Mese: Maggio 2024
Nella tarda serata di ieri, sabato 25 maggio intorno alle ore 24:00 la squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Varallo, Comando di Vercelli, e quelle volontarie del distaccamento di Cravagliana, Romagnano(No) e Ponzone (Bi), sono intervenute in località Parone, comune di Varallo, per un incendio abitazione.
Arrivate sul posto le squadre dei Vigili del Fuoco hanno provveduto alla completa estinzione delle fiamme che hanno interessato l’intero tetto ed in seguito si era propagato al resto della abitazione.
Le opere di bonifica e messa in sicurezza sono continuate ancora in mattinata.
Non si segnalano feriti.
Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri ed il sindaco.
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Redazione di Vercelli
Aggiornamento con i principali riconoscimenti –
Attorno alle 12 sono rientrati in Piazza Paietta, da dove erano partiti, gli oltre 500 partecipanti alla Vercelli che pedale 2024, edizione numero 48, che già strizza l’occhiolino a Giubileo del 2026.
Vi proponiamo qui la seconda gallery, appunto realizzata all’arrivo, quando l’obbiettivo era per tutti conquistare l’ambito piatto di panissa preparata da Guido Manolli con il suo infaticabile staff del Gruppo Porta Casale, che tutti conosciamo anche perchè autori e protagonisti della Sagra d’la Panissa: ma questa è un’altra storia.
Ecco la gallery
Ecco ora i riconoscimenti: a tutti è andato un premio:
Il gruppo più numeroso è stato “Only Fun Bike”, con ben 19 partecipanti:
il partecipante proveniente da più lontano è stato il bielorusso Phuliokov Ianen;
il partecipante…meno giovane (classe 1936) è stato Franco Balanzino, mentre il più giovane pedalatore è una Signorina nata nel 2019, Giorgia Borgia.
La bicicletta più antica è del 1903 ed il suo fortunato proprietario è Gianluca Anselmi.
Complimenti a tutti e appuntamento all’edizione numero 49.
***
Partiti!
Puntualissimi.
Alle 9 di questa mattina, 26 maggio, il festoso e colorato (e numeroso: ben oltre 500 presenze) sciame dei ciclisti che, per la quarantottesima volta, hanno risposto all’invito del protagonista indiscusso ed inventore di questa manifestazione, il Geom. Venio Trebaldi (Presidente del Velo Club Vercelli, da cui tutto ha avuto inizio), hanno dato il primo colpo di pedale, quando l’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo, ha dato il via.
Poi, in sella alla sua bici, Mons. Arnolfo chiude la fila e, dando prova del consueto senso dell’umorismo, si concede una battuta (in video): Siamo gli ultimi? Ma gli ultimi saranno i primi!
Davvero, tanti piccoli particolari, tante garbate sfumature, che dicono come partecipare – anche se solo per riprendere immagini e scrivere qualche riga – alla Vercelli che pedala sia sempre un momento bello.
Si capisce subito che le persone – grandi e piccoli – sono contente di essere lì, per vivere un momento di vita in comune; si può toccare con mano che, per i vercellesi, la bicicletta non è soltanto un mezzo di locomozione, ma un fattore identitario.
Poi, il percorso dalla città al suo hinterland, alla campagna: un’osmosi che tutti i giorni si vive di fretta, in auto e che di tanto in tanto si può, invece, assaporare in tutte le sue iridescenze.
Andremo ad aspettarli al rientro per pubblicare poi, questa sera, i premi conferiti.
Intanto, vi lasciamo con questa prima gallery ed il video.
Sabato 1 giugno alle ore 16.30 , nella chiesa di San Lorenzo a Vercelli (corso Libertà 186), sarà presentato, a cura della Comunità di Sant’Egidio, il libro “Le guarigioni nella Bibbia. Da Giobbe a Gesù” (ed. Morcelliana).
Interverranno mons. Stefano Bedello, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Vercelli, il dott. Oliviero Filiberti, dirigente del reparto di Nefrologia e dialisi dell’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli, e la dott.ssa Giovanna Zerlia, responsabile del servizio anziani della Comunità di Sant’Egidio in Piemonte.
Modera Paolo Lizzi, della Comunità di Sant’Egidio.
Il libro si rivolge a chiunque abbia fatto esperienza della malattia nell’arco della propria esistenza o a chi ne sia stato in qualche modo coinvolto.
Si rivolge, quindi, a tutti.
Presentando le figure di Giobbe, di San Paolo, soprattutto l’incontro di Gesù con i malati (diversi capitoli analizzano gli episodi dei miracoli e delle guarigioni di Gesù intrecciandoli con sguardi sul nostro mondo contemporaneo), gli autori mostrano che la Bibbia è sempre una risposta sapiente e profonda alle domande esistenziali dell’uomo e della donna, quelle sul perché del dolore, della sofferenza e del male.
Porsi questi interrogativi alla luce della sapienza biblica è una preziosa indicazione per essere “prossimo” a chi è malato.
Di più: è una rivelazione, uno sguardo alternativo sulla realtà umana e apre alla fiducia, alla speranza, al futuro.
Gli autori del volume sono:
Maria Cristina Marazzi, medico e docente universitario, autrice di numerosi testi scientifici, ,consulente nell’ambito di diversi progetti nazionali ed internazionali di solidarietà, legati all’impegno della Comunità di Sant’Egidio verso le fasce più deboli della società.
Ambrogio Spreafico ,vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino e di Anagni-Alatri, biblista e docente di Sacra Scrittura, autore di numerosi commentari biblici sull’Antico Testamento e presidente della Commissione per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana.
Francesco Tedeschi, sacerdote e docente di Liturgia e di Teologia Sacramentaria, svolge con la Comunità di Sant’Egidio attività pastorale e di sostegno agli anziani.
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Redazione di Vercelli
L’Associazione Terrieri di Montrigone ieri, sabato 25 maggio, ha organizzato al parco Regis di Sant’Anna una festa in occasione della Giornata internazionale delle api.
Durante il pomeriggio gli animatori hanno intrattenuto i bambini con giochi e laboratori con l’obiettivo di far conoscere l’importanza di questi operosi e indispensabili insetti.
All’interno della manifestazione è stato anche festeggiato il compleanno di una bambina.
Grande interesse per la mostra fotografica di Silvana Mazza.
Un pomeriggio all’insegna del divertimento e della conoscenza del fantastico mondo della api.
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Redazione di Vercelli
I ragazzi della sede “Mercurino Arborio di Gattinara” dell’Istituto Superiore “G. Ferrari” hanno partecipato a un progetto volto alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.
Ideatrice di questa iniziativa è stata la professoressa Federica Aprigliano, docente di Alternativa alla Religione cattolica, in collaborazione con la professoressa Domiziana Saccu.
Sono stati eseguiti dei quadri ricamati su tela con soggetti femminili, che sono stati messi in vendita in una mostra da venerdì 24 maggio 2024 dalle ore 16:30, presso Villa Paolotti a Gattinara, e per tutto il weekend, nell’ambito della kermesse “Rosa & Rosso di Maggio”.
Il ricavato sarà devoluto al Centro Antiviolenza “Ricomincio da Qui” competente per il territorio dell’Ambito Territoriale ONE – Orizzonti Nord Est” e l’Associazione “Croce Rossa Italiana” (comitato di Gattinara).
Per lo stesso progetto sono inoltre state scattate delle foto ad alcune ragazze dell’Istituto: le studentesse avevano sul viso il tipico segno rosso, simbolo delle battaglie sociali contro la violenza di genere.
Esso riprende i “nastri della consapevolezza”, declinati in vari colori ognuno dei quali pone l’attenzione su una causa da combattere.
Ogni anno si sente parlare di femminicidi: dal primo gennaio a marzo 2024 ne sono stati registrati circa 20, solo in Italia.
È un numero sconvolgente considerando che si parla di 7 omicidi al mese, avvenuti in uno stato piccolo come il nostro. Per ricordare uno di questi casi è stato realizzato dall’Istituto un quadro in memoria di Giulia Tramontano, una ragazza incinta di sette mesi uccisa dal proprio fidanzato il 27 maggio del 2023.
Questo quadro verrà donato dall’Istituto al comune di Gattinara.
È importante continuare a sensibilizzare e a parlare di questo argomento, così da educare le nuove generazioni, e non solo, fin dalla giovane età, visto che esse saranno le protagoniste di un futuro che si spera diverso e migliore.
Si ringraziano tutti i presenti: il Sindaco di Gattinara, Maria Vittoria Casazza, il Vicesindaco Daniele Baglione, i rappresentanti di “Informagiovani Gattinara” del Centro Antiviolenza Ricomincio da qui e dell’Associazione Croce Rossa Italiana Comitato di Gattinara; ma soprattutto al Dirigente scolastico, Mauro Faina, e al vicepreside, Alberto Sisti, che hanno aiutato a realizzare questo progetto.
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Redazione di Vercelli
Riceviamo e pubblichiamo
Slow Food Vercelli e la Comunità Slow Food del Salam Vecc D’la Doja, sono lieti di annunciare la loro partecipazione a “La Fattoria in Città” con uno stand in zona basilica di Sant’Andrea.
Sarà l’occasione di presentarci a tanti cittadini che ancora non ci conoscono e di raccontare a tutti dei nostri progetti e delle nostre campagne di firma e di sottoscrizione.
Saranno anche disponibili “buoni sconto” e “buoni degustazione”: da usufruire durante i giorni della Fattoria nei “Locali Amici di Slow Food”, dove si troveranno anche in degustazione i Salam D’la Doja della Comunità, quelli con più di 6 mesi d’invecchiamento.
Massimo Bignardi Presidente Slow Food Vercelli Aps
Giovanni Binelli Portavoce Comunità Slow Food del Salam Vecc D’la Doja
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Redazione di Vercelli
Dt 4, 32-34. 39-40
Dal libro del Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l’uomo sulla terra e da un’estremità all’altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l’hai udita tu, e che rimanesse vivo?
O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un’altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi?
Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n’è altro.
Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre».
Sal.32
RIT: Beato il popolo scelto dal Signore.
Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.
RIT: Beato il popolo scelto dal Signore.
Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
Perché egli parlò e tutto fu creato,
comandò e tutto fu compiuto.
RIT: Beato il popolo scelto dal Signore.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
RIT: Beato il popolo scelto dal Signore.
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.
RIT: Beato il popolo scelto dal Signore.
Rm 8, 14-17
Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Mt 28, 16-20
Dal Vangelo secondo San Matteo
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE
Il brano del Deuteronomio (prima lettura), nel tempo difficile del transito nel deserto, rimanda il popolo di Israele alla “memoria”, quella “memoria” che deve scaturire dal cuore per essere riportata al presente, non per la “nostalgia” del passato, ma per la “presenza” di Dio nella vita dell’uomo.
I “segni” sono chiari: Dio è fedele.
La vita dell’uomo, nel rispetto della legge, è la risposta libera alla fedeltà di Dio. Un Dio che guida “con mano potente e braccio teso”, Dio che “conduce” la storia.
Una “storia” di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo in tutto il Vangelo: dal battesimo, nel deserto, nell’annunciazione, al Tabor, alla croce, al giorno di Pentecoste… Dio “presente” nel Vangelo.
Dio “presente” in Cristo.
“L’eredità di Gesù”, il suo “testamento”: parole chiare, parole che sono la sua “volontà”.
Un “appuntamento” sul monte, su quell’altura che i discepoli conoscono bene, ci sono già stati in diverse occasioni, da lì si vede il lago di Tiberiade.
Un “appuntamento” per quei discepoli. Un “lascito”, una “eredità”.
Sono “sul monte” (to oros), quello indicato dal “Maestro” (due sono i “monti” della Galilea), sono i “discepoli”, coloro che hanno una “prospettiva: imparare dal Maestro, seguire il “modello”.
Si “prostrarono”, lo adorarono (àdos), forse meglio, lo “baciarono”, si chinarono, ma … alcuni ancora dubitarono…
E Gesù si “avvicina”: ancora pazienza, ancora una “iniziativa” di Gesù…
Gesù è “vicino”, “si avvicina”, Gesù non parla “da lontano”, sa che non sentirebbero, non “rimane lontano”, sa che hanno bisogno di lui, della sua “vicinanza”, della sua “presenza”, del suo “esserci” vicino a loro.
Gesù conosce l’uomo e non riesce a stare lontano da lui.
Dio presente si accosta all’uomo.
Fiducia estrema in quell’uomo che ancora “dubita”, in quell’uomo che “vuole”, ma è “incerto”.
Gesù non lascia che siano altri a “spiegare”, ci pensa Lui, su quel monte che ha “indicato”: “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
In modo unico ed esplicito: “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
Il “nome”, la realtà presente.
Dio ha un “nome”: Padre, Figlio, Spirito Santo.
“Battezzati nel nome”: Mistero del dialogo trinitario.
Il “nome di Dio”.
Dio, Gesù lo ha rivelato, lo ha fatto “conoscere”, lo ha “manifestato”, gli ha “dato un nome”: Trinità.
“Io sono con voi”, “Noi siamo con voi”.
Dio nel Padre, Dio nel Figlio, Dio nello Spirito Santo, in quell’unità di Amore per l’uomo.
L’uomo non è solo, il battesimo nel nome della Trinità, manifesta all’uomo quell’Amore che va ad “abitare” con lui.
“Io sono con voi tutti i giorni”. “Noi siamo con voi tutti i giorni”.
L’uomo non è solo, in forza di quel battesimo “nel nome della Trinità”, l’uomo non sarà più “solo”, l’uomo sarà abbracciato da quell’Amore, forza salvifica che lo ha redento.
“Andate e fate discepoli”.
Non state qui sul monte, “andate”, non “obbligate”, “lasciate liberi” di credere, non “ammaestrate”, ma “fate discepoli”.
I discepoli non sono “maestri”, uno è il Maestro, i discepoli sono coloro che hanno fatto propria la Parola dopo averla ascoltata.
“Fate discepoli” nel nome di quel Dio di cui vi ho “detto”, nel nome di quel Dio che è Padre, che è Figlio, che è Spirito Santo.
“Fate discepoli” voi che siete “immersi” nella vita di Dio, perché anche altri, vedendovi, si “immergano” in Dio.
L’ “eredità” dei figli, data dal Figlio per mezzo del Padre, con quell’Amore vicendevole che è per l’uomo, immersi in quell’Amore: “eredi” di questa “comunione d’Amore”.
“Fate discepoli” attraverso quella Parola, che non è “vostra”, ma dalla quale voi “attingerete”, da quella “Parola” del Figlio che ci ha fatto conoscere il Padre.
“Fate discepoli” ed “Io sono con voi”.
“Con voi”.
Il “Dio con noi”: l’Emmanuele.
Il Dio che ci ha “immersi” nella comunione d’Amore, “tutti i giorni”, non solo di domenica, non solo quando “avrà tempo”, non solo “quando non avrà nulla da fare” o “di meglio” da fare: l’ “occupazione” di Dio è l’ uomo: “tutti i giorni”.
“Con voi”, ma voi andate, e battezzate e raccontate, e annunciate e “state vicino” agli uomini, come io sono stato vicino a voi, come io mi sono “avvicinato”, come io sono stato Vangelo.
Non serve stare sul monte, occorre “andare”, per le strade camminare, quella Parola portare.
Portate il Vangelo, portate il mio nome: Padre, Figlio, Spirito Santo.
“Facciamo l’uomo…”
Pluralità d’Amore e di Persone.
Insieme.
“In principio… presso” (Gv 1,1); quella “vicinanza” che abbraccia, che si avvicina, che è in comunione e che “fa tutto”, mondo, cose, uomo.
Quell’uomo che diventa “immagine” di quel Dio Uno e Trino.
Trinità che “abita” l’uomo.
Trinità che insegna all’uomo la “relazione”.
Dio “con”: volto concreto di Dio con l’uomo.
“Facciamo l’uomo” (Genesi) a “immagine della Trinità”.
A “Immagine” di quell’Amore – relazione che non può “chiudersi”, ma che va annunciata, con la vita.
Esperienza di fede che fa “vedere” il Mistero.
Con la Grazia dello Spirito “guidati dallo Spirito di Dio” (seconda lettura) per “servire l’Amore, e annunciarlo e testimoniarlo”.
Tutto pronto per la Granfondo “Gran Borgosesia”.
Al Pala Loro Piana, oggi sabato 25 maggio, è avvenuta la consegna dei kit di gara.
Domenica 26 maggio sarà il grande giorno della Granfondo “Gran Borgosesia”, con partenza alle 8,30 in Via Vittorio Veneto: «Quest’anno abbiamo numerosissime iscrizioni – spiega Paolo Urban, Assessore allo Sport – con ciclisti da tutta Italia e anche dall’estero. La gara si articolerà su due percorsi: Granfondo e Mediofondo, che procederanno sullo stesso tracciato per poi dividersi nell’ultimo tratto ed arrivare, infine, entrambe a Borgosesia. Ringrazio gli organizzatori ed i partecipanti: noi abbiamo fatto del nostro meglio per far loro godere tutta la bellezza dei nostri paesaggi ed il calore della nostra accoglienza».
Il percorso di gara avrà partenza ed arrivo nel centro di Borgosesia: dopo la partenza, primo anello attraverso i centri di Guardella, Crevacuore, Ailoche, per poi arrivare a Viera, Coggiola e Pray. Da qui, il percorso procederà verso sud-est, attraversando Serravalle, Vintebbio, Prato Sesia e Grignasco. Seguirà poi un secondo anello, che in parte costeggerà il Lago d’Orta, passando dalla Cremosina, Passo della Colma, Varallo.
I ciclisti proseguiranno poi fino a Quarona, dove i due percorsi si separeranno: il medio proseguirà direttamente fino a Borgosesia, mentre il lungo affronterà la salita fino a Cavaglia Breia, per discendere da Cellio ed arrivare poi a Borgosesia anch’esso.
«Ringrazio gli Assessori Buonamici e Urban per aver organizzato questi eventi così attrattivi ed invito i borgosesiani a vivere appieno queste giornate di sport e di festa – commenta il Sindaco, Fabrizio Bonaccio – ed a partecipare anche al suggestivo e significativo evento delle 9 del mattino, l’inaugurazione del Piazzale Bersaglieri d’Italia, in memoria del Mag. Giuseppe La Rosa M.O.V.M., a cui parteciperà la Fanfara in congedo di Asti. Sono felice di vedere tanta gente in centro città nei fine settimana: la città è viva se i suoi cittadini la amano e la animano, partecipando agli eventi e divertendosi insieme».
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Redazione di Vercelli
E’ stata la classe terza E Legno del plesso IPIA Scuola Barolo ad aggiudicarsi il primo premio della quarta edizione del concorso Alla scoperta dei personaggi valsesiani, promosso dall’Istituto Lancia di Borgosesia.
La cerimonia si è svolta ieri mattina, venerdì 24 maggio, nel salone di rappresentanza della Pinacoteca: quest’anno, infatti, l’iniziativa era dedicata al pittore Tanzio da Varallo, molte opere del quale sono conservate nel prestigioso Palazzo dei musei.
La classe vincitrice, guidata dal tutor Roberto Multone, ha realizzato una postazione multisensoriale in legno di larice valsesiano, da collocare nelle sale espositive per far conoscere, attraverso esperienze tattili, olfattive, visive e uditive, le opere dell’artista.
Un’idea sviluppata con accorgimenti anche per portatori di handicap, in particolare non vedenti.
A premiarli è stato il presidente del Rotary club Valsesia, Giuseppe Paracchini, che ha ribadito come tutti i lavori in concorso fossero di altissimo livello, caratterizzati da un grande impegno e creatività, ingredienti che si è augurato gli studenti continuino a coltivare nella vita.
Questi i nomi dei ragazzi partecipanti: Giulia Cattin, Mattia Cattaneo, Tommaso Dal Col Cesarin, Gabriele Negrone e Mirko Ramella.
Al secondo posto i Cavalieri dell’arte, ovvero Oleg Doroshenko, Simone Gugliermina e Yafter Gyabaah James, della V A Elettrici IPIA (tutor prof. Francesco Carrera) che hanno proposto un display stand per conservare e preservare le opere d’arte, proteggendole sia dalle variazioni ambientali relative a temperatura, umidità, anidride carbonica con sensori collegati a computer e applicazioni sia dal contatto con le persone attraverso una teca mobile con un segnale sonoro in caso di rimozione non autorizzata.
Il premio gli è stato consegnato dalla presidente dell’Inner Wheel, Maria Auteri, che si è detta molto colpita dal connubio tra arte e tecnica.
Partendo proprio da questa squadra, composta da uno studente valsesiano, uno studente ucraino in Italia da due anni e uno studente di origini ghanesi, il dirigente dell’Istituto Lancia, Carmelo Profetto, ha colto l’occasione per sottolineare come “l’istituto, e in particolare il Professionale Magni, si distingua per l’integrazione sociale tra ragazzi di origini diverse che trovano tra i banchi un ambiente di accoglienza e cooperazione”.
Fanno parte della V A elettrici anche i terzi classificati, il Trio Visionario composto da Mounir Fertoul, Efrem Rota e Gabriel Zilio, che ha creato un sito in versione italiana e inglese per supportare i visitatori nella visita della Pinacoteca; anche nel loro caso particolare attenzione è stata dedicata ai non vedenti.
A loro il premio è stato consegnato da Stefano Inzaghi di Confindustria Novara-Vercelli-Valsesia.
Le altre tre squadre in concorso si sono classificate quarte ex aequo dal momento che, ha specificato la presentatrice prof.ssa Lorenza Stocchi, referente e anima del concorso, “la differenza di punteggio attribuita dalla giuria era minima”: si tratta di I tridimensionali della V C Meccanici IPIA (Mirko Comero, Gabriele Costa, Loris Pasquali, Tommaso Rizzolo, Filippo Vidali; tutor: prof. Cosimo Caputi) che hanno pensato di trasporre le opere di Tanzio in tavolozze di legno 3 D per rendere fruibile i capolavori anche ai non vedenti, EliSara della IV e V D Moda IPIA (Elisa Faraone e Sara Rovellotti, tutor: proff. Anna Novali e Daria Piro) che hanno elaborato abiti ispirati ai quadri di Tanzio rivisitati in chiave moderna e L’armonia della chimica della IV Chimici ITT (Samuel Caputo, Federico Failla, Riccardo Merlo, Sofia Profetto, Chiara Profetto, Federico Sola, tutor: prof.ssa Laura Danini): a loro si deve l’idea di un percorso artistico e sensoriale che intreccia arte pittorica e aromaterapia con la produzione di oli essenziali distillati in laboratorio e ispirati alle opere del Tanzio.
A premiare i quarti classificati sono stati rispettivamente: la presidente del Soroptimist, Franca Pallone Giromini, il presidente del Rotary Gattinara Tiziano Mestriner e la presidente di Fondazione Valsesia, Laura Cerra.
A tutte le squadre in concorso sono andati attestati di riconoscimento e premi in denaro offerti dai club di servizio che hanno patrocinato il concorso, ovvero: Rotary club Valsesia, Rotary club Gattinara, Soroptimist, Lions Valsesia, Inner Wheel e da Fondazione Valsesia.
Da parte loro anche un contributo per la Pinacoteca di Varallo che ha ospitato l’evento e collaborato alla sua realizzazione: a consegnarlo alla direttrice di Palazzo dei Musei, Paola Angeleri, è stato Massimo Bonola del Lions Club Valsesia.
Anche quest’anno, inoltre, l’iniziativa ha visto la partecipazione di progetti fuori concorso: il biennio di Informatica dell’ITT “Lirelli”, col supporto del docente Giordano Giacobino, ha infatti collaborato con la seconda D media dell’istituto comprensivo Tanzio da Varallo per realizzare un’applicazione con funzioni di guida turistica delle opere dell’artista, utilizzando MitApp Inventor, mentre i bambini della primaria e dell’infanzia hanno realizzato piccoli lavoretti manuali sempre ispirati al pittore; portavoce dei più piccoli sono state le maestre Ilaria Bonazzi e Cristina Marrone, che hanno rimarcato quanto importante sia lo spirito di collaborazione e l’importanza del lavoro in team emerso nel corso della mattinata, valori e competenze che è importante trasferire e sviluppare fin dalla più tenera età.
Infine, un riconoscimento in denaro e un attestato sono andati allo studente di IV C Meccanici IPIA, Giacomo Bello, al suo tutor prof. Caputi e all’Istituto Lancia per la partecipazione lo scorso 14 e 15 maggio a Bassano del Grappa al Concorso nazionale della meccanica.
Il priore dell’associazione Metallurgi, Alessandra Gessi, nel consegnarlo ha ribadito come “le aziende del territorio abbiano grande bisogno delle competenze e delle professionalità emerse nel concorso”.
Un concetto, questo, evidenziato da più parti: il dirigente scolastico, Profetto, ha ricordato “la forte sinergia tra imprese e istituto Lancia che negli anni si è concretizzata in contributi, dal valore complessivo anche molto elevato, indispensabili per il rinnovo dei laboratori e delle attrezzature”, mentre l’assessore alla cultura del Comune di Borgosesia, Gianna Poletti, si è augurata “che le menti brillanti ascoltate oggi restino in futuro sul nostro territorio che ha tanto bisogno di loro”.
Tra i saluti delle istituzioni anche quelli dell’assessore del Comune di Varallo, Roberta Bonazzi, e dell’assessore alle politiche giovanili dell’Unione Montana, Attilio Ferla.
Anche gli interventi di Patrizia Rizzolo del Rotary Valsesia, ex dirigente scolastica e tra le promotrici quattro anni fa del concorso Personaggi valsesiani, ha voluto rimarcare come tra gli aspetti forti di questa iniziativa ci sia “la messa in campo di competenze come l’imprenditorialità che costituisce un ponte tra scuola e mondo del lavoro. Gli investimenti sulla scuola sono fondamentali per il nostro futuro – ha aggiunto – perché più istruzione significa più Pil, un’economia più forte, e noi come club di servizio abbiamo sempre creduto in questo”.
“Tra le caratteristiche emerse – ha poi concluso – altre due vanno messe in luce: la collaborazione tra le varie classi e tra istituti di vari ordini e gradi ma anche e soprattutto l’attenzione di questi ragazzi per la diversità e l’integrazione, una sensibilità che tanti adulti non hanno”.
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Redazione di Vercelli
Ettore Leporati è campione italiano di spada maschile categoria Cadetti.
Lo straordinario risultato per l’atleta della Pro Vercelli è arrivato ai Campionati Italiani Cadetti e Giovani di scherma iniziati il 24 maggio a Genova.
Ventiduesimo dopo i gironi, con quattro vittorie e due sconfitte, Leporati ha iniziato il suo percorso nel tabellone a eliminazione diretta dal turno dei 64, superando cinque match prima di approdare alla finale, dove ha avuto la meglio per 15-13 su Francesco Delfino del Circolo Ravennate della Spada.
Nella stessa gara è arrivato anche il sesto posto di Edoardo Strobbia del Circolo Scherma Giuseppe Delfino Ivrea, fermatosi a un passo dal podio.
Tre piazzamenti negli otto anche nella spada femminile Cadette, con il quinto posto di Francesca Aina della Pro Novara Scherma, il settimo di Anita Gallero-Alloero del Circolo Scherma Giuseppe Delfino Ivrea e l’ottavo di Maria Sonzogni anche lei della Pro Novara Scherma.
Nel fioretto maschile Cadetti, ottavo posto per Jacopo Poggio del CH4 Sporting.
Tutti i risultati dei Campionati Italiani Cadetti Genova 2024 a questo link: https://www.4fence.it/FIS/Risultati/2024-
05-26-24_Genova_-_CAMPIONATO_ITALIANO_CADETTI/index.php
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