VercelliOggi
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Campionato Under 15 – 1^ Fase Di Qualificazione –

Girone A – 6^ Giornata – di ritorno

Domenica 29 gennaio 2023– a Torino – Pal. Comunale Via Balla – ore 17,45

Lapolismile Torino – Pallacanestro Femminile Vercelli 68-20

(Parziali:16-6;38-13; 55-17)

Tabellino PFV: Cavalli; Dipace 2; Torazzo 4; Haxhiasi; Nicosia; Dikrane 6; Prinetti 6; Panelli 2. All.: Gianfranco Anastasio

Troppo forti le Under 15 di Lapolismile, capo classifica, che hanno regolato le pari categoria della PFV, a Torino, per 68-20 (parziali 16-6; 38-13;55-17) mettendo in rilievo la cospicua differenza di caratura tecnica fra le due squadre, sia pur contro una formazione, quella di Anastasio, che si è battuta con onore e coraggio al meglio della sue attuali possibilità (tra l’altro con soli otto effettivi a disposizione) incontrando però grosse difficoltà in fase realizzativa.

All’ultima giornata del girone, dunque, le ragazze vercellesi sono ormai certe del 5° posto finale che le proietta alla seconda fase di “Coppa Piemonte”, presumibilmente contro formazioni un po’ più abbordabili rispetto a quelle affrontate sinora, ma non tanto.

Redazione di Vercelli

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Campionato Under 17 – 1^ fase di qualificazione

Girone “A” – 5^ giornata di ritorno

Sabato 28 gennaio 2023 –  ad Alice Castello – ore 15,00 – Palestra Comunale

Pallacanestro Femminile Vercelli – Eteila Aosta 71-41

(Parziali: 26-15; 50-28: 61-32)

Tabellino PFV: Cafasso 4; Rizzato 15; Arca 2; Giorgi 15; Pintonello; Prinetti 14; Carrozza 4; Nicolotti 3; Dikrane; Bari H.; Momo M. 14; Dipace; All.: Javier Adipe Alsina.

L’under 17 della PFV ha concluso il girone di qualificazione alla seconda fase per il titolo regionale, classificandosi al terzo posto dietro ad Arona Basket e Lettera 22 Ivrea.

Nell’ultima ininfluente giornata ha battuto, ad Alice Castello, Eteila Aosta, con il punteggio di 71-41.

Com’è intuibile anche dal dato numerico la gara è sempre stata condotta dalle padrone di casa, in buona giornata, che già al 10’ erano avanti 26-15 e, mantenendo una media da 100 punti, all’intervallo lungo chiudevano 50-28, con 22 punti di vantaggio. Nella ripresa uguale copione, anche se a giochi fatti le percentuali di tiro calavano vistosamente: 61-32 al 30’, sino all’agevole vittoria finale per 71-41.

Ora si attende dalla FIP l’emanazione del calendario della seconda fase per il titolo regionale che consisterà in un secondo girone all’italiana a sei squadre (le tre di cui sopra e le prime tre del girone B), con gare di andata e ritorno e play off tra le prime quattro classificate sempre con gare di andata e ritorno e bella per le semifinali e finale con lo stesso criterio.

Redazione di Vercelli

 

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(marilisa frison) – Domenica 29 febbraio, IV domenica del tempo ordinario, a Trino è iniziata la prima parte dei grandi festeggiamenti per la ricorrenza della dipartita del grande Alfiere dei giovani.

In chiesa parrocchiale si respirava aria di gioia, i banchi alla destra dell’altare erano occupati dalla Bella Castellana Emiliana Gallone, dal Capitano Ceccolo Broglia Marco Moret, dalla figlia Aurora e da tutta la Corte, accompagnati dal Presidente Davide Ciceri, mentre le prime file di banchi sulla sinistra erano occupate dai bambini e ragazzi del catechismo con le Catechiste.

Il canto “Padre, maestro e amico”, intonato gioiosamente dalla corale San Bartolomeo, ha aperto la celebrazione delle 10.

Il parroco, don Patrizio Maggioni, in una San Bartolomeo gremita di presenze, ha dato il benvenuto alle “Maschere”, che sono portatrici di buonumore e allegrezza, proprio in un giorno in cui si festeggia la gioia e l’allegria, perché don Bosco è il Santo dei giovani, che portano freschezza, vita, contentezza, felicità e letizia.

Durante l’omelia, il sacerdote ha parlato del Vangelo dei campioni, ma anche della gioia perché il Signore ci vuole contenti e ha esordito: “proprio don Bosco, girando nei vari oratori capiva se tutto andava bene guardando il volto dei propri ragazzi, se vi vedeva gioia significava che tutto procedeva bene, se non vi era gioia c’erano sicuramente dei problemi. Quindi, per il Santo era importantissima la gioia perché da buon sacerdote sa che il Signore ci vuole felici e contenti. Una fede forte dà gioia dà contentezza, se con il nostro vivere portiamo tristezza, la nostra vita è da rivedere”.

 

Ha inoltre fatto riferimenti a Madre Teresa di Calcutta, ai nostri tre Beati trinesi per poi passare a spiegare la bellezza delle Beatitudini.

In bellavista innanzi all’altare i panini con l’effige di don Bosco, che dopo la Benedizione, al termine della Santa messa, sono stati distribuiti all’assemblea dalla Castellana e dal Capitano.

La foto di gruppo con le maschere, il parroco e i ragazzi ha suggellato il momento, dopodiché i personaggi storici al suono di tamburo si sono recati presso palazzo Paleologo a ritirare le chiavi della città dalle mani del Sindaco, Daniele Pane.

Mentre anche gli ex allievi Salesiani, alle 11, presso la chiesa Sacro Cuore di Trino festeggiavano don Bosco e per l’occasione è tornato a celebrare l’ex parroco sdb don Gianni Rigo, che con grande verve ha portato sull’altare l’importanza dei giovani e l’importanza che Papa Francesco dà ai giovani, che sono il futuro dell’umanità. (In allegato video con l’omelia di don Rigo, oltre al video con la celebrazione di don Maggioni).

Gli ex allievi Salesiani con don Rigo e i sacerdoti trinesi hanno proseguito la festa in oratorio con un eccellente pranzo.

La festa continuerà proprio nella data a lui dedicata, martedì 31 gennaio, un pullman nel pomeriggio partirà da Trino, alla volta di Valdocco, per assistere alla Santa messa delle 18,30, nella Basilica di Maria Ausiliatrice.

A Trino dopo 150 di convivenza con i Salesiani, si sente ancora forte il loro carisma e domenica 5 febbraio, dopo la Santa messa delle 10, gli animatori con il parroco, hanno organizzato una grande parata con la statua di don Bosco dalla parrocchiale all’oratorio Sacro Cuore, a cui sono invitato tutti i ragazzi con i loro genitori.

Non mancheranno sbandieratori, saltimbanchi, giocolieri, acrobati e nastri. Giunti sul luogo, ci sarà uno spettacolo degli animatori, alle 12,30 pranzo condiviso (Primo: pasta al costo di 2 euro, secondo: ognuno porta qualcosa e si condivide), alle 14 grandi giochi e si concluderà la festa con la merenda delle 16,30.

E’ possibile iscriversi on line cliccando su questo link.

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La quadra dei Vigili del Fuoco della sede centrale e autoscala, con il supporto della botte e della squadra del distaccamento volontari di Oleggio sono intervenute a Novara, in via Gori, per l’incendio di una abitazione.

Il rogo è divampato all’ultimo piano  dell’edificio  di tre piani coinvolgendo parte del tetto.

I Vigili del Fuoco hanno spento l’incendio e messo in sicurezza l’abitazione.

Non risultano feriti.

 

Redazione di Vercelli

 

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(Stefano Di Tano, per Vercelli Oggi, dallo Stadio Piola di Novara. 29 Genn.)

La Pro Vercelli di Massimo Paci sale al 10°posto (33 punti)

Gli Azzurri di Marchionni sapevano perfettamente che oggi avrebbero incontrato una squadra decisa a dimostrare che i risultati negativi di gennaio non erano lo specchio della qualità del gioco, ma dei momenti di debole concentrazione fisica e morale che si verificano prima o poi, ma sempre nell’arco della stagione.

La recente vittoria della Pro contro la Triestina, per esempio (un 2-1 convincente) era stata una vera “liberazione” per tutto l’ambiente vercellese, sia societario che da parte della tifoseria; un indispensabile ma deciso cambiamento di passo aveva fatto cambiare non poco la mentalità del gruppo che ha visto finalmente come deve avvenire il giusto approccio con gli avversari di turno: siano essi rossi, o azzurri, verdi o gialli.

Lo stesso sistema, coi dovuti accorgimenti è stato applicato al derby di ieri, per il quale l’allenatore Massimo Paci ha messo in campo una attenta formazione che vale la pena di ricordare per esteso:

Pro Vercelli: Matteo Rizzo, Iezzi, Cristini, Perrotta, Anastasio, Emmanuello, Della Morte, Calvano, Saco, Iotti, Comi, ai quali sono stati aggiunti nel corso del secondo tempo Guindo, Laribi, Arrighini.

Nei primi 45′ le due squadre si sono studiate attentamente prima di cercare l’affondo, ma poi la musica è cambiata e sono cominciati i tentativi energici per arrivare al risultato che le due formazioni volevano fortemente conquistare.

I portieri hanno fatto la loro parte, in pieno; sia Rizzo che Pissardo hanno raccolto i primi applausi, ma hanno sfornato parate di un certo valore per tutti i 95 minuti di gioco opponendosi ad ogni pericolo in arrivo.

A fare i leoni nelle aree avversarie sono stati -per la Pro i soliti Iezzi, Saco, Della Morte, Comi, ben serviti dai compagni in fase di centrocampo; per il Novara, buone occasioni per Urso, Rocca, Illanes, Galuppini, ma Rizzo almeno in tre occasioni è stato prodigioso sia nelle palle alte che a terra, a fil di palo, sulle varie incursioni azzurre.

Emozioni a non finire.

I tifosi azzurri hanno manifestato per ogni minuto tutta la loro speranza di festeggiare la importante vittoria con un sostegno tambureggiante e acceso in tante occasioni, ma nulla è stato possibile ottenere dopo la zampata vincente del subentrante Guindo (Pro Vercelli, n. 40) che ha saputo raccogliere un rimbalzo fortunato su mischia a un metro dalla riga di porta, potendo quindi insaccare alle spalle di Pissardo.

Esultanza frenetica in campo e sugli spalti (Curva Sud) per lo Staff vercellese che contava i secondi nei minuti finali dell’incontro, con la soddisfazione del momentaneo pareggio a occhiali.

Silenzio pesantissimo in tutto lo stadio dipinto dall’azzurro delle bandiere e degli striscioni.

Un derby vinto all’andata, pareggia con quello perso nel ritorno: è la legge che talvolta diventa una norma nel calcio nostrano.

In fondo, oggi c’è solo un punto in classifica che divide le due squadre praticamente in parità di punti.

Saranno i prossimi incontri a migliorare o peggiorare le posizioni.

La Pro Vercelli sta lavorando su eventuali nuove assunzioni di giocatori per rinforzare un paio di reparti.

Le notizie certe arriveranno in settimana.

Ma adesso per i fans delle Bianche Casacche è il  momento di brindare a questo eccellente successo che rasserena gli animi e lascia intravedere un periodo di tranquillità verso altri gioiosi traguardi.

 

Redazione di Vercelli

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Ero come molti convinto – ha dichiarato il segretario regionale del PRC-SE del Piemonte e VdA Alberto Deambrogio – che con l’inizio del nuovo anno sarebbe finalmente arrivata, alla fine dell’iter stabilito, la pubblicazione della CNAI (Carta Nazionale delle Aree Idonee) per l’individuazione del sito dove costruire il deposito nazionale per le scorie nucleari che, ricordo, stanno per la maggior parte in Piemonte stoccate in un luogo pericolosissimo”.

La doccia fredda è arrivata invece qualche giorno fa dal Ministro dell’Ambiente Pichetto, che essendo piemontese dovrebbe sapere bene in che stato problematico versano gli esiti di un nucleare che egli vorrebbe invece rilanciare.

Ancora una volta un rinvio, che sarebbe dovuto alla necessità di integrare alcune informazioni da parte di Sogin (la società che si occupa del decommissioning nucleare).

Naturalmente piazzare il deposito nel sito meno inidoneo possibile non sarà cosa facile, ma avere dei dati da poter confrontare scientificamente e razionalmente è decisivo.

A quando una risposta?

Pichetto dice il prima possibile, ma è del tutto evidente che anche lui sta dimostrando tutta la sua debolezza di fronte a questi problemi.

Il fatto poi che non si arrivi a un deposito nazionale in tempi brevi ci mette in serissima difficoltà con i Paesi che ospitano temporaneamente una parte consistente delle nostre scorie nucleari.

Può darsi che alla fine si convincano a tenerle per altro tempo, ma è del tutto evidente che si tratterà di una scelta molto onerosa, con sicure ricadute fiscali negative per la nostra cittadinanza.

Il nuclearista Pichetto – ha concluso Deambrogiodovrebbe meditare su quanto sia facile a parole rilanciare l’atomo e quanto invece sia complicato gestirlo nei fatti. A Saluggia siamo all’inquietante seconda crisi (dopo quella del 2011) dell’iter di cementificazione delle scorie allo stato liquido (CEMEX). Ora si passerà a una nuova ennesima selezione di soggetti realizzatori: uno scandalo infinito, un pericolo permanente. Pichetto fa parte di un governo che fa accordi per continuare sulla strada del fossile, condannando migliaia di migranti alle angherie nei lager libici. Lui propaganda magnifiche sorti nucleari, ma ai cittadini Piemontesi e italiani deve risposte certe sugli esiti del passato che non è in grado di dare”.

Redazione di Vercelli

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Riceviamo e pubblichiamo

Egregio Direttore

23.500 operatori: tra Medici, Psicologi, Infermieri, Oss, Amministrativi, Tecnici della prevenzione, Assistenti Sanitari dimenticati dallo Stato.

Professionisti che hanno messo in atto la loro empatia come cittadini alla richiesta di aiuto da parte dello Stato in difficoltà ad affrontare una pandemia mondiale.

Professionisti in prima linea come soldati in trincea, senza armi e scarpe di cartone, hanno rischiato la loro vita, hanno perso anche dei loro cari, ma sono stati lì, in prima linea a dare il loro contributo professionale per 27 mesi per il bene dei cittadini, rappresentando lo Stato che li aveva reclutati attraverso la protezione civile, e il bando Arcuri. Finita la pandemia, lo Stato senza neanche dire grazie li ha spazzati via il 31 dicembre 2022 dando il ben servito.

Il 31 gennaio 23 questi professionisti che arriveranno da tutte le Regioni, Sicilia, Calabria, Sardegna, Puglia, Abruzzo, Lazio, Friuli, Lombardia, Piemonte, Campania, e tante altre Regioni, saranno presenti sotto l’emblema degli Stati Generali della professione Oss sotto il Ministero della Salute, per chiedere al Ministro un impegno politico per questi operatori, dandogli la possibilità di continuare a lavorare, come avviene per tutti quei colleghi assunti nel periodo pandemico, poiché la sanità è sempre più in affanno, troppe sono le situazioni che contemplano un crescente bisogno di questi operatori nelle strutture (Aziende Sanitarie Locali – penitenziari – rsa – Asp).

Infermieri, oss, amministrativi, medici, tecnici della prevenzione, Assistenti Sanitari, è significativa e imprescindibile l’importanza di questi operatori, alcuni reclutati senza contratti, altri assunti con vari contratti, con bandi Arcuri, bandi Dirmei, bandi protezione Civile, partita iva, Co. Co. Co, attraverso le ordinanze 709, 665, 747 ecc, tutti attraverso la protezione civile con il consenso del Ministero della Salute, Conferenza Stato Regioni, in linea con l’esigenza di un’emergenza Nazionale.

Come Stati Generali della professione oss, ricordiamo che mancano numericamente figure in grado di dare assistenza adeguata, sarebbe importante riconoscere la valorizzazione della professionalità che hanno acquisito questi operatori, e che possano essere inseriti nel Servizio Sanitario Nazionale con assunzione a tempo indeterminato, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di personale, al fine di potenziare la presenza di operatori professionali e far fronte alle esigenze del servizio sanitario nazionale garantendo i livelli essenziali di assistenza (Lea).

Una delegazione composta da un Medico, da un Infermiere, da un OSS, da un Amministrativo, da un Tecnico della Prevenzione, da un Assistente Sanitario, sarà ricevuta, ci auguriamo che le forze Politiche, il Ministero della Salute, abbiano sensibilità a prendere in considerazione il problema dei 23500 operatori che hanno dato la loro disponibilità nel periodo covid19, rischiando la loro vita e quella dei loro famigliari.

Riconoscere il sevizio prestato da questi operatori, significa, dargli un riconoscimento poiché hanno lavorato per lo Stato e per le Regioni per fronteggiare la pandemia rispondendo ai bisogni dei cittadini in supporto allo Stato.

Gli Stati Generali chiederanno di aprire un tavolo di confronto per consentire, la valorizzazione della professionalità che hanno acquisito questi operatori perché non possiamo sentir dire “il Ministero della Salute non ha poteri di intervento”. Il Ministro è un organo Politico che deve interagire come rappresentante della salute e del sistema assistenziale e deve dare risposte a tutti i suoi professionisti e non solo ascoltare gli Ordini delle Professioni. Il Ministro deve essere l’emblema di tutte le professioni e di tutti i cittadini e considerarli alla pari e quindi essere sensibile al problema di questi professionisti.

Un appuntamento a Roma 31 gennaio ore 10,30 sotto il Ministero della Salute per dare forza e sostenere una giusta causa di questi eroi, che non hanno risposte e futuro. Uno Stato Assente verso il suo esercito di professionisti che hanno risposto alla necessità dello Stato in difficoltà, e per questo lanciamo un appello a tutti i professionisti coinvolti di unirsi e coordinarsi il 31 gennaio e far sentire la “Voce” dei 23500 professionisti dimenticati.

28 gennaio 2023

Stati Generali OSS

Angelo Minghetti

Redazione di Vercelli

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Si sono disputate presso il Palazzetto dello Sport di Cavour (Pinerolo) sito in Via Vigone le gare valide per la 2° Prova Regionale Assoluti di Spada, valide per l’accesso alla 2° Prova Zona 2 di qualificazione ai Campionati Italiani.

Due le gare in programma nella giornata di sabato 28 gennaio: spada maschile e femminile.

Nella prima, la vittoria è andata a Davide Canzoneri della Ginnastica Vittoria, secondo posto per Giovanni Battista Buzzi del Club Scherma Casale, terzi Luca Vincenzi dell’Associazione Scherma Pro Vercelli e Lorenzo Buzzi del Club Scherma Casale.

Qualificati alla fase zonale i primi 25 della classifica consultabile a questo link:

https://www.4fence.it/CRPiemonte/Risultati/2023-01-28_Italia_-

_2_Prova_di_qualificazione_OPEN/index.php?a=SP&s=M&c=&f=clafinale

Nella gara femminile, la vittoria è andata a Kaja Lamonaca della Ginnastica Victoria, secondo posto per Eleonora Orso dell’Associazione Scherma Pro Vercelli, terze Vera Perini dell’Accademia Scherma Marchesa Torino e Miriana Brizzi del Circolo Scherma Giuseppe Delfino Ivrea.

Qualificate alla fase zonale le prime 19 della classifica

consultabile a questo link: https://www.4fence.it/CRPiemonte/Risultati/2023-01-28_Italia_-

_2_Prova_di_qualificazione_OPEN/index.php?a=SP&s=F&c=&f=clafinale

Domenica 29 gennaio si sono invece svolte le gare riservate alle categorie preagonistiche Under 8, Under 10, Prime Lame ed esordienti.

Una grande festa per 69 bambini.

Come di consueto, nessuna classifica finale e tutti premiati.

 

Redazione di Vercelli

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Finisce in goleada il match tra Amatori Vercelli e Seregno 2012, valido per la terza giornata del campionato di serie B di hockey pista.

I gialloverdi si sono infatti imposti con il punteggio finale di 20-4, al termine di una partita dominata dal primo all’ultimo secondo e sulla quale c’è poco da raccontare.

Un divario, quello tra le due compagini, a tratti imbarazzante. Amatori che ha chiuso la pratica in poco più di un quarto d’ora, quello iniziale, con il parziale di 6-0.

Il primo tempo ha visto le squadre andare negli spogliatoi con i padroni di casa avanti 8-0.

Nella ripresa chi si aspettava Tarsia e compagni meno aggressivi si è sbagliato.

L’Amatori ha continuato a macinare gioco e occasioni, andando in rete per altre 12 volte.

Il Seregno 2012 ha alzato la testa solo nei minuti finali, complice un calo mentale, giustificato, dei padroni di casa, mettendo a segno quattro goal, comunque ininfluenti.

Coach Andrea Ortogni ha fatto ruotare tutta la rosa a disposizione e ogni giocatore ha dato indicazioni e risposte positive.

Sugli scudi, nel tabellino dei marcatori, il solito Ortiz, autore di 10 goal, seguito da Maffè (poker di reti), Cremaschi (tripletta), Gallotta (doppietta) e Tarsia.

L’Amatori guida la classifica del girone A  punteggio pieno dopo le prime tre giornate, in coabitazione con Agrate.

I lombardi hanno sconfitto nettamente (9-2) l’Engas.

Domenica prossima, 5 febbraio, quarta giornata di campionato.

I gialloverdi affronteranno al Pala Pregnolato l’Engas nella stracittadina.

Amatori Hockey Vercelli – Seregno 2012: 20-4 (8-0; 12-4) Amatori Hockey Vercelli: Errico (P), Tarsia, Cremaschi, Maffè, Ortiz, Gallotta, Vercellotti, Tarchetti, Bernabè, Chiavaro (P). Allenatore: Ortogni

Seregno 2012: Ceccacci (P), Gurrieri, Agostoni, Tedesco, Merra, Colzani, Tremolada, Lanzani, Trabattoni. Allenatore: Trabattoni

Arbitro: Uggeri

Marcatori: 1’45”-3’52”-4’52”5’36” Ortiz (A); 11’14” Tarsia (A); 16’02” Maffè (A); 22’47” Cremaschi (A); 24’30” Ortiz (A); 25’47” Ortiz (TD-A); 29’49 Maffè (A); 30’16” Guerrieri (S); 32’16” Tremolada (R-S); 33’25” Maffè (A); 33’58”-33’87” Ortiz (A); 37’00” Gallotta (A); 37’37” Cremaschi (A); 37’47”-41’08” Ortiz (A); 43’16” Gallotta (A); 45’00” Maffè (TD-A); 48’11” Cremaschi (A); 48’17” Colzani (S); 48’36” Tremolada (S)

Falli di squadra: Amatori Vercelli – 5; Seregno – 4

Tiri diretti: Amatori Vercelli – 2 (2); Seregno – 0

Rigori: Amatori Vercelli – 1 (0); Seregno 1 (1)

Esplusioni temporanee: Guerrieri (S)

 

Redazione di Vercelli

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Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

(elisa moro) – “Padre e maestro dei giovani”: così, il 31 gennaio 1988, il Santo Ponteficie Giovanni Paolo II definì San Giovanni Bosco, nel centenario della morte del fondatore delle congregazioni Salesiana e delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Don Bosco fu canonizzato alla chiusura dell’anno della Redenzione, nel 1934 e, ancor oggi, è modello attuale ed esemplare per ogni educatore e insegnante.

Un Santo “dotato di una felice intuizione del reale” (Iuvenum Patris, Giovanni Paolo II), concreto, radicato nel complesso e articolato contesto socio politico del Piemonte ottocentesco; ha saputo infatti, con sobrietà e dolcezza, sempre “unire lo spirito d’iniziativa ad una profonda interiorità” (ibid.), al punto che pensiero e azione, preghiera e carità si sono in lui perfettamente amalgamati e armonizzati.

La sua statura di Santo lo colloca, con originalità, tra i grandi Fondatori di Istituti religiosi, anche se – è proprio Papa Wojtyla a elencarli nel suo scritto – molti sono i suoi meriti:

“è l’iniziatore di una vera scuola di nuova e attraente spiritualità apostolica; è il promotore di una speciale devozione a Maria, Ausiliatrice dei cristiani e Madre della Chiesa, è il testimone di un leale e coraggioso senso ecclesiale, manifestato attraverso mediazioni delicate nelle allora difficili relazioni tra la Chiesa e lo Stato; è l’apostolo realistico e pratico, aperto agli apporti delle nuove scoperte; è l’organizzatore zelante delle missioni con sensibilità veramente cattolica; è, in modo eccelso, l’esemplare di un amore preferenziale per i giovani, specialmente per i più bisognosi, a bene della Chiesa e della società; è il maestro di un’efficace e geniale prassi pedagogica, lasciata come dono prezioso da custodire e sviluppare” (ibidem).

Proprio i giovani che costituiscono, secondo l’intuizione del Santo “la porzione più delicata e la più preziosa della umana società”, hanno rappresentato il cuore della missione di Don Bosco (essere nella Chiesa segni e portatori dell’amore di Dio ai giovani, specie ai più poveri, cfr. art.2 Costituzioni), un cuore pulsante e vivo, che invita alla gioia e alla santità, a vivere con entusiasmo e slancio la vita, a diventare onesti cittadini e buoni cristiani.

Alla domanda del giovane ricco, che nel Vangelo domanda: “Maestro che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?” (Mt. 19, 16) e che oggi potrebbe forse suonare anche così: “Che cosa devo fare per avere pienezza di vita? Per non sprecarla?”, la lezione di Don Bosco suggerisce una prospettiva esigente, ineludibile, quanto feconda e gioiosa, capace di dilatarsi in echi e risonanze che superano decenni e secoli, come il suono di una parola sincera, come una semplice e profonda verità: “appassionatevi alla vita!”.

Passione per tutto ciò che è bello, giusto, buono; facendo “appello alle risorse dell’intelligenza, del cuore e del desiderio di Dio che ogni uomo porta nel profondo di se stesso” (ACG 437). Solo così giovinezza si può tradurre con allegria, audacia, creatività, entusiasmo, disponibilità, nel cuore giovane, che diventa “dono” da accogliere e “ricchezza unica e singolare” (Giovanni Paolo II).

“Non abbiate paura della vostra giovinezza” – esortava San Giovanni Paolo II i giovani in un messaggio del 1 gennaio 1985 -, “non abbiate paura dei profondi desideri che provate di felicità, di verità, di bellezza e di durevole amore! Si dice qualche volta che la società ha paura di questi potenti desideri dei giovani e che voi stessi avete paura… Sappiate che il futuro sta nelle vostre mani, sta nei vostri cuori”.

E allora… “Don Bosco ritorna, tra i giovani ancor!” – parafrasando un testo di un noto canto salesiano – “Da ogni parte osserva, o Padre, / quanti giovani in preghiera. Tu li affidi a dolce Madre/ perché ognuno arrivi a sera. Oltre i mari, oltre i monti/ t’invochiamo, Padre santo. / Fino agli ultimi orizzonti / lieto echeggia il nostro canto”.

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