VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

Dal Libro del Profeta Amos, Cap. 6, 1. 4 – 7

Guai agli spensierati di Sion
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!
Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
Canterellano al suono dell’arpa,
come Davide improvvisano su strumenti musicali;
bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti più raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserà l’orgia dei dissoluti.

Dal Salmo 145

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

Dalla Prima Lettera di San Paolo Apostolo a Timoteo, Cap. 6, 11 – 16

Tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.
Davanti a Dio, che dà vita a tutte le cose, e a Gesù Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,
che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio,
il beato e unico Sovrano,
il Re dei re e Signore dei signori,
il solo che possiede l’immortalità
e abita una luce inaccessibile:
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può vederlo.
A lui onore e potenza per sempre. Amen.

Dal Vangelo secondo San Luca, Cap. 16, 19 – 31

In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
“C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti””.

***

UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

Spensierati o saggi?

(Am 6,1.4-7; Sal 145; 1Tm 6,11-16; Lc 16,19-31)

La parola chiave del vangelo e di tutta la liturgia di questa domenica è: ascoltare.

Partiamo dalla fine del racconto evangelico. Il ricco supplica Abramo di mandare Lazzaro dai suoi fratelli; vedendo un morto tornare in vita e sentendolo parlare, loro sicuramente avranno paura, si convertiranno, cambieranno condotta di vita.

Abramo saggiamente risponde: non è questione di un fatto eclatante e fuori dalla logica delle leggi terrene. Se anche Lazzaro risorgesse non crederebbero lo stesso alle sue parole.

Credere presuppone un ascolto. L’ascolto presuppone fiducia in chi sta parlando.

Una conversione di vita non avviene per paura: posso ascoltare le parole di un morto tornato in vita, ma se quella persona non la stimo, non crederò in lui neanche sapendolo risorto dai morti.

Quante volte i fratelli dell’uomo ricco saranno inciampati nel corpo mezzo morto di Lazzaro disteso davanti alla porta, mentre entravano nella casa per banchettare lautamente tutti insieme?

Il profeta Amos oggi ci dice che “gli spensierati di Sion stanno distesi sui loro letti d’avorio e mangiano gli agnelli allevati nelle stalle”.

La spensieratezza non è indice di saggezza. Lo spensierato non vede, non sente se non i suoi bisogni e i suoi desideri. Lo spensierato vive l’attimo presente chiuso nel suo mondo.

Chi ha allevato gli agnelli che sto mangiando? Quanta fatica avrà fatto? Avrà da mangiare anche lui ora?

La ricchezza sembra dare spensieratezza: non penso, sto sereno, mi godo la vita, non ho problemi.

C’è un momento, però, in cui la vita ci pone uno stop. In quel momento sapremo reagire in un modo o in un altro a secondo delle abitudini positive che avremo sviluppato.

Ascoltare presuppone allenamento. Perché posso imparare ad ascoltare non solo con le orecchie, ma con gli occhi, con il cuore.

Il ricco non ascoltava il grido di aiuto di Lazzaro, non lo ascoltava con le orecchie, non lo ascoltava con gli occhi, perché i suoi occhi forse non si sono mai posati veramente su quel cumulo di stracci seduto alla sua porta e non lo ascoltava con il cuore, perché non si è mai interrogato se sotto quegli stracci c’era un uomo con la dignità di figlio di Abramo, figlio di Dio come lui.

Lo Spirito di Dio ci aiuti a spogliarci delle nostre vesti di porpora e bisso, per scoprirci tutti uguali, fatti a sua immagine, amati con i nostri limiti, tutti invitati a vivere la vera spensieratezza della vita eterna.

 

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

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Pro Vercelli 1

Novara 2

Marcatori: 9’ pt Della Morte, 37’ pt Gonzales, 20’ st Galuppini

Pro Vercelli (4-2-3-1): Valentini; Silvestro, Cristini, Perrotta, Iotti (1’ st Arrighini); Calvano, Saco (11’ st Corradini); Mustacchio, Vergara, Della Morte (35’ st Guindo); Comi. A disp. Rigon, Lancellotti, Masi, Gentile, Gatto, Renault, Macchioni, Iezzi, Anastasio.. All. Paci.

Novara (4-3-2-1): Pissardo; Ciancio, Benalouane, Carillo, Goncalves (39’ st Amoabeng); Rocca (39’ st Bertoncini) , Ranieri, Masini; Galuppini (32’ st Buric) , Gonzalez; Bortolussi. A disp. Menegaldo, Desjardins, , Di Munno, Bonaccorsi, Marginean, Peli, Diop, Tavernelli, Calcagni,. All. Cevol

Arbitro: Carrione di Castellamare di Stabia

Guardalinee: Bonomo di Milano e Ceolin di Treviso

Quarto uomo: Ceriello di Chieri

Ammoniti: Benalouane, Ciancio, Calcagni, Mustacchio

Espulso: Benalouane per somma di ammonizioni al 49’st

Recupero:  0’ pt –  5’st

Vantaggio vercellese con Della Morte poi il Novara rimonta

Derby amaro per la Pro Vercelli.

Il Novara vince e domina l’incontro.

Il gol vercellese arriva subito, segna Della Morte.

Dopo gli azzurri monopolizzano il gioco è ribaltano la situazione.

Subito pericolosi gli ospiti.

Passano 55 secondi e Gonzalez costringe Valentini alla parata in corner.

Il Novara spinge ma a passare è la Pro.

Matteo Della Morte, si accentra dalla destra (scambiando con Vergara) e lascia partire un siluro che non lascia scampo a Pissardo.

Sull’altro fronte, Bortolussi da due passi pasticcia e non riesce a concludere a rete.

Minuto 20; Mustacchio si esibisce in una bella rovescia che termina centrale.

Quattro minuti più tardi, Silvestro di testa anticipa Bortolussi.

Al 29’ Comi è attento e sulla linea respinge l’incornata di Benalouane.

E’ la mezzora quando esce a lato la punizione di Galuppini.

Il pareggio arriva al 37’.

Rocca suggerisce per Gonzalez che non ha problemi a insaccare.

Poco dopo Valentini para a terra la conclusione di Galuppini.

Nel finale prima Gonzalez e poi Goncalves mirano la porta ma la difesa di casa si salva.

La ripresa si apre con il tentativo di Comi che impegna Pissardo.

Risponde il Novara con Galuppini; palla alta.

Pericolo al 17’ quando il Novara avanza con Galuppini che mette sul secondo palo dove Gonzalez trova l’opposizione di Macchioni.

Due minuti e gli ospiti beneficiano di un calcio di rigore per il fallo di mano di Cristini sul cross di Bortolussi.

Sul dischetto si presenta Galuppini che si vede respingere il tiro ma poi ribadisce in rete.

La Pro cerca il pareggio ma il risultato non cambia più, anche perché Pissardo si supera su Mustacchio.

Redazione di Vercelli

 

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Ricordavano un po’, a vederli mentre cercavano di ripararsi dalla pioggia sotto i cornicioni del condominio antistante la Scuola Media Ferrari, la protagonista della fiaba “La piccola fiammiferaia”.

Fuori fa freddo e piove.

Dentro c’è un bel tepore.

Ma è tutto chiuso.

***

Ma chi sono?

Sono gli Scrutatori, Presidenti di Seggio, Forze dell’Ordine che domani riceveranno gli elettori ai Seggi 10 – 11 – 12, appunto ubicati da tanto tempo presso quel complesso scolastico.

Che succede?

Succede che i lavori preparatori degli Uffici si sarebbero dovuti iniziare alle 16 di oggi, 24 settembre.

Mentre, fino alle 16,45, non è arrivato nessuno dal Comune a portare schede, matite, registri e tutto il materiale necessario.

Forse, per la Giunta del Niente… lo Scrutatore può attendere.

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Verrà inaugurata domenica 25 settembre in occasione delle “Giornate Europee del Patrimonio (“European Heritage Days)”, la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa promossa dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea), una nuova mostra documentale dell’Archivio di Stato di Biella. L’esposizione, allestita presso la Sala Studio dell’Istituto, avrà come filo conduttore l’acqua.

«Il rapporto del Biellese con l’acqua è molto profondo e antico ed è stato oggetto di innumerevoli iniziative, studi e pubblicazioni, soprattutto per quanto concerne la relazione tra questa risorsa e la nascita delle industrie presenti nel territorio», afferma Stefano Leardi, Direttore dell’Archivio di Stato di Biella: «In questo caso abbiamo, però, deciso di concentrarci su un aspetto finora poco trattato: l’approvvigionamento d’acqua potabile a Biella tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. Un “taglio” molto particolare ma fondamentale in quanto direttamente collegato alla vita quotidiana dei cittadini di ogni classe sociale».

Ripercorrendo le vicende che portarono alla realizzazione del primo acquedotto cittadino e alla successiva creazione e sviluppo della “rete” che permise di diffondere capillarmente l’acqua dapprima in fontane pubbliche e infine nelle singole abitazioni, la mostra seguirà, di riflesso, lo sviluppo e la crescita, nel lungo periodo, di una città in espansione, attanagliata però dallo spettro costante della scarsità dell’acqua, dalla continua ricerca di nuove fonti di approvvigionamento e dalla necessità di coniugare le esigenze, spesso contrastanti, di cittadini, agricoltori ed attività produttive.

Trattando, attraverso veri e propri scorci di vita quotidiana, dei diversi usi (sia virtuosi che sprechi) ed i riusi di questa fondamentale risorsa naturale, oltre che delle politiche relative alla sua gestione e tutela, la mostra avrà, quindi, come reale filo conduttore la sostenibilità, tema scelto, per l’appunto, a livello europeo, per le “Giornate Europee del Patrimonio”.

«La documentazione esposta, per quanto storica, si dimostra di estrema attualità», prosegue Leardi: «Le problematiche legate al reperimento o alla gestione dell’acqua, le dinamiche di competizione o le liti insorte tra singoli o comunità per l’approvvigionamento di questa risorsa, infatti, non possono che riportarci alla mente le crescenti preoccupazioni per il cambiamento climatico in atto e la recente e grave siccità».

La mostra, che verrà inaugurata domenica 25 settembre 2022, tra le 14,30 e le 18,30, con visite guidate gratuite a cura dei funzionari archivisti, resterà poi aperta, ad accesso libero e gratuito, negli orari di apertura dell’Archivio di Stato di Biella, esclusivamente previa prenotazione, fino al 23 dicembre 2022.

Sono state, inoltre, previste due ulteriori aperture straordinarie, sempre con visite guidate, nelle giornate di domenica 9 ottobre, tra le 14,30 e le 18,30 (in occasione della “Domenica di carta”, evento nazionale del Ministero della Cultura dedicato agli archivi) e lunedì 31 ottobre, dalle 18:30 alle 22:30.

L’Archivio di Stato di Biella

Gli Archivi di Stato sono istituti periferici del Ministero della Cultura istituiti nei capoluoghi di provincia.

Hanno il compito di provvedere alla conservazione dei documenti degli uffici periferici dello Stato unitario e degli archivi degli stati preunitari fin dall’Alto Medioevo, degli archivi notarili anteriori agli ultimi cento anni e degli archivi degli enti ecclesiastici e delle corporazioni religiose soppressi, i cui beni vennero confiscati dallo Stato.

Possono ricevere in deposito archivi di enti pubblici, regioni, province, comuni, altri enti e acquisire a vario titolo archivi privati, di famiglie, di persone, di impresa, di istituzioni.

Alla funzione della conservazione propria degli Archivi di Stato si aggiungono e collegano altre attività: l’ordinamento degli archivi e la compilazione dei relativi mezzi di corredo, inventari, indici, elenchi di consistenza, guide particolari e tematiche che rendono possibile e facilitano la consultazione dei documenti; l’assistenza ai ricercatori in sala di studio e le ricerche per corrispondenza; la tutela degli archivi degli uffici statali; le edizioni di fonti; la promozione, la didattica e la formazione in campo archivistico; le iniziative di ricerca scientifica e di valorizzazione dei documenti anche in collaborazione con altri istituti culturali presenti sul territorio.

Il 29 aprile 1967, dando corpo in parte al progetto di un “archivio del Biellese” pensato da Quintino Sella e da altri tra fine dell’Ottocento e primi decenni del Novecento ma mai realizzato, fu istituita la Sezione di Archivio di Stato di Biella, divenuta istituto autonomo nel 1998.

La prima sede fu in palazzo Dal Pozzo della Cisterna in Biella Piazzo, dove fino ad allora aveva avuto sede, l’Archivio notarile.

Da qui si traslocò, nella primavera del 1998, occupando la sede attuale sul lato nord del Chiostro di San. Primo direttore fu Giovanni Praticò cui subentrò nel dicembre 1968 Antonio Castellari.

Dal maggio 1969 all’aprile 1998 diresse l’ufficio Maurizio Cassetti. Divenuta Biella provincia, l’Archivio acquistò autonomia il 24 maggio 1997.

L’anno successivo la direzione fu affidata a Graziana Bolengo.

Dal 2019 l’Istituto è diretto da Stefano Leardi.

Per ulteriori informazioni:

Archivio di Stato di Biella – Via Arnulfo, 15/A – 13900 Biella (BI)

tel. 015 21805 – as-bi@cultura.gov.it – www.asbi.it

Facebook: https://www.facebook.com/archiviodistatodibiella/

Instagram: https://www.instagram.com/archiviodistatodibiella/

 

Redazione di Vercelli

 

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Si è concluso il corso di formazione per Groom organizzato dall’Associazione Equestria in collaborazione col Comitato Provinciale CSEN Vercelli presieduto da Franco Barattino.

Per l’annualità 2021/22 hanno preso parte all’esame 5 degli allievi iscritti, tutte donne, di età compresa tra i 17 e i 45 anni, che hanno seguito le lezioni sia in modalità online e in presenza presso la sede dell’associazione a Santhià (VC).

Gli aspiranti Groom iscritti al corso hanno seguito le lezioni dirette da Barbara Miele e Manuel Pitton, docenti con grande esperienza nel settore equitazione.

La commissione d’esame presieduta da Paolo Valentini (Referente Nazionale Equitazione CSEN), dopo aver valutato tutte le prove ha promosso gli aspiranti tecnici che hanno superato gli esami.

Hanno conseguito la qualifica di Groom: Anna Alessio, Francesca Marangoni, Rossella Delgiudice, Eliana Sirigu e Francesca Zara.

 

Redazione di Vercelli

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È uscito in questi giorni il libro I gatti (sottotitolo Poesie, racconti, battute, aforismi), curato da Guido Michelone edito dalla Svizzera Reladoremido, nella collana ‘Strumenti per dire’ diretta dall’elvetico Fiorenzo Bernasconi, noto a Vercelli per la collaborazione con la Cooperfisa nel produrre costruire il berncaneon (doppia fisarmonica) strumento di propria invenzione.

L’eclettico professore rossocrociato – poeta, fotografo, documentarista, glottologo – è da circa un anno dedito a promuovere la nuova casa editrice, dove convergono moderne insolite proposte (antologie letterarie, scritti di musicisti contemporanei da Alzo Brizzi a Davide Anzaghi).

Nel volume I gatti invece lo studioso vercellese ha chiesto a 46 scrittori italiani – tra i quali ad esempio i noti Giuseppe Caliceti, Alessandro Barbaglia, Massimiliano Nuzzolo, Cristina Rava, Alda Teodorani e i compianti Giulio Stocchi e Matteo Guarnacciauna o due poesie ispirate all’animale domestico più amato e raccontato da pittori, musicisti, romanzieri, filosofi, intellettuali.

All’iniziativa di Michelone hanno aderito anche diversi scrittori vercellesi ‘gattari’ come Paola Lazzarini, Giusi Baldissone, Carlo Molinaro,Tonino Repetto e Francesca Tini Brunozzi.

Completa il volume una bella scelta di frasi celebri di molti geni della letteratura mondiale di ogni tempo da Dante a Shakespeare, da Collodi a Beaudelaire, da Einstein a Hemingway.

Il libro I gatti è inoltre dedicato all’associazione Baffi e Code di Vercelli, il gattile che si occupa di randagi, a favore del quale i poeti si impegneranno a turno a leggere le proprie liriche nei diversi appuntamenti organizzati da ottobre a Natale in Piemonte, Liguria, Lombardia, rinunciando ai diritti d’autore e donando il ricavato delle vendite del volume all’associazione benefica.

I gatti. Poesie, racconti, battute, aforismi), a cura di Guido Michelone, Reladoremido (Lugano, Ch), 8 franchi.

Info: Fiorenzo Bernasconi, virtualbigband@gmail.com

 

Redazione di Vercelli

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La biblioteca del Museo Leone, formata da Camillo Leone e dalla sua famiglia nel corso dei secoli, conserva rari e antichi volumi a stampa e manoscritti.

La sua vita però non si ferma nel 1907, insieme a quella del suo fondatore, bensì continua a crescere e a espandersi grazie a nuove e importanti donazioni che vanno ad arricchire il già consistente patrimonio.

L’ultima, ad opera del collezionista vercellese Piero Concio, è una consistente donazione di libri stampati tra l’ultimo quarto dell’Ottocento e gli anni Sessanta del secolo scorso: tutti volumi estremamente preziosi, arricchiti da illustrazioni di artisti del periodo e spesso impreziosite da legature d’arte per lo più eseguite da famosi legatori francesi.

I libri, autentiche opere d’arte, sono splendidi esempi di stile tra Art Deco e Liberty e non solo.

Il Museo Leone ha quindi pensato di condividere con i suoi visitatori tali opere con una esposizione che, citando Alice nel Paese delle Meraviglie, uno dei volumi donati, ha per titolo: “…ma nel mio mondo sarebbero fatti solo di figure… volumi illustrati e legature d’arte dal Liberty all’Art déco e oltre”.

L’esposizione, il cui filo conduttore sono la bellezza e la varietà delle opere, unite agli stili che caratterizzavano il gusto di questo affascinante periodo storico, sarà visitabile dal 30 settembre al 31 dicembre 2022 presso il Corridoio delle Cinquecentine del Museo di via Verdi, nei consueti orari di apertura (dal martedì al venerdì dalle 15 alle 17,30, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18).

Inaugurazione aperta a tutti e ad ingresso libero e conferenza stampa venerdì 30 settembre 2022 ore 17.00.

Sarà presente il donatore.

La mostra sarà poi inserita nel percorso museale e visitabile fino al 301 dicembre senza sovrapprezzo sul biglietto di ingresso.

Info e contatti: www.museoleone.it; info@museoleone.it; 1061 253204

Redazione di Vercelli

 

 

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Dopo un lungo stop dovuto alla pandemia da Covid-19 torna la sezione dedicata al canto lirico del Concorso Internazionale Valsesia Musica i cui protagonisti animeranno il palco del Teatro Civico di Varallo da giovedì 29 settembre a sabato 1 ottobre prossimi.

Una folta ed agguerrita rappresentanza di brillanti voci provenienti per lo più dall’Estremo Oriente si darà battaglia nel pomeriggio di venerdì 30 settembre per contendersi l’accesso alla finale in programma il giorno successivo, sabato 1 ottobre, a partire dalle 21:00.

L’impegnativo compito di selezionare i finalisti sarà affidato alla giuria internazionale presieduta dal direttore d’orchestra argentino Luis Rafael Salomon e composta dal direttore artistico della manifestazione Vincenzo Balzani, dal novarese Fulvio Bottega e dal soprano giapponese Yasuko Sato.

Tutto il concorso sarà accompagnato al pianoforte dal m° Giovanni Brollo.

Per presenziare alla finale (come da tradizione ad accesso gratuito) è possibile prenotare contattando il numero 347.8317568 (anche whatsapp) oppure scrivendo a info@valsesiamusica.com.

Il concorso giunto nel 2022 alla 38a edizione si avvale del sostegno della Regione Piemonte, della Provincia di Vercelli, della Città di Varallo, dell’Unione Montana dei Comuni della Valsesia, delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Vercelli, CRT e Banca Popolare di Novara, dell’Inner Wheel Club di Valsesia, della famiglia Loro Piana e della Daikin Air Conditioning Italy che finanzia altresì delle speciali borse di studio destinate ai migliori cantanti giapponesi in concorso. Ulteriori premi sono offerti rispettivamente da Carla e Giulio Armiento in memoria della figlia Alessandra e da Marinella Mazzone in memoria del marito Giovanni Turcotti.

Le iniziative targate Valsesia Musica proseguiranno poi dal 6 all’8 dicembre con la sezione violinistica che per trovare l’erede del salernitano Giuseppe Gibboni e del tedesco di origini malesi e spagnole Elias David Moncado trionfatori delle ultime due edizioni, potrà contare ancora sull’ausilio dell’orchestra “Vivaldi” e del suo sempre più lanciato direttore Lorenzo Passerini.

 

Redazione di Vercelli

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Le squadre Vigili del Fuoco del Comando di Vercelli, del distaccamento di Varallo Sesia insieme alle squadre della Guardia di Finanza e del Soccorso Alpino, sono intervenute oggi, venerdì 23 settembre alle ore 13:20 circa nel comune di Boccioleto (VC), nella frazione di Fervento presso la località Alpe Selletto per la ricerca di due cercatori di funghi della provincia di Varese che, dopo essersi separati risultavano dispersi.

Le squadre di soccorso, elitrasportate dall’elicottero VVF Drago 51, del nucleo Volo di Torino, hanno raggiunto e recuperato il primo cercatore di funghi, mentre il secondo è stato localizzato dall’elicottero della Guardia di Finanza con a bordo strumentazioni specifiche per la localizzazione dei cellulari, per poi essere raggiunto e recuperato dalla squadra di soccorso che, trovato l’uomo in buone condizioni, hanno provveduto ad elitrasportarlo in una zona sicura a Boccioleto.

L’intervento si è concluso poco dopo le ore 18.00.

 

Redazione di Vercelli

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Dopo aver effettuato la valutazione dei danni causati dalla siccità sul territorio risicolo lombardo, l’Ente Nazionale Risi ha completato anche la valutazione sul territorio piemontese.

L’utilizzo di immagini satellitari, elaborate con tecniche avanzate di intelligenza artificiale, ha permesso di stabilire che nella provincia di Novara sono andati persi circa 3.000 ettari a risaia che rappresentano il 10% della superficie totale a riso del novarese.

A queste perdite, che si sono concentrate soprattutto nei comuni di Cerano, Vespolate, Tornaco, Borgolavezzaro, Trecate, Bellinzago Novarese, Romentino e Barengo, si dovranno aggiungere danni parziali a coltivazioni che comunque verranno trebbiate.

Per quanto riguarda la suddivisione dei danni nelle quattro tipologie merceologiche, si stima una perdita del 15% per il Medio, del 12% per il Tondo, del 10% per il Lungo A e del 7% per il Lungo B.

 

Redazione di Vercelli

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