VercelliOggi
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Fossano – Borgosesia 1 -1

Marcatori: 17’ pt Donadio, 36’ pt Reda su rigore.

Fossano (3-4-3): Chiavassa; Cannistrà, Scotto, Marin; Delmastro, Mazzafera, Fogliarino (34’ st Tarantino), D’Ippolito; Galvagno, Reda (34’ st Bellucci), Coulibaly. A disp.: Ricatto, Spadafora, Tounkara, De Souza, Quaranta, Di Salvatore, Ruscello. All. Viassi

Borgosesia (3-4-3): V. Gilli; Frana, Giraudo, Rekkab; Monteleone (43’ st Iannacone), Vassallo, Raja (25’ st Lauciello), Marra (20’ st Pecci); Favale, Fossati, Donadio (20’ st Salami). A disp.: Granoli, F. Gilli, Colombo, Mirarchi, Giacona. All.: Lunardon

Arbitro: Moncalvo di Colegno.

Guardalinee: Cocomero di Nichelino e Fumagallo di Novara.

Note: giornata soleggiata. Terreno in erba sintetica. Spettatori: 150 circa. Espulso: Viassi per proteste. Ammoniti: Lunardon, Mazzafera, Salami, Coulibaly, Viassi. Angoli: 2-2. Recupero: 1’ pt – 5’ st.

Inizia con un pareggio il campionato del Borgosesia.

I granata dimostrano di avere una buona manovra e passano in vantaggio con la rete di Donadio.

La gara svolta al 35’ con un rigore assegnato per atterramento di Galvagno e trasformato da Reda.

Nel secondo tempo succede poco anche se ai punti i valsesiani avrebbero meritato qualcosa in più.

La cronaca:

Subito pericoloso il Borgosesia; dopo neanche un minuto, Monteleone prova un’incursione in area ma la sfera finisce sul fondo.

La risposta locale arriva al 12’; la conclusione centrale di Coulibaly non crea problemi a Gilli.

Cinque minuti più tardi, i granata passano in vantaggio.

Donadio dai 20 metri lascia partire un tiro che inganna Chiavassa e fa mettere la freccia alle aquile.

Alla mezzora, Reda da ottima posizione si fa ipnotizzare da Gilli.

Dopo ci prova Vassallo dalla distanza; la sfera finisce alta.

Il Fossano beneficia di un rigore al 35’ quando Galvagno si avventa su un cross e viene contrastato dall’uscita di Gilli e Rekkab.

Sul dischetto si presenta Reda che non sbaglia.

Prima del riposo, Coulibaly chiama alla parata Gilli.

Rientra in campo grintoso il Borgosesia che sfiora il raddoppio con un tiro di Raja che termina a lato di poco.

Altra grande occasione granata al 18’, quando Donadio va alla battuta a colpo sicuro ma viene murato.

Dopo i minuti scorrono senza vere occasioni.

Nel recupero Salami da buona posizione manda alto.

Finisce così con un pareggio

Redazione di Vercelli

 

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(Stefano Di Tano) – Il pensiero di una tradizione dolorosa ci ha accompagnato per qualche giorno dopo l’uscita e l’attesa pubblicazione del Calendario Campionato 2022/23 Serie C nel quale appariva come un triste presagio la partita iniziale della Pro Vercelli contro il Padova, avversaria che si è sempre dimostrata ostica per le Bianche Casacche.

Ma la storia sportiva insegna che certe battaglie all’apparenza ritenute impossibili, molto spesso si trasformano in meritate e gloriose vittorie e sabato 3 settembre lo Stadio Robbiano-Piola con i tifosi vercellesi e padovani, è stato testimone di un evento confortante: la vittoria netta e  sofferta della squadra di Massimo Paci contro la formazione veneta già indicata come una delle favorite nella lotta per la promozione in Serie B.

L’incontro è stato accesissimo, con decine di occasioni sui due fronti per passare in vantaggio già nel primo tempo.

Gli interventi strepitosi dei due portieri hanno più volte evitato agli attaccanti di esultare per i loro tentativi di andare a rete.

Nei 70 minuti le occasioni non sono mancate per merito di Mattia Mustacchio, Della Morte, Comi e Saco Coli… – Vasic, Russini, Piovanello, Calabrese, per i biancorossi.

FC Pro Vercelli:  Matteo Rizzo, Masi, Cristini, Corradini, Mustacchio, Comi, Iotti, Renault, Iezzi, Saco, Della Morte.

Padova Calcio:  Donnarumma, Valentini, Belli, Piovanello, Ceravolo, Radrezza, Dezi, Vasic, Russini, Zanchi, Gasbarro.

Protagonisti assoluti dell’incontro, col n. 22 del Padova, il rinomato portiere Antonio Donnarumma, e nella porta vercellese il giovane e brillante Matteo Rizzo che si è opposto ripetutamente alle precise incursioni ed ai potenti tiri degli attaccanti avversari, evitando lo svantaggio e successivamente evitando il pareggio dei padovani.

Note di conforto: il “grande” pubblico vercellese è ancora latente ma in tribuna l’affluenza è stata notevole.

Vivacissimi i giovani nella Curva Ovest con l’incitamento continuo rivolto ai nostri giocatori.

I dirigenti della Società confidano in un prossimo sostegno massiccio dei tifosi in modo da dare un concreto supporto alla squadra ed ai programmi presenti e futuri del rinnovato Gruppo che fa capo al nuovo Presidente Paolo Pinciroli.

Ovviamente, il “campo da gioco” è stato oggetto di una  assoluta ammirazione per la sua ottima presentazione in quanto è stato completamente rifatto il fondo con la tecnica del manto sintetico con le rispettive perfette segnature bianche.

Dal tiro cross per il corner verso la porta di Donnarumma, effettuato con precisione millimetrica si è sviluppata in un attimo infinito l’azione del goal che ha portato alla meritata vittoria.

Tiro teso, preciso, verso la testa di Gianmario Comi nell’area piccola; il nostro magico n. 10 ancora una volta ha colpito con precisione infilando l’esterrefatto immobile portiere biancorosso.

Il tripudio in campo e sugli spalti è stato straordinario…. un vero scoppio di gioia che compensava la “sofferenza” durata oltre 75 minuti, aggravata dal comportamento sinistro dell’Arbitro Marco Emmanuele di Pisa, che ha distribuito cartellini gialli in gran numero ai vercellesi, ignorando anche una vistosa trattenuta in area a danno di un giocatore della Pro, un fallo che meritava un intervento decisivo e molto importante per il risultato finale.

Dunque grande festa per giocatori e tifosi, felicità e soddisfazione per i Dirigenti e tutto lo staff organizzativo, per l’allenatore Paci e gli Sponsor della Società che concretamente sta creando un mondo nuovo intorno al nome prestigioso della Pro Vercelli 1892, ed alla sua Storia che dura ininterrottamente da 130 ANNI.

sd

Redazione di Vercelli

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L’eccellenza della motonautica europea e mondiale si è data battaglia sulle acque del Lago di Viverone nella prima giornata di gara al Water Festival 2022, l’ottava edizione dell’evento must organizzato da Rainbow Team – scuderia di Casale Monferrato – e Federazione Italiana Motonautica.

Nel pomeriggio di sabato 3 settembre – con la rassegna che continuerà per tutta domenica 4 settembre – sono scesi sulle acque dello specchio biellese i potenziali campioni di domani nella 1° manche della tappa del Mondiale di GT30, un’esclusiva nel Bel Paese per la massima categoria giovanile. 16 driver ai nastri di partenza con lo svedese Hilmer Wiberg che ha vinto nettamente il primo atto. Dietro di lui l’estone Karol Soodla e soprattutto la campionessa del mondo in carica Laura Lakovica.

Tra i protagonisti anche Guglielmo Martinelli e Nicolò Cosma, che hanno rappresentato il team casalese: «Un grandissimo risultato considerando il livello dell’evento e dei piloti in gara – spiega la team manager Elisa BoccaAspettiamo oggi per le ulteriori 3 manche del Mondiale».

Ma a portare in alto i colori monferrini sono stati anche Giulio Rimondotto (primo nelle crono del gruppo A) e Francesco Galofaro (Terzo nel gruppo B) capaci di qualificarsi alla gara del Campionato Italiano di Formula Junior Èlite di oggi.

Nicolò Cosma e Vincenzo Galofaro parteciperanno alla gara di ripescaggio in programma questa mattina.

Un gran successo anche per l’International Race “Trofeo Piemonte” valido per il Campionato Italiano di Formula 2: i test cronometrati hanno registrato il miglior tempo di Giacomo Sacchi.

Dietro di lui lo slovacco Thomas Cermak, quindi l’azzurro Luca Fornasarig, lo slovacco Peter Zack e il tedesco Maximilian Rohom.

Il Water Festival 2022 continuerà oggi, anche con un’esperienza unica: la possibilità di salire su un’imbarcazione biposto di Formula 2 guidata da Fabrizio Bocca, team principal del Rainbow Team e campione del mondo di Formula 1 H2O nel 1992.

 

Redazione di Vercelli

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Dopo la programmazione estiva, il 1° settembre è iniziata ufficialmente la nuova stagione della S2M Volley Vercelli.

Alla Palestra Bertinetti giovedì dalle 17,00 alle 19.00, ha ricominciato l’attività la Under 16/18.

Sotto la guida di Paolo Cerutti e Gianmarco Todi le giovani del vivaio bianconero dovranno lavorare in modo ottimale per poter disputare il girone Under 16 di eccellenza territoriale.

A seguire, sempre il giovedì’ 1° settembre, la serie D, sotto la guida di Luca Gherardi e Sergio Vigliani, ha iniziato il proprio cammino in preparazione dell’esordio ufficiale  il 17 settembre a Bellinzago  nella prima gara di Coppa Piemonte.

L’equipe vercellese, che ha dovuto rinunciare  ad alcune giocatrici che hanno abbandonato lo sport attivo, scenderà in campo con una formazione molto giovane, formata sia da atlete del vivaio di belle speranze, sia da atlete di esperienza, che cercheranno di lottare per ottenere un risultato molto migliore della passata stagione.

I volti nuovi di questa categoria sono: il libero del 2003 Gloria Saino dall’Agil Trecate, il centrale Letizia Ogliaro e la schiacciatrice Ilaria De Ambrogio, entrambi del 2004 provenienti dalla Fortitudo Occimiano.

Per continuare con le atlete più giovani, Il minivolley/S3 e le Under 12 13 e 14 allenate da Laura Agostinoni, Giulia Zaccardi, Zoe Patrucco e Serena Breda, incominceranno il proprio cammino lunedì 5 settembre, sempre alla palestra Bertinetti dalle ore 17.00 alle ore 20.00

 

Redazione di Vercelli

 

 

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Riaprirà alla Libreria dell’Arca di via Galileo Ferraris 77 a Vercelli, venerdì 9 settembre alle 18:00, la stagione di presentazioni.

Sarà ospite la scrittrice Emanuela Esposito Amato con il suo romanzo Uno squillo per Joséphine, Guida Editori.

Dialogherà con Raffaele Borghesio, blogger amante dei libri e organizzatore di incontri con numerosi autori.

La presentazione si ripeterà alle 21:00 alla biblioteca civica di Trino, promossa dall’associazione culturale Al lanternin dal ranaté

Joséphine Bressi, esperta antiquaria con innato talento per la preparazione di macarons e altri dolci, vive un periodo di crisi con il marito Massimiliano Martinelli, architetto di successo, poiché non riesce a restare incinta nonostante si sottoponga a cure invasive e rapporti programmati.

La crisi della coppia si fa più profonda a causa delle ingerenze della suocera Amalia, da sempre ostile al loro matrimonio, e s’intreccia con le vicende di Roberto Russo, un escort con la passione per la fotografia; di Shanna Marly, autrice di best sellers erotici; di Domitilla, collega e amica del cuore, in crisi per una relazione nata sui social.

Sullo sfondo di una Napoli ‘bene’, dove ogni personaggio ha un segreto da nascondere e chi si odia sa sorridersi cordialmente, tra macchinazioni e inopinabili coincidenze, Joséphine lotta, dunque, per salvare il suo matrimonio, mentre Roberto e Domitilla, dal canto loro, sono chiamati a fare i conti con i propri traumi.

Prefazione di Annella Prisco.

Emanuela Esposito Amato è nata a Napoli, città nella quale attualmente vive e lavora come docente di Francese nei Licei, dopo avere soggiornato a lungo a Parigi per condurre ricerche presso l’Université de la Sorbonne-Paris e la Bibliothèque Nationale de France.

In campo letterario, frequentati i corsi di scrittura creativa della Scuola Omero di Roma e della Scuola Holden di Torino, ha pubblicato il romanzo Il diario segreto di madame B. (Alcheringa edizioni, 2018), vincitore del Premio “Mare di costa – 2020”, e la raccolta Lui dorme e altri racconti (Homo Scrivens, 2020).

Ingresso libero.

Per informazioni chiamare lo 0161255527.

Redazione di Vercelli

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L’Istituto Belle Arti di Vercelli nacque come «società per l’insegnamento gratuito del disegno» il 24 giugno 1841 per iniziativa del conte Carlo Emanuele Arborio Mella. Nel 1861 un Regio Decreto la trasformò in istituto di Belle Arti: tra le principali finalità l’acquisizione e la conservazione delle opere d’arte. Cinque i corsi tradizionali: pittura, disegno, scultura, incisione, fotografia. Una fucina di talenti che rese l’istituto un fiore all’occhiello non solo per la città.

Un’istituzione che ha formato il Gotha della pittura e della scultura vercellese. Dalla storica, ma ormai chiusa da più di un anno, sede di via Duomo uscirono molti nomi illustri: l’incisore Armando Donna, i pittori Francesco Vertice, Cesare Cerallo, Cecco Leale e Renzo Roncarolo e gli scultori Luigi Sereno, Francesco Porzio e Attilio Gartmann (Filippo Simonetti – giornale LA STAMPA-2016)

Fu proprio in questo Istituto che Pino Ardissone negli anni 50 iniziò ad affinare le basi del suo innato talento sia il disegno che per la pittura ad olio.

Le centinaia dei suoi dipinti sono custoditi gelosamente presso le abitazioni di altrettanti vercellesi.

Quest’anno il figlio Flavio lo vuole ricordare in occasione dei 90 anni dalla sua nascita (5 maggio 1932) che avvenne tra le mura dell’abitazione dei genitori a Porta Milano in fondo a corso Libertà.

Flavio Ardissone inaugurerà una mostra  postuma  e virtuale  delle sue opere il 12 ottobre 2008. in occasione dell’anniversario della sua morte .

Sarà creata un’apposita pagina facebook dove saranno pubblicate le fotografie dei suoi quadri, dei suoi disegni e delle sue stampe.

I possessori delle sue creazioni pittoriche che vorranno aderire alla mostra potranno inviare una foto su Messenger utilizzando il profilo Facebook di Flavio Ardissone oppure tramite mail all’indirizzo ardissoneflavio@gmail.com  entro fine settembre.

Redazione di Vercelli

 

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Si terrà il 16 settembre presso il Seminario Arcivescovile la prima conferenza del progetto Visioni di comunità scomparse e i loro riflessi nella Vercelli di oggi a cura dall’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi e della Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare di Vercelli.

La prima conferenza tratterà Della proprietà delle cose: l’opera di Bartolomeo da Glanville nelle biblioteche di Vercelli.

Durante questo incontro, Giorgia Pistan farà scoprire antichi legami tra le comunità religiose di Vercelli e di Biella grazie a tre preziosi documenti ora custoditi nella Biblioteca diocesana Agnesiana, che sarà poi anche possibile ammirare al termine dell’intervento.

L’appuntamento è il 16 settembre alle 17.30 presso il Seminario Arcivescovile di Vercelli e sarà la prima di un ciclo di tre approfondimenti facenti parte di un progetto più ampio volto alla valorizzazione delle comunità del nostro territorio.

L’idea nasce nell’ambito delle attività MAB, Museo Archivio Biblioteca, finanziate con i fondi dell’ 8×1000 della CEI. L’evento è completamente gratuito ma con prenotazione obbligatoria alla mail beni.culturali4@arcidiocesi.vc.it.

La rassegna vedrà Pistan protagonista di altri due eventi: il 30 settembre con un approfondimento su Le misteriose spoglie di Guala. Documenti intorno al ritrovamento dei resti del Cardinale Guala Bicchieri, sempre alle 17.30 presso il Seminario e il 14 ottobre con un focus su Il Libro delle Carte del Sant’Andrea. L’Abbazia e il Capitolo della Cattedrale nel documento della Biblioteca Capitolare di Vercelli.

 

Redazione di Vercelli

 

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Dal Libro della Sapienza, Cap. 9, 13 – 18

Quale, uomo può conoscere il volere di Dio?
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima
e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.
A stento immaginiamo le cose della terra,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi ha investigato le cose del cielo?
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,
se tu non gli avessi dato la sapienza
e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?
Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra;
gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito
e furono salvati per mezzo della sapienza”.

Dal Salmo 89

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: “Ritornate, figli dell’uomo”.
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni
E acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo a Filemone, Cap. 9 -10. 12 – 17
Carissimo, ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.
Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario.
Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore.
Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso.

Dal Vangelo secondo San Luca, Cap. 14, 25 – 33

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
“Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo”.

***

UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

Amo, quindi non possiedo

(Sap 9,13-18; Sal 89; Fm 1,9-10.12-17; Lc 14,25-33)

Rinunciare a tutti i beni: questa è la condizione per diventare discepoli di Gesù. La rinuncia è per la liberazione. Se io possiedo sono portato naturalmente a controllare e custodire quello che possiedo. Se non possiedo sono libero di muovermi, di spostarmi, di agire. Là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore. Se scegliamo un tesoro grande, grande sarà anche il nostro cuore.

Gesù non invita al disprezzo dei legami familiari, piuttosto ci fa prendere coscienza che il legame affettivo non può “legarci” così tanto da perdere di vista l’orizzonte della vita in cui questo legame è inserito.

Scrive S.Giovanni della Croce: “se uno vuole possedere tutto deve passare dalla via del non possesso”. Il desiderio di pienezza è insito nell’uomo. E’ questa sete che ci spinge a cercare, a conoscere, a legarci alle persone e alle cose. Pensiamo che più esperienze facciamo, più beni accumuliamo, più legami intessiamo, allora più valore ha la nostra vita. Il problema sta nel capire che per riempire il desiderio di pienezza che ci anima, non dobbiamo mettere dentro cose e persone, ma piuttosto svuotarci di tutto per riappropriarci di tutto nella libertà ritrovata mettendoci alla sequela di Gesù.

I legami affettivi vissuti con egoismi, per placare il proprio bisogno di amore, di consolazione, per riempire il vuoto esistenziale, diventano delle trappole all’interno delle quali le persone soffocano, si fanno del male a vicenda.

Se vivo il matrimonio in una forma “chiusa”, l’amore prima o poi asfissia e inaridisce: se la coppia si apre ad uno sguardo fuori di sé, se assume una modalità di vita missionaria, allora il rapporto non si gioca più su uno scambio di egoismi, di cose che ci piace fare insieme, ma sulla scoperta dei talenti che insieme si possono far fruttare per la propria felicità e la felicità di altri.

Se un padre o una madre pensano che il figlio sia una “cosa” loro, se vivono il rapporto con il figlio in una modalità possessiva, oltre che a soffocare la pienezza di slancio vitale del figlio, vivranno sempre nella tensione, nell’apprensione. Ogni rapporto familiare, ci dice oggi Gesù, può essere vissuto con grande respiro spirituale e amore dilatato, oppure con grettezza e amore possessivo, calcolato.

La soluzione è quella di “lasciare tutto” nella mani di Dio: da te ho ricevuto mia madre, mio padre, mia moglie, mio  marito, i miei fratelli e le mie sorelle, ne prendo consapevolezze, ti ringrazio Signore per questo dono e te ne faccio dono. Voglio imparare ad amarli con il tuo cuore. Voglio sentirli miei, perché tuoi, non voglio possederli perché non voglio sciuparli con un amore che sento essere piccolo, limitato rispetto all’amore che posso trovare in te e con il quale posso amarli.

Troppo difficile? No, Gesù ci ha lasciato il suo esempio. Lui non ha detto e poi non ha fatto. I suoi insegnamenti ci danno sicurezza di riuscita perché Lui  per primo ha fatto ciò che ci ha proposto di fare.

Prendiamo la croce del nostro limite e seguiamo il Maestro. Lui ci insegnerà la bellezza di amare tutti con cuore universale. Allora passando dal non possedere arriveremo lì dove tutto possediamo: il suo cuore ricco di amore.

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

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Pro Vercelli – Padova 1-0

Marcatori: 22’ st Comi

Pro Vercelli (3-4-3): Rizzo; Cristini, Masi, Iezzi (dal 12’ st Silvestro); Iotti, Corradini, Saco, Renault; Mustacchio (dall’81’ Vergara), Comi (dal 28’ Arrighini), Della Morte (dal 73′ Guindo). A disp.: Valentini, Rigon, Rosset, Louati, Macchioni, Grbic. All. Massimo Paci.

Padova (3-4-2-1): Donnarumma; Belli, Valentini, Gasbarro (dal 39′ pt Calabrese); Vasic, Dezi (dal 32’ Franchini), Radrezza (dal 1’ st Cretella), Zanchi; Piovanello, Russini (dal 23’ st De Marchi); Ceravolo (dal 1’ st Ghirardello). A disp.: Zanellati, Fortin, Ilie, Bacci, Gagliano, Miccoli. All. Raffaele Longo.

Arbitro: Emmanuele di Pisa

Assistenti: Lazzaroni di Udine ed Marchetti di Trento

Quarto uomo: Bozzetto di Bergamo.

Ammoniti: Dezi (PAD), Iezzi (PV), Masi (PV), Iotti (PV), Cristini (PV), Piovanello (PAD)

Recupero: 3’ pt – 5’ st

Inizia con una vittoria il campionato della Pro Vercelli.

Contro la corazzata Padova, a decidere l’incontro è il gol di Comi.

La prima frazione di gioco regala poche emozioni.

Nella ripresa arriva la rete vercellese siglata dal suo ariete.

La cronaca

Si rende subito pericolosa la Pro.

Dopo solo 8 minuti Mustacchio colpisce di testa la palla ricevuta da Della Morte ma Donnarumma respinge.

Risponde al 15’ il Padova con Radrezza ma la sfera finisce alta sulla traversa.

Ancora Pro al 17’ con sponda di Corradini per Saco che non inquadralo specchio della porta.

Dopo ci prova Comi ma il suo tiro, deviato dal difensore avversario, sfiora il palo.

La ripresa inizia con la Pro che dopo 2 minuti può passare in vantaggio. Corner di Renault, Saco in area di testa manda a lato di poco.

Padova con Piovanello impegna Rizzo che è pronto alla parata.

Insistono gli avversari, al 9’ Piovanello serve Russini ma il suo lancio è fuori di poco.

I leoni passano in vantaggio al 22’: corner di Renault, palla in area e Comi di testa mette in rete e batte Donnarumma.

Occasione per la Pro al 43’ sciupata da Guindo che inciampa al momento del tiro mandando la palla a lato di un soffio.

Pericoloso il Padova nei minuti di recupero, dopo un errore di Masi che lascia De Marchi solo e libero di tirare in porta ma Rizzo è pronto e devia il tiro.

Le emozioni finiscono qui e i leoni possono festeggiare un esordio di campionato vincente.

Redazione di Vercelli

 

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Valsesia e Valsessera

Il 3 settembre 1982 moriva a Palermo, assassinato dalla mafia, il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa (Saluzzo, 27 settembre 1920).

Con lui la sua seconda moglie, originaria di Borgosesia, l’esponente della Croce Rossa Italiana Emanuela Setti Carraro.

Poco più tardi (15 settembre) soccombette alla conseguenze delle ferite riportate nell’attentato di Via Carini, anche l’Agente della Polizia di Stato, scorta del Generale, Domenico Russo (27 dicembre 1950).

Il video prodotto dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri riassume e rappresenta meglio di tante parole i sentimenti del popolo italiano.

A noi non resta che proporlo ai Lettori, inchinandoci con deferente riconoscenza ai martiri della democrazia, del diritto, della convivenza civile, della libertà.

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