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Provincia di Vercelli

Il momento più atteso, la vestizione con il tradizionale velo bianco, è arrivato ieri sera, 5 gennaio, nel corso del sempre affollato e allegro veglione alle Acacie di Vercelli.

La Bèla Maijn del Carnevale Benefico 2023, Sharon Basiricò, è arrivata tra gli applausi ed ha subito dimostrato di essere a proprio agio con il pubblico, ma soprattutto con coloro che saranno i suoi compagni di viaggio, nel lungo itinerario del

Carvè: i gruppi, le Maschere e primo fra tutti il suo Bicciolano, l’ormai collaudato Enrico Rampazzo.

Quest’anno si è tornati, con grande soddisfazione di tutti, in presenza e la risposta è stata subito buona.

Ma ieri c’è stata una festa nella festa che ha dato un tocco in più di allegria, amicizia e coesione di questo bel gruppo: una sorpresa.

Una sorpresa soprattutto per l’interessata: prima che la festa entrasse nel vivo, Roberta Roncarolo ha chiesto il microfono.

E lei, Elisabetta Galante, gliel’ha concesso, gentile e garbata come sempre.

Ma la sorpresa era proprio per lei: perché, da 15 anni, Elisabetta festeggia il compleanno il 5 gennaio, proprio nel giorno del veglione, quando è impegnatissima a sorvegliare che tutto giri al meglio.

E non è mai stata festeggiata.

Ma quest’anno non si sarebbe potuto fare a meno di pensare per lei una fascia speciale, perchè Elisabetta (per tutti, Betty) ha compiuto i suoi primi 40 anni.

Ora vi lasciamo con il video che documenta tanti momenti di questa serata: sfilano tutti i protagonisti, i Rioni cittadini, i gruppi dei paesi, le Maschere.

Manca solo il Rione Isola ed anche questo è stato un gesto encomiabile, di vera responsabilità: come sappiamo un grave lutto ha colpito tutta la comunità, con la scomparsa del grande Parroco Don Augusto Scavarda. Quando Elisabetta ha annunciato il motivo di questo gesto, si è levato spontaneo un applauso, certo per Don Augusto, che ora seguirà e proteggerà il Carnevale da lassù, dopo averlo animato personalmente per tanti anni. Ma un applauso anche per questi amici del Rione, che hanno voluto dare questo bell’esempio.

Ed ecco anche una piccola gallery.

Buona visione e ci rivediamo ai tanti appuntamenti del Carnevale Benefico 2023.

 

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Alla ricerca di punti il Fossano che si presenta al Comunale da fanalino di coda.

I cuneesi hanno sin qui raccolto 6 punti (0 vittorie, 6 pareggi e 12 sconfitte).

La squadra guidata da Viassi è il secondo attacco meno prolifico (15 reti fatte) e la difesa più perforata (32 gol subiti).

Il modulo di gioco è il 4-2-3-1.

In porta c’è il prodotto del vivaio, Ethan Chiavassa, estremo difensore classe 2003.

Cresciuto nelle giovanili di casa è anche il terzino Niccolò Delmastro (2005).

Completano il pacchetto arretrato: Samuele Scotto (2001, scuola Torino), Paolo Cannistrà (2000, ex RG Ticino) e Michele Foschi (2002, ex Delta Porto Tolle).

In mediana spazio a: Diego Simonetta (2002, arrivato nel mercato invernale dal Casale) e Oscar Malltesi (2001, scuola Genoa).

Sulla trequarti si dispongono: Giacomo Galvagno (2000, ex Albese), Christian Alvitrez (1992, ex Borgosesia, arrivato a Fossano questo inverno) ed Edoardo Fogliarino (2002, dal vivaio).

La punta di riferimento è arrivata in inverno e si tratta di Vincenzo Alfiero (1993).

 

Redazione di Vercelli

 

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(marilisa frison) – Nel pomeriggio di giovedì 5 gennaio ben tre befane, alla faccia della crisi, con un giorno d’anticipo sulla marcia di rito, sono atterrate nel cortile della parrocchia, per poi fare il proprio ingresso nel salone Rusticoni, dove ad attenderle c’erano un centinaio di persone tra mamme e bambini, di varie età ed etnie.
Molto acclamate le vecchiette, che a bordo della loro scopa hanno fatto uno show ed è subito stata grande allegria.
Ad impersonare le befane, nientemeno che la Presidente della Società San Vincenzo De Paoli, di Trino, Laura Zecchinato e due volontarie, Luciana Demaria e la new entry, Gianna Croce.
Ma le befane non regalavano le calze così, bisognava essere fortunati, erano venute per gestire una grande tombolata, e calze e premi vari andavano a chi faceva: ambo, terna, cinquina e tombola. Dopo aver spiegato il gioco, i presenti erano di etnia marocchina per la maggioranza, ha avuto inizio l’estrazione dei numeri, che ha tenuto tutti col fiato sospeso. Tanti i premi distribuiti, tanta la felicità e la gioia dei bambini e delle mamme, che si è conclusa con un’abbondante merenda preparata dalle signore marocchine, ogni ben di Dio, torte, dolci vari, bibite e il loro tè speciale.
Ma il bello doveva ancora avvenire per concludere la giornata in modo eclatante.
La tombolata della Befana è stata organizzata dalla Società San Vincenzo De Paoli di Trino, che oltre a omaggiare i bambini con regali vari, ha ottenuto un prezzo speciale di 3 euro e cinquanta, a bambino, per un’ora di pattinaggio presso la pista giunta in città per le feste. Le mamme mettevano un euro e la San Vincenzo 2 euro e cinquanta per ogni bambino.
Inimmaginabile la confusione e il caos che hanno portato tutti questi bambini giunti tutti insieme, ma l’organizzazione della struttura è stata ottima, mai si erano visti tanti bambini tutti insieme nella pista di pattinaggio. Tanto il divertimento, grida di gioia e sorrisi hanno riempito Piazza Audisio e le persone si fermavano a guardare incredule.
Anche questa è vita.
Oltre alle persone nominate hanno aiutato la Società nella riuscita della festa Costanza Maria De Simone e Di Bartolo Antony.
Buona Epifania a tutti!

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Dal Libro del Profeta Isaia, Cap. 60, 1 – 6

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.

Dal Salmo 71

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini, Cap. 3, 2 – 3. 5 – 6

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.

Dal Vangelo secondo San Matteo, Cap. 2, 1 – 12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”. All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: “A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele””.
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: “Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo”.
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

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(elisa moro) – “Siamo venuti per adorarlo” (Mt. 2, 2): la Solennità dell’Epifania, della manifestazione e rivelazione a tutte le genti del Bambino nato a Betlemme, il Figlio di Dio fatto uomo, contiene al suo interno un respiro ampio e profondo, permettendo di allargare lo sguardo alla stessa Pasqua – il cui annuncio avviene proprio al termine della liturgia di questo giorno – e al compimento stesso del mistero della salvezza.

Un’interessante allusione propone di comparare l’Epifania alla pienezza del mistero pasquale, che si realizza nella Pentecoste, legandone, per così dire, le due feste:

“cinquanta giorni sono necessari allo svelamento del mistero della risurrezione per tutti i popoli, che si radunano davanti al Cenacolo per ricevere dalla bocca degli apostoli l’annuncio della vittoria di Cristo; dodici notti (dopo Natale) sono necessarie perché il Bambino sia trovato con gioia da questi misteriosi personaggi” (Fratel Michael Davide, p. 105).

Senza soffermarsi sui significati teologici e simbolici legati ai Magi e ai preziosi doni recati, splendidamente descritti da diversi Padri della Chiesa, richiamandone in particolare le allusioni alla Passione e allo stesso sacrificio in Croce per la salvezza dell’umanità, merita invece porre l’attenzione sul senso attuale di questo cammino, mosso dalla luminosa stella cometa, che conduce ad un incontro vero e unico con la Persona di Cristo.

“Camminare per adorare”: San Leone Magno, in un brano dedicato a questa Solennità ricorda che:

“ (…) i tre magi, chiamati dai loro lontani paesi, furono condotti da una stella a conoscere e adorare il Re del cielo e della terra ” (Discorso 3).

In primo luogo i Magi sono dei cercatori, uomini assetati di verità e di giustizia (cfr. Mt. 5, 6), disponibili a lasciarsi interrogare e arricchire dalle inesauribili profondità che la vita e la storia offrono.

Sono immagine del vero discepolo che adopera la ragione nel credere, visto che “credere null’altro è che pensare asserendo. Chiunque crede pensa, e credendo pensa e pensando crede. La fede se non è pensata è nulla” (Fides et ratio, 9).

Essi vedono una stella che li attrae, li seduce (Ger. 20,7), spingendoli a passare dal con-siderarla (guardarla) al de-siderarla (sceglierla), fino ad eleggerla come guida stessa, emblema di quella divina:

“Dio è luce e in lui non ci sono tenebre” (1 Gv 1, 5).

Più volte, infatti, nella storia biblica, Dio ha mandato segni luminosi per guidare il popolo verso il luogo da Lui prescelto.

Come non ricordare, ad esempio, la nube in Nm. 9, 15-23, che accompagnava gli ebrei nel deserto e che, nel corso della notte, assumeva l’aspetto del fuoco?

È tuttavia nel Libro della Sapienza, scritto pochi decenni prima della nascita di Gesù, che si precisa meglio la funzione e l’immagine di questa nube: Dio diede al popolo pellegrino

“una colonna di fuoco come guida in un viaggio sconosciuto e come sole innocuo per il glorioso migrare” (Sap. 18, 3), una

“luce di stelle nella notte” (Sap. 10,17).

Con l’agostiniana inquietudine del cuore, quella stessa che tante volte l’attuale società tenta di “narcotizzare”, i Magi

“hanno seguito la stella; attraverso il linguaggio della creazione hanno trovato il Dio della storia” (Benedetto XVI, omelia del 6 gennaio 2012), il nuovo e vero Re, davanti al quale si sono prostrati in segno di totale adorazione.

“Adorare per camminare”: l’adorazione comporta anche un dono, che, nel caso dei Magi, può diventare icona di pienezza, simbolo di una fede che diventa fiducia e servizio, di una speranza che è capace di sciogliere le vele e di un’autentica condivisione e comunione d’amore.

I doni a Colui che si è fatto Dono indicano che la meta è raggiunta, i Magi hanno concluso quel viaggio fisico che li ha condotti a Betlemme.

Inizia ora, citando le parole di Papa Benedetto XVI alla veglia della GMG di Colonia del 2005, nel cui Duomo sono venerate le Reliquie dei Magi,

“(…) un nuovo cammino, un pellegrinaggio interiore che cambia tutta la loro vita. Perché sicuramente avevano immaginato questo Re neonato in modo diverso… Dovevano imparare che Dio è diverso da come noi di solito lo immaginiamo. Qui cominciò il loro cammino interiore… Egli contrappone al potere rumoroso e prepotente di questo mondo il potere inerme dell’amore, che sulla Croce – e poi sempre di nuovo nel corso della storia – soccombe, e tuttavia costituisce la cosa nuova…Ora imparano che devono donare se stessi – un dono minore di questo non basta per questo Re. Ora imparano che la loro vita deve conformarsi a questo modo divino di esercitare il potere, a questo modo d’essere di Dio stesso. Devono diventare uomini della verità, del diritto, della bontà, del perdono, della misericordia. Non domanderanno più: Questo a che cosa mi serve? Dovranno invece domandare: Con che cosa servo io la presenza di Dio nel mondo? Devono imparare a perdere se stessi e proprio così a trovare se stessi” (Veglia di preghiera con i giovani della GMG a Colonia, 20 agosto 2005).

E’ questo il continuo e mai concluso cammino non solo dei Magi, ma di ogni discepolo, chiamato a rinnovarsi e mettersi in cammino verso la vera Luce, seguendo l’invito del profeta Isaia:

“Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce… Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere” (Is 60, 1-3).

Questo è il compito del discepolo, quello di attrarre, nell’ordinarietà della vita nelle azioni quotidiane, mediante la testimonianza dell’amore concreto, tutti gli uomini a Dio:

“così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli” (Mt 5, 16), fino a diventare “epifania” incarnata, vissuta, nell’apertura del cuore alla Grazia e aderendo in pienezza alla Parola rivelata.

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Un presbiterio numeroso come si vede di rado a Vercelli: qualche volta – e non sempre – nella Solennità di Sant’Eusebio, il 1 agosto.

Così la Chiesa eusebiana e la comunità salesiana hanno voluto onorare il Confratello scomparso, Don Augusto Scavarda, in questa S.Messa esequiale che si è celebrata stamane, 5 gennaio, presso la Chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, al Belvedere di Vercelli.

Inutile  rintuzzare il pensiero (del resto, ne ha fatto cenno lo stesso Arcivescovo Marco Arnolfo, aprendo la Liturgia) che sottolinea una circostanza a suo modo significativa.

Il funerale di Don Augusto Scavarda, un Parroco esempio di vita consacrata, di vita vissuta secondo il carisma salesiano, di vita dedicata al prossimo, immagine quotidiana e vivente del Vivente, si celebra quasi nello stesso momento in cui a Roma, in Vaticano, si rende l’ultimo saluto al Papa emerito Benedetto XVI.

E questa è anche l’immagine, per quanto dolente, sempre suadente della grandezza e bellezza della Chiesa: non avremmo potuto avere con noi Don Augusto se non ci fosse stata la Congregazione salesiana, parte della Chiesa universale, che ha nel Santo Padre la sua espressione più alta.

E nessun Pontefice potrebbe pensare di poter compiere la propria missione se non fosse assistito dalla preghiera, ma soprattutto affiancato dal lavoro pastorale di tanti, Consacrate e Consacrati, che testimoniano la propria vocazione ogni ora, ovunque nel Mondo, fino agli estremi confini della Terra.

Oggi, dunque, i due volti di una Chiesa che è una ed ha consegnato al Padre due suoi servi “buoni e fedeli”.

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In Chiesa c’era praticamente tutta Vercelli: a cominciare dalle comunità parrocchiali del Sacro Cuore, di Sant’Antonio all’Isola, di Caresanablot, ma non solo: Don Augusto si era conquistato la fiducia, la stima, l’affetto di tanti e tanti.

Abbiamo messo a repertorio un video che riprende alcuni momenti della Celebrazione, in particolare l’omelia che ha dettato Don Leonardo Mancini, Ispettore della Provincia Salesiana di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, che riproponiamo integrale. Ci sono anche alcuni scampoli dei canti offerti dalla sempre apprezzata Corale parrocchiale, diretta dalla Signora Antonella Ganzaroli; all’organo il giovane e bravissimo Alessandro Pultronaggio.

Ed è proprio la loro bella esecuzione di “Padre, Maestro ed amico” a concludere il video.

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Numerosi, oggi, i Confratelli salesiani di tutto il Piemonte, anche perché Don Augusto era originario di Foglizzo, dove fino a poco tempo fa aveva sede un’importante Scuola della Congregazione e dove la sua vocazione è nata.

Ma aveva svolto il proprio servizio anche al Centro di Formazione Professionale di San Benigno Canavese, poi a Bra, prima di arrivare a Vercelli dove opera la Comunità salesiana retta da Don Guido Candela: anche il suo saluto finale è riproposto in video.

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Ora Don Augusto riposerà proprio nel Cimitero salesiano di Foglizzo e certamente il suo passaggio tra noi non sarà lasciato cadere nell’oblio.

A cominciare – se è permesso un pensiero personale – da un suo “sogno”, che abbiamo trovato sempre messo per iscritto nel celebre “foglietto” settimanale, distribuito in occasione delle Ss. Messe della domenica.

Sappiamo che Don Augusto stava costruendo una “task force” della preghiera, in modo da assicurare una adorazione perpetua, lungo tutte le 24 ore di ciascun giorno della settimana.

L’ultimo “foglietto” è quello del 1 gennaio.

Vi si legge un avviso:

”Lunedì 2 gennaio alle ore 17 (…) si incontrano coloro che si sono resi disponibili per l’adorazione eucaristica perpetua e anche per tutte le persone che desiderano avere informazioni al riguardo. Lo scopo è conoscerci e programmare insieme l’adorazione eucaristica perpetua. Potete quindi invitare altre persone, senza alcun impegno, per ascoltare questa proposta. Se ci fossero difficoltà ad essere presenti, comunicheremo tramite social quello che si è stabilito”.

Coraggio, non deludiamo Don Augusto; è il modo migliore per dirgli grazie: seguiamo le istruzioni che leggeremo nel prossimo foglietto.

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In apertura della S.Messa esequiale, così ha ricordato Don Augusto il Responsabile della Comunità salesiana di Vercelli, Don Guido Candela:

“Ci sono persone che con il loro sorriso manifestano un senso di sufficienza, altre che tradiscono ironia e sarcasmo, altre ancora che comunicano disprezzo.

Ma il tuo sorriso ampio, aperto, accogliente e contagioso ci ha messi in sintonia con un salesiano sacerdote dall’animo buono, per nulla incline a giudicare le persone incontrate, le quali, anzi, diventavano oggetto di apprezzamento”.

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Don Augusto nasce a Foglizzo l’8 ottobre 1952 da papà Giovanni e da mamma Anna.

A Foglizzo è sorta una Casa Salesiana e il piccolo Augusto impara a conoscere Don Bosco dall’affetto che i foglizzesi portano nei confronti del Santo e frequentando l’Oratorio annesso alla Casa Salesiana.

Dal 1964 al 1969 frequenta la Scuola Media e il Ginnasio presso la Casa Salesiana del S. Luigi a Chieri.

A Pinerolo dal 1969 al 1970 vive l’anno di noviziato, al temine del quale emette la Prima Professione Religiosa l’8 settembre.

I tre anni del post-Noviziato li vive proprio nella Casa Salesiana di Foglizzo dove, nel 1973, consegue la Maturità Magistrale.

Seguono due anni di studi filosofici presso l’Istituto Salesiano della Crocetta a Torino.

Svolge i due anni di tirocinio pratico salesiano prima tra i ragazzi della Casa Salesiana di S. Benigno Canavese, in seguito con i ragazzi della Casa di Lanzo Torinese.

Affronta e completa l’iter degli studi di teologia presso l’Istituto Salesiano della Crocetta a Torino dal 1977 al 1980, anno in cui, il 7 giugno, viene consacrato sacerdote nella Parrocchia di Foglizzo.

I nostri superiori lo inviano a Torino-Valdocco dove per tre anni svolge con entusiasmo l’incarico di Animatore-Catechista tra i ragazzi del Centro di Formazione Professionale.

Per sei anni, dal 1983 al 1989, è nella Casa di Fossano ancora in qualità di Animatore-Catechista tra i ragazzi del Centro di Formazione Professionale, Animatore dell’Oratorio e Delegato di Pastorale Giovanile per la Diocesi di Fossano.

Nel 1986 consegue il Baccalaureato in Teologia.

Svolge tre anni di servizio come Direttore della Casa del S. Luigi a Chieri (1989-92).

In seguito per sei anni è Direttore della Casa di S. Benigno e dell’annesso Centro di Formazione Professionale (1992-1998).

Nei tre anni successivi lo troviamo ancora a Valdocco in qualità di Direttore della Comunità S. Francesco di Sales.

Dal 2001 al 2003 svolge il servizio come Incaricato degli universitari.

In questo periodo lo colpisce una ipoacusia bilaterale che lo porterà ad affrontare un intervento di Impianto cocleare nel 2003.

A causa di questi problemi di salute, fino al 2004 viene invitato a prestare il suo servizio lavorando nella sede regionale del CNOS-FAP a Torino-Valdocco.

In seguito, per sette anni, dirige il Centro di Formazione Professionale di Bra.

Nel 2010, a causa del riacutizzarsi di problemi cardiaci, si sottopone ad alcuni interventi chirurgici.

Nel 2011 viene destinato alla Comunità Salesiana di Vercelli in qualità di parroco ad personam di S. Antonio all’Isola e di S. Cecilia in Caresanablot.

Dal 2012 assume anche l’incarico di Vicario del Direttore e nel 2017 gli viene affidata la cura pastorale anche della parrocchia Sacro Cuore al Belvedere.

***

“Porto il cuore a riposare un po’, perché gli ho chiesto tanto in questi giorni”, mi hai detto martedì mattina dopo aver celebrato l’Eucarestia. Non ti sei mai risparmiato, eh, don Augusto! Le nostre Costituzioni Salesiane affermano che “quando avviene che un salesiano muore lavorando per le anime, la Congregazione ha riportato un grande trionfo”. Diverse volte ci siamo confidati che il trionfalismo non è fatto per noi. Tuttavia chiedo, per intercessione tua e dei tanti nostri Santi salesiani, che il tuo sacrificio faccia fiorire numerose vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa non solo per la nostra Congregazione, ma anche per la nostra Diocesi Eusebiana.

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Nella prima mattina di mercoledì 4 gennaio,  i familiari si erano accorti dell’assenza del congiunto allontanatosi immotivatamente in piena notte a bordo del proprio fuoristrada e senza perdere tempo, preoccupati per le sue precarie condizioni di salute, avevano avvisato i Carabinieri della Stazione di Mottalciata per segnalare l’anomala scomparsa.

Il Comandante della Stazione si era subito recato presso l’abitazione del malcapitato dove ha rassicurato moglie e figli e raccolto da loro ulteriori informazioni ed elementi utili a facilitare le ricerche dell’ottantottenne, sofferente per diverse patologie legate all’avanzata età.

Gli operatori del Pronto Intervento dei Carabinieri della Centrale Operativa di Biella avevano contemporaneamente diramato la descrizione della persona e del veicolo a tutte le pattuglie in servizio comprese quelle delle altre forze di polizia.

Fortunatamente le ricerche hanno avuto buon esito in quanto l’anziano è stato segnalato nella tarda mattinata mentre vagava a piedi alla periferia di Biella e successivamente rintracciato nelle vicinanze di un bar.

Comprensibile la gioia dei suoi familiari quando hanno ricevuto la lieta notizia e si sono precipitati sul luogo del ritrovamento per poterlo riabbracciare.

Ai Carabinieri che lo hanno soccorso l’arzillo pensionato è apparso confuso ma in buone condizioni di salute tanto che non ha avuto necessità di assistenza medica.

L’uomo non è stato in grado di ricordare dove avesse parcheggiato il suo mezzo, tanto che i Carabinieri hanno dovuto proseguire le ricerche per alcune ore sino a quando lo hanno rinvenuto, maldestramente parcheggiato, in un comune limitrofo.

 

Redazione di Vercelli

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Riceviamo e pubblichiamo

 

Come di consueto noi Consiglieri di minoranza, in seno al Consiglio Comunale di Gattinara, vogliamo rendere pubblico l’ultimo Consiglio Comunale del 30 dicembre 2022.

Iniziato alle ore 21,04, erano tutti presenti ad esclusione dei Consiglieri: Fanetti, Barattino e Petterino, nessun presente tra il pubblico, nessuno collegato on-line.

Dopo l’introduzione del Segretario e l’appello, del Presidente del Consiglio, si è passati a trattare i punti all’Ordine del Giorno.

Punto 1: adesione al Consorzio C.A.S.A. dei comuni di Casalbeltrame (No), Prato Sesia (No) e Vicolungo (No) – approvazione modifica statuto e convenzione

Il punto è stato trattato dalla Sindaco leggendo una stringata illustrazione del medesimo, che è stato approvato all’unanimità, senza alcun intervento.

Punto 2: revisione periodica delle partecipazioni pubbliche ai sensi dell’art. 20 del Decreto Legislativo 19 agosto 2016, n. 175 (testo unico in materia di società a partecipazione pubblica)

Espletato dal Vicesindaco, al termine del quale è intervenuto il Consigliere Patriarca.

Avendo lo stesso esaminato attentamente gli allegati alla deliberazione, ha evidenziato che nelle 4 schede di rilevazione del MES sono indicati in totale 30 componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società pubbliche, per cui si domandava se tra questi vi fosse un rappresentante del nostro Comune.

Al che il Vicesindaco, dopo una generale perplessità, che ha denotato una scarsa conoscenza dell’argomento, ha risposto negativamente, confermando che rappresentanti della nostra Città partecipano solamente alle assemblee convocate in merito.

Nella successiva votazione gli 8 Consiglieri di maggioranza hanno votato compatti a favore, come sempre, mentre i Consiglieri Goldin e Patriarca si sono astenuti.

Punto 3: ratifica variazione di Bilancio d’urgenza G.C. n.112 del 30.11.2022

Anche in questo caso ha illustrato il punto il Vicesindaco spiegando che si tratta di stanziare €. 30.203,34 per incrementare il capitolo di spesa per l’illuminazione pubblica, in attesa della pubblicazione dei decreti di assegnazione esatta dei relativi fondi da parte dello Stato.

Al termine dell’espletamento dell’Ordine del Giorno è intervenuta la Consigliere Goldin domandando se il nostro Comune ha messo in atto un piano contingentato al risparmio energetico.

Il Vicesindaco ha risposto dicendo di aver predisposto lo stanziamento di 23.000 euro per l’acquisto di termo-valvole di livello 3 e che sono imminenti la razionalizzazione degli orari di utilizzo delle palestre pubbliche ed uno studio volto al risparmio sul riscaldamento di tutti gli stabili di competenza comunale.

Da quanto è emerso si ha l’impressione che un vero e proprio piano organico non esista, ma vi siano soltanto una serie di tentativi di contenimento della spesa energetica che non incidono sufficientemente  per la soluzione del problema.

È quindi intervenuto anche il Consigliere Patriarca precisando che il Consigliere Petterino ha verificato personalmente la competenza della spesa di illuminazione notturna del cupolone della chiesa parrocchiale SS. Pietro e Paolo, recandosi a visionare insieme al parroco il relativo contatore, con spegnimento e accensione dello stesso.

Il risultato ha confermato la fornitura elettrica a carico del Comune di Gattinara.

A tal proposito ha fatto presente che lo spegnimento della suddetta illuminazione avviene appena dopo le ore 24, alla stessa ora non avviene lo spegnimento dell’illuminazione della torre delle Castelle e dei ruderi di San Lorenzo, cosa che molti Gattinaresi considerano uno spreco di risorse comunali.

All’obiezione del Vicesindaco che l’illuminazione serve come deterrente ad eventuali atti vandalici, Patriarca ha ricordato quanto successo presso il cimitero cittadino, ripulito di tutte le componenti in rame, nonostante la presenza dell’illuminazione esterna e delle telecamere.

Come per il precedente punto gli 8 Consiglieri di maggioranza hanno espresso parere favorevole mentre i Consiglieri Goldin e Patriarca si sono astenuti.

Il Consiglio Comunale, dopo gli auguri di circostanza, è terminato alle ore 21,21.

Gattinara 5 gennaio 2023

 I Consiglieri Comunali dei gruppi SìAmoGattinara e La Svolta

 

 

Redazione di Vercelli

 

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La collaborazione tra Novipiù Monferrato Basket e Solidal per la Ricerca ha fruttato altri 200 euro da destinare alla ricerca del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI) diretto da Antonio Maconi, che ha una delle sedi all’interno dell’Ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato.

La squadra casalese lo scorso novembre aveva aderito con due interessanti iniziative alla Settimana della Ricerca, l’evento finalizzato a coinvolgere la comunità per far conoscere le attività di ricerca sanitaria condotte all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria e dell’ASL AL.

Il 20 novembre, in occasione della partita di campionato con Cantù, la Monferrato Basket, infatti, aveva deciso di devolvere un euro per ogni biglietto venduto e di donare le canotte autografate da Niccolò Martinoni e Lucio Redivo per lanciare un’asta benefica su eBay.

Dopo il versamento di ben 640 euro frutto dei biglietti acquistati per la gara, a fine novembre si è chiusa l’asta, che ha permesso di aggiungere altri 200 euro ai fondi da destinare a Solidal per la Ricerca.

Ad aggiudicarsi le due divise ufficiali sono stati Andrea Marangon ed Elisa Roiter che hanno partecipato alla vendita online per poter donare le canotte, rispettivamente, a Carlo Marangon e Fabio Scarani.

Ma il regalo non si è concluso con l’acquisto, perché sono stati gli stessi giocatori a consegnare le divise autografate: Niccolò Martinoni prima di Natale nella sede casalese del DAIRI e Lucio Redivo prima della gara contro Piacenza di ieri, 4 gennaio, al PalaEnergica Paolo Ferraris.

Il totale dei fondi raccolti è quindi di 840 euro: un ottimo risultato, che porterà sicuramente a organizzare anche nel 2023 nuove iniziative congiunte tra Monferrato Basket e Solidal per la Ricerca, affinché prosegua la sensibilizzare alla cultura del dono, fondamentale per proseguire nella ricerca.

 

Redazione di Vercelli

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Si riparte! Il Carnevale di Serravalle Sesia conferma tutte le date tradizionali ed il Patrocinio alla Manifestazione del Comune di Serravalle Sesia con alcune importanti novità.

Tutto pronto nel Comitato Carnevale di Serravalle Sesia per riprendere in grande stile la manifestazione in assoluto più antica del paese di Serravalle.

Ci saranno in programma alcune novità, pensate e realizzate in questi due anni di stop forzato, ma sono confermate anche tutte le date “tradizionali” del Carnevale Serravallese, confermate anche per il 2023 le nostre maschere, Paolo Sassi sarà ancora il Mugiun VIII e Silvia Pezzana vestirà ancora i panni della sua consorte la Mugiuna.

La prima novità in assoluto, sarà l’inaugurazione di un’area dedicata al Carnevale di Serravalle Sesia all’interno del Museo Don Florindo Piolo sabato 21 gennaio 2023 alle ore 16,00 (Castello di Serravalle Sesia Via Torchio 10), un modo questo per mettere a disposizione di tutto il paese un pezzo di storia della nostra comunità e del nostro territorio.

Una storia importante che vede esposti nel museo gli abiti tradizionali originali del primo Mugiun (impersonato dall’indimenticato Ferruccio Mazzone), della prima Mugiuna (Antonietta Piolo), del vecchio seguito con il famoso vestito confezionato con il feltro della Cartiera di Serravalle, a questi si aggiungono l’abito completo della mitica “Brusca Mataras” e molti degli strumenti musicali da loro utilizzati in più di 60 anni di attività. Uno spaccato della vita del paese tra la fine della Guerra ed i giorni nostri, un filo sottile che ci lega alla nostra storia.

Tutto questo si è potuto realizzare grazie all’impegno oltre che del Comitato, delle famiglie che hanno deciso di donare gli abiti e gli strumenti originali, alla direzione del Museo e alla Amministrazione Comunale che ha sostenuto questa bella iniziativa prima nel suo genere nella nostra Provincia dedicando un’area Museale (seppur piccola) interamente al Carnevale.

Alla cerimonia di inaugurazione, che avverrà contestualmente alla consegna delle chiavi del paese al Mugiun VIII da parte del sindaco Massimo Basso, parteciperanno anche le Maschere dei Carnevali storici della Valsesia.

Un’altra piccola novità sarà la giornata dedicata interamente ai bambini organizzata per sabato 11 Febbraio 2023 dalle ore 14, in collaborazione con l’istituto Comprensivo P.R Baranzano con la tradizionale sfilata, che terminerà in Piazza 1 Maggio dove i Bambini potranno trovare un area giochi ampliata e migliorata rispetto alle ultime edizioni effettuate con tanti giochi gonfiabili, animazione dedicata con giocolieri, trucca bimbi e baby dance e tante altre novità, il tutto totalmente gratuito.

La giornata si è resa possibile grazie al supporto e alla collaborazione fondamentale del Comune di Serravalle Sesia e alle aziende del territorio che hanno deciso di dare un contributo importante, dedicato ai più piccoli che hanno dovuto subire, più degli adulti, gli effetti della pandemia.

Queste le novità del 2023, di seguito il calendario completo di tutte le manifestazioni del Carnevale 2023, oltre a questo il  gruppo mascherato parteciperà ai principali eventi dei Carnevali Valsesiani.

Programma definitivo

Sabato 21 gennaio 2023:

  • ore 11,30 presso la sede di Piazza Tirondello distribuzione trippa alla popolazione;
  • ore 16,00 Eccezionalmente presso il “Museo Don Florindo Piolo” (Castello – Via Torchio) ; “Arrivo Di Sua Maestà Mugiun VIII” e consegna delle chiavi del paese da parte del Sindaco;
  • a seguire inaugurazione Area Museale dedicata Al Carnevale Di Serravalle Sesia;
  • dalle ore 18, presso la sede di Piazza Tirondello “Aperytrippa” apericena Cenoiro con Musica (posti limitati ed esclusivamente su prenotazione);

Sabato 28 gennaio 2023:

  • dalle ore 09,30 Tradizionale “Catula per le vie del paese”;

Sabato 4 febbraio 2023:

Veglionissimo mascherato presso “Trattoria Monterosa”

Sabato 11 febbraio 2023:

Sfilata e carnevale dei bambini in collaborazione con le scuole.

Giovedi 16 febbraio 2023:

  • durante la giornata “Giubiacia” visita delle maschere del paese alle nostre scuole;
  • Nella settimana di Carnevale, Presso il Museo Don Florindo per le classi V della scuola elementare “Storia del Carnevale di Serravalle Sesia” a cura di Gustavo Ferrara;

Sabato 18 febbraio 2023:

  • dalle ore 11,00 presso Piazza Tirondello distribuzione alla popolazione della tradizionale “Fagiolata”;
  • alle ore 20,00 presso la sede del Comitato in Piazza Tirondello “Gran cenone del fagiolo 2023”;

Domenica 19 febbraio 2023:

  • ore 10,00 Partecipazione delle maschere e del Comitato alla Messa presso il Santuario di Sant’Euseo in occasione del Voto;
  • ore 15,30 : Visita delle Maschere e del seguito alla Casa di Riposo (Da confermare in quanto non è ancora possibile accedere alle R.S.A.)

Martedi 21 febbraio 2023:

  • ore 18,30 presso Piazza Libertà Chiusura Carnevale 2023 “Lettura testamento e rogo di mugiun VIII ”
  • ore 20,00 Cena di chiusura del Carnevale 2023 (da definire).

 

Redazione di Vercelli

 

 

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