VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

L’uomo nuovo” era il titolo del convegno organizzato dalla Cisl Piemonte Orientale e dalla Fondazione Giulio Pastore, al teatro Civico di Vercelli, martedì 6 dicembre 2022, in occasione del 120° anniversario della nascita del fondatore del sindacato di via Po.

Le manifestazioni hanno avuto un seguito a Varallo con il seminario: Giulio Pastore. L’attenzione al territorio con uno sguardo europeista, organizzato presso l’Istituto Professionale Alberghiero intitolato a Giulio Pastore e si concluderanno il 30 maggio con la presentazione dei due elaborati migliori degli studenti delle classi IV e V degli Istituti Superiori della Valsesia, selezionati tra quanti parteciperanno al concorso promosso dalla CISL territoriale, che chiede ai giovani di raccontare chi sia stato Pastore e quale sia oggi la sua attualità nel valorizzare il territorio con spirito europeista. Pastore, esprimendosi sulla questione europea, quando di Europa unita non si parlava ancora, affermò: “Ci sono troppe frontiere politiche che si riscaldano, frontiere economiche che resistono”, oggi che cosa direbbe?

Il Sindaco di Varallo, Pietro Bondetti, nel suo saluto istituzionale, ha riassunto gli anni giovanili della formazione di Pastore in Valsesia, il cui impegno fu determinante per la creazione nel 1946 del Consiglio di Valle, del quale fu il primo presidente.

Quell’iniziale “parlamentino” fu antesignano della successiva Comunità Montana, oggi Unione dei Comuni Montani della Valsesia.

L’obiettivo che Pastore si era prefisso era occuparsi della valorizzazione della Valsesia, con particolare riguardo alla ricostruzione dopo la guerra, alle comunicazioni, allo sfruttamento delle risorse naturali e al potenziamento agricolo e zootecnico della Valle. “Pastore” ha concluso il Sindaco, “fu anche il primo a credere nello sviluppo turistico della Valsesia: ideatore e propugnatore dell’Estate Valsesiana”.

Elisabetta Ronco, Coordinatrice CISL zona di Borgosesia, ha dato il benvenuto ai relatori e al numeroso pubblico che affollava quello che un tempo era il salone delle feste dello Splendid Park Hotel, presentando la Segretaria generale della Cisl Piemonte Orientale, Elena Ugazio, che si è rivolta con particolare calore ai giovani studenti: “La scelta di essere qui con voi oggi non è casuale, ma politica e strategica: come Cisl stiamo cercando di recuperare quell’attenzione al territorio che Pastore mantenne sempre, cercando di farlo diventare ancora baricentro dell’azione sindacale, per tornare ad abitare con una maggiore presenza le periferie, accogliendo anche l’invito di Papa Francesco: in questa direzione va letta l’8 marzo l’inaugurazione della nuova sede varallese dei pensionati”.

 

Ugazio ha sottolineato che Pastore fu un uomo che seppe leggere i segni del tempo, comprendendo che solo insieme si possono affrontare le sfide della contemporaneità, occupandosi e preoccupandosi delle vite degli uomini e delle donne che lavorano, di coloro che il lavoro non ce l’hanno, o l’hanno perso, dei giovani e dei pensionati.

L’attenzione al tema della formazione fu sempre al centro dell’azione sindacale e politica di Pastore.

Lo storico Alessandro Orsi, che per oltre vent’anni è stato Preside e poi Dirigente dell’Istituto Alberghiero, ha parlato di: “La vita e il pensiero di Giulio Pastore”, conosciuto negli anni che preludevano lo scoppio della protesta giovanile. Studente presso il Liceo Classico di Varallo, ne apprezzò l’approccio concreto, attento ai movimenti giovanili: “Avendo recepito lo spirito del Concilio Vaticano II Giulio Pastore contribuì anche al sorgere del Centro Studi Valsesiano, ma soprattutto fu colui che portò le scuole statali in Valsesia”.

Nel 1953-54 nacque la Scuola Commerciale a Varallo, che fu il primo passo per la nascita nel 1964 dell’Istituto Alberghiero, nella prestigiosa sede di Villa Becchi, passando in pochi anni da settanta a duecento iscritti, arrivando fino ai milleduecento degli anni della sua Presidenza.

Tra i primi diplomati della scuola commerciale ci fu Luciano Bosso, che trent’anni dopo sarebbe stato preside dell’Alberghiero, uomo molto vicino alla CISL, con la passione per la scuola e per i giovani.

 

Carmelo Profetto, oggi Dirigente degli Istituti valsesiani di formazione professionale, ha ricordato che Pastore, figura attualissima, poneva proprio l’istruzione alla base della valorizzazione della Persona umana, commentando come Orsi sia riuscito a proporre una: “Meravigliosa ricostruzione di questa tipologia di Istituto professionale, tanto complesso quanto vulnerabile, nel quale purtroppo negli ultimi anni si sono perse molte iscrizioni, fenomeno comune a tutti gli Istituti Alberghieri  che hanno registrato un calo del 47% delle iscrizioni”.

Il Professor Aldo Carera, docente presso l’Università Cattolica e Presidente della Fondazione Pastore, nata a Roma nel 1971, ma che era già stata pensata dallo stesso Giulio Pastore come incentrata su quegli “uomini veri” espressione con la quale egli intendeva rivolgersi alla realtà concreta della persone, radicate in un certo territorio: “Pastore era uomo diretto e concreto, talenti che gli venivano dalla sua formazione umana”.

Carera ha utilizzato la firma di Pastore come simbolo della sua determinazioni nell’assumersi delle responsabilità, firma con la quale siglò la nascita del Sindacato, sottoscrisse gli accordi stipulati quando era ministro per il Mezzogiorno.

Chiosando il titolo del suo intervento: “In nome degli uomini veri che non hanno confine” e riprendendo il concetto espresso dall’esploratore Thor Heyerdahl  che scrisse: “Di confini non ne ho visto uno”, Carera ha sottolineato come Pastore, incaricato di organizzare la presenza dell’Azione Cattolica in tutta la penisola, viaggiò moltissimo e conobbe il paese da vicino, sempre dimostrando sensibilità e rispetto per le Persone e impegnandosi come Ministro per cambiare le condizioni di vita.

“Era per i grandi disegni” scrisse di lui Vincenzo Saba, ricordando che agiva con grandi prospettive.

Nel 1960, quando era Ministro, affermò che era necessario prendere in mano il proprio destino, ed egli lo fece fin da giovanissimo: a soli ventuno anni era già Direttore di un giornale.

Il suo fu il percorso di un autodidatta, che trovava il tempo per studiare, in anni in cui il nostro paese era culturalmente molto arretrato. Dopo i primi impegni nell’Azione Cattolica e nella stampa diocesana, approdò alla “scuola” di Achille Grandi con il quale intraprese quella “buona battaglia” che l’Apostolo delle genti insegnava essere il patrimonio più vero di una vita.

Pastore ai suoi Maestri seppe sempre serbare ed esprimere riconoscenza, e nella sua “missione” seppe scegliere come collaboratori le persone migliori, valorizzandone le competenze.

Precorrendo i tempi intuì cosa si andava preparando nei primi anni Venti “Ciò che ieri appariva quasi un incubo, oggi si vede come una liberazione”, scriveva nel gennaio 1925, quando perse il lavoro e si trovò in una situazione difficile.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 2 giugno 2021, affermò che in una democrazia realizzata, pluralista, un ruolo fondamentale con i partiti lo giocano le forze sociali, i soggetti della società civile,  e Pastore affermava che: “La duplice parola d’ordine da difendere è restare uniti e avere fiducia. La Comunità si fonda su fiducia, convivenza, condivisione”.

Citando la testimonianza di un dirigente sindacale oggi novantenne, ma ancora attivo, Angelo Minini, Carera ha ricordato che Pastore ascoltava tutti, collaborava con tanti, decideva con pochi, prendendosi sempre la responsabilità delle decisioni.

Per portarne avanti lo spirito più autentico occorre riprendere la celebre frase di Don Primo Mazzolari: “Pianto la mia tenda accanto alla tua” e riscoprire l’attualità della frase, pronunciata nel 1963: “E voi, quando vi impegnate a fare qualcosa?”, perché lo sviluppo economico e sociale non sono sufficienti se manca lo sviluppo umano.

Al termine, dopo il ricco dibattito, e l’inaugurazione della mostra che si compone di dieci cartelloni che riassumono la figura e l’opera del politico valsesiano, nella quale, non certo per caso, l’ultimo pannello è dedicato ai giovani, l’Istituto Alberghiero, che ha ospitato e gestito in modo inappuntabile l’organizzazione dell’evento, ha offerto a tutti i partecipanti un rinfresco, occasione per continuare il dialogo e formulare nuovi progetti di collaborazione.

 

Redazione di Vercelli

 

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Riceviamo e pubblichiamo 

Nelle scorse settimane abbiamo assistito a forti scontri, unicamente a mezzo stampa, tra le forze politiche di maggioranza, a seguito del passaggio del Presidente del Consiglio Comunale Lavarino dal gruppo consiliare della Lega a quello di Fratelli d’Italia, con i primi che hanno pubblicamente chiesto un passo indietro al Presidente.

Ricordiamo che il Presidente del Consiglio è figura di garanzia il cui ruolo è strettamente legato ad una rappresentatività, che, a prescindere dal suo operato, Lavarino non ha mai avuto.

È stato infatti eletto con 12 voti su 33 consiglieri (di cui la maggioranza dovrebbe contarne 21) tramite una votazione online caratterizzata da innumerevoli problemi, tali per cui la minoranza ne ha richiesto la sfiducia, che è stata bocciata dalla maggioranza con soli 13 voti.

Oltre quindi a non aver mai ottenuto la maggioranza assoluta dei componenti dell’aula, al Presidente è stato ora chiesto un passo indietro dal gruppo della Lega, che lo ha fortemente sostenuto in modo decisivo in entrambe le votazioni.

Riteniamo quindi che sia necessaria una verifica rispetto alla sua attuale rappresentatività alla luce delle dichiarazioni emerse in premessa e dei nuovi equilibri stabiliti in aula.

Anche perché queste diatribe politiche rischiano di riflettersi nell’operato di un’Amministrazione sempre più assente.

Abbiamo quindi protocollato una mozione nella quale chiediamo che sia il Presidente stesso ad individuare le modalità opportune per verificare la presenza di una maggioranza che ne supporti il proprio ruolo, dopo aver eventualmente rimesso il proprio mandato.

Non si tratta di una mozione di sfiducia, ma bensì di una richiesta di presa di consapevolezza di quelle che sono le problematiche, che riprende le uscite del gruppo della Lega e le porta nell’unico luogo in cui a queste discussioni può essere data  chiarezza, ossia il Consiglio Comunale.

Gruppo Consiliare Partito Democratico

Gruppo Consiliare SiAmo Vercelli

Redazione di Vercelli

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Sabato 25 marzo alle ore 21 proseguono nella Basilica di S. Andrea le serate di “Un canto nella notte”, proposte dalle sorelle della Trasfigurazione.

Con l’aiuto della musica, dei testi e delle immagini la serata si animerà di voci, di silenzio, di luci per riflettere e meditare in questo periodo di Quaresima; sarà anche l’occasione per cercare insieme le parole del perdono, della riconciliazione, del dialogo con Dio, del saper vivere indifesi e disarmati.

 

Redazione di Vercelli

 

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L’Istituto di Istruzione superiore “C. Cavour” per il secondo anno consecutivo ha ospitato gli interventi delle professoresse di Geografia Raffaella Afferni e Carla Ferrario dell’Università del Piemonte Orientale nell’ambito del progetto “Benvenuti nel futuro sostenibile”.

Cinque classi dell’Istituto “Cavour”, sezione Turismo, si sono alternate durante la mattinata di venerdì 17 Marzo.

È stato un incontro produttivo fra due realtà già vicine: la scuola superiore e l’università, una sinergia che si è dimostrata ancora una volta utile.

Il titolo dell’intervento è stato “Il turismo e la sostenibilità. L’inquinamento prodotto dal web”.

Le professoresse hanno introdotto i temi del turismo e della sostenibilità in senso generale per poi soffermarsi sul loro legame e capire se un mondo digitale permetta agli utenti – e, nel caso del turismo, ai turisti – di praticare scelte più consapevoli e rispettose dell’ambiente.

I prodotti turistici sostenibili sono quelli che agiscono in armonia con l’ambiente, la comunità e le culture locali, in modo tale che essi siano i beneficiari e non le vittime dello sviluppo turistico.

La lotta al cambiamento climatico passa anche dal web.

L’inquinamento provocato da Internet e dai dispositivi che lo utilizzano, infatti, è in rapido aumento.

Da un po’ di tempo si parla di inquinamento web, un concetto nuovo, una forma invisibile di danno ambientale che si nasconde dietro pratiche quotidiane.

Chat, videochiamate, e-mail e ricerche online hanno un enorme impatto ambientale e le emissioni di CO2 prodotte pesano sull’inquinamento globale come un’intera nazione.

Il processo di ispirazione e scelta di una destinazione nasce sul digitale e così le persone decidono come, quando, dove e a quale costo spostarsi.

Occorre quindi essere consapevoli delle implicazioni del digitale sull’ambiente anche quando lo si utilizza per l’organizzazione turistica.

Redazione di Vercelli

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Martedì 14 marzo  la classe 5ªB Servizi socio-sanitari dell’Istituto Professionale “Lanino” ha avuto l’opportunità di assistere e partecipare al progetto sportivo riguardante un corso di autodifesa con due istruttori di Krav Maga.

L’incontro è durato tre ore e si é svolto presso la palestra della scuola con la collaborazione della professoressa Maria  Guida.

Gli studenti hanno potuto osservare alcune delle più importanti tecniche di difesa personale, per poi provare a ripetere le più facili in coppia, sotto la supervisione degli istruttori e delle tre loro alunne che fungevano da assistenti.

Ciò che ha colpito dal primo istante è stato senz’altro la decisione, la razionalità e la forza mentale che questa disciplina vuole trasmettere; il Krav Maga infatti nasce come tecnica di difesa dalle aggressioni in Israele e si impone di rimanere tale, senza mai convergere nell’attacco.

Al giorno d’oggi purtroppo risulta molto utile sapersi difendere per strada, ma serve ancora di più mantenere la lucidità che possa permetterci di metterci in salvo.

L’obiettivo deve essere sempre poter fuggire, gli eroi sono tutti morti oppure si trovano nei film, basta sapersi guardare intorno, monitorare la situazione e tenere d’occhio tutte le possibili vie d’uscita”  ha affermato l’istruttore.

Poi  ha continuato: “Per poter fare questo è necessario abituare il nostro cervello a lavorare in situazioni di stress, altrimenti si rischia di andare nel panico e fare mosse avventate” –  motivo per cui, durante le lezioni che concernono questa disciplina, è importante portare gli alunni in una condizione di ansia e abituarli a lavorare in tal modo.

Un’alternativa alla classica educazione fisica che da sempre si svolge nelle scuole, utile, attuale e divertente, il Krav Maga  ha intrattenuto i ragazzi portandoli a riflettere sul mondo di oggi e sull’importanza di osservare chi abbiamo di fronte, per poi potersi difendere in situazioni di pericolo.

 

Chiara Montesano e Marta Prinetti

Classe V B SSaS

 

Redazione di Vercelli

 

Posted in Scuola e Università

Le squadre dei Vigili del Fuoco del Comando di Vercelli e quelle del distaccamento di Santhià, sono intervenute questa mattina, sabato 18 marzo intorno alle ore 8.30, sulla SP6 Balocco-Formigliana per incidente stradale.

Il sinistro ha visto coinvolta una sola vettura, che per cause al vaglio delle Forze dell’Ordine giunte sul posto, si è schiantata contro il pilone del ponte sul canale Cavour intrappolando al suo interno i cinque occupati.

Il personale dei Vigili del Fuoco ha provveduto alla messa in sicurezza della vettura e dell’area oltre che a collaborare con il personale sanitario delle ambulanze e dell’elisoccorso.

4 feriti sono stati trasportati presso l’ospedale Sant’Andrea di Vercelli mentre l’autista elitrasportato a Novara.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Buronzo e Vercelli, 2 ambulanze e l’elisoccorso.

 

Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca

Il Presidente Giuliano Bugnolo, dimessosi dal ruolo direttivo lo scorso anno per seri problemi di salute, sta riprendendo in mano graduatamente le redini del Circolo ACLI “Mons. A. Francese” di Gattinara.

Il nuovo Consiglio Direttivo per i prossimi 4 anni eletto all’unanimità dopo una breve consultazione è ora così composto:

Presidente: Giuliano Bugnolo
Vice Presidente:  Nello Gamalero
Segretario/Tesoriere: Dott.Ssa Raffaella Caramellino
Consigliere: Mons. Franco Givone

Il bar interno del circolo purtroppo resterà chiuso in maniera definitiva ma saranno comunque sempre presenti ed attivi gli uffici dei servizi di Patronato e CAF che si spera in breve tempo, dopo aver effettuato i parecchi lavori previsti per l’adeguamento e sistemazione, verranno collocati nei locali situati al piano terra, molto più pratici come accessibilità, eliminando le barriere architettoniche.

Più avanti si vedrà se sarà possibile riprendere le attività sociali e culturali e magari anche qualche bella gita spensierata come un tempo.

Tesseramento 2023
E’ aperto il tesseramento per l’anno 2023 al Circolo ACLI di Gattinara situato in Via Gioberti 5.

Il costo annuale è di 12 euro sia per i rinnovi che per le nuove sottoscrizioni.

Per il rinnovo bisogna indicare il domicilio ed il recapito telefonico, mentre per una nuova iscrizione occorre anche il codice fiscale.
I soci in regola con il versamento della quota sociale hanno diritto agli sconti per i servizi presso il Patronato e il CAF ACLI oltre alle numerose convenzioni a livello nazionale.

Redazione di Vercelli

 

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261 edizioni: un dato che parla da sé e che dimostra il radicamento di una tradizione culturale nel territorio, oltre che nella propria comunità”.

Il consigliere delegato al Turismo e Marketing territoriale della provincia Luigi Laterza presenta con queste parole il “Venerdì santo” di Romagnano Sesia che, quest’anno, si svolgerà dal 6 al 9 aprile prossimi su organizzazione dell’associazione “Comitato Pro Venerdì Santo” che porta avanti in chiave attuale quanto ereditato della Congregazione del Santo Enterro, che dal 1729 ne programmava le celebrazioni.

La rievocazione della Passione – rimarca il consigliere – avviene, ovviamente, sotto l’egida del Comune e della Parrocchia e con un grande coinvolgimento dei Romagnanesi, tanto che lo stesso paese si trasforma in un grande percorso funzionale a una forma di teatralizzazione del racconto evangelico. Inutile dire che, da sempre, il “Venerdì santo” romagnanese è motivo d’interesse: negli anni sono state infatti numerosissime le presenze di turisti alla scoperta di questa tradizione. Proprio per questa ragione la Provincia ha selezionato e finanziato, nell’ambito del bando sul marketing territoriale dello scorso dicembre, il progetto “Sacre Rappresentazioni del Venerdì Santo” presentato dal Comune con il “Comitato Pro Venerdì Santo”: ci è sembrato doveroso sostenere questa manifestazione, tra le più antiche in Italia, che vede la partecipazione di più di trecento tra attori e comparse vestiti nei costumi dell’epoca, con un enorme lavoro da parte degli organizzatori. Il “Venerdì santo” è prevista anche il momento istituzionale consegna delle chiavi del paese da parte delle autorità civili al Governante, un momento che decreta la coralità di questa manifestazione, per la quale è stato avviato il procedimento di richiesta del riconoscimento all’Unesco dell’iniziativa come bene immateriale dell’Umanità”.

Il consigliere ricorda inoltre che “il “Venerdì santo”, grazie all’intuizione dell’Agenzia turistica locale Terre dell’Alto Piemonte e al percorso condiviso con l’Amministrazione comunale e il “Comitato Pro Venerdì Santo”, è stata una delle proposte pubblicizzate nello stand della Regione Piemonte nel corso della Borsa internazionale del Turismo che si è tenuta a Fieramilanocity lo scorso 12 febbraio, riscuotendo particolare successo: ci aspettiamo – conclude il consigliere – che questa iniziativa di promozione possa richiamare nuovi e ulteriori turisti che, insieme con il “Venerdì santo”, potranno contemporaneamente scoprire le bellezze e la ricchezza del Novarese”.

Il sindaco di Romagnano Alessandro Carini sottolinea che “il “Venerdì santo” è un unicum del patrimonio culturale novarese, regionale e nazionale. Proprio per questo, l’Amministrazione, è anche impegnata a sostenere attivamente il processo di riconoscimento delle Sacre rappresentazioni della Passione come patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco. Le Sacre rappresentazioni di Romagnano non sono solo un evento religioso, ma hanno un forte impatto culturale, storico, artistico: qui, infatti, viene fatta rivivere la Gerusalemme di 2000 anni e lo spettatore è immerso e coinvolto nell’atmosfera di quei tempi. Insieme con le Sacre rappresentazione, in sinergia, possiamo promuovere, nel periodo di Pasqua, il nostro bellissimo territorio ricco di natura, cultura, tradizioni ed enogastronomia che si snoda dal “mare a quadretti” della pianura alle colline ricoperte di viti fino alle pendici delle vette più importanti d’Italia e ai laghi”.

Il consigliere dell’Agenzia turistica locale Terre dell’Alto Piemonte Maria Rosa Fagnoni ricorda che “questo genere di manifestazioni rappresenta un valore aggiunto per il turismo del nostro territorio ed è motivo di grande interesse per lo spettatore, che tocca con mano il totale coinvolgimento della comunità. E’ innegabile che questo genere di manifestazioni siano ottimi ambasciatori nell’azione di valorizzazione del territorio novarese che l’Atl persegue da anni e che, dati alla mano, ha dato ottimi risultati. L’edizione 2023 del “Venerdì santo” sarà ulteriormente promossa attraverso la comunicazione social: nei tre giorni dell’evento – annuncia infine il consigliere – sarà organizzato un contest fotografico su Instagram che permetterà di accedere gratuitamente alla sacra rappresentazione”.

Per info e aggiornamenti seguite i profili di @venerdi_santo_romagnano e @atlnovara, l’hashtag ufficiale #venarsant23”.

Il Presidente del “Comitato Pro Venerdì santo” Paolo Arienta ha evidenziato che “l’elemento fondamentale per la perpetuazione delle Sacre rappresentazioni è rappresentato dal forte legame con il territorio, che si rinnova anche grazie al sostegno dell’Amministrazione comunale, della Parrocchia e dell’intera comunità locale”.

 

 

Redazione di Vercelli

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Nei giorni 14-15 marzo 2023 presso la “Casa del pellegrino” di Villanova d’Asti, si è svolta la sessione di primavera della Conferenza Episcopale Piemontese, presieduta dal vescovo Monsignor Franco Lovignana.

Nella prima giornata si è data risposta alla richiesta della Segreteria CEI analizzando la bozza del documento “La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana” (4^ edizione).

In particolare si sono raccolte le considerazioni generali sul testo e i possibili adattamenti da proporre come CEP.

In vista, poi, di una prossima riflessione sulla ministerialità laicale, sul ripensamento dei Seminari e degli Studi Teologici, nella seconda giornata ogni vescovo ha offerto una breve panoramica della situazione diocesana secondo una griglia comprendente i seguenti capitoli: dati generali, dati relativi a clero, diaconi, seminaristi, e circa i ministeri laicali, per concludere con l’individuazione di alcune criticità e le ipotesi di soluzione.

La visione d’insieme che ne è emersa, arricchita dal confronto prolungato e fraterno di questi giorni, permetterà indubbiamente uno sviluppo della riflessione successiva più concreto e aderente alla situazione e alle necessità pastorali.

 

 

Redazione di Vercelli

Posted in Pagine di Fede

Nella giornata di venerdì 10 marzo, presso la Biblioteca Civica di Vercelli, la classe 1A del Liceo classico Lagrangia, accompagnata dalla prof.ssa Marta Boccalini ha assistito alla conferenza,  intitolata  “Un caffè con Manzù”, tenuta dall’architetto Daniele De Luca, responsabile dell’ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi di Vercelli e curatore della mostra su Manzù, “La scultura è un raggio di luna”,  insieme ad Alberto Fiz e Marta Concina.

L’incontro ha trattato anche della vita e delle opere dello scultore, per meglio contestualizzare lo stile dell’artista e le scelte espositive che si possono osservare nella mostra.

Dopo un breve commento introduttivo dell’assessore alla cultura Gianna Baucero, il professore ha aperto il suo intervento partendo dalla vita dell’artista bergamasco: nacque nel 1908, dodicesimo di quattordici figli in una famiglia poco agiata a Bergamo, e morì nel 1991.

Il suo stile fu profondamente influenzato dai due mestieri intrapresi dal padre, ciabattino e sacrista; in particolare quest’ultimo aspetto gli permise di osservare sia la parte ufficiale dei riti, sia, citando il relatore, il “dietro le quinte” che lo ispirò nella produzione di molte opere a carattere sacro.

A vent’anni, nel 1928, è chiamato a Verona per il servizio di leva militare, dove amplia anche la sua formazione artistico-culturale. Successivamente viaggia tra Italia e Francia passando per Parigi, Milano e Roma; nella prima meta rimane meno di un mese, al termine del quale viene rimpatriato a causa di difficoltà economiche; a Milano si interfaccia con il panorama artistico italiano del ‘900 ed infine a Roma stringe amicizia con il Cardinal Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII.

Questa amicizia lo farà tornare nella capitale qualche anno più tardi, dopo che Roncalli sarà eletto Pontefice.

In questo soggiorno romano Manzù fu ispirato alla produzione di una serie di statue rappresentanti cardinali (circa trecento) da un episodio che lo colpì particolarmente: l’artista vide il Papa attorniato dai porporati nella basilica petrina.

Nel 1934 avranno luogo le sue prime nozze da cui nasceranno due figlie, morte in tenera età, ed un figlio, futuro  designer della FIAT, morto a trent’anni in un incidente stradale.

Successivamente, negli anni ‘50, lavorando in uno studio a Salisburgo incontrò Inge, una ballerina di trent’anni più giovane, che sposerà nel ‘54 e dalle cui nozze nasceranno due figli: Giulia e Mileto.

Essi, insieme al trasferimento in Lazio, influenzeranno molto, a differenza della prima famiglia,  la sua produzione artistica.

In seguito si è parlato delle sue opere di maggior rilievo tra cui le numerose sedie, rappresentanti il testamento materiale e spirituale lasciatogli dalle sue umili origini; i bambini, che testimoniano l’affetto per i figli; le ballerine, che trovano ispirazione nella passione della moglie; i soggetti mitologici, elaborati dopo lo spostamento in Lazio; i busti femminili ed i cardinali, tutti diversi e senza un’identità precisa, escludendo la statua del cardinal Lercaro e quella di Papa Giovanni XXIII.

Nel 1947 viene indetto un concorso per la realizzazione dell’ultima porta a sinistra di San Pietro tra 12 artisti.

Alla fine degli anni ’50 viene selezionato Manzù, che sceglie come soggetto la morte.

Questa diverrà la sua opera di maggior rilievo, probabilmente anche per la collocazione, e prenderà il nome di “Porta della morte”.

Nell’opera sono rappresentate con maggiori dimensioni  le scene dell’ Assunzione di Maria e della Crocifissione, intervallate da simboli eucaristici; poco sotto si vedono morti importanti come quelle di San Gregorio VII, San Giuseppe e Santo Stefano, poi morti comuni in aria, acqua e terra e, dopo la morte di Giovanni XXIII, venne ritratto anche il pontefice. Nella parte interna della porta è raffigurata l’apertura del Concilio Vaticano II.

Come ultimo argomento, il professor De Luca ha parlato della mostra, dislocata tra Arca (ex chiesa di San Marco), San Vittore, Museo Leone, Museo Borgogna e Museo del Tesoro del Duomo (fino al 21 maggio), illustrando anche mediante immagini, i vari passaggi che hanno portato all’allestimento, dalla cernita delle opere al trasporto,  alla collocazione delle stesse.

Le opere, in tutto 120, provengono da privati, dalla Fondazione Manzù ad Ardea e dallo Studio Copernico di Casalbeltrame.

La mostra all’interno di Arca è disposta di modo che ricordi piazza San Pietro a Roma nel suo aspetto originale, con un colonnato a tre bracci e non a due come è attualmente visibile.

Le pareti riprendono i colori dei materiali utilizzati dall’ artista per la scultura e, per riprodurre il “raggio di luna” che dà il titolo della mostra, i curatori hanno deciso di fare sì che le colonne emanassero una tenue luce per illuminare le statue.

La conferenza è terminata con curiosi aneddoti dell’architetto ed un caloroso applauso.

Ringraziamo il professor De Luca per averci dato l’opportunità di conoscere meglio questo artista e speriamo di prendere nuovamente parte alle sue conferenze.

Un ringraziamento speciale va anche alla professoressa Boccalini che ci ha permesso di partecipare a questo incontro.

 

Gianluca Pisa, Alessio Follis, Gianluca Barberis,  Zoe Chemello, Marta Degradi, Lucilla Del Barba

 

Redazione di Vercelli

 

 

 

 

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