Mese: Marzo 2024
Finalmente si parte.
Dopo il forzato rinvio causa maltempo, la manifestazione podistica “Vercelli in Rosa”, che in questo 2024 è giunta alla quarta edizione, si è svolta domenica scorsa, 17 marzo, sulla distanza classica di 7,3 chilometri.
Appuntamento di buon mattino in Piazza Cavour, tutti agli ordini della sempre vigile Laura Musazzo, che ha organizzato per il Coni, validamente supportata dalla Atletica Vercelli ’78 del Presidente Piero Volpiano: ormai una garanzia di regolarità per questo genere di iniziative.
Hanno condiviso l’onere dell’iniziativa il Soroptimst Club con la Presidente Lucia Ruzzante, mentre il Rotary Club è stato rappresentato da Milly Cometti.
Anche quest’anno molte Signore hanno indossato (nella parte non competitiva della mattinata) scarpe diverse: qualcosa che stride. Proprio come ciò che questa “diseguaglianza” vuole simboleggiare: la disparità di genere ancora troppo diffusa.
Due i gruppi, divisi tra chi ha scelto di cimentarsi con una buona camminata, ma senza correre ed il secondo, invece, riservato agli Atleti.
Tutti, comunque, vincitori morali perché lo scopo dell’iniziativa era di quelli veramente importanti: sostenere il Centro Antiviolenza comunale EOS. La classifica della frazione competitiva della manifestazione presenta questi risultati:
Sezione maschile, primo Riva Matteo; secondo Bosio Fabio e terzo Arseniato Diego.
Le Signore hanno visto tagliare per prima il traguardo Maria Villabruna, seguita da Barbara Sarasso; terza Manuela Piolotto.
La classifica delle Società: prima Sesia Running, seconda Bio Correndo e terza GP Trinese.
Complimenti a tutte e tutti: è sempre vero che chi fa sport ha già vinto.
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I giovani atleti dell’A.s.d. Skating Vercelli si sono distinti in occasione delle giornate di gara del 5° Memorial “Renzo Zanchetta“, trofeo interregionale organizzato presso il Palazzetto “Stefano Dal Lago” di Novara, per ricordare il grande Presidente della società novarese Gioca Pattinaggio.
Gara di grande prestigio, con la partecipazione di oltre 400 atleti, rappresenta ogni anno il debutto a livello agonistico per molti di questi pattinatori.
Nella categoria Professional C, Agnelli Virginia, ha conquistato un’ottima prima piazza, seguita al secondo posto dalla compagna Porru Giorgia e al sesto da Giolo Greta.
Nella Categoria Professional D, un altro oro ha cinto il collo dell’atleta vercellese Aurora Corraro.
Un ottimo bronzo lo ha guadagnato Giulia Cecchettin, nella categoria Minis D.
Nella numerosa e agguerrita categoria Minis C, Anna Veggi si è classificata sesta, seguita in settima piazza da Aurora Di Dio e in ottava da Eleonora Finotto, mentre nei Minis B, Anna Ranieri è giunta ottava e Marina Dermishi undicesima.
Nella categoria Young C, Ilaria Zarbo conquista un altro fantastico bronzo, seguita in quattordicesima piazza della compagna di squadra Martina Giolo.
Nella categoria Junior B, Nausicaa Cortopassi si è classificata undicesima e Arianna Demaria quarta nella categoria Senior A.
Nella parte di gara dedicata alla specialità gruppi, lo Skating ha presentato in gara due formazioni nella categoria Quartetti.
La medaglia d’oro è andata alla formazione Energy, composta da Anita Berveglieri, Arianna Demaria, Giorgia Fattore e Mariachiara Pozzato, mentre la formazione A.N.I.M.A. con Nausicaa Cortopassi, Alessia Chiodo, Martina Giolo e Ilaria Zarbo ha ottenuto la sesta piazza.
Tutti i pattinatori hanno eseguito dei programmi precisi ed eleganti, presentando in gara per la prima volta le difficoltà tecniche acquisite in questa stagione.
Gli ottimi piazzamenti degli atleti vercellesi, ma soprattutto la decisione con cui hanno affrontato la pista, non hanno però stupito i tecnici che quotidianamente li seguono, la voglia di lavorare sodo e il tanto impegno dimostrati negli allenamenti erano, fin dalla vigilia della competizione, garanzia di buone prestazioni per questi giovani pattinatori che hanno rappresentato in maniera egregia sia la loro Società che la loro Città, ora il lavoro di tutti questi fantastici atleti continua con un po’ di felicità in più, ottima alleata per affrontare gli allenamenti quotidiani e gli altri impegni agonistici in programma.
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Redazione di Vercelli
Un viaggio nella storia delle Lanerie Agnona di Borgosesia per le ragazze della terza Moda dell’Ipsia Magni.
A guidare la classe nel percorso di scoperta di uno dei più grandi marchi di tessuti e di alta moda italiani è stato nientemeno che Alberto Ilorini, figlio di quel Francesco Ilorini Mo che fondò l’azienda nel 1953.
L’azienda, con lo stabilimento di frazione Agnona, puntò fin da subito a una produzione di assoluta qualità e, per questo, stabilì contatti con i migliori produttori di fibre nel mondo, garantendosi il meglio delle lane superfini (lana merino, mohair, cammello, alpaca, cashmere) in Australia, Perù, Cina, Sud Africa e Tibet. In consorzio con un’altra azienda italiana e una peruviana, si aggiudicò nel 1965 una quota della fibra di vicuña che il Perù liberalizzava dopo 30 anni in cui era stata vietata la tosatura del piccolo camelide che vive oltre i 4 mila metri sulle Ande.
L’industria produsse a ciclo completo, partendo dalla materia prima fino al prêt-à-porter, avviato agli inizi del ’70.
La distribuzione avvenne attraverso boutiques monomarca e una selezione di punti vendita nel mondo.
Dal gennaio 1999 Lanerie Agnona fa parte del Gruppo Ermenegildo Zegna.
L’incontro è avvenuto nella mattinata di lunedì 18 marz) e ha suscitato grande interesse in tutta la classe.
A organizzarlo sono stati i docenti dell’indirizzo Moda del professionale G. Magni.
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Redazione di Vercelli
Stesina nel GolfImpresa
Sabato al Gc Cavaglià ha fatto tappa il circuito GolfImpresa (18 buche, Stableford, 3 categorie).
Il 1° lordo, 1° netto delle 3 categorie e la prima lady assoluta si sono qualificati per la finale nazionale.
Premiati. 1a categoria: 1° lordo Massimo Stesina Cavaglià punti 34, 1° Netto Daniele Tonso Cavaglià 37, 2° Netto Rohan Jay Silva Cavaglià 35. 2a categoria: 1° Netto Alberto Caneparo Cavaglià 42, 2° Netto Domenico Perone Cavaglià 37. 3a categoria: 1° Netto Roberto Fere Cavaglià 40, 2° Netto Gilberto Ceria Cavaglià 35. 1° Ladies Giuseppina Brignoli Cavaglià 37. 1° Seniores Alberto Biraghi Crema 35.
Bucino Road To Golf Pelagone
Domenica si è giocata la Golf Cup 2024 Road To Golf Pelagone (18 buche Stableford 3 categorie) che metteva in palio 4 posti (1° lordo e 1° netto delle 3 categorie) per la finale nazionale che si svolgerà ad ottobre a Margara.
Premiati. 1a categoria: 1° lordo Simone Bucino Cavaglià 35, 1° Netto Enrico Boscono Cavaglià 40, 2° Netto Luigi Ruggiero Cavaglià 37. 2a categoria: 1° Netto Lorenzo Paravella Cavaglià 42, 2° Netto Stefano Griggio Cavaglià 41. 3a categoria: 1° Netto Gianni Feo Cavaglià 42, 2° Netto Giovanni Greppi Cavaglià 38. 1° Ladies Stefania Guglielminotti Cavaglià 38. 1° Seniores Mauro Malinverni Cavaglià 39
Castro De Sousa e Giachino vincono il Trofeo Invernale
Domenica al Gc Cavaglià si è svolta la premiazione finale del Trofeo d’Inverno by Pro Shop.
Ad aggiudicarsi la Coppa e un telemetro Bushnell Tour V5 di ultima generazione è Francisco Castro De Sousa (Golf Cavaglià) 1° netto del ranking con 168 punti (migliori 4 risultati su 6 gare), mentre Emanuele Giachino ha vinto il 1° lordo (135 punti) e sacca Mizuno BR-D4C Cart Bag.
Molto soddisfatti gli organizzatori: “Un ringraziamento particolare al nostro Pro Shop, che ha messo in palio i bellissimi premi e agli oltre 200 partecipanti che hanno animato la manifestazione da anni punto fondamentale del nostro calendario invernale”.
Programma weekend al Golf Club Cavaglià
Il primo weekend di primavera si aprirà sabato al Golf Club Cavaglià con la “Dream Team Golfers 24 By Ceramica Derby”, gara louisiana a coppie sulla distanza di 18 buche (iscrizione gara soci 20€, Dream Team Golfers 50€, esterni gara e green fee 70€).
Dopo la premiazione a seguire buffet.
Domenica scatterà il circuito #GolfPassion Pareus Beach Resort Tournament (18 buche, Stableford, 3 categorie – iscrizione gara soci 20€, esterni gara e green fee 70€).
Il 1° lordo e il 1° netto delle 3 categorie si qualificheranno per la finale nazionale diretta al Prà delle Torri Golf Caorle.
In palio buoni vacanze presso il Pareus Beach Resort.
Dopo la premiazione a seguire buffet.
Info e iscrizioni 0161/966771 – segreteria@golfclubcavaglia.it.
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Redazione di Vercelli
L’Associazione Gruppo di Ricerca InCrease ETS, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli e della Fondazione CR Valsesia presenta, dopo la formazione svolta nel 2023, le azioni da mettere in atto nel secondo anno di realizzazione del progetto, per aiutare i giovani NEET a riappropriarsi del proprio futuro.
Importante in questa seconda fase sarà l’individuazione e il reclutamento dei giovani, il loro affiancamento da parte degli operatori precedentemente formati.
Una importante opportunità per il territorio vercellese per creare una rete di operatori preparati a sostenerli nel (re)inserimento all’interno del circuito lavorativo, di istruzione e formativo attraverso un percorso che mira, in primo luogo, a motivare e sostenere il giovane, facendogli riscoprire le proprie potenzialità, esigenze e peculiarità e rafforzando la fiducia in sé per farli ritornare protagonisti della loro vita e della società e a riprendere un ruolo attivo nella comunità.
L’evento è rivolto ad Amministratori, Associazioni, Scuole, Centro per l’Impiego, ASCOM, Servizio Sociale del Comune di Vercelli (con Servizio di Educativa Territoriale), Centro di Salute Mentale e Neuropsichiatria ASL Infantile VC, Ufficio Scolastico Territoriale, Aziende e a tutte le persone interessate all‘argomento.
Appuntamento venerdì 22 marzo 2024 alle ore 10.00 presso la Sala Convegni Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli via Monte di Pietà, 22 Vercelli per conoscere più in dettaglio il progetto e le sue azioni
Per informazioni 328-1517711
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Redazione di Vercelli
Quando i bambini e l’arte si incontrano, accade qualcosa di magico, e questo speciale connubio è pronto a rivivere con una nuova edizione di Disegniamo l’Arte!, l’appuntamento annuale di Abbonamento Musei dedicato ai più piccoli e al disegno, e che vede coinvolti più di 160 musei tra Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia.
Tema del 2024 è la Natura, in tutte le sue mille sfacettature, e Palazzo dei Musei sarà tra i luoghi della cultura che aderiranno a questa iniziativa, grazie all’attività Con pastelli e ali di farfalla: l’incontro darà la possibilità di vedere da vicino il mondo fantastico che ogni ala di farfalla nasconde, tra colori rossi che sembrano blu e gialli che diventano verdi.
Attraverso le collezioni custodite dal Museo Calderini, i partecipanti potranno avvicinarsi a questo meraviglioso mondo, fatto di colori e fantasia che rendono la natura intorno a noi ancora più variopinta.
L’attività è indicata per bambini dai 5 ai 12 anni (gratuito per i bambini, 5€ a persona per gli accompagnatori; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte).
Prenotazione obbligatoria a info@palazzodeimusei.it o telefonicamente allo 0163.51424.
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Redazione di Vercelli
Regolarmente, sugli alberi presenti nelle aree pubbliche in città, viene effettuato un monitoraggio al termine del quale viene redatta una relazione sulla stabilità e sullo stato di conservazione degli stessi.
Un agronomo incaricato dal Comune si occupa del censimento e di fornire indicazioni sulle potature da eseguire e sulla necessità di abbattimento di esemplari ritenuti pericolosi.
In esito al monitoraggio effettuato nella stagione invernale 2023 sono risultati necessari e urgenti i seguenti abbattimenti che sono attualmente in corso:
Parco di Via Fornari (2 aceri)
Viale Don Minzoni ( 4 platani)
Parco Marazza (4 aceri montani, 3 cipressi di Lawson, 1 betulla)
Parco Resistenza (2 betulle e 1 cipresso di Lawson)
Viale Pio X ( 2 tigli)
Viale Marconi (1 tiglio)
Le piante da abbattere si trovano in condizioni di criticità perché piante ormai morte o fortemente deperite.
In ogni caso si tratta di alberi non recuperabili.
Nel frattempo continuano anche le operazioni di potatura in alcune zone della città.
“Lavoriamo quotidianamente per garantire il controllo del territorio – ha evidenziato l’Assessore Elisa Zanetta – anche per quanto concerne l’esteso patrimonio arboreo di proprietà pubblica. Risulta quindi fondamentale continuare con il monitoraggio da parte di specialisti per garantire la sicurezza”. Conclude: “Veder abbattere degli alberi non è bello. Ma purtroppo a volte è necessario. Al contempo però evidenzio come negli interventi di riqualificazione degli spazi pubblici in corso sono state effettuate, o lo saranno, molte nuove piantumazioni che andranno ad incrementare con esemplari nuovi la disponibilità di verde”.
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Redazione di Vercelli
Presentato dal Presidente del Rotary Club di Gattinara, Tiziano Mestriner, è stato ospite al Rotary Club di Gattinara il Procuratore Capo Pier Luigi Pianta per parlare di un tema molto appassionante: “Il magistrato requirente di fronte al dilemma etico”.
Come premessa il Procuratore ha ricordato che: “Nella categoria ‘magistrati’ rientrano sia i Giudici (magistratura giudicante) sia il Pubblici Ministeri (magistratura requirente). Da anni è in corso una discussione, a più livelli, da quello politico a quello socio-culturale, che dibatte sulla necessità di separare nettamente le due carriere senza possibilità di osmosi da una all’altra. Ovviamente sono addotte le più svariate argomentazioni a sostegno dell’una o dell’altra tesi. Al momento, io prenderò in considerazione la situazione così com’è ora, evidenziando, caso per caso, le condizioni di analogia e quelle di differenza tra l’una e l’altra figura. D’altra parte molti aspetti relativi all’etica o alla deontologia professionale che riguardano i magistrati sono assolutamente comuni agli avvocati ed agli altri soggetti che operano nell’ambito di un procedimento penale (consulenti tecnici, polizia giudiziaria, personale amministrativo)”.
Facendo riferimento alla propria vicenda professionale: “Dopo essere stato per quattro anni insegnante, per vent’anni sono stato giudice e da quattordici Pubblico Ministero, avendo contatti sia da Giudice, che da PM, con avvocati, consulenti tecnici, medici legali, interpreti, psicologi, ingegneri, persone legate da obblighi deontologici, da doveri di segretezza ed esigenze etiche, chiamati al rispetto formale di norme e procedure processuali”.
E’ sorto, nella giurisprudenza disciplinare, un dibattito su ciò che è violazione disciplinare e che come tale va sanzionato e ciò che è eticamente inopportuno, in relazione al tipo di ruolo svolto (ad esempio un certo stile di vita, comportamenti non usuali tipo suonare un strumento musicale nel tempo libero dal lavoro all’interno della metropolitana tipo clochard) che non può invece essere oggetto di sanzione.
Pianta ha ricordato che: “Quando si indossa la toga si amministra la giustizia, si diventa come il sacerdote che celebra la messa, e si è tenuti a rispettare determinate regole. Nella vita privata, il magistrato pur essendo tenuto ad un certo decoro, depone gli abiti curiali”, aggiungendo che: “I principi etici subiscono modificazioni nell’arco del tempo e quindi le valutazioni siano di fatto in costante e continuo mutamento”.
Quando Pianta lasciò Genova per Vercelli questa era considerata una sede disagiata, perché l’organico dei magistrati era inferiore del 20% rispetto a quello previsto e i posti vacanti erano stati banditi due volte andando deserti, ora, anche se le carenze di organico permangono sul piano del personale amministrativo, la situazione si è normalizzata e si è creato un clima umano favorevole.
Dalle parole del Procuratore sono emersi impegno e dedizione, uniti alla capacità di far fronte alle carenze di personale, lavorando con impegno e passione, riservando sempre una speciale attenzione all’aspetto umano: “E’ importante non perdere di vista gli obiettivi fondamentali del proprio compito, senza lasciarsi sovrastare dalle urgenze quotidiane: la nostra attività coinvolge la vita di altre persone, affrontiamo reati fiscali, aggressioni ai patrimoni, danneggiamenti, furti, siamo chiamati a tutelare le garanzie della libertà personale e della vita di tutti i cittadini: la giustizia penale lavora per tutelare le persone offese e, in qualunque reato, la persona offesa per eccellenza è lo Stato”.
Il ruolo del P.M. è, per così dire “bifronte”, perché interviene, con la Polizia Giudiziaria nella fase delle indagini e poi interagisce con la difesa (o le difese, se c’è anche la parte civile) e il giudice nella fase successiva, per cui modula le scelte strategiche anche diversamente rispetto alla fase in cui opera: “In Italia l’azione penale è obbligatoria, ma dal punto di vista etico non è tanto importante se il PM vince o perde, ma ricercare tutti gli elementi, anche quelli a favore della persona indagata, facendolo con imparzialità. Noi siamo la parte che sostiene l’accusa, ma il nostro dovere è prima di tutto quello di cercare la verità. Il Codice Disciplinare regola i comportamenti dei giudici e dovrebbe indurre sempre a prudenza”.
Il magistrato requirente deve fare scelte rapide ed immediate nel compimento di atti di indagine (si pensi ad atti di perquisizione e sequestri o di esperimento di consulenze tecniche nell’immediatezza del fatto reato) e poi è gravato dalla responsabilità della valutazione delle prove raccolte.
Il Procuratore ha anche fornito indicazioni su cosa sia più opportuno fare in presenza di un’indagine in cui siano evidenti profili di “spettacolarizzazione” e possibile protagonismo per il rappresentante della pubblica accusa e su quali siano i rapporti con la stampa da tenere da parte del titolare di un’indagine, modulando gli interessi dell’opinione pubblica a conoscere di fatti che destano forte allarme sociale, con quelli di tutela della riservatezza delle persone coinvolte nell’indagine, che si presumono innocenti finché non interviene una sentenza di condanna passata in giudicato: “ I processi non vanno fatti sui giornali, ma nelle aule di tribunale”.
Il Procuratore della Repubblica è il soggetto legittimato ad intrattenere i rapporti con i media, potrà diffondere informazioni attraverso due soli strumenti e cioè con un comunicato ufficiale (“comunicato stampa”) o con una conferenza stampa.
Alcune condotte, che non destano particolare allarme dal punto di vista etico, soprattutto in determinati ambienti, come l’evasione fiscale, l’abusivismo edilizio, il mancato rispetto delle norme sullo smaltimento dei rifiuti, il commercio ‘selvaggio’ di opere d’arte, il commercio non disciplinato di cuccioli di animali da affezione, integrano violazioni di norme penali e, essendo obbligatoria l’azione penale, ogni P.M., nel momento in cui riceve la notizia di reato, è tenuto ad effettuare tutte le indagini necessarie per accertare la sussistenza del fatto o meno e la sua riconducibilità ad un determinato soggetto o meno, nonché a verificare che gli elementi di cui si è effettuata la raccolta, il più esaustiva possibile, siano o non siano idonei a sostenere l’accusa in giudizio: “Ciò che non è bello o non è buono nel sentire comune non sempre è anche un elemento per perseguire penalmente il soggetto che pone in essere determinati comportamenti: quindi da un punto di vista etico, ciascun magistrato requirente, nel suo quotidiano operare (specialmente nella fase delle indagini), dovrebbe astrarsi il più possibile da quelle che sono le sue credenze religiose, culturali, politiche e anche semplicemente di ‘saper vivere’ e valutare i fatti in relazione a ciò che la norma penale qualifica come reato”.
Spesso l’opinione pubblica si interroga del motivo per cui, a parità di fatti reato, in alcuni casi si arrivi a processo e talora a condanna e in altri no.
Anche qui si pone un problema morale per il P.M: “C’è anche un diverso ed opposto punto di vista che incide sulla valutazione, sia in fase di indagini sia in fase di giudizio: si tratta di quel “sentire sociale comune” detto anche ordine pubblico interno (contrapposto a quello internazionale) che impone, invece di ricondurre il caso alla norma di legge, di valutare condotte che, in base all’ordinamento italiano, costituiscono reato, anche se culture diverse non lo ritengono tale: si veda la poligamia, il trattamento maltrattante nei confronti delle donne, i matrimoni combinati senza il minimo consenso della persona che deve contrarlo, alcune mutilazioni ad organi genitali”.
Gli “scrupoli morali” che ciascun magistrato requirente (ma il discorso vale anche per il giudicante) può avere in relazione ai singoli fatti che gli vengono sottoposti, e che poi potenzialmente verranno sottoposti al vaglio di un giudice che dovrà decidere “in nome del popolo italiano”, devono pertanto essere vagliati in relazione alle considerazioni di cui sopra.
All’intervento del Procuratore sono seguite molte domande alle quali ha risposto con proprietà e chiarezza, spiegando anche il potere di avocazione, cioè se il PM vede che un sostituto va fuori tema, può avocare a sé il fascicolo, ma tutto deve sempre essere tracciabile: “Nella mia Procura non ho avuto il problema di schegge impazzite ma è un rischio del quale bisogna essere consci”.
Il PM deve cercare di creare sinergie, rimarcando però se viene fatto qualcosa di non utile alle indagini.
Autorevole ma non autoritario, capace di ascoltare e dialogare con i suoi sostituti, ma anche con i giudici e gli avvocati, attento ai collaboratori e vicino al territorio: questo profilo del Procuratore Capo è emerso nell’intervento gattinarese, fatto parlando a braccio, senza leggere le note preparate, dando scioltezza al discorso.
Carlo Goio ha sintetizzato il pensiero di tutti i rotariani presenti: “Io mi auguro che tutti trovino dalla loro parte un procuratore come lei: fare il giudice in gioventù le è giovato”.
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Redazione di Vercelli
Quando un Amico se ne va non conta più il numero delle frequentazioni o il tempo, semplicemente si crea un vuoto, irreversibile.
Sono rimasti i libri che racchiudono i valori, gli interessi, le emozioni di una persona, sai che aprendoli, sfogliandoli, potrai sempre riprendere quel colloquio interrotto.
Con Edoardo Ghelma avevo in comune l’amore per la Valsesia e le sue storie, soprattutto quelle di nicchia, delle persone che non fanno notizia.
Era un valente fotografo, abituato a guardare attraverso l’obiettivo, inquadrare i suoi soggetti e scattare, rapido e sintetico, per condensare in un fotogramma un evento, uno stato d’animo.
Si definiva: “Un montagnino con la passione per l’alto medioevo, e dalla passione per la storia ha mutuato l’amore per le storie e per gli uomini. Amo il cibo genuino e il buon vino non “barricato”, e volle scrivere le mille storie della sua gente, partendo da qualcosa di molto concreto come il cibo. Con l’amico Augusto Carola nei primi anni Novanta creò la Collana: Quaderni della fame, che purtroppo si fermò al mazzapane e alla saracca. Quei due opuscoletti a colori, stampati su carta pesante, adatta ai luoghi in cui Edoardo avrebbe voluto fossero conservati: cucine di casa e osterie, concretizzavano una lunga stagione di “appassionate incursioni tra la fame popolana dei contadini, dei girovaghi, dei superstiziosi e degli ultimi”.
Già all’inizio del nuovo millennio stava già pensando ad un libro su Pianezza, quello che sarebbe stato il suo “Capolavoro”, inteso alla maniera antica, come lavoro di saggio che un operaio in prova deve compiere prima dell’assunzione definitiva, per dimostrare le abilità professionali acquisite, e affinò negli anni i suoi strumenti, cercando le strade più adatte per avvicinarsi alla meta.
Nel 2006, con Marco Strona, pubblicò un elegante volume fotografico, non il classico libro strenna che si regala a Natale, che sta bene in libreria perché ha una bella legatura, ha delle belle fotografie ma non parla di nulla, o quasi: Valsesia.
Sento un profumo che ricordo da sempre, scritto in tre lingue italiano, francese, inglese, è la presentazione di una Valle con la sua gente, pieno di affetto e di orgoglio, tende la mano al mondo del quale si sentiva cittadino, per offrire ospitalità, mostrando la bellezza dei particolari e comunicando con l’alfabeto del cuore.
Il cammino di Edoardo prosegue verso un’altra tappa nel 2007: “Strade e vie di Borgosesia”, dedicato a Giorgio Crevaroli: “Che per primo ebbe l’idea di promuovere questo volume”.
Quel libro, ricco di stimoli e di curiosità, aiuta a capire la storia di Borgosesia, ma anche quella d’Italia.
Presentato al Circolo dei Lilli, ebbe un immediato successo e viene utilizzato anche a scuola, per far conoscere la città ai bambini e ai ragazzi.
Nel giugno 2013, nelle sale di Palazzo D’Adda a Varallo, la Biblioteca, in collaborazione con Edoardo, Mauro e Silvano Ghelma e con la Pro Loco di Roccapietra, allora presieduta da Alberto Ferrari, allestì la mostra dedicata al pittore, disegnatore, grafico, incisore e litografo: “Efisio Ghelma (1909-1976): un eclettico ottocentista”, la cui biografia era stata scritta da Edoardo e racchiusa in un fascicolo: “Omaggio ad Efisio Ghelma per il centenario della nascita 14 febbraio 1909 – 2009”.
Nel 2018 Edoardo portò finalmente a compimento il libro al quale lavorava da tempo: Pianezza il mondo del grande Cesare, dedicato al paese dove ha risieduto per più di quarant’anni.
Per raccontarlo si è affidato a un “complesso di voci, a volte non proprio coincidenti fra di loro. Tutto sommato la polifonia ha retto”. Se tutti i paesi godessero di questa attenzione davvero si potrebbe ricostruire la storia del nostro territorio, in modo partecipato e condiviso.
Questi libri sono lì sullo scaffale, con le loro dediche affettuose: Alla migliore Biblioteca del mondo, Alla Biblioteca più efficiente del mondo… caratteristiche del suo animo generoso che sapeva unire le persone, metterle in comunicazione: era avvenuto così anche con Federica Casalone Rinaldi, che condivise con la Biblioteca un tratto della sua formazione, arricchendoci con la sua Amicizia.
Adesso Edoardo è tornato a Varallo, chiudendo il cerchio della Vita, ma le sue fotografie piene di poesia e i suoi libri di racconti di vita continueranno a dialogare con chi saprà ascoltare.
Piera Mazzone
Biblioteca “Farinone-Centa” di Varallo
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Redazione di Vercelli
In occasione della Festa del Papà, la Polizia di Stato fa gli auguri a tutti i papà con una toccante storia raccontata nel cortometraggio “Medley” di Santa de Santis e Alessandro D’Ambrosi.
Presentato in anteprima alla XIX edizione del Cortinametraggio e prodotto da Piuma Film e Vargo, questo corto, interpretato dagli attori Mariano Rigillo e Valerio Morigi, narra l’incontro tra un giovane poliziotto e un anziano affetto da Alzheimer, intrecciando i loro ricordi personali in un racconto che celebra l’immaginazione, l’empatia e la capacità d’ascolto.
Uno dei temi principali del cortometraggio è il legame tra padre e figlio, evidenziando le esperienze di un padre in cerca del figlio perduto e di un figlio cresciuto senza la figura paterna.
I protagonisti hanno l’opportunità di riscrivere un momento cruciale della loro vita insieme, correggendo gli errori del passato e creando un nuovo ricordo che cambierà la loro percezione della realtà presente.
In “Medley”, il personaggio di Dario modifica il ricordo doloroso vissuto da Mariano, offrendogli un’inaspettata assoluzione.
Accettando di interpretare il ruolo del figlio per un istante, il poliziotto si confronta con la sofferenza simile a quella che ha vissuto lui stesso, accettandola e perdonandola.
Questo perché il senso di colpa può essere lenito solo attraverso il perdono.
La vicinanza ai più fragili e vulnerabili rappresenta un pilastro fondamentale nell’operato della Polizia di Stato.
In un mondo sempre più frenetico, dove crescono le sacche di solitudine e abbandono, la Polizia di Stato dedica tempo e risorse a coloro che ne hanno maggiormente bisogno.
Gli interventi quotidiani degli operatori di polizia verso anziani, malati e indigenti che cercano conforto rappresentano un importante segno di solidarietà.
Questo non solo lenisce le loro sofferenze, ma contribuisce anche a una società più inclusiva, dove ognuno è valorizzato e sostenuto.
Al link il trailer del corto:
https://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/57ed8bc6-e4f7-11ee-9795-736d736f6674
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