VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

Riceviamo e pubblichiamo

Alla redazione di “Vercelli Oggi”

Acqua pubblica o privata?

Con l’anno nuovo la vexata quaestio torna d’attualità, viste anche le notizie che dal vercellese (ultima quella di Santhià) rimbalzano nel Biellese sull’acqua pubblica o privata, la cui sorte dovrebbe essere chiara nei prossimi mesi.

Com’è noto, la discussione si incentra su “acqua pubblica” che potrà essere gestita, dal 2024, da una sola società partecipata dai Comuni senza necessità di gara o su acqua “privata” che, viceversa, sarà gestita da operatori privati dopo gara di livello europeo.

Ciò è stato e continua ad essere oggetto di polemiche e opinioni diverse.

Ma è bene precisare che già con il referendum del 13 giugno 2011, la volontà popolare era chiara quale fosse.

A parole i 25 membri delle conferenze dell’ATO2 sono d’accordo a che l’acqua resti in mano pubblica e a che si abbia un’unica società partecipata a partire dalle sei aziende idriche operanti nel territorio. Queste andrebbero ad unificarsi per diventare cosi il nuovo gestore unico, d’ambito pubblico che l’ATO2 dovrà individuare entro il 30 giugno 2023.

Alla stessa data dovrà essere pronto anche il nuovo Piano d’Ambito 2024-2053, la cui redazione è stata approvata dall’assemblea dei Sindaci nel luglio scorso.

Esso stabilisce le finalità, le priorità ed entità degli investimenti idrici, gli obiettivi della gestione, dai quali deriva l’ammontare della tariffa che coprirà i costi di gestione e di investimento.

Dunque si stanno moltiplicando gli incontri tra Sindaci e gli attuali gestori dell’acqua per arrivare ad una quadratura del cerchio entro la data fatidica.

Le domande che si fanno i Biellesi e le relative risposte sono le seguenti.

Allora tutto bene per l’acqua pubblica?

No, perché si è capito che ci sono personaggi che stanno remando contro.

Di facciata sono a favore dell’acqua pubblica ma sotto sotto lavorano per far abortire questo risultato.

Sono coloro che in malafede o per interesse di poltrone o altro, nel biellese e nel vercellese, non vogliono che l’acqua sia gestita dal pubblico ma da azienda privata vincitrice di una gara di livello europeo.

Questo perché?

Perché l’acqua è, e sarà sempre più, un grande “business” e fa gola a molti.

In questo contesto un gioco rilevante è in mano ad Asm Vercelli S.p.A. la multiservizi detenuta in parte dal Comune stesso ma con maggioranza (60%) da IREN S.p.A., colosso privato dell’energia e di altri servizi tra i quali la gestione dell’acqua.

E qual’è il piano?

Prendere tempo, rimandare in modo che la nuova società nasca il più tardi possibile e non sia pronta il 30 giugno 2023 con tutti i documenti che servono.

Alla faccia dell’acqua pubblica e anche del futuro di 300 persone che lavorano in queste società.

C’è ancora tempo per trovare una quadra?

Poco, ormai “tempus fugit”, questi sono mesi decisivi.

Però si sappia che la maggioranza dei Sindaci del Biellese sono uniti per l’acqua pubblica.

Roberto Vanzi

Sindaco di Mottalciata (BI)

 

Redazione di Vercelli

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Edilizia sanitaria piemontese ancora sostanzialmente al palo anche, ma non solo, nell’Asl di Vercelli.

Nel 2023 si muoverà qualcosa?

Forse qualche elemento in più si potrà sapere il prossimo 12 gennaio, quando saranno a Vercelli il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’Assessore alla Sanità, Luigi Icardi.

Chi vivrà, vedrà.

Posted in Salute & Persona

Riceviamo e pubblichiamo

Una domanda, anzi la domanda, che più spesso io ed altri genitori ci sentiamo fare è “Ma sei pazza a spendere tutti questi soldi per mandare a cavallo tua figlia/figlio/figli?”

Si dice che un pizzico di pazzia sia alla base della felicità, e tra le cose che ottengo spendendo tanti soldi per l’equitazione, la felicità ha un posto di riguardo.

Proprio quella che si legge negli sguardi dei nostri figli quando salgono per la prima volta su un pony, quella che vi si ritrova quando ce la fanno, non solo perché vincono qualche competizione, ma perché raggiungono un traguardo in più o perché passano un minuto in più in sella insieme al loro compagno equino.

Equitazione è una parola che ne racchiude altre mille ed è per ognuna di loro che noi genitori siamo così pazzi da pagare.

C’è la scoperta che il bambino fa di un mondo nuovo, in mezzo alla natura lontano dalla realtà virtuale in cui sempre più spesso i ragazzi vivono.

C’è l’amore che sempre lo legherà al suo destriero anche se lui lo butterà a terra cento volte o non vorrà ascoltare ed anche dopo anni, quando il pony non sarà più quello di quando aveva iniziato, il legame che li ha uniti sarà sempre lì nel suo cuore.

Ci sono l’autostima e la consapevolezza di sé che acquisiscono stando in sella ad un essere vivente 300 kg più grande di loro.

Ci sono l’imparare il rispetto per l’animale in primis, per il coach e per i propri compagni di squadra, ma anche e soprattutto per sé stesso.

Ci si mette sempre in gioco, in modo costante, perché si impara che si può sempre ottenere di più quando ci si impegna.

In ogni disciplina legata all’equitazione si impara il rispetto delle regole.

Si sviluppa anche un sano senso di sacrificio, quello che gli allenamenti e le gare richiedono, come le levatacce mattutine, o il tornare a casa tardi la notte da una trasferta ed il giorno andare lo stesso a scuola.

Si sviluppa un grosso spirito di adattamento.

Ci si allena o si gareggia con ogni clima, che faccia caldo o piova o nevichi, e non ci si preoccupa se il pranzo o la merenda si consumano su una balla di fieno in mezzo ai corridoi della scuderia, anche se non sono profumati per loro hanno l’odore migliore del mondo.

Si impara a non aver paura di sporcarsi le mani quando al nostro cavallo va pulito il box, o gli va fatta una bella doccia; gli si devono pulire tutti i giorni gli zoccoli, la criniera, la coda ed il manto.

Nell’equitazione si impara a fare squadra, ad aiutarsi, perché oggi una mano può servire a te, ma domani potrebbe servire a me.

Ogni bambino impara ad essere responsabile per sé stesso, perché la mamma e il papà non potranno seguirlo ovunque, dovranno essere responsabili delle proprie attrezzature, indispensabili per poter praticare, oltre che costose e dovranno badare al loro amico a quattro zampe, curarlo sempre e ogni giorno. Il proprio pony va conosciuto bene, in modo da accorgersi subito se qualcosa non va.

E poi si sviluppa una grande gratitudine verso i propri genitori, perché si diventa consapevoli di ciò che si fa per loro e questo è un passo fondamentale nella crescita.

Nell’equitazione il cavallo diventa un’appendice del bambino, sarà felice se lui lo è e sarà agitato se il bambino è nervoso, sentirà sempre come sta il suo padrone. Con lui si faranno le coccole e condivideranno momenti belli e meno belli.

Una delle cose più belle che questo sport da è il conoscere persone da ogni parte d’Italia, ma anche d’Europa, e stringere amicizie che vanno al di là dalla divisa che si porta, unite da una grande passione comune, che dureranno per sempre.

A noi genitori rimane la felicità, la consapevolezza di aver sì, rinunciato a cene, abiti nuovi e vacanze, ma di aver dato tutto questo ai nostri figli.

E poi diciamocelo anche noi genitori stacchiamo la spina quando li portiamo in maneggio, anche noi ci affezioniamo ai loro pony e li viziamo a suon di carote, mele e bombi, anche se i figli ci dicono “Oggi no che si è comportato male”.

Anche noi ci divertiamo quando ci sono le gare, specialmente quando si è in trasferta, perché si sa nel mondo dell’equitazione i genitori del mounted games sono i più esuberanti.

E così, a chi mi chiede se sia pazza a spendere tutti questi soldi per mandare i miei figli a cavallo, dico si sono una pazza felice.

Claudia Preti

Redazione di Vercelli

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La Strada del Riso Vercellese di Qualità ha organizzato con Acquaverderiso, società specializzata nella formazione sull’analisi sensoriale applicata al riso, tre corsi per diventare “Sommelier del Riso”, finanziati dalla Regione Piemonte attraverso la misura 3.2 del PSR 2022.

Ecco le date:

VercelliSabato 18 febbraio 2023 presso Istituto CIOFS Piemonte, Corso Italia 106 – 13100 Vercelli

RovasendaSabato 15 aprile 2023 presso il Castello di Rovasenda, Piazza Castello 4 – 13040 Rovasenda (VC)

TorinoSabato 27 maggio 2023 Location da definire

Il corso si svolge in un’unica giornata, dalle 9 alle 18, con un’ora di pausa pranzo.

La mattina è dedicata alla cultura del riso, con una panoramica sulla risicoltura nel mondo e più nello specifico in Italia, e con accenni di storia della risicoltura a cura di Massimo Biloni, agronomo e breeder. “Durante i corsi presentiamo il riso a 360 gradi, iniziando dalla storia e dalle origini della risicoltura e fornendo una panoramica sulle produzioni mondiali, europee, nazionali e regionali. Non mancano cenni sulla legislazione, come la classificazione delle varietà e la descrizione dei difetti del riso (d.lgs.131/2017), che è importante conoscere per saper valutare il riso di qualità” specifica Biloni.

Valentina Masotti, consulente in comunicazione per le aziende risicole, autrice insieme a Biloni del Libro del Riso Italiano, edito da Paolo Massobrio e Cairo Editore, tratta l’evoluzione delle varietà di riso e i loro usi specifici in cucina.

Per i vari tipi di riso ci sono diversi usi in cucina – racconta Valentina Masotti da quelli ideali per risotto, come Carnaroli, Arborio e gli altri risi della tradizione, a quelli aromatici, ideali per la cucina fusion, fino ai risi italiani da sushi e i pigmentati, come il nero e il rosso integrale”.

Durante il corso si parla anche dell’evoluzione delle ricette della cucina italiana lungo i secoli, con riferimenti in particolare alla storia del risotto.

Il pomeriggio è condotto da Davide Gramegna, co-fondatore Acquaverderiso, ed è dedicato all’acquisizione delle informazioni di base sull’analisi sensoriale applicata al riso: “Iniziamo con la psicofisiologia della percezione, lo studio dei sensi e delle soglie di percezione – spiega Gramegna -, per poi procedere con la parte pratica nella seconda parte del pomeriggio”.

Con il supporto di Dario Bertoli, assistente laboratorio di analisi sensoriale applicata al riso, si procedere con l’addestramento dei giudici, attraverso una prima fase di apprendimento sulle etichette semantiche e tre successivi test: l’analisi discriminante, un test di analisi descrittiva e infine la realizzazione di un panel test sul riso cotto.

Il corso permette di acquisire anche le informazioni di base sul riso, gli effetti del terroir e delle lavorazioni sul prodotto finale e le diverse applicazioni possibili di analisi sensoriale.

Tutti questi aspetti verranno riassunti all’interno di un esame finale di abilitazione che, se superato, permetterà di conseguire il Diploma di Sommelier del riso.

Il titolo dà accesso ad attività costanti di aggiornamento e analisi, nonché il supporto nello sviluppo di proprie attività professionali ed applicative per diversi settori, non solo per chi si dedica alla risicoltura, ma anche per chi lavora in ambito commerciale e di marketing.

Costi e iscrizioni ai Corsi da Sommelier del riso

Grazie ai contributi regionali, la quota di partecipazione è ridotta a 110 euro a persona, con un’ulteriore riduzione del 50% per gli Associati alla Strada del Riso Vercellese e per soggetti associati ad una delle Strada del Vino e dei Sapori Piemontesi.

Ulteriori informazioni sui costi, sulle modalità di iscrizione e informazioni di tipo logistico sono disponibili sul sito della Strada del Riso Vercellese di Qualità (www.stradadelrisovercellese.it) all’interno dell’area Blog

Novità 2023, i Panel professionalizzanti per Sommelier del riso certificati

Vercelli Sabato 28 gennaio presso Istituto CIOFS Piemonte, Corso Italia 106 – 13100 Vercelli

Durante il panel verranno analizzati i campioni di risi aromatici italiani.

Rispetto alla varietà tradizionali, questi risi sono caratterizzati da un aroma più intenso e complesso che si sviluppa soprattutto in cottura. Durante il panel test verranno eseguiti test discriminanti per identificare e valutare le caratteristiche organolettiche dei risi aromatici.

Durante il panel del 28 gennaio verrà presentato in anteprima GranCavour, il primo riso aromatico italiano da risotto, dedicato all’omonimo Conte Camillo Benso di Cavour che ebbe un ruolo di importanza fondamentale nel settore risicolo vercellese, piemontese e nazionale.

Panel di analisi sensoriale applicato ai risi di Baraggia DOP

VercelliSabato 25 marzo presso Istituto CIOFS Piemonte, Corso Italia 106 – 13100 Vercelli

Il riso di Baraggia Biellese e Vercellese è l’unica DOP riconosciuta in Italia nel settore risicolo.

Il microclima della Baraggia, territorio che si sviluppa ai piedi delle Alpi Biellesi fino alla periferia nord di Vercelli, influenza le caratteristiche del riso, che assume una maggior consistenza.

Durante il panel verranno dettagliate le caratteristiche del terroir che influenzano la risicoltura in Baraggia, cercando riscontro nell’analisi del riso crudo e cotto, con un test discriminante effettuato sulle stesse varietà coltivate al di fuori dell’area DOP.

Costi e iscrizioni ai Panel professionalizzanti per Sommelier del riso certificato

Grazie ai contributi regionali, la quota di partecipazione è ridotta a 59 euro a persona.

Ulteriori informazioni sui costi, sulle modalità di iscrizione e informazioni di tipo logistico sono disponibili sul sito della Strada del Riso Vercellese di Qualità (www.stradadelrisovercellese.it) all’interno dell’area Blog.

La Strada del Riso vercellese di qualità è un’associazione di promozione del riso e del territorio vercellese riconosciuta dalla Regione Piemonte.

Dal 2019 è capofila di importanti azioni di promozione nazionali ed internazionali attraverso la misura 3.2 del PSR regionale.

 

 

Redazione di Vercelli

Posted in Scuola e Università

Partenza d’anno col botto per Gorizio Lo Mastro, docente presso l’Istituto comprensivo Ferraris di Vercelli, selezionato per una mostra itinerante negli USA.

Le opere di questo ecclettico artista saranno esposte a Washington presso il Capitol Ballroom dell’Holiday Inn e successivamente allo Spectrum di Miami grande incontro fieristico che annualmente accoglie gallerie ed artisti da ogni parte del Globo.

Dopo Miami sarà La Art Show di Los Angeles ad ospitare le opere di Lo Mastro in una grande fiera d’ arte internazionale che annualmente accoglie nella capitale californiana gallerie da tutto il mondo.

Infine Lo Mastro esporrà all’Artexpo di New York.

Attualmente l’artista è a Bruxelles dove parteciperà dal 5 al 28 gennaio 2023 ad un’esposizione internazionale d’ arte contemporanea presso la prestigiosa “Espace Art Gallery“, situata nel cuore di Bruxelles vicino la Grande Place, galleria che si distingue per l’esclusività della sua programmazione artistica  e per la rilevanza internazionale dei suoi eventi.

Lo Mastro, ha iniziato ad esporre da poco e in solo tre  anni le sue ombre hanno fatto il giro del mondo: Atene e Praga (Istituto di Cultura Italiana), Barcellona e Parigi, Berlino e Bruges, Londra, Mosca e Bucarest.

In Italia ha esposto  a Milano, Roma, Firenze, Bologna, Venezia, Palermo, Genova, Vercelli e Napoli.

A Napoli, a Castel dell’Ovo,  nel 2021 è stato tra i protagonisti dell’ evento culturale  “Troisi poeta Massimo” mostra collettiva  in omaggio ad uno dei personaggi di cinema e di spettacolo più amato in Italia e non solo.

Presso Palazzo d’Avalos, nell’isola di Procida è in corso – dal 20 ottobre al 6 gennaio 2023 – un’altra mostra collettiva dedicata all’attore napoletano  “Il Postino dietro le quinte. I volti di Massimo Troisi”.

Lo Mastro è inoltre impegnato nell’ organizzazione dell’evento culturale “Riflessi d’ombra” , mostra collettiva di trenta artisti che attraverso un intreccio di stili differenti e una varietà  di  tecniche espressive che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla danza, affronterà delle  tematiche di grande attualità  come il  cyber bullismo , l’inclusione, l’ identità di genere, il dialogo tra le religioni, la legalità  e la tutela ambientale.

 

Redazione di Vercelli

 

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Se fino a ieri, 1 gennaio, non si sono registrate nascite all’Ospedale S.Andrea di Vercelli, oggi, 2 gennaio, alle 10,04 è venuta alla luce, nel Reparto di Ostetricia e Ginecologia che è sempre un esempio di professionalità ed efficienza, una bella bambina.

Si chiama Isabella Maria Vasile e pesa 3 chili e 4 etti.

Con i genitori, Cristina e Caius, abiterà a Tronzano Vercellese, dove la aspettano con trepidazione tre fratellini.

Benvenuta Isabella Maria.

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Si terrà giovedì 19 gennaio alle ore 17.30 presso il Piccolo Studio Basilica di Sant’Andrea a Vercelli lo spettacolo «Le bambine di Terezìn», di Faber Teater.

Ingresso gratuito.

C’era una volta, e c’era davvero, una piccola città chiamata Terezìn, a circa 100 km da Praga.

La grande fortezza di Terezìn tra il 1942 e il 1945 diventa una città-ghetto per gli ebrei, un campo modello, un campo per artisti, per privilegiati.

Lo spettacolo racconta di questo luogo, abitato da persone speciali che la sera, dopo aver lavorato 10 ore per i nazisti, fanno musica, fanno teatro, leggono poesie, cantano.

Racconta di Brundibar, un’opera per bambini in cui si canta della lotta contro un tiranno, della visita della Croce Rossa, del film di propaganda girato nel ghetto.

E racconta dei bambini: i loro disegni, le loro parole, poesie, diari, frammenti di vite vissute in un mondo di brutalità e finite presto.

Sono stati 15.000 i ragazzi passati da Terezìn; 142 i sopravvissuti; 4.000 i disegni ritrovati.

 

 

Redazione di Vercelli

Posted in Cultura e Spettacolo

(Stefano Di Tano per Vercelli Oggi) – Siamo entrati da poche ore nell’Anno Nuovo, ma quante cose sono successe in queste settimane portatrici di sgomento e tristezze capaci di infierire sull’Umanità e sui gravi problemi della Terra.

C’è ancora una guerra crudele che continua tra infiniti lutti, lacrime, minacce, e milioni di Persone che hanno chiuso la loro vita senza poter vedere l’alba della Pace, lasciandoci infiniti ricordi del loro passato.

Nelle città, le luci natalizie sulle strade si sono affievolite, ferite da troppi sentimenti di sconforto, e dai pensieri della gente che corre oltre la realtà sperando di incontrare al più presto, forse domani, un futuro più benevolo.

Agostino Gabotti Presidente del Panathlon Club Vercelli non ha potuto fare a meno nell’occasione della tradizionale Serata pre-natalizia di riflettere brevemente su ciò che sta a cuore di tutti gli sportivi convenuti alla cena degli auguri, dominando perfettamente l’emozione che lo distingue nei suoi interventi quando nel discorso entra in gioco la vita, la pace, la serenità dei suoi amici sportivi e dei suoi concittadini.

L’inizio della festosa riunione è stato dedicato come al solito all’insegna dei saluti a tutti i presenti e il tributo di un meritato applauso ai numerosi atleti cittadini che nell’arco dei dodici mesi hanno raggiunto tanti ottimi risultati.

Ma il “clou sportivo” della serata era già stato vissuto nell’anteprima ufficiale diretta da Alex Tacchini, coordinatore del Premio annuale del “Leone d’Argento” che quest’anno è stato assegnato per votazione dei giornalisti al miglior giocatore della Fc Pro Vercelli Gianmario Comi, attaccante;  nella classifica finale risultano al 2° e 3° posto il compagni di squadra Matteo Rizzo (Cl.2004) e Matteo Della Morte (Cl. 1999); il prezioso Trofeo è stato consegnato alla presenza di alcuni dei giornalisti che avevano votato per la classifica calciatori della Stagione 2021-2022.

Dopo tutte le formalità necessarie, Agostino  Gabotti ha dato inizio alla Cena particolarmente curata nelle portate e nel servizio, per poi passare alla sorpresa eccezionale che era stata messa in programma con l’allestimento di un preciso e sfolgorante scenario teatrale.

Ad animare in modo spettacolare l’evento natalizio, due artisti vercellesi già noti per i loro successi in varie città con il ricco repertorio di giochi presentati dal baffuto Gabriele Crepaldi, e di esibizioni con le magiche infinite “bolle di salpone” colorate, create dalla bellissima Francesca Manfredi, un vero incanto di magica poesia, ripetutamente applaudita dal pubblico.

Non contenti di questo momento festoso conclusivo, il divertente Crepaldi ha coinvolto in un appassionante esperimento circense addirittura il Presidente Gabotti che si è distinto per coraggio e sangue freddo in un “numero” che lo vedeva diretto testimone di un rotante passaggio di sciabole sapientemente giostrate dall’amico Gabriele.

Gli scroscianti applausi, gli infiniti flash dei fotografi e il brindisi finale, con gli auguri per il nuovo Anno 2023 hanno chiuso deliziosamente la bella serata.

 

Redazione di Vercelli

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Dopo il rinvio è nuovamente fissato per il mondo del Tamburello l’appuntamento consueto con la Premiazione dell’Attività Tamburellistica 2022 che ha coinvolto le tante formazioni piemontesi ed in particolar modo del territorio monferrino.

L’evento è riprogrammato per domenica 8 gennaio 2023 con inizio alle ore 10.30 presso il Teatro Lumière di Asti, in corso Dante 188. Una manifestazione, organizzata come sempre dalla FIPT Piemonte e dal Comitato Provinciale di Asti con il Patrocinio della “Banca di Asti“, e alla quale sono state invitate le massime autorità sportive e istituzionali, tutte le società del tamburello piemontese e gli organi di stampa.
La nutrita scaletta di emozionanti momenti che vedranno ripercorrere l’intensa stagione, prevede un importante risalto alle società che hanno partecipato al Progetto “Giovani Promesse”, alle Onorificenze CONI, agli Azzurri, ai Titoli Europei e Titoli Italiani conquistati in questa stagione sportiva ed a tutte le società che hanno partecipato all’attività tamburellistica piemontese. Durante l’evento saranno protagonisti i veterani e le giovani promesse e verranno inoltre conferiti i premi come “Miglior Giocatore 2022 Serie A Muro”, “Miglior Giocatore Under 23 Serie A Muro” e “Formazione Ideale/Miglior Quintetto Ideale 2022”.

Non ultimo l’immancabile appuntamento con la presentazione del libro “Un Anno di Tamburello 2022“.
Una passerella immancabile dunque per tutti gli appassionati di questo sport che brinderanno ad una ricca stagione caratterizzata da un rinnovato interesse verso il tamburello, ponte fra il passato e il futuro delle tradizioni sportive non senza volgere lo sguardo all’attività outdoor 2023 che verrà definita proprio in questi prossimi mesi.

 

 

Redazione di Vercelli

 

 

 

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(marilisa frison) – In questo uggioso primo giorno nonché prima domenica dell’anno, il richiamo delle campane è forte e gioioso è il richiamo alla prima Santa messa Solenne del 2023.

Il parroco di Trino, don Patrizio Maggioni, alle 10, è candidamente di bianco vestito, si festeggia Maria Santissima, madre di Dio, oltre a celebrare la Giornata Mondiale della Pace e si prega per il Papa emerito Benedetto XVI, un Papa innamorato di Gesù, le sue ultime parole sono state: ”Gesù ti amo”.

Dal pulpito arriva un’omelia, sentita, improntata sul bene per vincere il male. Alcuni stralci di don Maggioni:

“Il Signore ci insegna a benedire non a maledire, a dir bene delle persone senza cadere nel buonismo, ma per far loro coraggio, dare conforto e infondere sicurezza. Non ci rendiamo conto di quanto sia deleterio dar spazio al male. Nel palinsesto di un telegiornale sembra quasi si faccia a gara per dare cattive notizie, facendo crescere in noi un’idea cattiva dell’esistenza, mentre il Signore ha creato il mondo per una vita bella, senza malelingue pronte a distruggerla.

La vita è un miracolo meraviglioso che il Signore ci ha donato”.

Il sacerdote ha riportato in auge le belle parole di Madre Teresa di Calcutta, che come pochi ha saputo vivere bene la vita e ci invita a vivere la vita che è un’opportunità ed è bellezza e va benedetta, non bisogna sfuggirla.

Continua don Patrizio:

“Quante cose cambierebbero se partissimo da una Benedizione per renderci conto che quanto abbiamo per vivere: è tanto, è bello, è prezioso, sempre comunque e nonostante tutto”.

E ci lascia leggendo queste significative parole del testo di una canzone di Fiorella Mannoia, arrivata seconda a Sanremo 2017:

“Ho sbagliato tante volte nella vita. Chissà quante volte ancora sbaglierò . In questa piccola parentesi infinita quante volte ho chiesto scusa e quante no. È una corsa che decide la sua meta quanti ricordi che si lasciano per strada. Quante volte ho rovesciato la clessidra. Questo tempo non è sabbia ma è la vita che passa che passa. Che sia benedetta. Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta. Per quanto sembri incoerente e testarda se cadi ti aspetta. Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta, tenersela stretta. Siamo eterno siamo passi siamo storie. Siamo figli della nostra verità. E se è vero che c’è un Dio e non ci abbandona. Che sia fatta adesso la sua volontà”.

Che dire?! Buon anno!

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