VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

Lo schema di disegno di legge del Governo contro il cibo sintetico risponde alle richieste di mezzo milione di italiani che hanno firmato la petizione promossa da Coldiretti per salvare il Made in Italy a tavola dall’attacco delle multinazionali.

E’ quanto afferma Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per aver posto all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri il Disegno di legge “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”.

Le firme a supporto della nuova normativa sono state raccolte lungo tutto il Paese da Coldiretti insieme a Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia.

La petizione ha ricevuto l’adesione anche di altri Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei, Governatori, Sindaci, personalità della cultura dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e numerosi Vescovi.

Il Governo ha accolto il nostro appello a fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, delle campagne e dei pascoli e dell’intera filiera del cibo Made in Italy e la stessa democrazia economica – spiegano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Luciano Salvadori -. Nelle nostre province abbiamo raccolto migliaia di firme contro le bugie sul cibo in provetta che confermano una precisa strategia delle multinazionali che, con abili operazioni di marketing, vogliono modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione. La verità è che non si tratta di carne ma di un prodotto sintetico e ingegnerizzato, che non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e, inoltre, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani di grandi multinazionali”.

 

Redazione di Vercelli

 

Posted in Economia

Verso le 15.30 di lunedì 27 marzo, i Carabinieri della Stazione di Buronzo (Vc) avevano attuato un posto di controllo stradale in Rovasenda (Vc), nel corso del quale avevano intimato al conducente di una Fiat Punto di fermarsi per procedere ad una normale verifica.

Quest’ultimo, invece di ottemperare all’alt, ha accelerato improvvisamente tentando di dileguarsi.

Ne è scaturito un inseguimento durato circa 10 km, mentre nella zona confluivano le altre pattuglie dell’Arma disponibili, al termine del quale il veicolo veniva finalmente bloccato nell’abitato di Roasio (Vc) da un equipaggio della Stazione Carabinieri di Gattinara (Vc).

Durante le fasi dell’azione sono stati non pochi i momenti in cui i fuggiaschi hanno messo  in pericolo gli altri utenti della strada, ed in particolare i pedoni ed i ciclisti, per la scelleratezza della condotta di guida, sprezzante di ogni forma di rispetto verso chiunque.

Il conducente della Fiat Punto è stato identificato in un pluripregiudicato 42enne senza fissa dimora, ben noto ai militari operanti, in compagnia di altri due pregiudicati di 42 e 40 anni, entrambi residenti a Biella.

La perquisizione al veicolo, subito attuata, ha consentito di rinvenire una mazza ferrata costruita artigianalmente, costituita da un solido bastone in legno, ricavato dal manico di un piccone, attorno al quale era stato avvolto del filo spinato: un’arma impropria micidiale, se usata per colpire qualcuno con violenza.

A carico del conducente, nonché proprietario, del veicolo sono scattate denunce in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria in quanto gravemente indiziato dei reati di “Resistenza a Pubblico Ufficiale” e “Porto di strumenti atti ad offendere”, oltre ad una corposa serie di contravvenzioni al Codice della Strada ed al sequestro amministrativo del veicolo, per l’eventuale successiva confisca.

Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca
Lungosesia Est, PiemonteOggi

Aggiornamento ore 17 – 

Sono definitivi i dati conseguenti alle indagini ambientali che Arpa Piemonte ha condotto in vari punti del quadrante territoriale interessato e tutti convergono nell’evidenziare una situazione sostanzialmente priva di pericolo per le ipotesi di inquinamento ambientale, dopo il grave incendio di stamane a San Pietro Mosezzo.

Si conferma anche la notizia della prima ora, che vedeva illesi tutti i Dipendenti al lavoro nella prima mattina di oggi, quando le fiamme si sono sprigionate dal punto di innesco.

Cliccando qui le conclusioni cui è giunta Arpa Piemonte.

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Anche i Vigili del Fuoco di Vercelli sono accorsi in aiuto ai Colleghi di Novara per fare fronte al vasto incendio che, dalla prima mattina di oggi, 29 marzo, sta attingendo i locali della Ditta Kemi srl di San Pietro Mosezzo, alle porte di Novara.

L’azienda – leggi qui – tratta prodotti chimici

Le dense volute di fumo sono visibili anche in tanti punti della provincia di Vercelli (qui sotto uno scatto da San Germano Vercellese)

e si attendono dalle Autorità informazioni circa la possibilità che i territori confinanti siano interessati o meno da propalazioni aeree di sostanze tossiche.

Aggiornamenti nelle prossime ore.

Posted in Cronaca

Per il secondo ciclo di incontri “Benvenuti nel futuro sostenibile” gli alunni e le alunne dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Camillo Cavour”  hanno incontrato la Dottoressa Elena Uga, Pediatra all’ospedale Sant’Andrea di Vercelli.

Alle due classi coinvolte (3^A e 3^B indirizzo Servizi indirizzo Sanità e l’Assistenza Sociale) la Dottoressa ha parlato dell’importanza dei giovani per il futuro del Pianeta, ricordando che la vera differenza e rivoluzione devono avviarla loro.

Si è partiti dall’elaborare delle strategie per il cambiamento che coinvolgono gli stili di vita personali all’importanza delle iniziative votate a fare pressione sui decisori politici.

Per potersi muovere in queste due direzioni, Uga ha aperto un dibattito sulla rilevanza delle scelte personali che non devono essere vissute come privazioni, bensì come opportunità per fare la nostra parte.

È infatti necessario avere una chiara percezione del rischio ambientale e delle tematiche che legano inquinamento e salute e l’incontro è stato mirato a sensibilizzare i giovani a questo riguardo ricordando loro che la cura della Terra è nelle nostre mani.

Per condurre uno stile di vita ecosostenibile possiamo ridurre lo spreco di cibo e di acqua, acquistare solo ciò di cui abbiamo bisogno, preferire i mezzi pubblici o la bicicletta e limitare l’uso dell’auto.

Usare quindi in modo responsabile le risorse moderando il consumo di carne a favore dei legumi, non utilizzare le bottiglie di plastica,  ma optare per la borraccia, riscaldare un grado in meno e indossare una maglia più pesante, riciclare correttamente i rifiuti.

Niente di impossibile!

È necessario orientare i propri comportamenti anche verso il rispetto degli altri e del pianeta in cui viviamo.

Passando attraverso il fenomeno in crescita dell’ecoansia, alla Generazione Greta e Agenda 2030, piano d’azione per il pianeta, le persone e la prosperità, si sono toccate tutte le tematiche più scottanti in tema ambientale.

E “scottanti” lo diventeranno sempre più senza una volontà dei singoli a invertire la marcia limitando i danni del riscaldamento globale.

Ci sono due strade percorribili: agire cambiando il proprio stile di vita​ e farsi sentire pressando i decisori, la cui inerzia non può più passare inosservata.

Ayat Ghouili

Safaa Seifennasr

Classe 3^B SSAS

Redazione di Vercelli

 

Posted in Scuola e Università

Una casa per costruire il futuro” è un progetto promosso dalla Cooperativa Sociale Pier Giorgio Frassati s.c.s. ONLUS nato con l’obiettivo di sostenere i percorsi di vita di minori in difficoltà che per varie ragioni, non possono abitare con le loro famiglie.

Rotary Club Viverone Lago, sostenendo attivamente il progetto “Una casa per il futuro”, si unisce alla Cooperativa Sociale Pier Giorgio Frassati s.c.s. ONLUS nel costruire benessere per le persone, le comunità e la società con l’obiettivo di prevenire e contenere i rischi e gli effetti dell’esclusione e del disagio sociale.

La Cooperativa Sociale Pier Giorgio Frassati s.c.s. ONLUS dal 1976 progetta e gestisce servizi socio-sanitari, educativi, socio-assistenziali e sanitari rivolti a disabili, minori, anziani, famiglie e adulti in difficoltà.

In particolare, con il progetto “Una casa per il futuro” ci si rivolge a minori in difficoltà occupandosi della loro accoglienza, protezione, cura quotidiana, istruzione ed educazione in collaborazione con i Servizi Sociali, con gli altri soggetti della rete territoriale e con i familiari (laddove possibili secondo le decisioni dell’Autorità Giudiziaria).

Grazie al contributo di Rotary Club Viverone Lago, Rotary Club Vercelli, Rotary Club Sant’Andrea e il Rotary Club Biella ed il Distretto 2031 è stato possibile realizzare alcuni desideri degli adolescenti ospiti delle comunità: una sala attrezzata per lo sport, una per la musica e una per lo svago.

Attività che contribuiscono a rafforzare il loro percorso di crescita e che permettono di lavorare sul processo di empowerment personale.

Una partnership, quella tra Rotary Club Viverone Lago, il  Rotary Club Vercelli, Rotary Club Sant’Andrea e il Rotary Club Biella e la Cooperativa Sociale Pier Giorgio Frassati s.c.s. ONLUS, culminata nell’incontro del 23 marzo: un momento di condivisione e di informazione sulla situazione attuale e sull’importanza svolta dalla cooperazione sociale nel nostro Paese.

Una serata accompagnata dall’intervento della Dott.ssa Silvia Cucchiarati che oltre ad averci descritto il progetto e mostrato come sono stati realizzati i desideri dei ragazzi ci ha presentato la Cooperativa Sociale Pier Giorgio Frassati s.c.s. ONLUS con gli innumerevoli progetti realizzati ad oggi e quelli che saranno in un prossimo futuro.

Il Presidente Dott. Roberto Luzzitelli ringrazia i club partecipanti e i loro Presidenti: Dott.ssa Adriana Sala, Dott. Fabrizio Pissinis e Dott. Andrea Franciosi oltre alla Dott.ssa Silvia Cucchiarati che hanno partecipato al progetto e alla splendida serata.

 

Redazione di Vercelli

Posted in Società e Costume

Si terrà lunedì 3 aprile alle ore 19, nel salone del Modo Hotel in piazza Medaglie d’Oro 21, un incontro aperto a tutta la cittadinanza.

Tema: il caro bollette che, in queste settimane, sta stringendo in una ferrea morsa tantissimi vercellesi.

L’organizzatore è il Cavaliere al Merito della Repubblica, Carlo Olmo, che sarà il moderatore dell’incontro.

L’invito è rivolto anche a tutti i gestori, operatori di settore che vorranno intervenire liberamente.

 

Redazione di Vercelli

Posted in Economia

La squadra dei Vigili del Fuoco di Arona è intervenuta ieri, martedì 28 marzo alle ore 14.20 circa per incidente stradale a Gozzano in S. Pertini.

Il sinistro ha coinvolto un’autovettura che è uscita dalla sede stradale ribaltandosi sul tetto, dopo aver colpito un palo dell’illuminazione stradale.

I Vigili del Fuoco hanno provveduto alla messa in sicurezza dell’area e hanno collaborato con il personale del 118 per l’estrazione dell’autista che era ancora all’interno della vettura.

Il ferito è stato trasportato successivamente in codice giallo all’Ospedale di Borgomanero.

Sul posto erano presenti anche i Carabinieri e la squadra dei Vigili del Fuoco volontari di Romagnano Sesia.

 

Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca

Nella mattinata di martedì 28 marzo, su segnalazione della C.O. della Compagnia Carabinieri di Biella, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Sordevolo (BI), sono intervenuti a Graglia (BI) dove hanno riscontrato attività di combustione di residui vegetali, in violazione dell’ art. 10 c. 2 – legge regionale 15/2018.

Sul posto è stato identificato uomo 67enne, residente in Graglia, intento a bruciare del materiale vegetale.

Irrogata sanzione amministrativa pari a € 400,00 (euro quattrocento/00) ai sensi dell’art. 13 c. 1 – citata legge regionale n. 15/2018, per “inosservanza del divieto di abbruciamento di materiale vegetale nel periodo compreso tra il 1° novembre ed il 31 marzo”.

Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca
Vercelli Città

Farà caldo.

E, questa volta, gratis: cioè, senza pagare, rimettendoci l’osso del collo, la bolletta di Atena Trading.

Nessun consumo di metano: calore green e, omaggio, adrenalina a fiumi.

Ma, finchè non sarà finita, Dante (vedi nota a piè di pagina *) soffrirà le pene d’inferno.

Il suo Virgilio potrebbe essere – tanto per cambiare – nientemeno che il Ghiottone.

Ma andiamo con ordine.

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Dunque, bisogna sapere che, pronta e scodellata per il Consiglio Comunale del 30 marzo prossimo, c’è una  mozione preparata da Pd e SiAmoVercelli.

Ha un tema un po’ surreale, forse lacaniano: suggerire a Romano Lavarino, Presidente del Consiglio Comunale, l’opportunità di dimettersi.

Cioè una Mozione di sfiducia “light”.

Non quella formale e reale che, se votata è efficace e determina la decadenza della persona dalla carica.

Non possiamo intrattenerci qui (per non appesantire il testo) sulla differenza tra i due tipi di Mozione,

ma ci limitiamo a linkare – leggi qui – il precedente articolo sull’argomento.

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Diciamo, in sintesi: non trovando le 11 firme per depositare la Mozione di sfiducia “vera”, ripiegano e, con le firme di soli otto Consiglieri (appunto, 6 Pd e 2 SiAmo), presentano una Mozione che, se accolta, comporterebbe l’impegno, per Lavarino, di riflettere: che ci pensasse un po’ su.

(Cliccando qui, il testo integrale del documento Pd – SiAmo in pdf).

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Dunque presentano la mozione light, che sta a quella vera e propria un po’ come l’impotenza sta alla castità: cioè più una necessità che una scelta.

Enumerano, però, una serie di considerazioni (a modesto parere di chi scrive), non prive di qualche fondamento e comunque idonee a  corroborare, dal punto di vista di merito e politico, la riflessione (eventuale) di Lavarino.

La mozione cozza, però, contro una evidenza di fatto: l’interessato ha già detto chiaro e tondo che, intanto, possono cantare, saltare e ballare,  potrebbero votare a favore (cioè per suggerirgli di dimettersi) anche 38 (compresi gli Usceri) Consiglieri Comunali su 33, cioè anche lui stesso Lavarino, che, intanto, lui non si dimette.

UNA BREVE DIGRESSIONE PER DIRE DI UN SOSPETTO

Che la mozione sia, di fatto, un atto destinato a rimanere, in ogni caso, sterile, è una cosa chiara, che però (forse) non hanno valutato soltanto quelli del Pd e SiAmo.

Sicchè qualcuno ha anche incominciato a nutrire sospetti sul vero obbiettivo di questa trovata: e, se così fosse, sarebbe, al contrario,  una trovata a dir poco geniale.

Vuoi vedere – insinuano i sospettosi – che, in realtà, fingono di mirare a Lavarino, ma il loro obbiettivo reale è  Massimo Simion?

Perché potrebbero coltivare una surrettizia ambizione:  sfilargli il titolo di Sagacissimo.

Ma preferiamo non pensare a queste cose, vere e proprie crudeltà che non dovrebbero avere diritto di cittadinanza nell’agone politico.

L’idea che qualcuno possa coltivare il proposito di  defraudare Simion del titolo di “Sagacissimo”, guadagnato sul campo in un decennio sempre coerente di fatiche politiche,  suscita semplicemente orrore.

Va bene tutto, ma non venga mai messo da parte il rispetto delle persone.

Dunque, non divaghiamo: fine della breve digressione.

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Comunque, amen: la mozione light è iscritta all’Ordine del Giorno di giovedì prossimo, 30 marzo.

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Il povero omarino potrebbe credere: vabbè, ma figuriamoci, chi può mai scomporsi per una cosa del genere?!

Invece, apriti o Cielo!

Quelli di Fratelli d’Italia e, per quello che contano, cioè ben poco, anche quelli di  Forza Italia , hanno incominciato a stracciarsi le vesti.

Anàtema! Anàtema!

Scandalo! Scandalo!

Ed anche il Pirata è tetragono: Lavarino va difeso!

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In tanta veemenza, qualcosa però non torna; al punto che qualcuno pensa: ma vuoi vedere che l’occasione deve essere parsa buona per dare una bella lezione ai leghisti rimasti, fedeli a Matteo Salvini, Riccardo Molinari ed al Commissario politico Enrico Montani?!

E qui le cose si fanno spesse.

E cerchiamo di capire perché.

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LI VOGLIONO APPECORATI E MUTI

Dal punto di vista di Fratelli d’Italia, è ormai chiaro che vogliono ridurre in poltiglia  quel che resta della Lega.

Perché, fino a quando c’era l’Onorevole Emerito di Borgosesia, erano tutti pappa e ciccia (Lega e Fratelli).

Adesso i Fratelli sono sempre pappa e ciccia, ma sempre con l’Emerito di Borgosesia.

Emerito e Ghiottone, avevano dato vita ad un sodalizio politico sostanzialmente “altro” rispetto ai partiti di appartenenza.

E si vede che a tanti andava bene così.

Adesso, invece, la Lega dice (sia pure male, timidamente, non imbroccandone una, ma lo dice): noi siamo la Lega.

E gli “alleati” del Centrodestra rispondono: e chi se ne frega?!

Noi (alleati del Centrodestra) siamo sempre il Partito unico del Ghiottone e dell’Emerito.

Chi ci sta ci sta, chi non ci sta si prepari a vedere i sorci verdi.

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Da qui in poi, i rumors si sprecano.

Non tanto nel senso di indiscrezioni e sussurri filtrati negli ambulacri palatini, negli sgabuzzi abitati in guisa di anticamera dei potenti.

Qui i rumors sono quelli che paiono conseguenza di mali di pancia, assai acuti, patiti da chi teme di perdere qualcosa: cioè rumors intesi quali epifenomeni di più materiali incontinenze, causate dall’inquietudine.

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Sarebbe, infatti, giunto a Dante un siffatto avvertimento:  guarda che, se si discute la mozione contro Lavarino (per inutile che sia), questo grave fatto sarebbe inteso come un segnale di insubordinazione meritevole di una sanzione.

E quale sarebbe questa sanzione?

Farebbero saltare il posto in Giunta allo stesso Dante.

Così come hanno fatto con il povero Maurizio Tascini.

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I Fratelli, comunque, non vogliono correre il minimo rischio (nemmeno quello, del tutto minimale, che Lavarino sia chiamato a pensare qualcosa).

Non vogliono, cioè, correre il rischio che i leghisti rimasti fedeli alla Lega e non a Tiramani, possano appoggiare la richiesta delle Opposizioni.

Che i leghisti rimasti potrebbero mai avere gli attributi per fare una cosa del genere, è una cosa alla quale gli Osservatori crederanno solo quando la vedranno nero su bianco, scritta sui tabelloni di voto in Aula consiliare.

Ma si vede che i Fratelli, invece, credono la cosa possibile.

Nei giorni scorsi si sono dunque applicati per studiare una gabola al fine di evitare che la Mozione sia discussa.

E questo qualcosa, un’eccezione preliminare, nel gergo regolamentare dei lavori consiliari si chiama “questione pregiudiziale e sospensiva”.

 

Sicchè, per vedere come sono, si aggregano o non aggregano le forze in campo, se c’è o non c’è un’alleanza tra Lega e Opposizioni, bisogna non tanto o non ancora vedere chi vota la mozione, ma chi vota per non trattare del tutto l’argomento.

E qui le strade si dividono.

Perché Dante è anche Segretario Cittadino della Lega, quindi responsabile della linea politica.

Vediamo, perciò, cosa potrebbe accadere il 30 marzo in Consiglio Comunale.

***

Poiché è pressochè certo che sarà presentata l’eccezione preliminare, cioè si tenterà di non fare nemmeno discutere la mozione, è ovvio che il voto più significativo è proprio su questo preliminare.

Per chiarezza di termini:  chi vota per discutere vota già contro Lavarino.

Chi vota per non discutere di fatto vota per salvare Lavarino: da che rischio? Dal rischio di riflettere, come gli chiedono i firmatari della mozione di semi-sfiducia.

Dunque, vediamo le ipotesi in campo.

Prima Ipotesi.

Le Opposizioni sono al completo.

Sulla carta sono in 12 e tutti votano a favore, per discutere (cioè contro Lavarino).

A loro si aggiungono i voti dei leghisti rimasti.

Sulla carta sono sette (Alessandro Stecco, Martina Locca, Giovanni Fortuna, Franco Vercellino, Francesco Iacoi, Guido Favalli, Alberto Pipitone).

Dodici più 7 fa 19 che, su 32 componenti il Consiglio (oltre al Sindaco) costituiscono una maggioranza ampia.

Il segnale politico è forte, si voterà anche la mozione, a Lavarino toccherà riflettere e Dante, con ogni probabilità, perderà il posto in Giunta.

***

Seconda ipotesi.

Alle Opposizioni manca un voto.

Ormai Andrea Conte (dicono, poi bisogna vedere) è più di là (si intende in maggioranza) che di qua.

Restano, così in 11.

E, sui banchi della maggioranza, che Martina Locca e Franco Vercellino possano votare contro Lavarino pare agli Osservatori assai difficile.

Quindi sarebbero 5 invece di sette.

Sicchè: undici più cinque fa 16.

Sono ancora sufficienti, perché, quand’anche sia Locca, sia Conte e Vercellino votassero contro (cioè a favore di Lavarino) il risultato sarebbe pari: cioè 16 contro 16, la votazione sarebbe infruttuosa e, pertanto, la proposta di non procedere alla discussione della mozione non passerebbe.

Quindi si discuterebbe e, con ogni probabilità, il risultato potrebbe essere lo stesso.

Forse, con un 16 a 14, qualora Locca e Conte si astenessero.

Anche in questo caso Dante perderebbe il posto in Giunta.

***

Terza ipotesi.

Sui banchi dell’Opposizione sono sempre in 11.

Ma, in maggioranza, la Lega si riempie le brache, magari con assenze diplomatiche.

E, quindi, non vota contro la sospensione.

Sospensione che, a questo punto, si fa: quindi non si discute nemmeno la mozione presentata da Pd e SiAmo.

Di fatto, sarebbe un voto a favore di Lavarino.

Del quale, pure, avevano chiesto a loro volta le dimissioni.

Dante salva il posto in Giunta.

L’unico che corre qualche serio rischio è Massimo Simion il quale, a questo punto, non avrebbe più la minima possibilità di conservare il titolo iridato di Sagacissimo, letteralmente conquistato sul campo da Pd e SiAmo.

I leghisti rimasti e fedeli alla Lega di Salvini, Molinari, Montani, potrebbero prepararsi a finire nel ripieno dei ravioli,  giusto in tempo per il pranzo pasquale del Ghiottone e dell’Emerito.

Come finirà?

Chi vivrà, vedrà.

(*) Dante è l’affettuoso nick name con cui qualche amico a ribattezzato Gian Carlo Locarni, riconoscendogli il merito di ri-fondare la lingua italiana.

Posted in Trippa per i gatti

La squadra può ancora fermare la tragica discesa verso una rovinosa disfatta.

I nostri avversari in corsa per la salvezza sono nelle stesse gravi condizioni: noi dobbiamo stringere i denti e lottare per un solo unico obiettivo, la vittoria…

Per tutti i tifosi, un solo grande impegno: mettere da parte il malcontento, far esplodere la fede, e spingere con entusiasmo i ragazzi in campo per raccogliere il miglior risultato possibile nelle rimanenti quattro gare.

(Stefano Di Tano, per Vercelli Oggi, marzo 2023) –

Cercare rimedi normali in queste condizioni di classifica è una utopia buona solo per gli ottimisti ad oltranza e per chi ha una larga dose di fantasia.

La triste realtà non è quella di oggi, ma dei molti mesi che hanno preceduto questo momento “drammatico” se consideriamo i sogni e le speranze della scorsa estate quando le premesse erano di tutt’altro genere…

La Società di Via Massaua, che “ufficialmente” e stranamente ha mantenuto l’indirizzo della sede legale in Via Siracusa (in zona Belvedere) in questi anni, ha offerto agli appassionati sostenitori una concreta immagine di grandi prospettive che però in effetti col tempo si sono rivelate impossibili.

Prima fra tutte la amara scoperta di dubbie valutazioni degli elementi umani ed economici disponibili, cioè quegli elementi che molto spesso in tempi successivi si evidenziano e creano le incertezze più gravi.

Un buon inizio accettabile e concreto in molti suoi aspetti in autunno ci ha donato lievi speranze, ma la fragilità di alcuni punti essenziali, e non ultimi quelli legati soprattutto alla “difesa” davanti a Rizzo e Valentini ha fatto crollare le desiderate ambizioni.

Se mettiamo infine, certe sconsiderate applicazioni usate dall’allenatore nella scelta dei protagonisti di una decina di partite, appare chiaro il grigio scenario che si avvicina molto all’attualità di questo momento disperato.

Lasciamo stare le altre con-cause, come l’ammasso di errori avvenuto nell’ampliamento della “rosa” dei giocatori alla corte di Paci con molti giovani i cui nomi non sono apparsi neppure una volta nelle formazioni scese in campo, sono “inciampi” che rimangono come  scogli davanti alla prua della nave in avarìa.

Inconcepibile poi la demolizione sistematica dell’attacco con le note “cessioni” di uomini chiave della prima linea, operazione che è stata la chiave del crollo finale della squadra e dell’astenìa di punti e di goal documentata dai risultati negativi di tutto il girone di ritorno.

L’infortunio grave di Gianmario Comi (Numero 10), assente giustificato dal quadro sintetico di questo periodo, è stata la goccia in più che ha fatto affondare al 16° posto la sfortunata navicella vercellese.

Ora però non è più tempo delle parole ma è il momento – come vuole la tradizione bicciolana – di “tirarsi su le maniche”  (come diceva il grande Ardissone delle invincibili Bianche Casacche nel Novecento).

Per cui, invitiamo i nostri giocatori, il volenteroso e  sconsolato allenatore Sig. Massimo Gardano, i dirigenti e collaboratori tutti, a mettere la quinta marcia nel motore e dare il massimo, e anche di più, per il colore della storica Maglia e per  la gioia di tutta la Vercelli Sportiva che vede nella Pro la sua più alta bandiera.

 

Redazione di Vercelli

 

Posted in Lo Sport