VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

Potrebbe essere Antonella De Regis, già Sindaco di Balmuccia nel periodo 2011 – 2016, il nuovo Sindaco di Scopello.

Il centro che comprende nel proprio territorio (il Capoluogo è situato a poco più di 600 metri d’altitudine e conta circa 370 abitanti) anche l’Alpe di Mera, oltre vette tra il 1.700 ed i 1.900 metri, andrà alle urne i prossimi 14 e 15 maggio per eleggere Sindaco e Consiglio Comunale.

Oggi i rumors in Valsesia insistono sulla possibilità che la fascia Tricolore di Primo Cittadino successore di Andrea Gilardi, potrebbe proprio passare a De Regis, che da tempo pareva non più attiva in politica.

Chi vivrà, vedrà.

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La Polizia di Stato di Vercelli ha arrestato in flagranza di reato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina tre cittadini pakistani i quali, nell’ambito di un servizio mirato al contrasto del suddetto fenomeno criminale, sono stati trovati alla guida di un furgone a bordo del quale erano trasportati cinque soggetti stranieri irregolari sul territorio nazionale.

Le indagini dei poliziotti della squadra mobile hanno preso avvio dalla presenza anomala nella provincia vercellese di numerosi cittadini pakistani richiedenti protezione internazionale e che, in passato, avevano fatto dei giardini prospicienti l’ingresso dell’Ufficio Immigrazione della Questura il loro luogo di dimora abituale.

A seguito dei fatti, dai primi accertamenti è emerso che i trasportati, stipati nel vano di carico di un piccolo furgone, avrebbero pagato una considerevole somma di danaro in cambio di un passaggio sicuro oltre la frontiera al fine di entrare illegalmente in Francia.

Al termine delle formalità di rito i tre stranieri sono stati associati presso la Casa Circondariale di Vercelli, in attesa di determinazioni da parte della competente A.G. mentre sono tutt’ora in corso ulteriori approfondimenti investigativi.

 

Redazione di Vercelli

 

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Almese(TO) 01-04-2023

Volley Almese – S2M Volley Vercelli 3-0 25/17 29/27 25/18

S2M Volley Vercelli: Avilia (3), Bertinazzi (6), Breda ( L1), Comello, De Ambrogio (5), Fenoglio, Ippolito (5), Mastronardi (6), Ogliaro (6), Patrucco (1), Saino (L2),Trasente, Vattimo (1). All.: Gherardi, Vigliani

In una partita importantissima per raggiungere i play-off, la S2M esce da Almese meritatamente sconfitta e senza appello con un sonoro 3-0.

Hanno vinto le torinesi che hanno giocato meglio superando le bicciolane in: grinta, battuta, palleggio, attacco, difesa e ricezione, insomma superiori in tutto.

Ma soprattutto con la voglia di giocare lottando su ogni pallone che unito ad un atteggiamento propositivo ha permesso all’Almese di conquistare la vittoria, in modo esattamente agli antipodi da quello mostrato invece in campo dalla S2M.

Nel mondo dello sport il risultato negativo fa parte del gioco, ma c’è modo e modo di perdere.

Infatti, il modo con cui è arrivata la debacle  è stato imbarazzante e non consono ad una squadra che occupa per ora, ancora il secondo posto in classifica.

La cosa peggiore è stato l’atteggiamento più che remissivo visto in campo da tutte le atlete vercellesi che hanno giocato con “gli occhi della mucca gravida” di Velasco memoria, con i quali non si può certo vincere.

Solo nel secondo set, finito comunque 29/27 per le padrone di casa, si è visto qualcosa di buono da parte delle vercellesi, anche se alla fine il periodo è poi terminato in favore delle avversarie, dopo che le bicciolane hanno sprecato ben cinque palle set.

Non riusciamo a salvare nessuno nella S2M poiché la mancanza di “tutto” è stata generalizzata, confermata anche dagli scout molto negativi.

In particolar modo la delusione più grande è arrivata dalle atlete più giovani che avendo anche l’obbligo di dimostrare di poter essere il futuro della S2M, hanno invece disputato un incontro molto negativo, con atteggiamenti da “calma piatta” non ammissibili.

Da segnalare un ennesimo infortunio alla caviglia di Comello causato da un’avversaria che facendo invasione l’ha messa KO già a metà primo set.

Il prossimo incontro dopo la sosta pasquale sarà a Vercelli contro la corazzata Volley Pirates Novi Gavi, sabato 15 aprile alle ore 18.00 alla palestra Bertinetti.

Le alessandrine, già promosse in serie C da tempo, per la S2M attuale sono una mission impossibile.

 

 

Redazione di Vercelli

 

 

 

 

 

 

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Il progetto vuole dare ai giovani la possibilità di incontrarsi, fare formazione, confrontarsi con esperti promossi dall’Università di Torino e mettersi in gioco al fine di organizzare un evento di sensibilizzazione rivolto ad altri giovani, ma che ha l’obiettivo di dare un messaggio concreto, positivo, di speranza e di cambiamento a tutti i cittadini del nostro territorio biellese e non solo.

Il progetto “CLI.MI – Giovani e migrazioni climatiche” è stato presentato al bando della Regione Piemonte “Giovani e Agenda 2030” ed è all’interno dell’iniziativa Mindchangers.

Il progetto CLI.MI promuove l’avvio di 3 percorsi di dialogo, formazione e azione (incentrato principalmente sul tema delle Migrazioni climatiche) in 3 territori piemontesi nei quali saranno coinvolti e attivati almeno 60 giovani tra i 15 e i 28 anni.

I percorsi includono la realizzazione di 3 eventi territoriali e 1 regionale, 3 prodotti artistici di comunicazione, 2 laboratori di digital web communication e 3 TG delle buone notizie.

Parallelamente, e in stretto contatto con i pari piemontesi, un gruppo di 20 giovani senegalesi realizzerà 2 eventi di sensibilizzazione sui temi del progetto.

Il progetto ha come obiettivo quello di affrontare il tema del cambiamento climatico e delle migrazioni attraverso il protagonismo giovanile.

In questa fase iniziale si stanno raccogliendo le iscrizioni da parte dei ragazzi (15/28 anni) che sono interessati a partecipare e che prenderanno parte ai percorsi di dialogo, formazione e azione sui temi del cambiamento climatico e delle migrazioni sui territori di Torino, Biella e Cuneo.

Gli incontri inizieranno ad aprile e termineranno a dicembre 2023 con un evento finale regionale.

Scadenza iscrizioni: 7 aprile

Per iscriversi clicca il SEGUENTE LINK

docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSf3QeI4Xad0pZRiX7_QBJhrjg7YqtQh_lp4bvVrV-Mtv1-Lsg/viewform

Redazione di Vercelli

Posted in Società e Costume

Prosegue il servizio di rilascio della Certificazione Unica (CU, ex CUD) e del modello Obis/M presso l’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) della Città di Casale Monferrato: i cittadini,  infatti, potranno richiedere copia dei documenti presentandosi allo sportello di via Mameli 21, con il proprio documento di identità.

Il servizio è gratuito e i documenti verranno forniti in formato digitale, ma sarà possibile ottenerli anche in formato cartaceo con un contributo di segreteria di 0,40€ per foglio stampato.

Per l’Assessore Daniela Sapio si tratta di “… un servizio che vuole agevolare i nostri concittadini in vista della presentazione della denuncia dei redditi 2023: un’iniziativa che negli anni si è dimostrata tanto utile quanto apprezzata dall’utenza.”

Per maggiori informazioni si può accedere al portale del Comune www.comune.casale-monferrato.al.it o contattare direttamente l’URP al numero 0142 444339 o via email all’indirizzo urp@comune.casale-monferrato.al.it

Redazione di Vercelli

 

 

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Dal Libro del Profeta Isaia, Cap. 50, 4 – 7

Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.

Dal Salmo 21

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».

Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.

Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele.

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi, Cap. 2, 6 – 11

Cristo Gesù,
pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.

Passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo,

dal Vangelo secondo San Matteo, Capp. 26, 14 – 27, 66

– Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.

– Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.

– Uno di voi mi tradirà
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

– Questo è il mio corpo; questo è il mio sangue
Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prendete, mangiate: questo è il mio corpo». Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati. Io vi dico che d’ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio». Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

– Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge
Allora Gesù disse loro: «Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo. Sta scritto infatti: “Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge”. Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea».

Pietro gli disse: «Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai». Gli disse Gesù: «In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti i discepoli.

– Cominciò a provare tristezza e angoscia
Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».

Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà». Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti. Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l’ora è vicina e il Figlio dell’uomo viene consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».

– Misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono
Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. Allora Gesù gli disse: «Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno. O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?». In quello stesso momento Gesù disse alla folla: «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.

– Vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza
Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro intanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo del sommo sacerdote; entrò e stava seduto fra i servi, per vedere come sarebbe andata a finire.

I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù, per metterlo a morte; ma non la trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: “Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni”». Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio». «Tu l’hai detto – gli rispose Gesù -; anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo».

Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!». Allora gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo schiaffeggiarono, dicendo: «Fa’ il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti ha colpito?».

– Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte
Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». Ma egli negò davanti a tutti dicendo: «Non capisco che cosa dici». Mentre usciva verso l’atrio, lo vide un’altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». Ma egli negò di nuovo, giurando: «Non conosco quell’uomo!». Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «È vero, anche tu sei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce!». Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell’uomo!». E subito un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

– Consegnarono Gesù al governatore Pilato
Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Poi lo misero in catene, lo condussero via e lo consegnarono al governatore Pilato.
Allora Giuda – colui che lo tradì -, vedendo che Gesù era stato condannato, preso dal rimorso, riportò le trenta monete d’argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «A noi che importa? Pensaci tu!». Egli allora, gettate le monete d’argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi. I capi dei sacerdoti, raccolte le monete, dissero: «Non è lecito metterle nel tesoro, perché sono prezzo di sangue». Tenuto consiglio, comprarono con esse il “Campo del vasaio” per la sepoltura degli stranieri. Perciò quel campo fu chiamato “Campo di sangue” fino al giorno d’oggi. Allora si compì quanto era stato detto per mezzo del profeta Geremia: «E presero trenta monete d’argento, il prezzo di colui che a tal prezzo fu valutato dai figli d’Israele, e le diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore».

– Sei tu il re dei Giudei?
Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.

Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.

Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!».

Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

– Salve, re dei Giudei!
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.

– Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni
Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei».
Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.

– Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!
Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.

– Elì, Elì, lemà sabactàni?
A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.
(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».

Vi erano là anche molte donne, che osservavano da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra queste c’erano Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.

– Giuseppe prese il corpo di Gesù e lo depose nel suo sepolcro nuovo
Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatèa, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c’erano Maria di Màgdala e l’altra Maria.

– Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete
Il giorno seguente, quello dopo la Parascève, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdoti e i farisei, dicendo: «Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore, mentre era vivo, disse: “Dopo tre giorni risorgerò”. Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: “È risorto dai morti”. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». Pilato disse loro: «Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete». Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vi lasciarono le guardie.

Posted in Pagine di Fede

Pinerolo-Castellanzese 1-1

Legnano-Chieri 2-1

Sanremese-Fossano 3-0

La classifica

Sestri Levante 78*

Sanremese 69**

Vado 64

Bra 58

Ligorna 54*

Gozzano 48

Legnano 50**

Asti 46

Fezzanese 43

Castellanzese 43**

Pont Donnaz 40

Chieri 39**

Borgosesia 37

Derthona 36

Pinerolo 36**

Chisola 33

Castanese 31

Stresa 28

Casale 22

Fossano 12**

*una partita in meno

** una partita in più

 

Redazione di Vercelli

Posted in Lo Sport

Nell’ambito del Progetto di Istituto “A Scuola di Sport e Salute” otto delle nostre classi del biennio sono state coinvolte in un bellissimo progetto “Rugby per Tutte”, in cui l’istruttore Stefano Formaggio ha insegnato le basi di questo sport che ci hanno poi permesso di confrontarci in un torneo finale.

Mercoledì 29 Marzo è stato disputato il torneo delle classi dell’Istituto professionale “ Lanino” che ha visto schierate le seguenti squadre: “Le Chicche”, “Le Rovinate”, “Le MaGGiche”, “Le SASS” rispettivamente composte dalle Rappresentative femminili delle classi 1^E Servizi Commerciali, 1^ A Servizi Socio Sanitari, 2^E Servizi Commerciali, 2^A Servizi Socio Sanitari.

Tutte sono salite sul podio con un pari merito di  “Le Rovinate” e “Le MaGGiche”, al secondo posto “Le SASS” e sul gradino più alto “Le Chicche”.

Oltre a essere stato un giorno dedicato allo sport è stato anche un momento di divertimento e unione, molte di noi non si conoscevano, però, giocando,  siamo riuscite ad affiatarci tutte.

Come è successo?

Alcune squadre, per assenze, si sono trovate in inferiorità numerica, perciò a turno una giocatrice della squadra a riposo andava a giocare “in prestito”; ciò ha portato alla conoscenza di ragazze che, anche se si trovavano in classi diverse,  sono diventate amiche e si sono sentite accolte.

Incredibile come lo sport riesca a unire le persone!

A fine torneo sono state proclamate “la migliore” o perlomeno chi ha mostrato moltissimo impegno e voglia di giocare e la “Epica”, cioè la giocatrice che con il suo carattere non è riuscita a godersi appieno la giornata.

Ringraziamo Stefano che, con tanta pazienza, tenacia, simpatia e molta professionalità ci ha preparate.

Speriamo che capitino altre giornate dedicate allo sport, perché piace a moltissimi ragazzi e tutti devono poterlo praticare e provare esperienze così belle e coinvolgenti.

Vittoria Giaquinto -classe 2^E Servizi Commerciali

Istituto professionale “ B. Lanino”

 

Redazione di Vercelli

Posted in Scuola e Università

Bra-Casale

Arbitro: Arianna Bazzo di Bolzano

Guardalinee: Gianpaolo Giannone di Arco Riva e Ion Rusu di Trento

Asti-Derthona

Arbitro: Michele Coppola di Castellammare di Stabia

Guardainee: Gregorio Di Maggio di La Spezia e Guido Junior Cucchiar di La Spezia

Castanese-Pont Donnaz

Arbitro: Pierfrancesco Saugo di Bassano del Grappa

Guardalinee: Leo Posteraro di Verona e Riccardo Liotta di San Donà di Piave

Chisola-Borgosesia

Arbitro: Federico Tassano di Chiavari

Guardalinee: Domenico Damato di Milano e Luigi Fabrizio D’Orto di Busto Arsizio

Fezzanse-Ligorna

Arbitro: Giacomo Rossini di Torino

Guardalinee: Samuele Bertaina di Bra e Paolo Fumagallo di Novara

Gozzano-Stresa

Arbitro: Paolo Grieco di Ascoli Piceno

Guardalinee: Usman Ghani Arshad di Bergamo e Andrea Colitti di Cinisello Balsamo

Legnano-Chieri

Arbitro: Valerio Gambacurta di Enna

Guardalinee: Matteo Sintoni di Faenza e Gennaro Apollaro di Rimini

Pinerolo-Castellanzese

Arbitro: Marco Ferrara di Roma 2

Guardalinee: Pietro Fortugno di Mestre e Marco Fontana di Schio

Sanremese-Fossano

Arbitro: Marco Vicardi di Lovere

Guardalinee: Christian Giannetti di Firenze e Francesca Pia Algieri di Milano

Sestri Levante-Vado

Arbitro: Federico Muccignato di Pordenone

Guardalinee: Marco Munitello di Gradisca d’Isonzo e Thomas Storgato di Castelfranco Veneto

Redazione di Vercelli

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È Alessandro Demichelis il candidato sindaco della lista civica “Impegno per Trino e Robella”.

Demichelis, 55 anni, operaio specializzato presso un’azienda di Trino, è Consigliere comunale uscente, già vicesindaco in passato.

Si candida a guidare la futura amministrazione comunale trinese, a capo di una lista civica che nasce attorno alle forze riformiste e progressiste della Città.

La lista, i cui nomi verranno resi noti nei prossimi giorni, sarà composta da molti volti nuovi e da alcune figure con esperienze amministrative o che hanno già messo a disposizione il loro tempo e le loro competenze nel mondo politico e associativo.

Ho deciso di candidarmi per mettermi al servizio della nostra comunità e per costruire un’alternativa alla giunta uscente. Dopo aver ricoperto diversi incarichi nell’amministrazione pubblica, in Comune come in Provincia, mi sento pronto per guidare una nuova squadra, con l’obiettivo di offrire a Trino una valida e solida alternativa per il governo cittadino – dichiara Demichelis -. Ho raccolto attorno al mio nome il supporto di un gruppo ampio, composto da alcune decine di persone. Tra queste emergeranno le candidate e i candidati per il consiglio comunale per una lista che siamo convinti sarà competitiva. Mancano gli ultimi tasselli, ma siamo vicini alla chiusura”.

Queste le prime parole del candidato Sindaco a nome del gruppo che sta lavorando al suo fianco: “Trino è una città bellissima. Un luogo ricco di cultura, di storia, di natura. Una comunità vivace, grazie all’impegno di centinaia di persone, di decine di associazioni, una rete fitta e solida di volontari che in qualsiasi momento si mettono a disposizione della cittadinanza. È la città in cui viviamo, in cui molti di noi lavorano e studiano, qui abbiamo messo le nostre radici e da qui vogliamo costruire il nostro futuro. 

Per questi e per molti altri motivi abbiamo deciso di candidarci per amministrare Trino, mettendoci a disposizione delle cittadine e dei cittadini, con la consapevolezza e la convinzione che ogni energia, ogni pensiero, ogni azione andranno rivolte solo ed esclusivamente al bene comune e non certo ad alimentare e sostenere la propria visibilità e il proprio consenso. Abbiamo deciso di candidarci perché intendiamo avviare una fase nuova, puntando e scommettendo sulle potenzialità di ogni trinese, di ogni impresa e associazione che qui operano e a cui la futura amministrazione dovrà garantire il massimo supporto. 

Trino merita uno sforzo di generosità, un impegno disinteressato e che guardi alla risoluzione dei piccoli e grandi problemi che ciascuno può incontrare quotidianamente e, al tempo stesso, alla costruzione di un futuro che possa essere di benessere e di felicità per tutti. Un impegno per rendere sempre di più la nostra comunità un luogo solidale, accogliente e inclusivo, in cui ogni persona può trovare il modo di sentirsi a proprio agio e dare il meglio di sé. Lavoro, ambiente, cultura, sostegno alle famiglie e attenzione a chi vive momenti di fragilità, trasparenza, innovazione: questi saranno i pilastri sui quali costruire il futuro di Trino”.

 

 

Redazione di Vercelli

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