi i padroni della salvezza, dono gratuito di Dio, a noi è chiesto di testimoniare Cristo e collaborare affinché con la parola e le opere, Egli possa essere incontrato e conosciuto.
L’amore di Cristo anche quando non è compreso, può essere comunque accolto e vissuto e dare frutti di bene e di pace; anche un piccolo gesto fatto per amore, avrà effetti di bene per la persona che lo compie e per chi ne benefica.
Dunque rallegriamoci e aiutiamo chiunque compie il bene; il nostro desiderio più profondo dovrebbe essere quello di Mosè, come è scritto nella prima lettura: “Fossero tutti profeti nel popolo di Dio e volesse il Signore dare loro il suo Spirito!”.
Gesù poi continua invitando (l’esortazione) a spostare lo sguardo su noi stessi.
Se c’è un impedimento da porre è verso quanto in noi è di ostacolo all’azione dello Spirito Santo, quello che in noi può essere di scandalo alla fede dei fratelli più piccoli.
Mentre Gesù si mostra molto aperto a chiunque nel suo nome vive allontanando il male, ha invece parole decisamente severe e ammonitrici verso chiunque non ha il coraggio di tagliare con tutto ciò che impedisce di entrare nella vita finendo così di precipitare nella Geenna, una sorta di grande discarica che fuori da Gerusalemme bruciava ininterrottamente la spazzatura della città.
Sia su di noi il tuo nome, o Signore, e per la tua misericordia entreremo nella vita!
Le Sorelle Carmelitane
Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza
Il 19 ottobre le sedi delle Pubbliche Assistenze, tra cui quella di Santhià, saranno aperte al pubblico, in contemporanea in tutto il Piemonte, per la seconda edizione dell’Open Day Anpas, organizzata in occasione del 120° anniversario di fondazione dell’Anpas.
L’iniziativa sarà inoltre l’occasione, per il Gruppo Volontari del Soccorso di Santhià per dare inizio alle celebrazioni dei primi 40 anni di attività e del biennio 2025-2026 dedicato alla cittadinanza.
Il GVSS proporrà infatti l’open day sabato 19 ottobre presso la sede dell’Associazione con tante attività per bambini e famiglie, dimostrazioni al pubblico e la possibilità, per chi è interessato, di effettuare piccole rpove pratiche di manovre di primo soccorso.
La giornata di porte aperte, che nella passata edizione ha visto la partecipazione di oltre settemila visitatori in tutto il Piemonte, è finalizzata a promuovere il volontariato, la cultura del primo soccorso, la tutela della salute e la prevenzione sanitaria.
A Santhià quest’anno l’open day riserverà molte sorprese, considerando proprio la concomitanza con il quarantennio.
E’ dal 1984 infatti che l’associazione è a disposizione della cittadinanza non solo per l’impegno dei volontari nella gestione delle emergenze e dei trasporti, ma anche con la presenza e il supporto in occasione delle manifestazioni cittadine e dei paesi limitrofi.
Da qualche anno inoltre il GVSS si impegna per la formazione di una cittadinanza consapevole e attiva grazie all’impegno della sezione formativa dell’associazione che è parte del gruppo GUFI, ovvero il Gruppo Unificato di Fornìmazione Interassociativa di cui fanno parte il GVSS di Santhià, la VAPC di Cigliano, la PAL di Livorno Ferraris e la Croce Bianca di Alice Castello.
L’impegno per la formazione della cittadinanza riflette le missioni che Anpas persegue da 120 anni e che oggi può contare su 80 associazioni di volontariato con 15 sezioni distaccate, 10.658 volontari (di cui 4.254 donne), 5.498 soci, 698 dipendenti, di cui 81 amministrativi che, con 460 autoambulanze, 249 automezzi per il trasporto disabili, 266 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 2 imbarcazioni, svolgono annualmente 586.458 servizi con una percorrenza complessiva di 19.532.181 chilometri.
Il 19 ottobre sarà quindi l’occasione giusta per conoscere una delle realtà associative più attive sul territorio, tutti i servizi messi a disposizione dalla sede santhiatese, oltre che per passare una giornata, o parte di essa, alle prese con iniziative ludiche per i bambini e per gli adulti.
La sede sarà aperta alle ore 9 e fino alle 17 e ai partecipanti sarà inoltre offerto un piccolo buffet.
Ulteriori dettagli sui programmi saranno diffusi attraverso la pagina Facebook e Instagram dell’associazione.
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Redazione di Vercelli
E quando la scuola, con impegno, coerenza, professionalità e passione porta avanti progetti significativi e qualificanti è sempre, ancora una “buona scuola”.
Ne sono convinti all’Istituto Superiore “Lagrangia”, il prestigioso polo formativo umanistico di Vercelli dove, ogni anno, le proposte dei progetti inseriti nel PTOF sono davvero tante, importanti e qualificanti.
Dai progetti linguistici a quelli sportivi, dal debate al progetto legalità e cittadinanza, dagli scambi Erasmus ai viaggi di istruzione, dalle eccellenze di approfondimento musicale ed artistico… insomma, tutti i “settori” sono opportunità notevoli per gli studenti e per l’Istituto per crescere in competenze e in cultura, in formazione ed educazione, in “saperi” critici e coordinati.
Ed anche la “settima arte” è parte, ormai da 5 anni, dell’ampliamento dell’offerta formativa dell’Istituto, nelle sue innumerevoli opportunità e sfaccettature.
Anche quest’anno sul “podio”, anzi il gradino più alto del podio, per l’ undicesima Edizione del Festival del cinema per la scuola “Ciak…si gita”, una esperienza culturale e formativa che vede protagonisti gli studenti con i loro docenti, impegnati nella realizzazione di un cortometraggio intorno ad un “tema civico”.
Nell’ambito delle attività di approfondimento e qualificazione nel contesto della nuova disciplina “Educazione civica” la cui dimensione trasversale disciplinare consente di mettere in atto strategie e implementare attività volte all’acquisizione delle competenze sociali e civiche ma anche grande opportunità per tutti, il corso del Liceo Classico ha favorito la partecipazione all’attività progettuale “Ciak… si gita”.
La scelta del gruppo di docenti impegnate nel progetto è andata in questa direzione: aiutare gli studenti ad essere “protagonisti attivi” del proprio sapere, della costruzione di quelle “competenze chiave importanti e trovare con consapevolezza “il proprio posto nel mondo” nel rispetto di quello degli altri, promuovendo il rispetto e la tolleranza, l’impegno “civico” che dovrebbe caratterizzare ogni buon cittadino.
Il progetto Ciak si gita… prodotto da Promomed e da alcune agenzie cinematografiche della Regione Campania, risponde anche a queste opportunità: far sperimentare agli studenti la realizzazione di un cortometraggio dalla fase di ideazione a quella di produzione.
Attori per un giorno, ma anche sceneggiatori, ciakkisti, aiuto-regista, operatori delle riprese, microfonisti, truccatori, comparse, suggeritori… tutti hanno trovato il proprio posto in questa “avventura didattica”.
La “sfida” dell’Istituto di “qualificare” le proposte didattiche progettuali, sempre di altissimo livello, non dimentica l’importanza della educazione digitale e ai “linguaggi” mediali, così importanti da decodificare e comprendere proprio per lo sviluppo dello spirito critico al quale la scuola contribuisce.
Il Dirigente Scolastico, Dott. Pof. Giuseppe Graziano, sempre attento alla formazione didattica dei docenti ed alle nuove metodologie educative, sensibile pedagogo per le attività scelte per favorire la comprensione del presente, plaude alle iniziative di docenti e studenti e segue sempre con attenzione e interesse i progetti che, in diversa misura, contribuiscono a sensibilizzare alla cultura audiovisiva e alla formazione di ambienti di apprendimento per competenze che pongano al centro gli studenti e le loro attuali esigenze culturali e formative, per arrivare alla formazione di un pubblico consapevole, favorire la comprensione critica del presente e capace di dialogare con la rivoluzione digitale in atto.
Argomento del cortometraggio che si è aggiudicato il primo premio nazionale dell’ XI edizione del Film Festival per la scuola è stato il percorso di emancipazione della donna, le difficoltà e le conquiste, la consapevolezza e l’impegno di tanti che, nel corso dei secoli, hanno contribuito a quell’acquisizione di diritti e doveri che devono ancora oggi essere difesi, tutelati, perseguiti e applicati.
Particolare plauso alle docenti che hanno seguito l’iniziativa e hanno messo la loro competenza professionale, il loro impegno, la loro capacità personale e didattica al servizio del progetto.
Il team di docenti formato dalla prof.ssa Acide Elisabetta (referente di progetto), prof. Boccalini Marta che ha curato con attenzione e particolare competenza la sceneggiatura, la parte importante di traduzione dalla lingua originale della tragedia, la dizione, le riprese e gli elementi caratterizzanti la recitazione, la prof. ssa Gianna Buffa che ha curato, con le colleghe, gli aspetti letterari della stesura dei testi, con soddisfazione, ha visto la partecipazione attiva degli studenti e la progressione ed evoluzione di un percorso di formazione culturale laboratoriale.
Soprattutto gli studenti, veri protagonisti del progetto:
Lucilla, Virginia, Viola, Maria, Anna, Andrea, Sonia, Ilaria,Lorenzo,GianLuca, Asia, Zoe, Beatrice, Luca… tutti …
Le classi 2 A e 2 AB del liceo classico (in questo anno scolastico ormai entrate nel triennio del corso liceale) hanno realizzato un’esperienza unica.
Con impegno, dalla lettura del testo in lingua originale, alla traduzione, alla creazione delle scene, alla ricerca e realizzazione dei costumi, all’impegno dello studio delle “parti” per i diversi ruoli, la capacità di adattamento, di accettare, di condurre il “lavoro di squadra”, di scrivere e riadattare la sceneggiatura, di sistemare rispetto alle “esigenze di scena”…
E poi… sotto il sole cilentano… in una cornice stupenda a Velia… la realizzazione, l’impegno, la stanchezza, il tempo, prove e riprove… cambi e sistemazione…
Ma ne è “valsa la pena”.
Miglior cortometraggio.
Primo premio.
Ma c’è di più.
Non è solo una “competizione”; certo la soddisfazione è molta, ma rimane l’impegno, l’esperienza, la crescita umana e culturale, la competizione, l’approccio a nuovi “sbocchi professionali” e orientativi, la conoscenza che può far nascere “passioni” e “prospettive”.
“L’importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene” diceva Pierre De Cubertin a proposito dello sport agonistico.
E noi vogliamo “prendere” a prestito la sua frase per dire:
“L’importante è la certezza di credere ancora in questa scuola che prepara per la vita, offre opportunità culturali e saperi, aiuta a crescere ed a formarsi, è davvero “agenzia educativa”
con la sua capacità di rinnovarsi, costruire, lottare e vincere le sfide del mondo contemporaneo in modo nuovo, perché l’educazione è quel processo attraverso cui questo modo diverso di esistere può veramente concretizzarsi.
La sottosezione del CAI di Borgosesia “Tullio Vidoni” propone per domenica 27 ottobre una escursione a Sala Monferrato, occasione per l’incontro con il CAI di Chiavari.
Il programma prevede la partenza da Borgosesia-Piazzale Milanaccio alle ore 7.00, da Romagnano-Mag Moda (ex Mercatone) alle ore 7.20. Arrivo previsto a Sala Monferrato verso le ore 9.00. Incontro con gli amici di Chiavari.
Partenza a piedi lungo l’itinerario “Tra Santi e Vigne” seguendo il segnavia 740.
Un piacevole percorso su un territorio prevalentemente coltivato a vite che tocca chiesette ed edicole votive dedicate ai santi.
L’itinerario parte presso la bacheca informativa a Sala Monferrato, all’imbocco di via Roma, prende la provinciale in direzione Casale – Ozzano giungendo in località Fornasone; il cammino svolta a destra nei pressi del campo sportivo e scende su sterrato verso il fondovalle, dove scorre il Rio Longoria.
Si segue la stradina campestre che in breve arriva alla strada asfaltata, che risalendo conduce alla Cascina Bonelli; il cammino segue la stradina panoramica tra i vigneti, oltrepassa la Cascina S. Gregorio. L’itinerario attraversa la strada asfaltata nei pressi della Cascina Rampino, passa tra altre vigne e giunge alla chiesetta di S. Grato, risalente al XVII secolo ed edificata come ex voto dopo una pestilenza.
Il cammino prende la strada inghiaiata a sinistra e arriva alla Cascina Crosia, dove è collocata un’edicola del 1909 raffigurante S. Grato.
Il percorso prosegue sulla carrozzabile e giunge alla Cascina S. Cristoforo, caratterizzata da un curato giardino e dalla cappelletta campestre risalente al 1897 e raffigurante l’omonimo santo; si segue il sentiero che scende verso la Cascina Colonia che offre splendide vedute panoramiche sulle colline circostanti.
Nei pressi della Colonia il cammino prende la strada in discesa tra prati e maestosi filari di pioppi e querce; il percorso prosegue sul fondovalle fino a prendere lo sterrato sulla destra che risale verso il paese.
Nei pressi di un muro di contenimento l’itinerario piega a destra, sbuca su asfalto e quasi subito prende il sentiero a sinistra che risale nel bosco e giunge al punto più elevato del paese, dove sorge la chiesa di S. Francesco, nei secoli scorsi amministrata dai frati francescani, i quali davano rifugio alla popolazione durante guerre e invasioni.
Il percorso attraversa il borgo di Sala, caratterizzato dal castello, dalla parrocchiale di S. Giacomo, dove si conservano tre tele del Moncalvo e, superato il municipio, ritorna all’inizio di via Roma, dove era partito l’itinerario.
Per maggiori informazioni: “link percorso”
Ore 12:30 Pranzo presso l’agriturismo “La Fontanella” a Cella Monte (trasferimento in bus)
Menù: antipasto – tris di affettati locali, carne cruda della casa; primo – agnolotti; secondo – arrosto di vitello con patate al forno; tris di dolci della casa; vino e caffè inclusi.
Ore 16:30 partenza per il rientro.
Difficoltà: E, dislivello in salita circa 180 m, 9 Km Tempo di percorrenza: 2,5 ore totali
In base alle condizioni meteo, ambientali, tecniche l’organizzazione si riserva di apportare modifiche al presente programma cambiando meta (anche in fase di escursione).
Quota di Partecipazione*: soci CAI € 52 (20 bus+32 pranzo) (al raggiungimento di 40 partecipanti) – non soci +12 € quota assicurazione CAI.
* Raccomandiamo di portare la quota corretta!
Possibilità di effettuare il pranzo al sacco pagando solo la quota bus.
Prenotare unicamente chiamando il numero indicato entro e non oltre mercoledì 9 ottobre: Antonella: 329 017 3209
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Redazione di Vercelli
Nella mattinata di lunedì 30 settembre 2024, dalle ore 8,00 alle ore 11,00 sarà chiuso al traffico il tratto di Corso Giovane Italia compreso tra Piazza Martiri della Libertà e Via Parodi per garantire il corretto e sicuro svolgimento delle attività di manutenzione degli alberi presenti nel tratto.
Sarà garantito il transito ai mezzi del trasporto pubblico locale ed extraurbano.
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Redazione di Vercelli
Nel mese in corso, nel Comando Provinciale dei Carabinieri di Vercelli si sono insediati due nuovi Ufficiali: il Tenente Colonnello Alberto Menziola, che ha assunto il Comando del Reparto Operativo e il Maggiore Marco Vivaldi quale Comandante della Compagnia Carabinieri di Vercelli.
Il Tenente Colonnello Alberto Menziola proviene da un precedente incarico di Comandante del Reparto Carabinieri Servizi Magistratura, che ha ricoperto nel capoluogo Torinese.
Di origine piemontese, in possesso di Laurea in Psicologia del Lavoro e Laurea in Scienze della Sicurezza, si è arruolato quale Ufficiale dell’Arma nel 1996, ed ha svolto svariati incarichi presso l’organizzazione Territoriale e Speciale dell’Arma.
La Sua carriera ha inizio nella Capitale, presso il Centro Nazionale di Selezione e Reclutamento dell’Arma dei Carabinieri dove svolge attività di selezione e reclutamento nei riguardi dei giovani che aspirano a entrare a fare parte delle file della Benemerita.
Il Suo percorso prosegue nella città di Livorno quale Comandante di plotone dei Carabinieri paracadutisti del 1° Reggimento Tuscania, inframmezzato da alcune missioni di pace internazionali.
Successivamente in Sardegna, al Comando dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Sardegna, con impiego prevalente nella terra di Barbagia, con finalità di controllo delle aree interne impervie e di cattura latitanti.
Ha inoltre comandato per sette anni la Compagnia Carabinieri di Cossato e, in quanto tale, è conoscitore dell’area biellese e pedemontana.
Alla guida del Compagnia Carabinieri di Vercelli si è avvicendato al Tenente Colonnello Walter Cappelli, il Maggiore Marco Vivaldi, quarantaseienne, originario di Bari.
Laureato in Giurisprudenza all’Università degli studi di Bari, si è arruolato quale Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri nel 2003.
Dopo i primi tre anni all’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comando Generale ed un anno all’Ufficio Legislativo del Ministero della Difesa, ha intrapreso una carriera caratterizzata da elevata operatività.
Dapprima alla guida del NORM della Compagnia CC di Rende, in Calabria e successivamente al Nucleo Radiomobile di Roma, dove, con una permanenza di ben otto anni, ha maturato una pregevole esperienza nelle attività di controllo del territorio urbano della Capitale e nel contrasto della criminalità diffusa e predatoria.
Negli ultimi quattro anni ha ricoperto l’incarico di Comandante della Compagnia Carabinieri di Lucera (FG), dove ha condotto brillanti operazioni di servizio.
Entrambi gli ufficiali sono lieti di mettere a disposizione la loro esperienza per contribuire alla sicurezza della comunità vercellese.
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