Mese: Settembre 2023
Un mese o poco meno alla 24esima edizione de La Prevostura Mtb prevista per il 1° ottobre e la grande novità è il nuovo ingresso della gara come “escursione” piemontese all’interno della Coppa Lombardia Mtb.
La prova infatti è stata scelta per sostituire la cancellata Tremalzo Bike che era in programma lo stesso giorno.
La Prevostura di Lessona (BI) sarà quindi prova di chiusura sia per la challenge lombarda, sia per la Marathon Cup Specialized. UN ulteriore attestato di qualità e fiducia per una delle prove più amate del calendario nazionale.
Il programma della giornata è quanto mai ricco.
C’è innanzitutto la gara lunga, sui suoi classici 48 km per 1.450 metri di dislivello disegnati fra boschi e vigne, pascoli con panorami mozzafiato e passando per i più caratteristici borghi di quella zona del Biellese.
Chi non se la sentisse di affrontare il percorso classico potrà optare per quello più breve, da 22 km per 700 metri anche cicloturistico e aperto alle E-bike (chi avrà la moto con ausilio elettrico volendo potrà comunque cimentarsi anche sul percorso lungo).
Ma non finisce qui: per i più giovani ci sarà la possibilità di gareggiare nelle gare per esordienti e allievi che assegneranno i titoli invernali regionali.
Epicentro della corsa sarà il Palazzetto dello Sport di Via Masserano, da dove verrà dato il via alle ore 9:45 per la Granfondo e un’ora dopo per il tracciato più breve.
Alle 10:30 inizieranno le gare delle categorie giovanili.
Le iscrizioni stanno arrivando in numero crescente, l’aggiunta della Coppa Lombardia ha ingolosito anche molti biker della zona del Nord-Est italiano.
Il costo di partecipazione è di 30 euro, ridotti a 20 per le E-bike fino al venerdì, sabato e domenica ci si potrà ancora iscrivere presso i tavoli della segreteria alla partenza, al costo di 35 euro.
Per esordienti e allievi iscrizioni solo su fattore K.
Per informazioni: Amici Mtb Lessona, https://www.laprevosturamtb.it/
Redazione di Vercelli
(piero giuseppe barbonaglia) – Con l’inaugurazione di sabato 2 settembre, della Mostra di fotografie, documenti, curiosità e cimeli nella sede di Corso Nuova Italia n.100, si sono iniziati i festeggiamenti per i 230 anni di vita della Banda Musicale Cittadina di Santhià.
Il 6 settembre 1793, di fronte al Sig. Antonio Boschetti Sindaco ed al notaio Giuseppe Bertoglio, Segretario comunale del Borgo di Santhià veniva sottoscritto l’atto di fondazione della Banda musicale cittadina, allora chiamata “Banda Turca”.
L’istanza era stata presentata da 12 “musici dilettanti”: Graglia Domenico e Quaglio Domenico (corni da caccia), Graglia Angelo e Machio Andrea (flauti ottavini), Gastaldo Gioanni, Pasquino Carlo, Defabianis Filippo, Eleonoris Vittorio (clarinette), Barberis Secondo, Tuarinoli Battista (Serpenti), Giacoletto Giuseppe (piatti), Giacoletto Carlo (cassone).
Nell’arco di questi due secoli abbondanti il nome del complesso musicale subì diverse variazioni.
Nel 1794 venne denominata “Banda delle milizie vercellesi”, nel 1847 “Accademia filarmonica”, nel 1848 “Musica della Guardia nazionale”, nel 1851 “Banda municipale”, nel 1872 “Musica comunale”, nel 1904 “Banda musicale La Novella, nel 1923 “Banda musicale Cesare Battisti”.
Nel 1932 “Banda musicale Cesare Battisti dell’Opera Nazionale Dopolavoro”, nel 1946 “Banda musicale”, nel 1955 “Banda musicale comunale fra i dilettanti di Santhià”, nel 1963 “Banda musicale comunale”, nel 1965 “Banda musicale cittadina”, nel 1976 “Banda musicale cittadina e Corpo delle Majorettes”, dal 2003 “Associazione Banda musicale cittadina.
Diversi furono i maestri che diressero la banda dalla sua nascita sino al 1934: Giovanni Pescarolo, Giovanni Mandelli, Giuseppe Nicolello, Pietro Galletti, Pietro e Giuseppe Ferraris, Teresio Violino e Peppino Violino.
Nel 1935 assunse la Direzione il maestro Eugenio Sacchetti che la mantenne sino al 1980 (46 anni), anno della sua scomparsa. Al grande maestro successe Antonio Casciano che restò in carica sino al 1986 quando, per motivi di lavoro, fu purtroppo costretto a dimettersi. La Direzione venne allora affidata al maestro Fiorenzo Vescovo, già Direttore di altri complessi bandistici canavesani, che la mantenne sino al mese di agosto del 2012 (27 anni) quando, per motivi di salute fu costretto a declinare l’incarico. Dal 2012 la Banda musicale cittadina è diretta dal Maestro Domenico Mensa.
Dopo Severino Florio, Pietro Gauna, Lorenzo Corgnati, dal 1980 al 2014 (34 anni) ha svolto le funzioni di Capo Banda Gian Carlo Berri. Dal 2014 ad oggi tale incarico è svolto dalla strumentista Elena Dogliani.
L’aspetto organizzativo e amministrativo del complesso musicale è sempre stato curato da un Consiglio di amministrazione di cui possono fare parte anche non strumentisti, ma amici e simpatizzanti che esprimono, salvo alcuni periodi di gestione collegiale, un Presidente.
Dal 1925 ad oggi 8 sono stati i Presidenti che si sono alternati alla Guida della Banda musicale cittadina:
dal 1925 al 1933 Giovanni Ronco (simpatizzante)
dal 1934 al 1940 Giovanni Comotto (simpatizzante)
dal 1941 al 1949 Gestione collegiale
dal 1950 al 1969 Innocenzo Viola (simpatizzante)
1970 gestione collegiale
dal 1971 al 1975 Bernardino Beccaris (maestro di musica)
dal 1976 al 1989 Aldo Camandona (simpatizzante)
dal 1990 al 1997 gestione collegiale
dal 1998 al 2008 Angelo Orsetto (musico)
dal 2009 al 2014 Claudio Manservisi (musico)
dal 2015 ad oggi Andrea Averono (musico).
Per chi volesse avere notizie storiche più dettagliate e complete e l’elenco delle prestazioni e dei successi conseguiti nel corso degli anni, in Italia ed all’estero, suggerirei di consultare il volume “Due secoli di squilli 1793-1993 Banda musicale cittadina di Santhià” edito in occasione delle celebrazioni per i 200 anni dalla fondazione alle quali aveva partecipato, come madrina d’onore, la presentatrice televisiva Nicoletta Orsomando.
La pubblicazione è stata curata dai Signori Mario Gauna, Giovanni Lupano e Arturo Sacchetti ed è consultabile presso la Biblioteca civica di Santhià.
Di quella pubblicazione riporto la mia testimonianza (allora ero Sindaco), tuttora valida, inserita, con altre testimonianze, nella prefazione del volume:
“Duecento anni di vita di una Banda musicale sono il segno di uno sviluppo socio-culturale di una collettività che ha radici profondamente sane e legate a valori altamente qualificanti.
Nello scorrere le pagine di quella bellissima pubblicazione tornano alla mente momenti di storia e di vita della nostra città che hanno avuto sempre nella banda musicale cittadina il doveroso suggello.
Ogni santhiatese, quando squillano le note della banda, si sente attratto da un irrefrenabile desiderio di esplosione interiore che lo porta a scendere in strada per esternare questo senso di liberazione e di amicizia che diventa “popolo festante” quando si accomuna ad analoghi sentimenti di tanti santhiatesi.
Uno dei valori più evidente determinato dalla Banda musicale, oltre a quelli tradizionali di cultura, è appunto quello di favorire le aggregazioni inizialmente giovanili ma che si consolidano nel tempo sino a diventare salde amicizie che si perpetuano di generazione in generazione.
Ed è proprio grazie a questo spirito che “il miracolo” si è ripetuto per ben 200 (230) anni superando momenti delicati e turbolenti della nostra storia, abbattendo difficoltà e ostacoli anche “ideologici”, facendo prevalere sempre l’armonia e la passione che solo la musica è in grado di effondere.
Di questo noi siamo fieri perché sappiamo che questi elementi caratterizzeranno anche il nostro futuro garantendo alla nostra città momenti di serenità, allegria e sviluppo culturale grazie a tutti questi nostri concittadini che per ben 200 (230) anni hanno saputo tenere accesa la fiaccola luminosa ed indelebile della nostra gloriosa Banda musicale cittadina.”
Le manifestazioni celebrative per i 230 anni di vita, organizzate dal Consiglio di Amministrazione retto da Andrea Averono, si concluderanno sabato 9 settembre p.v. alle ore 21 in Piazza Roma con un grandioso concerto che vedrà impegnati i 60 strumentisti, unitamente al gruppo delle Majorettes, sotto la direzione del maestro Domenico Mensa.
In seguito a sopralluoghi, alle verifiche e alle segnalazioni si sono riscontrate 115 situazioni che necessitano interventi di ripristino dopo l’eccezionale ondata di maltempo che a fine agosto ha colpito il territorio di Casale Monferrato.
Il personale del Comune sta procedendo incessantemente risolvendo in via prioritaria le situazioni che interessano le scuole (il termine delle operazioni è previsto per la giornata di oggi), in modo da consentire l’imminente inizio delle lezioni in totale sicurezza e tranquillità.
Ulteriori criteri di precedenza vengono applicati risolvendo condizioni di pericolo o di intralcio e tenendo conto della rapidità di intervento, così da ripristinare quanto più velocemente possibile situazioni di normalità, sicurezza e decoro.
L’Assessore Cecilia Strozzi dichiara: “L’eccezionale ondata di maltempo ha lasciato dietro di sé una situazione complessa che il nostro personale sta risolvendo con eccezionale rapidità: 115 danni riscontrati che richiedono intervento con 75 piante spezzate o abbattute ci invitano a rinnovare l’appello ai cittadini a non recarsi nelle aree verdi colpite dagli eventi meteorologici dello scorso fine settimana in modo da salvaguardare la propria sicurezza e consentire un’agevole attività di ripristino da parte del nostro personale”.
Redazione di Vercelli
L’ ombra di una mano che strige delicatamente un petalo di rosa stropicciato assume le sembianze di una donna che tenta di rialzarsi dopo una violenza subita.
E’ un messaggio di Rispetto e di Dignità, declinato in chiave artistica, quello veicolato dall’opera “Bleeding Woman” di Gorizio Lo Mastro, artista originario di Calvi Risorta (Caserta) che vive a Vercelli dove insegna da anni presso l’Istituto Comprensivo “Ferraris”.
L’opera del “fotografo delle ombre” dopo la mostra “Mi fido di te” organizzata a Palermo dalla critica d’ arte Caterina Randazzo (in foto accanto all’ opera) è approdata prima all’ Istituto italiano di cultura di Praga, successivamente ad Atene e a breve allo Spectrum Art Fair di Miami in concomitanza con Art Basel, grande incontro fieristico che annualmente accoglie gallerie ed artisti da ogni parte del Globo.
La stessa immagine è stata scelta dalla senatrice dott.ssa Elena Ferrara e dal Direttivo del CIF (Centro italiano Femminile di Oleggio- Novara) come copertina di “La forza della parola”, una raccolta di poesie che fanno riflettere, risvegliando la coscienza individuale e collettiva di ciascuno di noi.
L’ artista ha di recente esposto presso la prestigiosa “Espace Art Gallery”, situata nel cuore di Bruxelles vicino la Grande Place, galleria che si distingue per l’esclusività della sua programmazione artistica e per la rilevanza internazionale dei suoi eventi.
Lo Mastro ha iniziato ad esporre da poco e in solo tre anni le sue ombre hanno fatto il giro del mondo: Atene e Praga , Barcellona e Parigi, Berlino e Bruges, Londra, Mosca e Bucarest.
In Italia ha esposto a Milano, Roma, Firenze, Bologna, Venezia, Palermo, Genova, Vercelli e Napoli.
A Castel dell’Ovo è stato tra i protagonisti dell’ evento culturale “Troisi poeta Massimo” mostra collettiva in omaggio ad uno dei personaggi di cinema e di spettacolo più amato in Italia e non solo.
Presso Palazzo d’Avalos, nell’isola di Procida ha aderito ad un’altra mostra collettiva dedicata sempre all’attore napoletano “Il Postino dietro le quinte. I volti di Massimo Troisi”.
Una sua ombra che ritrae Massimo Troisi da neonato è stata inserita nel libro “Il mio verbo preferito è evitare” di Stefano Veneruso (regista, attore, sceneggiatore nonché nipote di Troisi) edito dalla Rizzoli.
Redazione di Vercelli
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Il Comune di Casale Monferrato, insieme a quelli di Bellaria Igea Marina e Spello, rappresenterà i Comuni Fioriti Italiani alla diciassettesima edizione della manifestazione Les Carrés Fleuris in programma a Évreux in Normandia nelle giornate di oggi e domani, 5 e 6 settembre 2023.
L’evento si tiene ogni anno in una città francese differente e coinvolge i comuni che aderiscono al circuito Villes et Villages Feluris.
Gli enti selezionati da Asproflor Comuni Fioriti, associazione che unisce i produttori florovivaisti italiani con l’obiettivo di promuovere la bellezza e il turismo del verde, sono stati individuati nel corso del meeting nazionale dell’associazione, che si è tenuto all’Eima di Bologna.
A rappresentare la Città di Casale Monferrato è l’Assessore Cecilia Strozzi che afferma: “Casale Monferrato, Comune Fiorito, condivide con la città di Évreux una struttura urbana che grazie alle notevoli architetture testimonia una storia antica e rilevante, portatrice di bellezza e armonia che oggi vengono arricchite dal fascino della natura che parla attraverso incantevoli installazioni floreali. Si tratta della realizzazione di una progettualità che mette in luce la ricerca a livello transnazionale di un’ulteriore forma di benessere per i cittadini e i turisti che vivono la città, migliorando l’ambiente urbano e, di conseguenza, la qualità della vita. Casale, antica Capitale del Monferrato, persegue con convinzione lo sviluppo di politiche di valorizzazione del territorio cittadino che si realizzano anche attraverso iniziative come queste che, in modo virtuoso, rinnovano gli spazi pubblici in armonia con il contesto storico-sociale”.
Redazione di Vercelli
In seguito alla dipartita dell’ ingegnere Sandro Buzzi, il Sindaco Federico Riboldi ha voluto esprimere il proprio cordoglio a nome di tutta l’Amministrazione Comunale:
“Ci lascia un uomo che ha contribuito alla crescita economica, sociale, culturale della nostra comunità. Nella sua laboriosa vita portò nel mondo, con orgoglio e forte senso di appartenza il nome di Casale Monferrato; l’azienda che ha guidato per decenni, accrescendo nei numeri e grazie alla ricerca e all’applicazione tecnologica ha assunto una dimensione internazionale della quale hanno beneficiato intere generazioni di monferrini. Esprimendo vicinanza ai familiari, ricordiamo l’uomo, l’imprenditore e l’innovatore”.
Redazione di Vercelli
Manca meno (molto meno) di un anno
alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale (per quel che conta) di Vercelli e, soprattutto, per il rinnovo (?) del Primo Cittadino e già incomincia il valzer delle candele.
Stiamo, naturalmente, parlando del campo di Centrodestra.
Perché, almeno per il momento,
in quello di Centrosinistra i rumors dicono ci si limiti ad organizzare il pullmino del sabato pomeriggio all’Ikea.
Perché l’Ikea?
Perché – pare si pensi nel Pd – se dobbiamo dichiarare la sconfitta a tavolino, almeno il tavolino lo scegliamo noi.
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Ma torniamo al Centrodestra, dove tutti sospettano di tutti, sicchè il fiuto politico dei singoli è impegnato ad annusare le altrui pette (politiche, beninteso) nell’intento, in obbedienza a mozioni sospettose, di cogliere i sintomi di mali di pancia ancora tenuti (trattenuti) nel foro (per dir così) interno.
Ma andiamo con ordine.
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Bisogna sapere che il problema dei problemi, in questa severa ora della Storia, sarebbe quello di dare sistemazione al Sagacissimo.
Ne abbiamo già parlato e, da allora, non si è cavato un ragno dal buco.
In questo lasso di tempo (tre mesi circa dalla Trippa 920 linkata sopra) i destini della Lega si sono definitivamente separati da quelli del già nominato Sagacissimo
giunto all’ennesimo cambio di cavallo (Trippa 895) –
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Ebbene, ci sarebbero persone di buona volontà che starebbero passando ore del loro prezioso tempo per trovare un organismo almeno apparentemente vitale ove inoculare quello che, a suo tempo, Giovanni Fortuna definì “un Tecnico prestato alla politica”.
E sì che Giovanni Fortuna è notoriamente persona intelligente: ma è sempre stato vero che anche i migliori possano sbagliare, almeno qualche volta; peraltro, poi non lo si è mai più sentito dire cose del genere.
Ma non divaghiamo.
Le soluzioni sarebbero, per ora, due; la seconda è il tipico “piano B” che, in realtà, in pochi vagheggiano, non nascondendosi le difficoltà che poi vedremo.
Ne parleremo alla prossima Trippa.
Dunque, per oggi, vediamo la strada maestra.
I potenti avrebbero individuato come organismo “ospite” il partito di Forza (modi di dire) Italia.
Il cubo di Rubik sarebbe così conciliato.
Perché, ovviamente, tutti guardano a come salvare la cadrega agli attuali componenti della Giunta del Niente.
Niente quanto a realizzazioni, ma tanto se si pensa agli stipendi che, dal 2024, saranno di circa 9 mila euro al mese per il Sindaco e, a scalare, rispettivamente del 70 e 60 per cento di quanto prende il Sindaco, per Vice Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio Comunale.
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Le previsioni di oggi riguardano soltanto la componente maschile della Giunta che si immaginano i maggiorenti del Centrodestra, perchè come potrebbe finire per le quote rosa al momento non lo sa nemmeno il Santo Padre, quindi figuriamoci noi, accomunati al Successore di Pietro soprattutto dalla vastità del cavolo che ce ne frega delle future quote rosa nella Giunta del Niente.
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Dunque i maschi.
In Fratelli d’Italia i posti prenotati sarebbero due: uno per il Ghiottone, l’altro per Mimmo Santo Subito Sabatino.
Nella Lega tutto ruota attorno al mantenimento della cadrega per Dante.
La Lega ha ormai perso tutto.
Quindi, se anche perdesse il posto in Giunta di Dante, ma riacquistasse la dignità politica, forse ci guadagnerebbe ancora.
Ma è difficile.
Del resto, una volta che i leghisti vercellesi e valsesiani hanno accettato di vedersi conficcare da Novara Daniele Baglione come Segretario provinciale, hanno praticamente riconosciuto di non contare una fava non soltanto nella politica vercellese, ma anche nella stessa Lega.
Hanno scelto un Segretario che, quando l’emerito Onorevole di Borgosesia inarca un sopracciglio, corre a nascondersi sotto qualche tavolo per non farsi scorgere, aspettando che passi la tempesta.
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Peraltro, a valle dell’ultima defezione,
quella di Martina Locca – leggi qui – che se n’è andata anche ufficialmente in Fratelli d’Italia
sono riusciti a vincere, temporaneamente e debolmente, il criptorchidismo politico della segreteria e a fare uscire (dopo ore) un balbettìo flebile come il piccolissimo peto di un coniglio timido, presentato come reazione politica.
Eccolo:
“Prendiamo atto delle modalità con cui i nostri alleati di Fratelli d’Italia agiscono nell’azione amministrativa Vercellese – commenta Daniele Baglione, Segretario Provinciale della Lega – evidentemente interpretano l’alleanza con modalità che non sono le nostre.
Ce ne faremo una ragione e, naturalmente, faremo le nostre opportune valutazioni per il presente ed il prossimo futuro”.
Sicchè pare valuteranno non tanto “se” calarsi o no ancora le brache, ma “come” calarsele, se con modalità vicine a quelle di Nove settimane e mezza, ovvero qualcosa di più casalingo, a segnalare che non lo fo per piacer mio, ma per dare un figlio a Dio, tenendo buoni i capataz regionali del partito.
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Dove eravamo rimasti?
Ecco, agli Assessori della GdN due.
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Di passaggio non si può fare a meno di notare che, se queste sono le previsioni per le quote azzurre, è conseguente ed evidente che il Centrodestra sta pensando di riproporre una Giunta a dieci componenti.
Cosa consentita dalla Legge, evidentemente, ma quanto opportuna politicamente e, soprattutto, giustificabile visti i risultati, lo sapranno (saprebbero, se così fosse) dire gli Elettori.
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Ma torniamo a bomba.
Se questa è la previsione per Fratelli d’Italia e Lega, manca, appunto, l’assessore maschio di Forza (modi di dire) Italia.
E la sorpresa starebbe proprio qui.
Uno potrebbe pensare: è il Ghiottone che vuole sistemare il Sagacissimo, perchè abbia anche in futuro una base politica.
Ma, se questo è parzialmente vero, pare che il più ostinato nel bussare alla porta del partito di Antonio Prencipe sia nientemeno che il Pirata stesso.
Perché, in fondo, uno come il Sagacissimo gli fa un gran comodo.
Pirata che non vuole (pare) rinunciare – nemmeno in futuro – all’Assessore e Vice Sindaco reale, Luigi Michelini.
E, allora, i bene informati dicono che stia pensando all’attuale Vice Sindaco come ad un uovo di cuculo da piazzare nel nido di Forza (modi di dire) Italia.
Sicchè i giochi sarebbero composti così: Michelini – Sagacissimo – Mimmo Santo Subito – Ghiottone.
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Dal canto proprio, il Sagacissimo non è che se ne stia con le mani in mano.
Farebbe, a sua volta, di tutto per farsi accettare in Forza Italia.
Al punto che avrebbe mosso una sua conoscenza biellese, a sua volta sodale o socio in affari con Paolo Berlusconi, per ottenere l’ammissione.
A suo tempo ci hanno anche detto chi sia, questa conoscenza biellese.
Ma, anche in questo caso, come già chiarito in precedenza, è tale la vastità del cavolo (… eccetera eccetera …), che il nome ci è entrato da un orecchio e ci è uscito dall’altro.
Sono, del resto, ambasce degli attuali Consiglieri Comunali di Forza (e ridiamo) Italia.
E qui viene il bello.
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Perché è bastato che ieri in tarda serata Antonio Prencipe pubblicasse un innocuo post su Facebook per scatenare le curiosità del sistema.
Come si vede, in questa foto mancano Gianni Marino e Ketty Politi.
Dapprima non si sapeva nemmeno chi l’avesse scattata.
Si è poi chiarito che lo smartphone fosse in mani innocenti ed estranee ai maneggi politici.
Si è altresì chiarito che Marino, pur presente, se n’era andato anzitempo a vedere qualche partita o vai a sapere, sono comunque cavoli suoi.
Nulla di preciso, invece, in ordine al (mancato?) invito di Ketty Politi.
E, del resto, di nuovo, sono cavoli loro.
Ma in quella riunione si è anche discusso del tema del giorno.
Perché i forzisti Consiglieri Comunali direbbero qualcosa che potrebbe suonare così:
ma dunque siamo forse i più minchioni della compagnia?
Da quattro anni – quasi cinque – mandiamo giù qualsiasi cosa, siamo rassegnati a non contare una beneamata fava, vi abbiamo fatto passare di tutto: dal coperchio al Centro Nuoto, ai pallets di Iren, alla (più che probabile) svendita anche del ramo acqua sempre ad Iren.
E adesso?
Adesso che forse potremmo sperare in un posto nella futura Giunta del Niente, ce lo vediamo soffiare dal Sagacissimo, solo perché il Pirata preferirebbe lui a uno di noi?
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Non hanno, bisogna dire, tutti i torti, anche se succede a loro un po’ quel che succede ai reliquati della Lega:
non è che si possono ribellare ora, dopo cinque anni che accettano supinamente qualsiasi cosa.
Ormai, supini sono stati e supini restano, agli occhi dei loro alleati e padroni.
Almeno secondo le aspettative del Pirata, del Ghiottone e sodali, i quali, bisogna riconoscerlo, in questo senso possono persino protestarsi in una paradossale buona fede.
Come finirà?
Chi vivrà, vedrà.
(Stefano Di Tano per Vercelli Oggi, lunedì 4 settembre) – L’esordio festoso in campionato ha cancellato nel giro di sessanta minuti le ombre che sembravano minacciare il futuro della “nuova” Pro Vercelli, tramortita durante l’estate da prestazioni di assoluta ricerca d’una identità, mortificando in parte le speranze dei tifosi più esigenti, quelli che in 4 e quattrotto desideravano di veder scalpitare sul sintetico dello Stadio Piola undici destrieri fiammeggianti portatori di vittorie.
Come avviene molto spesso, non sono le partite di luglio e agosto a dare quei segnali che possono essere interpretati come certezze; il più delle volte sono proprio le prime delusioni a diventare in seguito sentieri coraggiosi e le realtà sperate dalla Dirigenza e il Pubblico, sempre molto esigente.
Con queste parole non si vogliono lanciare editti di vittoria, sarebbero sogni di mezza estate, ma una gara di esordio con tre punti da incamerare diventa un discorso che ha il suo valore. Specialmente se l’avversario di stasera ha dato per alcuni momenti dei notevoli segni di carattere e caparbietà.
Tutto inutile, però.
La squadra messa in campo alla prima giornata, contro il Lumezzane, ha dato prova di essere già coesa al punto di attaccare, subire e subito ripartire per imporre il proprio gioco.
Tutto questo, è stato realizzato in pochissime settimane, con l’arrivo e l’innesto di una notevole quantità di nuovi giocatori che si sono positivamente amalgamati, dimostrando forte carattere e volontà, nonostante la giovane età media del gruppo a disposizione del Tecnico, a sua volta condottiero di recentissima nomina alla testa della squadra.
Dunque, come dicono ampiamente le cronache ed i commenti degli osservatori, la partita di collaudo vero della Pro Vercelli 2023-2024 ha espresso dei legittimi pensieri di qualità ancora da migliorare, considerando che gli “uomini” scesi in campo hanno del potenziale che può ancora variare con la doverosa esperienza delle prossime gare, soprattutto considerando che nel “reparto” dei disponibili ci sono elementi di alto pregio ancora tutti da scoprire.
Non facciamo schedine dei valori espressi dai singoli, perché è stata la squadra ad essere applaudita nel suo insieme, e questa sera anche il pubblico vercellese che non ha fatto mancare il suo caloroso incitamento nei novanta minuti, per la gioia degli stessi giocatori e in particolare dei Dirigenti, dei collaboratori, degli sponsor e del Presidente dott. Pinciroli.
Grazie Pro, un’ottima partenza sportivamente ci aiuta a sognare anche in un domani migliore nella vita della nostra Città e del Popolo italiano.
Redazione di Vercelli
Ricorrerà il prossimo 8 settembre il 79° anniversario dell’eccidio dei IX Martiri.
Enrico Marsili, Michele Schiavello, Ettore Graziano, Eugenio Lenta, Giacomo Petazzi, Giovanni Pigino, Edoardo Castagnone, Giuseppe Arena, Mario Rondano furono fucilati per rappresaglia nazifascista l’8 settembre 1944 sul piazzale della stazione ferroviaria.
In occasione della ricorrenza, l’amministrazione comunale di Crescentino, in collaborazione con la sezione di Crescentino, Lamporo e Fontanetto Po dell’Anpi e l’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea, ha organizzato il programma delle celebrazioni.
La cerimonia ufficiale di commemorazione si terrà domenica 10 settembre.
Alle 10 raduno in piazza Caretto e, a seguire, corteo per le vie cittadine con la partecipazione della Banda Musicale “Luigi Arditi”.
Durante la sfilata sosta ed omaggio ai cippi dei partigiani ed al Monumento ai Caduti.
Alle 11 celebrazione della messa al campo in piazza IX Martiri.
In caso di maltempo la cerimonia si terrà presso la Chiesa Parrocchiale.
La Cittadinanza è invitata ad esporre la Bandiera Tricolore.
Nel pomeriggio, alle 16, la Biblioteca Civica Degregoriana ospiterà la conferenza pubblica ad ingresso libero per la presentazione del libro
“Clementina Partigiana” di Daniele Nicastro e Simone Rulfo (Giunti Editore), a cura di A.N.P.I.
Redazione di Vercelli
Monfrà Jazz Fest arriva agli ultimi due concerti a conclusione di una lunghissima e fantastica edizione, non prima però di aver regalato al pubblico una terza parte della rassegna 2023 dal titolo “Wine and spirits” andata in scena proprio a ridosso dei primi giorni di vendemmia sulle colline del Monferrato UNESCO.
Prima di raccontare la penultima settimana del fest c’è da ricordare il successo alla Birreria Moonfrà il 31 agosto del concerto degustazione con lo Smokey Notes duo (Simone Menicacci chitarra e Susanna Maiolani voce) esibitosi in un repertorio che ha spaziato dal country al pop rock, proponendo una propria versione di classici di Lenny Kravitz, Alanis Morisette, Chris Isaak e molti altri autori.
Ma è stato soprattutto il concerto del 1 settembre a rendere particolare il “Fest” con una prima assoluta capace di rendere giustizia alla storia e alla cultura del vino di questo territorio.
Il pubblico si è trovato alla Mazzetti di Altavilla, in cima alla collina, proprio nel giorno in cui la storica distilleria ha incominciato a lavorare le vinacce per la 177ma volta da quando è stata fondata.
Nel Parco a cura del ristorante Materia Prima una cena degustazione che, come ricorda il mastro distillatore Sanzio Evangelisti, è di prodotti a Km zero, una scelta coerente con l’anima sostenibile di questo Fest e poi due ore di musica.
Al centro della serata un progetto coraggioso “Les Bohémiens – Omaggio a Giacomo Puccini”, con il compito di tradurre in chiave jazzistica lo spirito e la musica del compositore Toscano scomparso 99 anni fa.
Un’idea nata proprio a Colleretto Giacosa (Torino), patria del librettista che insieme a Illica realizzò la maggior parte dei libretti pucciniani, da un altro natio di quei luoghi: Enrico Perelli che ha concepito questo quintetto formato, oltre che da lui al pianoforte, dalla voce di Valentina Nicolotti, capace di lavorare benissimo sia sul registro lirico che leggero, da un mito della chitarra elettrica come Max Carletti, da Luca Biggio al sax tenore e clarinetto basso e Francesco Parodi, batteria.
Perelli costruisce una narrazione affascinante che parte dalla voce in dialetto di Giacosa registrata su vecchio fonografo su cui si inseriscono i versi immortali di “Vissi d’arte”.
Certo il lavoro offre un divertente gioco di rilettura: “O mio babbino caro” diventa una ballad con un leggero accento sudamericano, “Un bel dì vedremo” offre un intricato arrangiamento fusion prog e persino “Dolci baci e languide carezze” viene piacevolmente dissacrata da un riff che sfiora l’hard Rock e i Led Zeppelin, ma la vera bellezza del concerto è nel modo in cui questi straordinari musicisti riescono a cogliere l’intima essenza di ogni brano racchiusa nella sua armonia e giocarci, divertendosi e facendo emozionare il pubblico.
Il loro “Nessun Dorma” è da brividi.
Il giorno dopo il Fest ha recuperato il Concerto nel Bosco previsto a giugno davanti all’eremo di Moncucco a Odalengo Grande.
Stavolta niente temporale a fermare un’esibizione in una location che da anni è un must del MonJF, dove i musicisti e il pubblico sono letteralmente tra gli alberi.
Anni, come ha ricordato il sindaco di Odalengo Grande Fabio Olivero, in cui la musica ha fatto bene anche all’eremo stesso, dai primi appuntamenti che lo vedevano soffocato dalle acacie a questa edizione dove è possibile visitarne l’interno.
Ad esibirsi di fronte alla chiesta il trio formato da Alessandro Toselli, tastiere; Andrea Dalla Valle, batteria e Carmelo Scafidi al contrabbasso, interpreti di un jazz perfetto per le atmosfere rilassanti della location.
Standard classici, come Satin Doll, Take the A Train, in a Sentimental Mood, una bella rilettura in chiave funky di Summertime, delicati colpi di spazzola sul rullante, virtuosismo che dialoga con il cinguettio sulle fronde.
Al termine gli immancabili agnolotti nella merenda sinoira della Pro loco di Odalengo conquistano altrettanti applausi.
E siamo a domenica 2 settembre in mezzo ai filari dell’azienda Marco Botto Vini a Sala Monferrato (appena diventato comune sostenibile), con l’esibizione di “Les Moirettes vintage vocal trio”: trio vocale composto da Cecilia Minella, Giulia Zanellati e Diana Russo, in grado di intrattenere il pubblico con un repertorio fresco e vivace come loro: una carrellata infinita di classici dell’era ruggente dello swing divinamente armonizzati.
Ma è quando rendono con lo stesso stile alcuni classici contemporanei che la cosa si fa interessante, tirano fuori travolgenti riletture di Seven Nation Army, o Wannabe delle Spice Girls o ancora Bad Romance di Lady Gaga.
Il pubblico non riesce a stare seduto e alla fine cede alla tentazione ballando tra le vigne.
Gli ultimi due appuntamenti
Dopo quasi cinque mesi dall’inizio Monfrà Jazz Fest vede ancora due appuntamenti per chiudere il 2023.
Il 7 settembre, alle 21, l’ultimo “concerto degustazione” alla birreria Moonfrà di via Visconti 9 a Casale Monferrato, luogo che è deputato alle esibizioni del Fest in un’atmosfera rilassata e conviviale.
Ad esibirsi un quartetto che vede alla sezione ritmica tre musicisti monferrini coinvolti attivamente nell’attività dell’Accademia Le Muse e nell’organizzazione del Festival, vale a dire Andrea Rogato, al pianoforte, Gigi Andreone, al contrabasso e Riccardo Marchese alla batteria.
Accompagneranno Mila Ogliastro, cantante genovese molto nota nei jazz club di tutta Italia, ma anche compositrice e arrangiatrice.
Conclusione il 9 settembre con un concerto che si preannuncia già una Festa da vivere tutti insieme: pubblico e le tante persone che hanno lavorato per un programma di quasi 40 appuntamenti.
L’appuntamento è in un luogo che fa parte della storia del MonfJF: la Distilleria Magnoberta di Strada Asti 6 a Casale Monferrato.
Alle 21 va in scena “Let’s dance” con la The Kitchen Swing Band” ovvero Alberto Gandin, chitarra, Marco Serra batteria, Gigi Andreone, contrabbasso, Mara Panico, voce, Andrea Rogato, piano.
Ma di fatto è una vera serata danzante visto che la serata sarà animata da Lindy Hoppers di The Kitchen Swing capitanati da Nicole Pipino.
Per chi desidera alle 19.00 visita guidata alla distilleria.
Se si vuole anche cenare dalle 20.00 è disponibile lo Street Food gourmet a cura di Il Vetusto Monferrato.
E poi immancabili degustazioni.
Prenotazioni 329.4514585.
Ingresso gratuito al concerto, consumazioni a pagamento.
Per informazioni www.monjazzfest.it
Redazione di Vercelli
Redazione di Vercelli