Mese: Dicembre 2023
Nei giorni scorsi gli agenti della Questura di Vercelli hanno provveduto a notificare un provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Vercelli nei confronti di un giovane cittadino marocchino entrato irregolarmente nel Territori Nazionale e ad accompagnarlo presso il Centro di permanenza per i Rimpatri di Potenza.
Il provvedimento amministrativo di espulsione si è reso necessario alla luce delle condotte gravemente moleste e pericolose poste in essere dallo straniero nei confronti di una giovane ragazza vercellese, colpevole di non corrispondere l’interesse del ragazzo.
Vistosi respinto, il giovane ha iniziato a perseguitare la ragazza con continue telefonate e appostamenti sotto casa e nei pressi del luogo di lavoro della giovane la quale, esasperata, si è decisa a rivolgersi alla Polizia di Stato richiedendo l’ammonimento dell’indesiderato pretendente per atti persecutori.
Il giovane però, nonostante il provvedimento emesso dal Questore di Vercelli e notificatogli dalla Divisione Anticrimine della Questura, non ha desistito dal porre in essere i suoi molesti ed inquietanti comportamenti fino a quando non è stato trovato nei pressi della casa della ragazza da una Volante dell’Ufficio di Prevenzione Generale, motivo per cui è stato denunciato in stato di libertà alla competente A.G. per il reato di atti persecutori.
Inoltre, in virtù della irregolarità sul Territorio Nazionale e considerata la pericolosità sociale espressa dallo straniero, lo stesso è stato raggiunto dal provvedimento di espulsione ed accompagnato presso il CPR di Potenza in vista del futuro rimpatrio.
È doveroso rilevare che l’odierno arrestato è, allo stato, solamente indiziato di delitto e che la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo l’emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato in ossequio al principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza.
Redazione di Vercelli
Dal libro del profeta Isaia
Is 52,7-10
Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero che annuncia la pace,
del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza,
che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».
Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce,
insieme esultano,
poiché vedono con gli occhi
il ritorno del Signore a Sion.
Prorompete insieme in canti di gioia,
rovine di Gerusalemme,
perché il Signore ha consolato il suo popolo,
ha riscattato Gerusalemme.
Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutte le nazioni;
tutti i confini della terra vedranno
la salvezza del nostro Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 97
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
Dalla Lettera di San Paolo Apostolo agli Ebrei
Eb 1,1-6
Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo.
Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.
Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato»? e ancora: «Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio»? Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: «Lo adorino tutti gli angeli di Dio».
Dal Vangelo secondo San Giovanni
Gv 1,1-18
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE
“Come sono belli i piedi…” (prima lettura) i piedi che camminano, i piedi del messaggero, i piedi degli annunciatori, i piedi dei missionari… i piedi del Vangelo.
Piedi che annunciano pace e salvezza. Nella prima lettura quei piedi tracciano il “cammino di ritorno” dall’esilio di Babilonia a Gerusalemme.
Piedi che camminano con gioia, perché “vedono con gli occhi il ritorno del Signore”.
Perché la consolazione è Dio tra il suo popolo.
Notiamo nel testo non si dice che “Dio è re”, ma “Dio regna”:
la sua è “azione” bella, buona positiva nella storia; Dio non si “dimentica” le promesse, Dio è fedele.
L’azione di annunziare un lieto messaggio viene espressa con il verbo lebasser, tradotto in greco euangelizomai, che dà origine al termine “Vangelo”.
Annuncio di salvezza che è pace, prosperità, gioia.
La fedeltà portata a compimento nel cammino della storia.
E le “sentinelle” a guardia della città, quando vedono gli esuli tornare, prorompono in canti di gioia, in esultanza, come non vedere i “salti” gioiosi delle sentinelle; i piedi “esultano”: non importa se intorno c’è rovina e devastazione, la gioia è “contagiosa”, perché il “ritorno” è quello di Dio tra il suo popolo: Dio “abita” presso il suo popolo.
Dio che salva.
I piedi “umani” di Gesù, che prende “forma” nell’ Incarnazione.
Incarnazione: Dio abita. Dio partecipe della vita dell’uomo.
Incarnazione di Dio è Incarnazione del Figlio.
Verbo di Dio che agisce in libertà.
“Gesù” in ebraico “Dio salva”: nome che è già invocazione, preghiera e ringraziamento.
Nome che reca la salvezza.
“Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?” (Gv 7,15) Gesù conosce le scritture e conosce bene il libro del profeta Isaia: un bambino “nato per noi, il cui nome sarà Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace“(Is 9, 5 -6 I lettura)
Voce di Gesù, l’ebreo che queste parole le aveva imparate, le conosceva bene e le ripeteva nella liturgia ebraica e nella preghiera personale.
Voce e Parola.
Gesù Volto di Dio.
Volto di Dio spiegato e rivelato.
“Dio nessuno lo ha mai visto
ma il Figlio unigenito ce lo ha raccontato”
Il Figlio: Gesù.
Epifania di Dio per tutta l’umanità dell’uomo nella sua autenticità, come Dio l’aveva creato. “Facciamo l’uomo…” (Genesi 1).
E Giovanni l’evangelista, un pescatore, da una famiglia di pescatori, un uomo che ha accolto un invito, che ha visto e vissuto. Ed inizia da un “prologo”.
Prologo: “funzione introduttiva e interpretativa” (dizionario Oxford Language)
Prologo: In principio…“Il verbo si fece carne…”
Prologo: punto di partenza, percorso di fede, cammino alla sequela di Cristo.
Il prologo del Vangelo di Giovanni, probabilmente aggiunto successivamente, è la “sintesi”, “chiave di lettura” del Vangelo.
“Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (1, 14) : mistero della pre-esistenza di Gesù.
Non ci stanchiamo di leggere e rileggere questo brano che ci parla della Parola incarnata, del Dio nella storia.
Con quell’ “In principio” bereshit (ebraico), en arché (greco): tutto ha origine.
Dio nella storia: la Parola irrompe e crea. “Dio disse…” in un crescendo di cose mirabili e lì c’è Cristo.
Dal silenzio profondo, dal buio e tenebra totale… Dio irrompe e crea.
Parola creatrice e Sapienza ordinatrice.
In principio è il Logos e il Logos è Creatore.
In Dio Parola e Azione.
In Cristo Parola e Azione.
Il Logos è Luce.
Il Logos è Vita.
Ragion d’essere d’ogni realtà.
La luce entra nelle tenebre e “illumina ogni uomo”.
“Noi abbiamo contemplato la sua Gloria”: Gloria, in ebraico kabod, “sostanza di ogni cosa”.
“Il Logos diventa carne”
Il Verbo ci parla del Padre.
Il Vangelo.
La Parola che cambia il mondo.
La lettera agli Ebrei (seconda lettura) ricorda i fondamenti della fede cristiana, soprattutto la centralità di Cristo e lo fa con un esordio che è già “particolare”: non è previsto un “destinatario” diretto, non un saluto, non un “indirizzo”, eppure l’incipit è già il “contenuto” “Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti”: parla di Dio.
Dio e l’uomo. Una lunga storia di amore attraverso i secoli, attraverso Parola e persone.
“(…) ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo.”
Una vita ri-data da chi l’ha data.
La verità, il sentimento, ancora inespressi, quanto da tutti percepiti, sono racchiusi in questa sapiente immagine dedicata a Gian Luca Greppi nella splendida omelia dettata da Mons. Stefano Bedello, venerdì in Cattedrale, quando tutta la città ha dato l’ultimo saluto al figlio così amato da papà Renato e mamma Rosalma.
L’omelia, così come la toccante commemorazione che ne reso Enrico Demaria sono riproposti, integrali, nel nostro video, che volentieri offriamo anche come segno della nostra modesta partecipazione ad un dolore così grande; ma anche alla condivisione di un momento che si è rivelato profondamente unitivo di tutta la comunità, attorno alle figure splendenti di amore e dedizione di questi genitori, che non l’ hanno mai lasciato solo, neppure per un istante, a lui uniti anche nel dolente abbraccio dell’ultimo istante.
Molta partecipazione di tanta gente, non meno che di personalità di tutta la provincia: ne citiamo soltanto due, che tutte le riassumono.
Alla preghiera di suffragio del Santo Rosario, sempre in Cattedrale, ma il giorno precedente, era presente il Prefetto di Vercelli, Lucio Parente.
Ed alla Liturgia esequiale ha partecipato il Cardinale Giuseppe Versaldi, che, al termine della S.Messa, ha benedetto il feretro.
Questi momenti sono tutti nel repertorio audio video e fotografico, che resterà a dire di un giorno di dolore, ma anche di amore.
Cari Lettori,
Vi auguriamo di trascorrere un Natale sereno, in compagnia delle persone che amate.
Un Natale che non dimentichi coloro che sono nella prova ed in particolare coloro che sono soli, una delle prove più dure.
VercelliOggi.it si ferma per Natale e Santo Stefano, riprendendo gli aggiornamenti dalla tarda serata del 26.
Siamo sempre reperibili per urgenze o gravi casi di cronaca agli indirizzi mail
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oppure al numero telefonico unico, anche whatsapp
335 8457447.
Ancora tanti auguri e arrivederci a presto.
2 Sam 7, 1-5.8-12.14.16
Dal secondo libro di Samuèle
Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va’, fa’ quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te».
Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa.
Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”».
Sal. 88
Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».
«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono».
«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele».
Rm 16, 25-27
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, a colui che ha il potere di confermarvi nel mio vangelo, che annuncia Gesù Cristo, secondo la rivelazione del mistero, avvolto nel silenzio per secoli eterni, ma ora manifestato mediante le scritture dei Profeti, per ordine dell’eterno Dio, annunciato a tutte le genti perché giungano all’obbedienza della fede, a Dio, che solo è sapiente, per mezzo di Gesù Cristo, la gloria nei secoli. Amen.
Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE
Una bayit (casa), ci propone la prima Lettura:
“Tu mi avresti dedicato una semplice casa, ma io ho promesso a te un intero casato”.
Bayt è il fabbricato in legno o in pietra in cui abitano stabilmente un uomo e la sua famiglia, ma è anche “discendenza” una unità sociale indivisibile.
In modo chiaro il profeta Natan risponde con un gioco di parole: non sarà lui a costruire tale bajit (Davide desiderava costruire una “casa per il Signore”, ma lo farà la sua bajit, cioè la sua discendenza.
Trovare un posto per l’arca? Trovare un “posto” per Dio?
Non un “tempio” per celebrare, come i grandi sovrani del tempo, non una “casa” semplicemente per “dimorare”, Dio non si “imprigiona”, non si lascia “imbrigliare”, non si lascia “strumentalizzare”: non un “luogo” dove “chiudere”, ma una “relazione” nella quale entrare.
Come un “legame” familiare: genuino ed autentico amore, un’esistenza da compenetrare.
Ecco che l’amore deve essere “cantato”: (Salmo 88)
“Cantiamo in eterno l’amore che deve essere cantato, di generazione in generazione”
E Paolo ai romani (seconda lettura) scrive del grande mistero di Gesù Cristo, della sua attesa, del dono di riceverlo.
Dio ci dona una redenzione aperta.
Siamo davanti a una buonissima notizia.
Il Vangelo.
“In quel tempo…” la ricerca di una “casa”.
Quanto avrà “cercato” Gabriele in quel microscopico villaggio della Galilea, una “manciata” di case, una “ragazza promessa sposa…”.
Casa tra le case.
Dio “cerca casa”.
Dio “si interessa” all’umano.
Una “casa umile”, la disponibilità contro quel desiderio “arido” e presuntuoso di “ingabbiare Dio” in una costruzione.
Gabriele, il messaggero, porta l’annuncio, un annuncio di gioia e riceve un “eccomi!” (Vangelo)
Un Eccomi che apre la storia.
Rallegrati: è un imperativo esortativo, Xaire, prova gioia, sii felice.
Rallegrati: apriti alla gioia.
Rallegrati: fai entrare in te la gioia.
Un grembo che diventa “casa”.
Rallegrati, tu che sei Kecharitomene, piena di grazia, e riceverai un dono.
Avvenga: verbo ottativo greco, ghenoito.
Mirabile risposta.
Avvenga: desiderio vivo e totale di partecipare al disegno di Dio.
Avvenga: riconoscimento di Amore.
Avvenga per me la tua Parola: “E il Verbo si è fatto carne…”
Avvenga: carne nella carne, Dio con l’uomo.
Avvenga: e sono inondata da quell’Amore.
Avvenga: in una “casa”.
Avvenga: non solo per “abitare” ma per dimorare con l’uomo.
Avvenga: e questa gioia si traduce in “servizio”, mi dispongo ad essere disponibile al tuo disegno, avvenga mi metto con sollecitudine, “in fretta” nella strada verso te e verso gli altri.
La fretta del servire e del condividere quell’Amore che non può essere trattenuto solo per sé.
Avvenga: perché nulla è impossibile. Non all’uomo.
“Nulla è impossibile a Dio”
Perché dall’impossibile nascerà il possibile:
“Poiché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il segno della sovranità
ed è chiamato:
Consigliere ammirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace;
grande sarà il suo dominio
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e sempre;
questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.”
(Isaia 9,5-6)
Dio con noi.
Di casa in casa.
Non solo per “dimorare”, per diventare la nostra “dimora”.
La squadra dei Vigili del Fuoco della Centrale è intervenuta oggi, sabato 23 dicembre intorno alle ore 15 a Novara in via Lualdi per un incidente stradale.
Coinvolte nel sinistro due auto, di cui una ribaltata con una persona incastrata al suo interno.
I Vigili del Fuoco hanno provveduto ad estricare la persona incastrata che è poi stata affidata alle cure del 118 e alla messa in sicurezza dello scenario.
Redazione di Vercelli
Campionato Under 17 – fase di qualificazione alle finali per il titolo regionale
Recupero 3^ giornata di ritorno
Venerdì 22 dicembre 2023 – a Vercelli – Palapiacco ore 19,30
Pallacanestro Femminile Vercelli – Derthona Basket 57-81
(Parziali: 13-21, 26-43, 38-68; 57-81)
Tabellino PFV: Dikrane 4; Tagliabue; Haxhiasi; Giorgi 4; Francese 6; Giuliani 5; Prinetti 29; Dipace 3; Nicosia 3; Cavalli 4; Bari; Rizzato 8. All.: Gianfranco Anastasio.
Con il recupero della terza giornata di ritorno si è concluso il girone di qualificazione per il titolo per le Under 17 della PFV, che sono state sconfitte in casa per 57-81 ad opera di Derthona Basket, leader della classifica a punteggio pieno.
La PfV ha ottenuto un prestigioso terzo posto a quota 12, alle spalle di Derthona e Basket Novara, ma questo non è stato sufficiente per qualificarsi alla seconda fase per il titolo regionale, dal momento che la formula studiata dal C.R. FIP prevedeva la qualificazione delle sole prime due squadre per ognuno dei tre gironi.
La PFV avrà accesso, quindi, alla seconda fase denominata “Coppa Piemonte”, in cui si disputeranno due gironi a sei squadre con gare di andata e ritorno dal 14.1.24 al 24.3.24, dopodiché – in base ai piazzamenti che si otterranno – si disputeranno altre gare di andata e ritorno ad eliminazione, con sommatoria dei punti, a partire dagli ottavi di finale tra il 7 aprile ed il 26 maggio, per l’assegnazione della Coppa Piemonte.
La squadra vercellese confida di potersi battere per conquistare un buon risultato anche in questa fase, sempre tenendo conto della sorte negli accoppiamenti..
Quanto alla partita di venerdi, va detto subito che l’impegno era proibitivo (ricordiamo: contro capoclassifica a punteggio pieno) ma che le ragazze di Anastasio si sono battute con impegno e coraggio, disputando una buona partita contro le più attrezzate avversarie.
Dopo un primo periodo in sostanziale equilibrio fin quasi al termine (13-21) Derthona cominciava a prendere il sopravvento in modo deciso già a metà match (26-43) per poi allungare ad inizio ripresa e chiudere a, tre quarti gara a +30.
Nel periodo conclusivo, grazie ad una buona reazione delle vercellesi e al calo fisiologico delle ospiti, a partita decisa, la PFV con un parziale di 19-12 accorciava le distanze, chiudendo in crescendo.
Ora si attendono i calendari della seconda fase.
Redazione di Vercelli
Gli sguardi sono tutti rivolti al 6 gennaio quando per le ore 17 è prevista l’uscita dei Pifferi e Tamburi di Baio Dora lungo le vie del centro storico per annunciare ai crescentinesi che una nuova edizione del carnevale sta iniziando.
Le immancabili diane saranno come sempre il preludio alla presentazione di coloro che interpreteranno Regina Papetta e Conte Tizzoni per il nuovo anno.
Una tradizione lunga cinque secoli quella del Carnevale Storico Crescentinese di cui si parla nei preziosi documenti conservati all’Archivio Storico comunale a partire dal 1529.
In quell’anno, un signorotto locale, tal Riccardo IV Tizzoni, che da tempo vessava la popolazione con soprusi ed angherie, oltre a nuovi pesanti balzelli, quali la tassa della molitura del grano, la tassa sul sale e la tassa sul
transito nelle sue borgate, impose lo “ius primae noctis”, ovvero il diritto della prima notte, elargito agli antenati della Casata dal Serenissimo Imperatore Federico I° di Svevia, detto il Barbarossa, in premio dell’eroismo e coraggio dei Marchesi Tizzoni nella difesa dell’Impero.
In base a questo editto, tutte le giovani spose venivano scortate dalle guardie al castello dove erano costrette a trascorrere insieme al Tiranno le ore immediatamente seguenti il matrimonio.
Secondo la leggenda, nella notte tra il 14 e 15 febbraio 1529, intanto che il Paese, immerso nel sonno, attendeva di festeggiare gli ultimi giorni di carnevale, la figlia del mugnaio del Mulino Stella, fresca sposa che si trovava a Palazzo, tagliò la testa al Tiranno proprio mentre il popolo iniziava la rivolta richiamato dal suono della campana della torre civica.
La giovane sposa venne, quindi, assurta a simbolo di Crescentino col titolo di Regina Papetta. S
econdo gli studiosi locali il nome di Papetta le fu attribuito desumendolo dal frutto del mais da cui si ricava la farina per cucinare la polenta.
La Pifferata, a cui oltre ai Birichin parteciperanno la corte uscente, i componenti della Magnifica Confraternita delle Regine Papetta e dei Conti Tizzoni, i rappresentanti delle varie compagnie dei carri allegorici che sfileranno al corso mascherato in programma il 4 febbraio e tutto il popolo del carnevale, terminerà al Teatro Comunale “Cinico Angelini” dove, alle 18, verranno presentati i personaggi del Carnevale Storico Crescentinese 2024.
Durante l’appuntamento verrà anche svelato il manifesto d’autore e sarà consegnata la benemerenza di Ambasciatore del Carnevale che viene riconosciuta annualmente ad un crescentinese che negli anni si sia impegnato per dare lustro alla storica manifestazione.
Al termine della presentazione, gli “Amici della Fagiolata” prepareranno un piccolo assaggio della storica fagiolata benefica in calendario domenica 11 febbraio alle 10.30 in piazza Garibaldi.
Redazione di Vercelli
Un’ articolata e accurata attività investigativa condotta a più riprese e con diverse operazioni fra maggio e novembre 2023 dai Carabinieri Forestali del NIPAAF di Vercelli e dei Nuclei Carabinieri Forestali di Scopa e Varallo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Vercelli, ha stroncato l’attività criminosa che ha fatto scempio dei boschi di Alpe di Mera in loc. Boscarola, a monte del Comune di Scopello (VC).
Una ditta di utilizzazioni boschive, avvalendosi di manodopera pagata spesso con la stessa legna tagliata, in spregio anche delle minime condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, ha approfittato delle concessioni di taglio per gli usi civici e di domande di privati che le avevano affidato le operazioni utilizzazione boschiva, rubando un quantitativo ingente di legname di faggio, poi immesso in nero sul mercato e compiendo così anche reati urbanistici e paesaggistici e di commercio di legname tagliato in violazione della legislazione del paese d’origine, nuovo reato contemplato dopo l’emanazione del Regolamento EUTR 995/10.
A novembre 2023 si sono concluse le operazioni di rilievo dei lotti boschivi selvaggiamente aggrediti, condotte nel pieno contraddittorio fra i Carabinieri Forestali, personale del Comune, personale della ditta, tecnici incaricati dei servizi forestali e geologici della Regione Piemonte, che si sono avvalsi anche di sistemi SAPR (aeromobili a pilotaggio remoto – drone) con sensore LIDAR per valutare i danni apportati al suolo e validare le misure dendrometriche del danno al soprassuolo, condotte in campo mediante un’estesa campagna di cavallettamenti in aree di saggio.
Il collaudo condotto a termine ha portato alla quantificazione di un disboscamento selvaggio di un’area di 30 ettari, per i quali la ditta dovrà corrispondere al Comune di Scopello circa 230.000,00 € ai fini di indennizzo.
Sono stati razziati e asportati oltre 70.400 quintali di legna, il cui valore di mercato assomma a circa 634.000,00 €.
Inoltre, per la commercializzazione di legname senza aver posto in essere la “Due Diligence” è stata contestata al titolare della ditta di legname la sanzione di € 70.000.
I tre responsabili sono stati denunciati all’A.G. per i seguenti reati:
furto aggravato di legname nelle aree di proprietà comunale: artt. 624 e 625 C.P.;
deturpamento di bellezze naturali: art. 734 C.P.;
commercializzazione di legno in violazione della legislazione applicabile nel paese d’origine: art. 6 C.2 e C.5 D. LGS 178/14; artt. 2, 4 e 5 Reg UE n. 995/10.
violazione edilizia e sul vincolo paesaggistico ( Art. 181 D.L.vo 42/04, punita ex Art. 44 DPR 380/01)
Inoltre i Carabinieri Forestali hanno rilevato numerose infrazioni amministrative, che hanno comportato per la ditta l’emissione di sanzioni per oltre 23.500,00 €: per apertura abusiva di vie di esbosco, trasformazione d’uso del suolo senza autorizzazione, esecuzione di interventi selvicolturale abusivi.
Il deterioramento del soprassuolo procurato dalla sconsiderata azione di disboscamento ha portato ad una grave situazione di instabilità dei versanti verso valle, per cui la Regione ha emesso, nei confronti dei responsabili, un provvedimento per il ripristino immediato dello stato dei luoghi mediante opere di rinforzo geotecnico.
Costante ed assidua è la presenza dei Carabinieri Forestali sul territorio, che con azioni come questa, perseguono la tutela idrogeologica del territorio, a garanzia della vita e della sicurezza delle popolazioni rurali e montane.
Redazione di Vercelli
Consegnata giovedì 14 dicembre la borsa di studio “Elena Nathan Loro Piana” ad Eleonora Zanella.
L’allieva, diplomata lo scorso anno scolastico, frequenta ora la Scuola di Alta Formazione in pasticceria presso il CAST (Centro Arte, Scienza e Tecnologia, degli alimenti) di Brescia.
La premiazione è avvenuta nel salone “Belle Époque” dell’Istituto Alberghiero “Giulio Pastore” di Varallo alla presenza della Presidente Soroptimist Valsesia Eugenia Borzone insieme a una delegazione di socie, della dirigente scolastica, dottoressa Angela Maria Vicario.
Erano presenti anche numerosi dirigenti ed ex dirigenti scolastici della Valsesia, di alcuni docenti dell’istituto alberghiero e di un nutrito gruppo di studenti.
Il premio è stato ritirato dalla mamma di Eleonora in quanto la studentessa si trova impegnata nella frequenza dei corsi a cui è iscritta.
L’iniziativa promossa dal prestigioso club, oramai giunta alla sua ottava edizione, premia le studentesse meritevoli che proseguono gli studi.
L’intervento della Presidente ha ricordato come Soroptimist Valsesia – anche quest’anno – ha deciso di portare avanti il progetto con l’Istituto Alberghiero “Giulio Pastore” sia per la serietà dimostrata nel tempo dalla scuola sia per l’impegno profuso nelle loro attività dalle studentesse premiate.
Redazione di Vercelli