VercelliOggi
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Provincia di Vercelli, Vercelli Città

Puntuali alle 9 di questa mattina, 23 aprile, sono partiti gli 800 partecipanti a questa edizione della “Gran Fondo Mangiaebevi”, che ormai è una “classica” ciclistica del territorio.

Uno sciame che si snoderà tra risaie e colline, baciato dal sole di una bella giornata finalmente primaverile, di cui si sentiva il bisogno.

Ci sarà un ordine di arrivo, ci sarà una classifica, ma c’è già un numero Uno.

Il numero Uno di Samantha Profumo che ritorna oggi a pieno titolo all’attività sportiva: è stata il numero Uno per tenacia, coraggio, speranza, fiducia nel futuro, capacità di lottare.

Un esempio e, ora, di nuovo in sella per indicare la strada.

La gara ha visto il concorso nell’organizzazione dell’Amministrazione Comunale di Vercelli, che ha assicurato questa nuova “location” per la partenza (Via Massaua, in direzione Via Trino  e poi verso la periferia) sicuramente più idonea di quella precedente, forse più suggestiva (il compendio della Basilica di Sant’Andrea) ma più problematica dal punto di vista delle operazioni di gara e dei parcheggi.

Resterà la logistica presso l’Istituto Suore Fma del Sacro Cuore in Corso Italia.

Nel portare il saluto del Comune l’Assessore Mimmo Sabatino è subito arrivato “al sodo”, invitando i partecipanti e le loro famiglie al seguito: non perdetevi le bellezze di Vercelli; la città vi accoglie a braccia aperte.

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Torino, 22-03-2023

Pagliano & Passerin To Play – S2M Volley Vercelli 0-3 (24/26 19/25 20/25)

S2M Volley Vercelli: Avilia,Breda ( L1), De Ambrogio (13), Fenoglio (6), Ippolito (14), Lupo Laura (12), Ogliaro (5), Patrucco, Saino (L2),Trasente, Vattimo (2), Vercellone Chiara. All: Gherardi, Vigliani

La S2M Volley onora il campionato vincendo nell’ultima di regular season di serie D per 3-0 a Torino contro la Pagliano & Passerin To Volley, ma Almese vince per 3-2 ed accede ai play-Off al posto delle bicciolane.

Un vero peccato per le atlete di Gherardi e Vigliani, che per un lungo periodo avevano mantenuto meritatamente il secondo posto che permetteva l’accesso alla seconda fase.

Purtroppo, alcune battute d’arresto assieme ai molti infortuni, in particolar modo nel girone di ritorno, non hanno permesso a De Ambrogio e compagne di avere un’atra chance per passare di categoria.

Ciò nonostante, la società è molto soddisfatta di quanto fatto dalle atlete e dallo staff vercellese in questo campionato, che le ha viste protagoniste comunque in ogni occasione

Inoltre, il fatto di aver fatto esordire in serie D molte giocatrici soprattutto giovani ed alla prima esperienza in questo campionato sarà molto importante per il futuro della società.

 

Redazione di Vercelli

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Alessandria, 22-03-2023

S2M U13 Coppa Comitato

Alessandria Volley – Ominanet S2M Vercelli 3-1 (25-23 25-28 22-25 25-19)

Seconda giornata di gara della Coppa Comitato U13 che vede opposte le U13 di Alessandria

La gara comica bene per le ragazze Under13 che riescono a mantenere la concentrazione già dalle prime battute chiudendo con un parziale a 23-25, il secondo set è nuovamente vinto da Alessandria a 25-18.

Ma le Ominianet S2M non ci stanno e subito nel terzo parziale sfoderano la grinta con ricezioni e attacchi sempre più precisi aggiudicandosi il parziale per 25-22.

La gara verrà vinta da Alessandria per 3-1.

Sicuramente in questa seconda giornata si è visto un gioco più attento ance in considerazione di una avversaria più forte.

In campo: Alfieri, Bonni, Brunelli, Cerruto, Conti E., Cullhaj, Cusumano, Heqimi, Nicodemo. All.: Cerutti, Paggi.

 

Redazione di Vercelli

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Anche ad aprile ritornano le visite guidate alle collezioni del Museo Leone.

Dopo la Sala delle armi, gli scrigni di Palazzo Langosco e Casa Alciati, per chi vuole scoprire l’origine e la storia del Salone romano e saperne di più sui reperti esposti, l’appuntamento è per domenica 30 aprile alle ore 16:00.

Il Salone romano del Museo Leone, con la sua monumentalità impressiona e stupisce sempre i visitatori che si addentrano alla scoperta della sezione archeologica.

L’ampia sala, che riproduce nell’architettura un antico edificio romano, accoglie le testimonianze relative alla romana Vercellae in un’ambientazione evocativa.

Un allestimento museale peculiare che all’epoca della sua costruzione, nel 1939, era ritenuto all’avanguardia e che oggi custodisce i reperti archeologici provenienti dalla città e dal territorio, manufatti in ceramica, vetro, bronzo e marmo capaci di incuriosire per la loro particolarità e raffinatezza.

Un’unica ampia sala quindi, ma che sa raccontare molteplici storie.

La visita guidata, a cura di Francesca Rebajoli, è compresa nel biglietto d’ingresso al museo.

La prenotazione è obbligatoria al 3483272584.

 

Redazione di Vercelli

 

 

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Gianni Tolentino, stilista di fama internazionale, vincitore del Leone d’ oro a Venezia per gli abiti del ‘ 700, dopo il meraviglioso dipinto ispirato al glicine secolare che impreziosisce  la facciata di Palazzo Tartara – opera  che sta riscuotendo  un notevole successo a giudicare dagli inviti per le mostre e le trasmissioni televisive – omaggia ancora la città piemontese con un’altra interessante iniziativa.

Il poliedrico artista, laureato all’Accademia delle Belle Arti di Brera, formatosi nel prestigioso Istituto Marangoni di Milano e presso stilisti come Dior, Mila Shon e Pucci, è rimasto affascinato dalle bellezze artistiche della nostra città: dalla Torre dell’Angelo a Piazza Cavour,  dalla Cattedrale di Sant’ Eusebio alla  Chiesa di San Cristoforo,  dal Museo Leone, Museo Borgogna, Museo del Duomo al Polo Espositivo L’ Arca e  al Salone Dugentesco ecc..

Lunghissimo sarebbe l’elenco dei luoghi  e degli spazi di Vercelli  che  conquistano i visitatori  raccontando,  silenziosamente.  secoli di storia e di cultura  che si svelano, come nelle pagine di un libro,  nei  colori, nei materiali,  nelle linee, negli intrecci di stili  rendendo unico ed indimenticabile  ogni scorcio   dell’ incantevole  “Città d’ arte”.

Un particolare più di tutti ha catturato lo sguardo  del Maestro Tolentino:  il rosone della Basilica di Sant’Andrea  che l’esteta ha voluto dipingere per l’eleganza della sua forma e la  delicata raffinatezza cromatica, fissando nel tempo il ricordo dell’ emozione vissuta.

Gianni Tolentino dimostra così ancora una volta  il suo affetto per la nostra città e la sua voglia di sperimentazione artistica e  di incantare con le sue atmosfere fiabesche, magiche, sospese  tra leggerezza e profondità, qualità che lo hanno sempre contraddistinto  negli anni rendendolo  stilista ricercato, pittore, illustratore, illustre costumista,  consulente di teatri lirici e produzioni cinematografiche e anche designer.

E’ stato infatti  molto apprezzato al Salone del Mobile di Milano un suo divano in velluto,  dalle 4 tonalità di rosso,  successivamente collocato nell’ atelier nel prestigioso Palazzo d’Adda di via Manzoni  assieme a delle lampade realizzate sempre da Tolentino, un arazzo su base di velluto dipinto a mano  raffigurante un uccello del paradiso su un ramo di pesco, il tutto impreziosito da una cornice di Swarovski.

Su tutti gli elementi d’ arredo – sempre dipinte a mano – spettacolari immagini della città meneghina riportate tra l’ altro anche su coloratissimi  foulard andati a ruba in occasione  di Expo 2015.

Chissà che in futuro questo stilista che ha da sempre valorizzato le bellezze femminili , vestito i nomi più rappresentativi del mondo della cultura ( da Carla Fracci ad Oriella Dorella, da Valentina Cortese a Marina Lante della Rovere, da Katia Ricciarelli a Renata Tebaldi, dalla contessa Donatella Pucci Blunt ad Erika Blant etc)  portando la moda “made in Italy” ai livelli più alti in Italia e a calcare le passerelle più ambite nel  mondo, non dissemini  anche qualcuna delle tante  sfumature delle bellezze vercellesi, con i suoi riflessi di luce o i “riflessi d’ ombra”, dialogando cosi con i nostri talentuosi artisti vercellesi.

Redazione di Vercelli

 

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Provincia di Vercelli

Dagli Atti degli Apostoli, Cap.2, 14. 22 – 23

[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così:
«Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso.
Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza”.
Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: “questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione”.
Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire».

Dal Salmo 15

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Dalla Prima Lettera di San Pietro Apostolo, Cap. 1, 17 – 21

Carissimi, se chiamate Padre colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri.
Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.
Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.

Dal Vangelo secondo San Luca, Cap. 24, 13 – 35

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane
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UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

Non depressi, ma pasquali!

(At 2,14.22-33; Sal 15; 1Pt 1,17-21; Lc 24,13-35)

Ci stiamo lasciando alle spalle la Pasqua oppure vogliamo vivere oggi, nuovamente, la Pasqua?

Le domeniche pasquali vengono chiamate proprio “domeniche di Pasqua” e non “domeniche dopo Pasqua”.  La liturgia ci accompagna nel vivere il grande mistero della nostra fede con intensità di approfondimento e preghiera.

A noi oggi la scelta: vogliamo essere i cristiani della Pasqua oppure del dopo Pasqua?!

Il Vangelo ci parla dei due discepoli  che stanno uscendo da Gerusalemme per dirigersi verso Emmaus. Due persone deluse da come sono andati gli avvenimenti. Avevano investito energie e aspettative, si erano lasciati coinvolgere emotivamente da quel Maestro che speravano potesse essere il profeta che finalmente avrebbe liberato Israele, ma che invece aveva finito tristemente la sua storia in croce.

I due discepoli sono uomini del dopo Pasqua: per loro la storia è conclusa, un fallimento da dimenticare, mettendo uno spazio geografico di distanza tra i fatti accaduti e la loro vita.

Quante volte anche noi pensiamo che le cose potevano andare diversamente nella nostra vita. Quante volte ci ripetiamo con tristezza: ma perché Dio permette questo? perché proprio a me è capitato questo?

Sono pensieri umani, leciti, ma che non vanno assecondati: se siamo uomini e donne che hanno conosciuto e incontrato Gesù, non possiamo credere fino in fondo al fallimento della nostra vita, al fallimento della storia stessa del mondo.

Gesù, il Signore del tempo e della storia, è morto e risorto per noi. Nella sua storia di vita c’è tutta la nostra storia di vita: fallimenti, delusioni, ma anche gioie e speranze, soprattutto nella sua storia di vita c’è la sua vittoria sulla morte, che è diventata la nostra vittoria sulla morte!

Dove hanno fallito i due discepoli? Nella mancanza di appartenenza: loro vedevano nel Maestro un eroe da seguire, non un fratello da abbracciare, da imitare, da amare, un amico con cui condividere il cammino.

Gesù non si dimentica di loro – come non si dimentica di nessuno di noi – ed ecco che ad un certo momento del cammino li affianca. La loro tristezza è tale che non riescono a riconoscerlo. Solo l’amore genera conoscenza vera: allora Gesù si prende cura di loro aiutandoli a rivisitare la storia appena accaduta, leggendola con occhi nuovi.

E saranno proprio questi occhi nuovi, che man mano si sono aperti in loro, che gli permetteranno di riconoscere Gesù nel gesto dello spezzare il pane: tu sei il Maestro! tu sei colui che noi abbiamo lasciato morto a Gerusalemme, ma che ritroviamo vivo sul nostro cammino!

Il Risorto è con noi! Lasciamoci incontrare da lui! Lasciamo che il nostro cuore arda ascoltando la Parola! Allora sarà Pasqua sempre, ogni domenica, ma anche ogni momento, perché pasqua è passaggio da morte a vita, è attraversare il “mare rosso” delle prove con la certezza di fede che è lo Spirito del Risorto a preparaci un sentiero tra le acque, sapendo che il suo Spirito è con noi oggi e sempre. Saremo allora cristiani non depressi, ma luminosamente pasquali!

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

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Lecco 0

Pro Vercelli 0

Lecco (3-5-2): Melgrati; Bianconi, Enrici, Battistini; Giudici, Galli (22’ st Ardizzone), Ilari, Girelli, Zambataro (30’ st Tordini); Buso, Bunino (18’ st Mangni). A disp.: Stucchi, Maffi, Celjak, Maldini, Lakti, Scapuzzi, Stanga, Martorelli, Cusumano. All. Foschi.

Pro Vercelli (4-2-3-1): Valentini; Iezzi, Cristini, Perrotta, Rizzo N. (17’ st Clemente); Calvano (48’ st Corradini), Saco; Vergara (32’ st Gatto), Laribi, Iotti; Arrighini (48’ st Rojas). A disp.: Rizzo M., Lancellotti, Vaccarezza, Emmanuello, Costanzo, Gheza, Macanthony, Guindo, Contaldo. All. Gardano.

Arbitro: Mucera di Palermo.

Guardalinee: Santarossa di Pordenone e Pelosi di Ercolano.

Quarto uomo: Andrea Mazzer di Conegliano.

Ammoniti: Cristini (PV), Iezzi (PV), Ilari (L)

Espulso: 33’ Girelli

Recupero: 4’ pt – 5’ st

Basta 1 punto alla Pro Vercelli per centrare la salvezza in Serie C.

A Lecco succede poco ma la sconfitta interna del Mantova in concomitanza regala una gioia ai leoni.

La gara non decolla, le emozion latitano.

Il gioco si sviluppa per lo più a centrocampo con le formazioni che manovrano senza trovare sbocchi offensivi.

A vincere è la noia che contraddistingue la prima frazione di gioco.

Dopo le proteste lombarde per un tocco di mano in area vercellese, l’unico sussulto arriva in pieno recupero quando Calvano impegna Melgrati senza successo.

La seconda frazione di gioco non vede cambiare il canovaccio con una gara sostanzialmente bloccata.

La svolta potrebbe arrivare al 33’ con l espulsione di Girelli che per fallo su Clemente lascia i suoi in 10.

Con l’uomo in più la Pro cerca di gestire il risultato e riesce a chiudere con un pareggio che le permette di mantenere la categoria senza passare dai play out.

Redazione di Vercelli

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Sabato 29 aprile alle ore 21,00 nella Basilica di S. Andrea ci sarà l’ultimo appuntamento di “Un canto nella notte”, percorso animato dalle sorelle della Trasfigurazione.

Ancora avvolti nella gioia pasquale, sarà significativo meditare sul tema “Imparare a vivere”, che ha condotto il cammino di quest’anno.

La serata si svolgerà nella magnifica cornice dell’Abbazia di S. Andrea, che è il segno tangibile di una preghiera che continua nel corso della storia, eco di spiritualità, di cultura, di sogni, desideri, richieste che di cuore in cuore raggiungono il Cuore di Dio.

 

Redazione di Vercelli

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Aggiornamento – 

Le Esequie di Francesco “Cecco” Ghisio saranno celebrate lunedì 24 aprile, ad ore 11,30, presso la Chiesa di Billiemme in Vercelli.

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Vercelli oggi, sabato 22 aprile, si è svegliata più povera.

Nelle scorse ore ci ha lasciato “Cecco” Ghisio, “Il Cecco”, come tutta la città lo conosceva: aveva 80 anni.

E’ spirato nella sua abitazione di Corso Palestro, dopo una lunga malattia che l’aveva molto provato, sempre amorevolmente assistito dalla famiglia ed in particolare dalla moglie, Signora Mariuccia.

In tanti lo ricordano per la sua attività forse più nota, il locale di Corso Rigola, famoso per la cucina e per gli intrattenimenti musicali.

 

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Sabato 22 aprile alle 10.30 Benedizione delle moto sul Sagrato della Chiesa Abbaziale.

Martedì 25 Festa della Liberazione, unica Santa Messa al Cimitero alle ore 10.30 con la presenza delle Autorità Civili e Militari.

Sabato 29 Sacramento della Confessione dalle 15 alle 16.30.

Domenica 30 Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. – Santo Battesimo del piccolo Elon nella Santa Messa delle 10.30.

Lunedì alle ore 21 in Chiesa Abbaziale Incontro di Preghiera con il Gruppo Vita Nuova.

Giovedì alle ore 21 in Chiesa Abbaziale Adorazione Eucaristica.

Don Antonio è disponibile previa telefonata per la Benedizione delle famiglie.

 

Redazione di Vercelli

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