VercelliOggi
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Il Sindaco di Borgomanero Sergio Bossi ha espresso, anche a nome di tutta l’Amministrazione comunale, il profondo cordoglio per la scomparsa di “MaxMassimiliano Negretti, 65 anni, ex cestista e fondatore con il novarese Bob Rattazzi del Baskin Ciuff Borgomanero.

E’ una città intera che piange una persona – ha sottolineato il Sindaco Bossi che tanto si è dato da fare nella Sport e per i ragazzi disabili; un esempio importante per i giovani e per coloro che si impegnano nel volontariato”. “Max – evidenzia il primo cittadino – aveva un forte legame con le persone più deboli, agendo con l’unica ambizione di contribuire all’inclusione, usando lo sport come mezzo, e al bene della Comunità . A lui il nostro riconoscimento per quanto ha fatto ispirando ai valori dello Sport e della fratellanza”.

Alla compagna Magda – conclude Bossie al figlio Nicolò le condoglianze di tutta l’Amministrazione Comunale”.

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Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca
Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

Dt 4, 1-2. 6-8

Dal libro del Deuteronomio.

Mosè parlò al popolo dicendo:
“Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi.
Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo.
Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”.
Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?”.

Sal.14

RIT: Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.

Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.

  RIT: Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.

Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.

  RIT: Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.

Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

  RIT: Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.

Gc 1, 17-18. 21-27

Dalla lettera di San Giacomo apostolo.

Fratelli miei carissimi, ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.
Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi.
Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.

Mc 7,1-8.14-15.21-23

Dal Vangelo secondo San Marco

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: “Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?”.
Ed egli rispose loro: “Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”.
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: “Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro”. E diceva [ai suoi discepoli]: “Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo”.

***

UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO “MATER CARMELI” DI BIELLA

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Dio guarda il cuore

(Dt 4,1-2.6-8; Sal 14; Gc 1,17-18.21-22.27; Mc 7,1-8.14-15.21-23)

Nella discussione tra Gesù e i farisei si percepiscono forti tensioni. Oggetto del dibattito è la “religione pura” (Gc 1,27). Gesù pone al centro di essa il cuore dell’uomo e la sua liberazione dal male, mentre i farisei difendono il rituale esteriore della religione venuta da Dio.

“Il suo cuore è lontano da me”.

Tutti dobbiamo ammettere questa verità, che noi non controlliamo il nostro cuore.

“Non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto” (Rm 7,15).

Ci stupiamo della nostra tendenza a ripetere gli stessi errori e a ricadere nello stesso peccato. Allora cominciamo a capire il grido di san Paolo:

“Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?” (Rm 7,24).

Il fine della vita cristiana è l’unione con Dio e l’unità con il prossimo. Per raggiungere questo scopo, dobbiamo innanzi tutto essere liberi dalla schiavitù delle cattive intenzioni. Dobbiamo conquistarci la libertà! Quest’impresa è interamente opera della grazia del Redentore. Così Gesù promette: “Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero” (Gv 8,36).

Per comprendere questo brano e innestarlo nella vita cristiana dei nostri giorni, ci poniamo dal punto di osservazione dei destinatari del vangelo di Marco. La comunità cristiana, sempre in contatto con gli ebrei, si pone il problema se osservare le regole tradizionali che riguardano la vita quotidiana. Non si tratta quindi della Legge di Mosè, ma delle tradizioni accumulate lungo la storia, che hanno avuto origine dalle diverse scuole rabbiniche, e consolidate nel popolo. I cristiani sanno che queste tradizioni hanno favorito l’isolamento di Israele e il giudizio di esclusione dal rapporto con Dio non solo dei “pagani”, ma anche degli ebrei che non le osservavano ed erano perciò ritenuti impuri.

La comunità si pone una domanda, che possiamo esprimere così: questi comportamenti determinano il rapporto con Dio e la possibilità di accedere a lui nella preghiera e nelle celebrazioni comunitarie? Gli ebrei rispondevano di sì e avevano un codice e un rituale che distingueva ciò che è puro da ciò che rende impuri i fedeli e quindi incapaci di accostarsi a Dio senza i riti di “purificazione”.

Marco fa dare la risposta a Gesù stesso con un rimprovero ai farisei e un’istruzione ai discepoli.
Citando il profeta Isaia, Gesù distingue il culto delle labbra da quello del cuore e il comandamento di Dio dalle tradizioni create dagli uomini. La comunità e ogni cristiano sanno da che parte stare.

I discepoli, come al solito, non avevano capito bene. Gesù ne approfitta per approfondire e allargare il discorso. Il rapporto con il Signore si gioca nella libertà dell’uomo e nella sua capacità di scegliere tra l’amore per Dio e i fratelli e l’affermazione di sé nell’orgoglio e nell’egoismo.

L’elenco dei peccati, naturalmente, non vuol essere esaustivo, però dà un’idea ampia di quante cose l’uomo possa pensare e attuare per fare del male alle singole persone e alle comunità e per rovinare se stesso.

Il rapporto con Dio non dipende da quello che gli uomini decidono circa la convivenza sociale, l’igiene, il cibo, ma dalla libertà interiore e dall’amore. Chi sceglie il dono di sé per gli altri ha accesso al mondo di Dio, chi sceglie se stesso diventa produttore e promotore di male dentro e fuori di sé.

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

 

Posted in Pagine di Fede

Da martedì 27 agosto ore 18 si è allontanato da casa sita in San Germano Vercellese,  Daniel Cata di anni 46.

Era con la sua bicicletta elettrica di colore bianco e nera, indossava una t-shirt bianca jeans e Adidas, con uno zainetto in spalla nero.

Se qualcuno avesse anche solo trovato la bici o visto Daniel per favore telefonare al 3486942541.

Si sono mobilitate le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco , l’Unità cinofila ma di Daniel nessuna traccia.

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Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca

Tra il 6 e il 19 settembre 2024 prende il via la 4° edizione del festival #ogniluogoèunteatro organizzato da Teatro di Dioniso, CuocoloBosetti e Arteinscacco a Vercelli.

Una nuova edizione che continua il lavoro avviato negli anni precedenti fondato su alcuni capisaldi:

Il teatro parla e ci interroga su noi e sull’oggi, sempre.

Il teatro accade ovunque.

Il teatro è il luogo in cui la popolazione di incontra e si riconosce: se realizzato in spazi quotidiani il legame con il territorio e gli spettatori si arricchisce ulteriormente.

Il teatro fuori dagli spazi convenzionali è ‘infiltrante’ e quando avviene in un territorio questo stesso ne diviene parte integrante attraverso collaborazioni economiche, artistiche e sociali.

#ogniluogoèunteatro è concepito per creare una rete che si accresce di anno in anno e diventa sistema

#ogniluogoèunteatro offre la possibilità di vedere/partecipare spettacoli di qualità che hanno già debuttato ma, spesso, a causa dei meccanismi teatrali che prevedono grandi prime e scambi, hanno vita brevissima; crediamo che il lavoro di una compagnia vada valorizzato e aiutato a raggiungere il pubblico.

La direzione a tre oltre ad essere poco consueta nel panorama teatrale attuale si fonda sul fatto che sia Dioniso, sia Cuocolo/Bosetti sia Arteinscacco hanno da sempre ragionato e realizzato teatro fuori dagli spazi teatrali preposti: Dioniso e Arteinscacco con spettacoli andati in scena in luoghi non teatrali o site specific, Cuocolo/Bosetti come cifra distintiva di tutto il loro lavoro: il teatro intersecato con la vita nei diversi luoghi dove la vita avviene.

#ogniluogoèunteatro o si sviluppa realizzando un teatro diffuso, espanso, che abbraccia le comunità e diviene strumento di inclusione, confronto e dialogo, favorendo una promozione integrata a livello territoriale del patrimonio culturale dei territori e dei luoghi che abita e promuovendo la creazione di una comunità attiva e partecipe.

Le precedenti edizioni di #ogniluogoèunteatro hanno dimostrato dati alla mano che questi presupposti si sono rivelati veritieri grazie al coinvolgimento in prima persona di enti, aziende private, pubblico e ‘non pubblico’ (ovvero un pubblico non uso ad andare a teatro).

L’edizione 2024 del festival va nella direzione di spettacoli che parlino all’oggi orientando le proposte verso tematiche contemporanee e attuali che invitino alla riflessione chiedendo a chi guarda una partecipazione attiva;

innovazione dei linguaggi e delle tecniche recitative;

mescolanza di diversi linguaggi espressivi;

creatività femminile (elemento questo cui abbiamo sempre riservato grande attenzione):

quest’anno ospiti di #ogniluogoèunteatro saranno, tra le altre, Licia Lanera, Marta Cuscunà, Rita Frongia.

Questi i numeri di #ogniluogoèunteatro 2024:

10 compagnie ospiti – Teatro delle Ariette, Marta Cuscunà & Fabio Babich,, Mariella Fabbris & Ilaria Schettini, Compagnia47, Kronoteatro/Maniaci-D’amore, I Sacchi di Sabbia, Teatrino Giullare, Carullo/Minasi, KioShindo

1 progetto speciale legato al territorio: Tamburi Uniti, band formata da ragazzi autistici che trovano nella musica il loro modo di comunicare (a cura di A.N.G.S.A. Novara e Vercelli e del M° Fulvio Sette)

2 progetti realizzati site specific per il Festival da Arteinscacco e Cuocolo/Bosetti: Progetto Pellegrino. Prima Parte Mutamenti irreversibili a cura di Livio Ghisio (drammaturgia) e Roberto Amadé (progetto sonoro) in collaborazione con Urban Experience e Simone Pacini (sabato 7 e domenica 8 settembre); Alcune cose da mettere in ordine (Interior) di Rubidori Manshtaff con Roberta Bosetti adattamento e regia Renato Cuocolo (da sabato14 a mercoledì 18 settembre)

16 repliche

e coinvolgerà:

8 Enti//Associazioni del territorio

12 diversi spazi cittadini

L’edizione 2024 di #ogniluogoèunteatro come sempre fa della contemporaneità e dei temi che investono la società il nocciolo del proprio agire: si tiene così ferma l’attenzione su temi importanti che uniscono passato e presente come lo spettacolo di Marta Cuscunà che lega e interseca la storia d’Italia fondandosi sui concetti di libertà, giovinezza e ribellione, unendo la storia del partigiano Nello Quartieri-Italiano con le musiche di Lou Reed, Patti Smith ecc.; si parla di autonomia e di libertà con Lilith testo scritto e diretto a Rita Frongia in cui la presunta compagna di Adamo si sottrae all’obbligo stabilito di sottomissione nei suoi confronti, pagandone le conseguenze con l’essere trasformata in demone e allo stesso tempo divenendo simbolo di ribellione, libertà, autodeterminazione.

E sempre con le parole di Rita Frongia ci si avvicina a Macbeth.

L’ultimo sguardo in cui Luca Stetur dove l’ultimo sguardo di Macbeth rivede il passato e per un attimo vede ciò che verrà.

Il Teatrino Giullare, ispirandosi ai racconti di Kafka, porta in scena La Tana, dove un cane e un essere umano osservano il mondo dalla propria tana, spaventati dal presente e aspirando ad un futuro in cui uscire e andare incontro alla libertà.

Cuocolo/Bosetti insieme all’artista, regista, autrice e scenografa Rubidori Manshaft (alias di Roberta Dori Puddu), in prima nazionale, affrontano con Alcune cose da mettere in ordine (interior), i temi del tempo che passa, della memoria, dell’invecchiare, dei mutamenti che la vecchiaia comporta e sulla risposta della società rispetto agli anziani, una risposta che tende a nascondere, dimenticare, accantonare.

Lo spettacolo, che ha debuttato nel 2023 al Festival Internazionale di Lugano, viene qui completamente ripensato e ricreato per uno spazio interno, casa cuocolobosetti, appunto.

I Sacchi di Sabbia con il loro Sandokan o la fine di un’avventura ci conducono all’interno di una cucina che è casa di Sandokan, foresta malese, nave, spiaggia di Mompracem dove, con l’utilizzo di pochi elementi di scena, appare un mondo in cui i protagonisti tessono un elogio dell’immaginazione messa a confronto con la superficialità dei nostri tempi in una satira di costume che molto rivela di noi, dei nostri sogni e del nostro tempo.

Kronoteatro e Maniaci d’amore, in La fabbrica degli stronzi -una collaborazione dagli esiti sorprendenti- ci portano, con l’abituale sguardo impietoso sul reale, in un mondo isterico e meschino, costituito esclusivamente di vittime.

Un mondo dove la colpa di ogni sofferenza, frustrazione e sciagura è sempre attribuita a qualcun altro e, laddove il responsabile manchi si provvede a inventarlo. Lo scaricamento della colpa, l’incapacità di riconoscere le debolezze e di assumersi responsabilità sono i veri protagonisti della scena.

Rebecca. Una storia al buio delle Officine Papage tocca il tema del sentirsi fuori posto, inadatti, disadeguati al mondo.

In questo caso Rebecca, la bambina protagonista cui dà voce Marco Pasquinucci, racconta la sua vita di bimba brutta e degli effetti di questo suo non essere ‘come gli altri’, dei suoi genitori, una madre malinconica e distratta e un padre bello e ricco, ma un uomo sostanzialmente meschino.

Rebecca ci parla inoltre del suo amore e grande talento per la musica ma soprattutto di quell’essere inadatti, incompresi, non amati come avremmo voluto che prima o poi ci ha toccato tutti

Divina di e con Mariella Fabbris attraversa le epoche con un monologo comico ispirato all’amore per il teatro, in una carrellata di grandi donne del teatro personaggi e attrici da Medea a Giulietta da Isabella Andreini a Eleonora Duse, il tutto accompagnato dalle musiche eseguita dal vivo da Ilaria Schettini.

Trent’anni di grano del Teatro delle Ariette, come abitudine della storica compagnia emiliana, racconta la vita, la loro esperienza teatrale e intanto si cucina e si condivide il cibo con gli spettatori; con Umanità Nova. Cronaca di una mancata rivoluzione di Carullo/Miniasi, Sciara Progetti Teatro si torna invece agli anni ‘70 con i Moti di Reggio in cui 5 giovani anarchici morirono in strada, si torna all’epoca del ’68 e alla fine di quella lotta, a come le istanze dei giovani di allora siano state fagocitate dal potere e sulla necessità di fare memoria, sul trasmettere gli accadimenti così come sono accaduti evitando che vengano fagocitati dal blob quotidiano che tutto appiana e rende uguale.

Due gli spettacoli musicali: il primo, Tamburi Uniti a cura di A.N.G.S.A Novara e Vercelli onlus insieme all’Associazione per l’autismo Enrico Michieli onlus, è un progetto educativo musicale che coinvolge i ragazzi del Centro per l’autismo Enrico Micheli e i loro educatori, tirocinanti e volontari che danno vita insieme alla chitarra e alla voce di Fulvio “NaturalSevenSette” a uno spettacolo intenso e coinvolgente;

dell’immaginazione messa a confronto con la superficialità dei nostri tempi in una satira di costume che molto rivela di noi, dei nostri sogni e del nostro tempo.

Kronoteatro e Maniaci d’amore, in La fabbrica degli stronzi -una collaborazione dagli esiti sorprendenti- ci portano, con l’abituale sguardo impietoso sul reale, in un mondo isterico e meschino, costituito esclusivamente di vittime.

Un mondo dove la colpa di ogni sofferenza, frustrazione e sciagura è sempre attribuita a qualcun altro e, laddove il responsabile manchi si provvede a inventarlo.

Lo scaricamento della colpa, l’incapacità di riconoscere le debolezze e di assumersi responsabilità sono i veri protagonisti della scena.

Rebecca. Una storia al buio delle Officine Papage tocca il tema del sentirsi fuori posto, inadatti, disadeguati al mondo. In questo caso Rebecca, la bambina protagonista cui dà voce Marco Pasquinucci, racconta la sua vita di bimba brutta e degli effetti di questo suo non essere ‘come gli altri’, dei suoi genitori, una madre malinconica e distratta e un padre bello e ricco, ma un uomo sostanzialmente meschino.

Rebecca ci parla inoltre del suo amore e grande talento per la musica ma soprattutto di quell’essere inadatti, incompresi, non amati come avremmo voluto che prima o poi ci ha toccato tutti.

Divina di e con Mariella Fabbris attraversa le epoche con un monologo comico ispirato all’amore per il teatro, in una carrellata di grandi donne del teatro personaggi e attrici da Medea a Giulietta da Isabella Andreini a Eleonora Duse, il tutto accompagnato dalle musiche eseguita dal vivo da Ilaria Schettini.

Trent’anni di grano del Teatro delle Ariette, come abitudine della storica compagnia emiliana, racconta la vita, la loro esperienza teatrale e intanto si cucina e si condivide il cibo con gli spettatori;

con Umanità Nova. Cronaca di una mancata rivoluzione di Carullo/Miniasi, Sciara Progetti Teatro si torna invece agli anni ‘70 con i Moti di Reggio in cui 5 giovani anarchici morirono in strada, si torna all’epoca del ’68 e alla fine di quella lotta, a come le istanze dei giovani di allora siano state fagocitate dal potere e sulla necessità di fare memoria, sul trasmettere gli accadimenti così come sono accaduti evitando che vengano fagocitati dal blob quotidiano che tutto appiana e rende uguale.

Due gli spettacoli musicali: il primo, Tamburi Uniti a cura di A.N.G.S.A Novara e Vercelli onlus insieme all’Associazione per l’autismo Enrico Michieli onlus, è un progetto educativo musicale che coinvolge i ragazzi del Centro per l’autismo Enrico Micheli e i loro educatori, tirocinanti e volontari che danno vita insieme alla chitarra e alla voce di Fulvio “NaturalSevenSette” a uno spettacolo intenso e coinvolgente;

il secondo -a chiusura del Festival- Kyoshindo, spettacolo di Taiko (“Taiko è musica da ascoltare guardare e vivere”) del gruppo ligure KyoShinDo Tayko Dojo, mescola narrazione e musica in uno spettacolare viaggio per percussioni che mescola lo stile tradizionale giapponese con uno slancio innovativo legato al gesto e al ritmo; il risultato è mélange armonioso di forza, eleganza e potenza.

Infine tre progetti speciali:

Progetto Pellegrino. Prima Parte: Mutamenti irreversibili a cura di Livio Ghisio (drammaturgia) e Roberto Amadé (progetto sonoro) in collaborazione con Urban Experience e Simone Pacini.

Mutamenti irreversibili è un reading fra parole e musica guidato dalle voci di Annalisa Canetto e Irene Ivaldi e costituisce la prima tappa di Progetto Pellegrino, che si svilupperà in tre anni:

Progetto Pellegrino si svilupperà in tre anni: attraverso il «pellegrinaggio» fra diverse espressioni artistiche il progetto ha il suo fulcro nel concetto di movimento e mutamento.

Progetto Pellegrino – prendendo a pretesto la Via Francigena che attraversa i tre territori come simbolo del viaggio, dello spostamento – si propone di indagare il concetto di cammino, d pellegrinaggio, dove lo spostamento è il senso stesso del muoversi.

Nel momento in cui viene al mondo ciascuno di noi compie un viaggio.

Come attraversiamo questo viaggio?

Quali sono i mutamenti che ogni tipo di viaggio, di spostamento porta nelle nostre esistenze e nel nostro modo di vedere le cose? Come cambia la nostra percezione durante e dopo un viaggio?

All’interno di questa prima parte, Mutamenti irreversibili, il viaggio e lo spostamento sono mentali, immaginari, richiedono allo spettatore di affidarsi alla propria memoria e al proprio vissuto per attraversarli. è una cronaca, per quanto parziale e soggettiva, di un territorio attraverso il tempo e lo spazio.

È un viaggio dentro e fuori di sé, nella propria memoria e in quella personale degli spettatori.

A corollario di Mutamenti Irreversibili, verrà presentato il libro di Simone Pacini Il Teatro sulla Francigena.

Trenta attori in cammino dalla Toscana alla Francia. Il libro, cronaca di un laboratorio itinerante svoltosi qualche anno fa tra Toscana e la regione Lot-et-Garonne fa rivivere i 300 chilometri percorsi da allievi attori provenienti dal teatro Metastasio di Prato e Théâtre École d’Aquitaine, lungo la Francigena – passando per la Corsica e Marsiglia Capitale della Cultura 2013 -e la messa in scena in piazze e teatri di uno spettacolo bilingue.

Il secondo, Walkabout. Cammino irreversibile #01 e Cammino irreversibile #02 a cura di Carlo Infante, ripete una collaborazione di successo già avviata nel 2023. Si tratta di due walkabout -conversazioni nomadi, esplorazioni urbane basate sull’uso di sistemi whisper-radio e smartphone il cui senso è lo «scrivere storie nelle geografie immaginate e studiate sulla mappa dei percorsi sotterranei che l’acqua segue sotto le vie della città. Ogni percorso unico in quanto irripetibile nel tempo. Un racconto che si snoda in superficie cercando le tracce di ciò che scorre sotto i nostri passi, sotto di noi, in vie nascoste tracciate da altri esseri umani nello stesso luogo, in un tempo diverso».

Infine, il terzo e ultimo progetto speciale, anche questa una collaborazione avviata nel 2022 e che continuerà fino al 2025 con l’artista visivo vercellese Max Bottino: Incontro al nulla, in mezzo al niente. Progetto Post me 02. Un percorso artistico che è «una guida al disordine».

Accompagnati da una guida turistica decisamente atipica, lo stesso Max Bottino, si frugherà Vercelli in un viaggio alla scoperta di simboli, metafore e misteri nascosti sotto gli occhi di tutti, in un disordine che chiede ai partecipanti di esserci, di condividere, di essere segni di vita, pellegrini di pura meraviglia.

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Redazione di Vercelli

 

Posted in Cultura e Spettacolo

In relazione all’inizio della stagione calcistica 2024/2025, il Prefetto di Vercelli, Lucio Parente, ha tenuto nella giornata di  giovedì 29 agosto u.s. una riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, alla presenza del Sindaco di Vercelli, del Questore, dei Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, nonché dei rappresentanti della Provincia e del Comandante della Polizia Locale del Comune di Vercelli, al fine di concordare le misure volte a garantire lo svolgimento, in una cornice di sicurezza, delle prossime competizioni all’interno dello Stadio “Silvio Piola” di Vercelli.

In particolare, è stato convenuto di prevedere alcuni divieti con lo scopo di ridurre il rischio di possibili turbative all’ordine e alla sicurezza pubblica, nonché a tutela dell’incolumità degli spettatori:

l’introduzione, la somministrazione, la vendita per asporto, la cessione anche a titolo gratuito, ed il consumo di bevande alcoliche con gradazione volumetrica superiore al 5%;

l’introduzione, la somministrazione, la vendita per asporto, la cessione anche a titolo gratuito, ed il consumo di bevande alcoliche con gradazione volumetrica inferiore al 5% qualora i consumatori risultino in stato di alterazione psicofisica;

l’introduzione, la somministrazione, la vendita per asporto, la cessione anche a titolo gratuito, ed il consumo di bevande non alcoliche ovvero di bevande alcoliche con gradazione inferiore al 5% contenute in lattine, bottiglie di vetro o plastica e involucri di cartone o tetrapack o in altri contenitori idonei all’offesa della persona.

Pertanto, saranno consentiti unicamente la commercializzazione e il consumo di bevande non alcoliche o di bevande alcoliche con gradazione inferiore al 5%, solo previa mescita in bicchieri di carta o plastica leggera.

Tali divieti troveranno applicazione non solo all’interno dello Stadio, ma anche nelle aree immediatamente adiacenti allo stesso a partire dalle due ore antecedenti la partita e fino un’ora dopo il termine dell’incontro.

In base alle intese assunte in sede di Comitato, il Prefetto ha pertanto adottato apposita ordinanza contenente tali divieti che riguarderanno, a partire dalla prossima gara della “Pro Vercelli”, tutti gli incontri di calcio del Campionato di “Lega Pro” ed amichevoli che saranno disputati nello Stadio cittadino.

 

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Redazione di Vercelli

Posted in Lo Sport

In un mondo in cui moda e fotografia si intrecciano in modi inaspettati, la collaborazione tra il noto stilista Gianni Tolentino e il raffinato fotografo Gorizio Lo Mastro emerge come un esempio sublime di creatività sinergica.

La loro partnership si è concretizzata in un progetto affascinante che unisce la delicatezza dell’alta moda alla forza evocativa della fotografia astratta.

Gianni Tolentino è  uno stilista milanese di alta moda femminile, le cui creazioni raffinate ed eleganti, vengono scelte dai nomi più rappresentativi dello spettacolo e del jet set milanese ed internazionale e festeggia, assieme al suo socio Dr. Paolo Maria De Pellegrin, i 40 anni di carriera.

Da Carla Fracci a Valentina Cortese, da Marina Ripa di Meana alla contessa Donatella Pucci Blunt, sono oltre 40 le donne alla Scala che si sono affidate a lui per degli abiti esclusivi in grado di fondersi con la personalità e la figura di chi li indossa.

Il noto stilista  conosciuto in tutto il mondo per la sua attenzione ai dettagli e la sua abilità nel trasformare tessuti in opere d’arte, ha recentemente creato un abito da sposa sublime, frutto di una visione innovativa.

L’ispirazione per il suo capolavoro deriva da uno degli scatti più rappresentativi di Gorizio Lo Mastro, in cui una sposa appare avvolta in veli di tulle, creando un gioco di ombre e luci che cattura l’essenza della femminilità e della grazia.

L’Incontro tra Moda e Fotografia

Lo scatto di Lo Mastro è un’ode all’eleganza e alla fragilità, un’immagine che esalta la bellezza evanescente della sposa nascosta dietro i veli.

La sua capacità di catturare non solo l’oggetto ma anche l’emozione è ciò che ha colpito Tolentino, spingendolo a esplorare ulteriormente il tema dei veli di tulle.

Per lo stilista, i veli non sono semplici accessori, ma un simbolo di protezione, mistero e introspezione.

I Veli di Tulle: Un Tema di Ricerca

La ricerca di Tolentino si concentra  in questa creazione sull’uso innovativo dei veli di tulle, che diventano elementi narrativi all’interno delle sue collezioni.

Ogni strato di tulle racconta una storia, crea una dimensione di profondità e invita a scoprire ciò che si cela al di sotto.

Nella creazione dell’abito da sposa, Tolentino ha utilizzato molteplici strati di tulle, ciascuno realizzato con cura per imitare l’effetto dell’immagine di Lo Mastro, dando vita a una composizione che danza tra trasparenza e copertura.

 Un Abito da Sposa da Sogno

Il bozzetto realizzato da Tolentino che ricordiamo ha ricevuto il Leone d oro a Venezia per gli abiti ispirati al Carnevale , si distingue non solo per la sua bellezza estetica, ma anche per la sua capacità di evocare emozioni profonde.

I veli di tulle, leggeri e fluttuanti, creano una silhouette eterea, catturando la luce in modi inaspettati, proprio come nell’immagine di Lo Mastro.

L’interazione tra le stoffe e la luce riflette una ricerca di equilibrio tra il visibile e l’invisibile, il noto e l’ignoto.

La collaborazione tra Gianni Tolentino e Gorizio Lo Mastro rappresenta un perfetto esempio di come le diverse forme d’arte possano unirsi per creare qualcosa di unico e sublime.

L’abito da sposa, ispirato a un’immagine che parla di mistero e bellezza, non è solo un indumento, ma un’opera d’arte che celebra l’unione tra moda e fotografia.

Questo progetto di sperimentazione artistica non solo eleva il ruolo della sposa a un nuovo livello di eleganza, ma riafferma anche l’importanza del dialogo tra diverse discipline artistiche nella creazione di esperienze indimenticabili.

Così, in questo incontro tra stoffa e luce, nascono sogni da indossare come del resto ogni creazione del genio Tolentino.

 

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Redazione di Vercelli

Posted in Cultura e Spettacolo

Da ieri, venerdì 30 agosto a sabato 7 settembre tre artiste dipingeranno a Rive, nel Borgo della Street Art del vercellese, per l’evento nazionale “DeRive – Arte pubblica nello spazio rurale”.

Giulia “Pasa” FrascariTrisha Palma e Rosmunda realizzeranno tre nuove opere, interpretando tematiche legate al territorio e celebrando: la figura dell’acquaiolo e le terre d’acqua; la tradizione culinaria locale; le leggende rivesi.

La principale novità del 2024 è la collaborazione con INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana, cui spetta la direzione artistica di questa edizione.

Le tre artiste, provenienti da diverse regioni d’Italia e influenzate quindi da differenti background, sono state selezionate per la capacità sintetica ma anche espressiva di dipingere. In particolare, Giulia Pasa Frascari per l’utilizzo dei colori e il talento nel realizzare pattern di grande preziosità; Trisha Palma per l’intensità e i picchi di realismo delle pennellate che caratterizzano i suoi lavori; Rosmunda, per la spiccata connessione agli archetipi e alla natura nella produzione che la caratterizza”, commenta Silvia Scardapane, storica dell’arte e operatrice culturale per la creatività urbana di INWARD.

Anche quest’anno visiteranno il paese i licei artistici locali (Vercelli e Casale Monferrato): nella giornata del 4 settembre studenti e studentesse avranno modo di ammirare le opere in corso di realizzazione e confrontarsi con le artiste per uno scambio di esperienze.

Continua inoltre la collaborazione di DeRIVE e PEM – Parole e musica in Monferrato, con la serata del 6 settembre, durante la quale si esibirà, in Piazza Vittorio Veneto (piazza della Chiesa), la cantautrice e polistrumentista Andrea Mirò.

Non mancheranno momenti di condivisione con la popolazione, perché DeRIVE vuol dire spirito di ospitalità e comunità: in questi anni, gli artisti e le artiste hanno riconosciuto e apprezzato la genuina accoglienza rivese.

Il sindaco Andrea Manachino ringrazia Carlo Borgatelli e Massimo Patriarca, principali finanziatori privati dell’iniziativa comunale.

Il progetto è supportato anche dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli e da CaresanablotColor Officina del Colore per la fornitura dei materiali.

Fondamentale in ultimo il contributo del gruppo di lavoro di DeRIVE, per la disponibilità e le competenze messe a disposizione.

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Redazione di Vercelli

Posted in Società e Costume

Contenimento della diffusione della Peste suina africana, indennizzi agli allevamenti per la mancata produzione a causa della Psa e impegno per una importante azione di contenimento della popolazione dei cinghiali, principali vettori del virus.

Questi sono alcuni dei punti principali che il nuovo Commissario straordinario per la peste suina africana, Giovanni Filippini, ha messo sul tavolo dell’incontro avuto con oltre 500 allevatori della Coldiretti delle zone interessate dall’epidemia che sta mettendo a rischio un intero settore e la sopravvivenza di una delle Dop più importanti del nostro Paese.

All’incontro, in modalità webinar, promosso dalla Confederazione Coldiretti a cui hanno preso parte il presidente nazionale ed il segretario generale, sono intervenuti gli allevatori piemontesi a cui Filippini ha delineato quali saranno le strategie che intende mettere in campo ribadendo che andrà adottata ogni misura anche drastica per evitare che la Psa si diffonda nelle province limitrofe a quelle fino ad ora interessate (Lodi, Pavia, Vercelli e Novara) che rappresentano la metà del patrimonio suinicolo nazionale.

Come Coldiretti abbiamo chiesto al Commissario straordinario – spiega Bruno Mecca Cici, vice presidente di Coldiretti Piemonte con delega territoriale alla zootecnia – che vengano da subito erogati gli indennizzi dovuti alle aziende danneggiate dalla Psa che oggi sono in grande difficoltà. Gli indennizzi che non devono riguardare solo quelle aziende che hanno subito gli abbattimenti, ma dobbiamo tenere in considerazione il tema del fermo aziendale, che riguarderà tutti quegli allevamenti che saranno costretti a rimanere fermi e non potranno nemmeno ripopolare. A rischio c’è l’intera filiera suinicola piemontese, che è tra quelle più importanti economicamente nel tessuto imprenditoriale agricolo, contando circa 3 mila aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1 milione e 200 mila capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale, come il prosciutto di Parma e San Daniele”.

Finora i nostri territori, fortunatamente, non erano stati interessati da questa epidemia. Ora, invece, anche i nostri agricoltori stanno facendo i conti con un problema che è già ben oltre l’emergenza. E’ fondamentale che ci sia un monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori per evitare grandi speculazioni come sarà necessario procedere a uno stop dei mutui per le aziende colpite – evidenziano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Roberto Guerrini e il Direttore Luciano Salvadori -. Nel mese di luglio siamo scesi in piazza, sotto il grattacielo della Regione, per dire Basta cinghiali: ora non c’è più tempo da perdere per sostenere con tutte le misure necessarie, anche straordinarie, i nostri allevamenti. La totale rimozione dei cinghiali, coinvolgendo tutti gli Enti preposti, Parchi compresi deve essere una priorità assoluta. Questa problematica va affrontata con urgenza senza più fare sconti a nessuno”.

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Redazione di Vercelli

Posted in Economia

È ufficiale: le prime stazioni per l’e-bike sharing prendono vita.

Per garantire l’accesso alla mobilità sostenibile Ener.bit e Provincia si sono alleati al fine promuovere il nuovo servizio su tutta la cintura biellese.

Le oltre 70 stazioni e 250 biciclette collegheranno, a costi ridotti, chiunque intenderà spostarsi, recarsi al lavoro o trascorrere del tempo all’aria aperta, senza dover usufruire dell’auto privata.

Biella, rispetto a molte altre città d’Italia, vanta di ampi spazi verdi e aria pulita, ma tutto questo va preservato e il bike sharing rappresenta un primo passo verso la sostenibilità, anche legata al mondo dei trasporti.

Grazie alla ditta di installazione Vaimoo, in questi giorni, 8 comuni della cintura di Biella avranno la possibilità di proiettarsi verso il futuro, sul virtuoso esempio delle grandi città, che ormai da tempo adottano le buone pratiche dei mezzi green.

Un apporto che deriva dall’osservazione di realtà moderne e applicati alla nostra, in base alle circostanze.

Il presidente della Provincia, Emanuele Ramella Pralungo, esprime grande entusiasmo per il raggiungimento di un obiettivo condiviso, a favore del territorio dell’interland: “Ringrazio tutti i comuni che con grande spirito di iniziativa si sono fatti carico del cambiamento, il coronamento di questo obiettivo, fortemente voluto dalla Provincia e da Ener.bit, getta le basi dei trasporti ecologici. Il primo traguardo è stato raggiunto, ma siamo consapevoli che il termine del periodo estivo segnerà l’immediata diffusione del servizio. Purtroppo, fra tutti, un comune non ha compreso l’importanza di portare Biella nel secondo millennio, rallentando la nostra operazione”.

È da anni che lavoriamo a questo progetto – ha dichiarato il presidente di Ener.bit Paolo Maggiae finalmente stiamo arrivando al dunque. Speriamo che in futuro altri comuni vogliano aderire, per diffondere le buone pratiche della mobilità sostenibile, mentre Ener.bit continuerà il suo impegno per la sensibilizzazione ambientale”.

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Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo

Siamo pronti, si parte, ecco la Stagione sportiva 2024/25 è ufficialmente iniziata.

Gli allenamenti partiranno da lunedì 02/09/2024 per tutte le giovanili, poi da lunedì 09/09/2024 anche per le U12/13 e S3 (Minivolley).

Seguiteci sul nostro sito web o social per rimanere aggiornati per gli orari degli allenamenti, le prove sono gratuite.

Vi aspettiamo numerosi.

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Posted in Lo Sport