VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

Come sorpresa non c’è male.

Il racconto degli Insegnanti delle Scuole Medie di Varallo Sesia forse concede qualcosa ad una mesta ironia, ma dà l’idea

– leggi qui integrale la loro lettera – .

Dunque, un bel (modi di dire!) giorno, mentre sono intenti al lavoro e preparano scrutini e tutto ciò che è necessario a fine anno scolastico, ecco che la scuola è invasa da un plotoncino di Tecnici, funzionari di Comune di Varallo e Provincia, e compagnia bella.

Il compendio immobiliare è lo stesso in cui c’è anche l’Istituto Alberghiero, solo che per quest’ultimo il contratto di comodato è con la Provincia, mentre per le scuole elementari e medie, per Legge nazionale, la competenza è comunale. Indicata con la freccia verde la porzione di fabbricato destinata alla Scuola Media.

Hanno tanto di planimetria, forse anche i metri a nastro oppure quelli laser.

Si guardano attorno, come se stessero cercando di capire dove mettere banchi, cattedre, armadi, pialle e banchi di lavoro.

Ma chi sono?

C’è anche il Preside dell’IPSIA di Borgosesia, è la Scuola del Legno “Barolo”, che – dicunt – dall’anno prossimo verrà in questi locali. Insomma, mancavano solo – per ora – i muratori per mettere, eventualmente, le tramezze.

E gli Insegnanti, legittimamente si chiedono (e nella lettera lo chiedono a tante Autorità che forse si sono distratte rispetto al problema): e la Scuola Media dove va?

E chi lo sa?!

Per ora, pare proprio che  la Scuola del Legno sfratti la Media.

 

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Una bella giornata di fede, pensata per festeggiare e ricordare, non meno, però, che per progettare il futuro e “mandare avanti il cantiere” di un’interza Zona pastorale della Diocesi di Vercelli.

In una parte della Diocesi in cui l’osmosi pastorale con quella di Ivrea è particolarmente intensa e feconda. Basti pensare – uno dei tanti esempi – che il Parroco di Villareggia, Don Alberto Carlevato è confessore mensile proprio a Saluggia, proseguendo una tradizione che ebbe inizio con un indimenticato Parroco, Don Vittorio Dattrino, che nei suoi 34 anni di servizio alla Parrocchia di San Grato divenne una vera e propria istituzione.

Non meno intensa, peraltro, la collaborazione con Don Maurizio Morella e la Parrocchia di Torrazza.

Oggi al timone delle Parrocchie di Saluggia e S.Antonino c’è Don Enrico Triminì, a Saluggia dal 21 settembre 2008, nominato dall’Arcivescovo Padre Enrico Masseroni.

Al quale, proprio in questa domenica 3 luglio, i parrocchiani, insieme alle comunità civili dei due Comuni, hanno voluto dedicare una semplice, ma partecipata festa per una ricorrenza importante.

Anzi, due.

La prima, i 40 anni di Ordinazione presbiterale di Don Triminì e, insieme (non c’è una “prima” e una “seconda”) i 50 anni di sacerdozio del Parroco di Livorno Ferraris, Don Luigi Comin.

L’amicizia tra i due Sacerdoti data sin da quando, appena entrato in Seminario, all’età di 14 anni, il futuro Don Enrico fu portato, insieme ai compagni di corso, in visita alla Parrocchia di Livorno Ferraris, dove il giovane Don Luigi (siamo nel 1972) era appena stato mandato Vice Parroco, fresco di ordinazione (3 settembre di quell’anno).

Oggi, mentre le due comunità hanno espresso stima e riconoscenza per i due Pastori, non si è trascurato di pensare al futuro.

In particolare, la “mission”, come si dice oggi, quando sono anche le Letture del giorno a ricordare quei settantadue discepoli inviati ad annunciare il Vangelo, è quella di intensificare i rapporti ed il coordinamento dei due territori, Saluggia e Livorno Ferraris.

Di seguito, qualche nota biografica dei due Sacerdoti, accomunati da una grazia particolare, quella di essere stati ordinati da un grande Arcivescovo, che Vercelli non deve dimenticare, né trascurare di tributare a lui la doverosa riconoscenza, Mons. Albino Mensa.

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Don Luigi Comin nasce a Pozzoleone, in provincia di Vicenza, il 19 giugno 1947 ed all’età di due anni si trasferisce con la famiglia a Roasio.

Qui compie i primi studi, per entrare poi nel Seminario minore di Moncrivello il 1 ottobre 1958.

Come abbiamo visto, il 3 settembre 1972 l’Ordinazione presbiterale, nella Chiesa di Roasio San Giorgio, per le mani di Mons. Mensa.

Per molti anni è Vice Parroco in tante Parrocchie.

La prima, come abbiamo visto, a Livorno Ferraris (dove farà ritorno come Parroco nel 1990). Un anno è anche “Vice” di Don Eusebio Regge a Vercelli, al Villaggio Concordia.

Poi è Parroco ad Albano ed Oldenico. E siamo ad oggi, a Livorno Ferraris.

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Don Enrico Triminì nasce a Francavilla Angitola (CZ) il 21 gennaio 1958. Nel 1961 si trasferisce in Piemonte, a Borgo Sesia, con la famiglia al seguito del padre. Nel 1972 entra in seminario, avendo come riferimento don Alberto Albertazzi, e nel 1977, conseguita la maturità magistrale, compie l’ingresso in teologia presso il seminario di Novara, avendo base in quello di Vercelli.
Il 27 giugno 1982 don Enrico viene ordinato sacerdote da mons. Albino Mensa nella chiesa parrocchiale di Serravalle Sesia. L’8 settembre del medesimo anno viene inviato in settembre come viceparroco e insegnante di religione nella scuola media a Livorno Ferraris, ove è parroco don Albertazzi e il 1° ottobre viene nominato anche parroco della frazione San Giacomo, mantenendo quest’ultimo incarino fino al 31 dicembre del 1991.
Don Enrico prosegue gli studi frequentando un biennio di pastorale presso il seminario di Torino e il corso di specializzazione in Liturgia pastorale presso l’abbazia di Santa Giustina a Padova.
Il 30 ottobre 1988 don Enrico viene trasferito come parroco a Castelletto Cervo e nel frattempo diventa insegnante di religione nelle scuole medie di Buronzo ed Arborio.
Il 3 marzo 1990 don Enrico diventa parroco di Landiona e dall’ottobre dello stesso anno insegnante di religione ad Arborio e Biandrate.
Il 1° gennaio 1992 don Albertazzi, diventato direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, chiama don Enrico ad assecondarlo in qualità di segretario.
Il 16 novembre 1997 don Enrico viene trasferito da Landiona a Bianzè.
Il 23 settembre 1998 presso l’abbazia di santa Giustina a Padova don Enrico consegue il titolo di professore di Sacra teologia con specializzazione in Liturgia pastorale discutendo la tesi dal titolo “Il direttorio per la messa con i fanciulli. Un modello attuativo di partecipazione liturgica dopo il concilio vaticano ii” con relatore il chiarissimo professore don Walther Ruspi e controrelatori i professori don Alceste Catella e don Gianni Cavagnoli.
Il 31 dicembre 2001 don Enrico rinuncia all’incarico di segretario dell’ufficio catechistico diocesano per divenire, sempre su richiesta di don Alberto Albertazzi in qualità di direttore dell’Ufficio Liturgico, delegato diocesano per i ministri straordinari della comunione.
Il 5 febbraio 2002 don Enrico riceve il titolo onorifico di canonico della Collegiata di Sant’Agata in Santhià.
Il 29 settembre 2007 don Enrico rinuncia alla parrocchia di Bianzè per trasferirsi a Saluggia e divenire il 13 ottobre parroco di Sant’Antonino.
Il 1° gennaio 2008 don Enrico viene nominato da mons. Enrico Masseroni direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano e del percorso per i catecumeni e il 21 settembre dello stesso anno diventa parroco della parrocchia di San Grato in Saluggia.
Il 1° gennaio 2010 don Enrico viene nominato presidente dei revisori dei conti dell’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero.
Il 1° settembre 2019 don Enrico rinuncia all’incarico di direttore dell’Ufficio Catechistico e Catecumenato, in seguito alla nomina in data 24 luglio 2019 a delegato curiale per il coordinamento e la gestione amministrativa, fiscale e finanziaria delle comunità pastorali.

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Nelle drammatiche ore in cui l’Armata Rossa martella senza tregua né umanità Lysychansk, ultima roccaforte dell’Ucraina nell’Oblast, per conquistare l’intero Donbass; a meno di un 24 ore dal massacro dell’Isola dei Serpenti di Odessa – costato la vita a 21 persone, tra cui un bambino di 12 anni -, viene ufficialmente annunciato il nuovo messaggio di pace e speranza dal Lupo Bianco.

Mercoledì 6 luglio Lucio Ferrero e Matteo Gardelli partiranno per Vinnysta per consegnare circa 15 quintali di materiale sanitario a un ospedale civile. D’altronde le missioni di pace del Lupo Bianco non si fermano, non fanno un passo indietro davanti all’orrore voluto da Vladimir Putin e messo in atto dal suo esercito” commenta Carlo Olmo che cita, poi, lo statista inglese Winston Churchill, fra i principali  artefici della sconfitta del nazi-fascismo e ultimo, grande baluardo dell’Europa contro gli orrori della Seconda Guerra Mondiale: “Lo sforzo continuo – non la forza o l’intelligenza – è la chiave che sprigiona il nostro potenziale” disse il leader del partito conservatore”.

Olmo aggiunge che “sono l’uomo e le sue leggi ad aver creato magnificenze ma anche abissi: fra il cuore e la ragione, che dovrebbe essere al servizio del vero Amore disinteressato; fra la coscienza e l’etica che dovrebbe avere la fratellanza come cardine motore; io a questi valori ci voglio credere”.

 

Il Cavaliere al Merito della Repubblica, grazie alla sua vasta rete di volontari, che raggiunge ormai ogni parte d’Italia e supera le 100 persone, farà arrivare, fra gli altri, in una delle principali città dell’Ucraina occidentale, un apparecchio per l’ecografia, elettrocardiografi e medicinali di prima necessità come Tachipirina, Ibuprofene, Fluibron e Brufen.

E ancora: due deambulatori per bambini, altrettanti per anziani e materiale utile per le sale operatorie.

Non solo.

Ferrero e Gardelli – che ultimerà il reportage prossimo alla pubblicazione sul canale YouTube e Spotify del Lupo Bianco (che serviranno a raccogliere ulteriori fondi da destinare a scopi benefici) – consegneranno anche biscotti e alimenti ai bimbi ricoverati nel reparto di pediatria dell’ospedale di Vinnysta.

Tutte le volte che mi arriva una sincera richiesta di aiuto, arrivano le risorse giuste nel tempo giusto per quella esigenza, io, noi ci siamo. E mai per la sete di avidità o desiderio di vanità. Mai per arricchirsi. Il vero potere – sottolinea il Lupo Biancoè nelle mani di chi vuole donare amore, in tutte le sue innumerevoli forme e strumenti. Il male fa notizia, ma il bene fa la Storia”.

Il viaggio, a seconda della situazione, che resta molto critica anche nell’Ucraina occidentale, dovrebbe durare cinque, sei giorni: Ferrero e Gardelli dovrebbero infatti rientrare nella fra  domenica 11 e lunedì 12 luglio.

L’avevo promesso durante la presentazione dell’istant book ‘Il Vento della Libertà’ (edito dalla tipografia Gallo e che racconta la prima missione umanitaria fra Ucraina, Polonia, Berlino e Parlamento Europeo che si è svolta fra il 9 e il 19 maggio 2022, ndr): il mio, il nostro impegno per quello Stato, oggi al centro del mondo, della Storia e dei nostri destini, non era finito. Ed eccoci qui: il mio braccio destro, Lucio Ferrero, uno dei miei due membri del mio ufficio stampa, Matteo Gardelli, ripartono subito per documentare dove le donazioni di migliaia di miei amati concittadini vercellesi (e non solo) finiscono in tempi brevi e – rimarca il Cavaliere al Merito della Repubblica – in maniera concreta per aiutare i nostri fratelli ucraini in gravissima difficoltà”.

I primi 2.000 euro raccolti con la vendita del libro – di cui sono rimaste meno circa 35 copie disponibili (prenotabili scrivendo a matteogardelli@gmail.com) sono già destinati a famiglie al di sotto del livello di povertà di Vercelli.

In queste ore Carlo Olmo sta ultimando i documenti necessari per salvarle da una situazione che ha già abbandonato il campo della sofferenza per invadere quello della disperazione.

Nelle prossime ore, come sempre, avrete notizie dettagliate su come e dove saranno stati investiti quei denari ricavati dalla vendita del libro”.

 

Redazione di Vercelli

Matteo Gardelli e Lucio Ferrero
Angela Oliviero e Carlo Olmo nell’ospedale di Vinnysta durante il primo viaggio (9 al 19 maggio 2022)

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Sabato 2 luglio  a Milano si è svolta la tappa italiana dell’European Jiujitsu League che chiudeva la stagione agonistica del circuito.

Grande partecipazione di atleti da tutta Europa e oltre all’inseguimento degli ultimi punti per salire nel ranking federale stagionale e per la conquista dei premi in denaro messi in palio .

Per il Pro Vercelli Bjj Batatinha Team del maestro Roberto Lai, partecipa nella categoria adulti il sedicenne Pietro Ferrero non essendoci la sua  categoria under 18 in questa gara.

Pietro combatte quindi nella meno 76 kg adulti con kimono  e conquista l’oro dopo quattro incontri serratissimi : il primo ai punti 4 a 1 allo scadere del tempo con una atleta italiano, il secondo per finalizzazione (ko) con leva al polso con un altro atleta italiano, il terzo nuovamente ai punti 2 a 1 dopo un recupero clamoroso con un atleta marocchino e il quarto per finalizzazione con triangolo di gambe con un atleta brasiliano.

Pietro nonostante un infortunio al collo nel primo incontro non si arrende e continua a lottare cercando posizioni che gli consentano di essere efficace e di arrivare a una rapida conclusione degli incontri anche se dolorante .

La somma di incontri vinti e punteggi lo proietta in testa alla classifica e sul primo posto del podio, quasi inaspettatamente nella sua prima gara europea nella divisione adulti under 30, categoria che era anche quella con più atleti in gara tanto da dovere essere divisa in cinque gironi interni.

Grande soddisfazione di atleta e società per questa chiusura di stagione in crescendo, con la voglia di lavorare per una ripartenza agonistica altrettanto incisiva a ottobre nella nuova stagione, puntando a consolidare la presenza nelle manifestazioni Europee .

 

Redazione di Vercelli

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Giovedì 7 luglio alle 20.45, nella chiesa di San Lorenzo (corso Libertà 188, angolo via Cagna) a Vercelli, la Comunità di Sant’Egidio promuove la preghiera “Morire di speranza”, in memoria di quanti hanno perso la vita nei viaggi verso l’Europa.

L’incontro di preghiera sarà presieduto da mons. Marco Arnolfo, Arcivescovo di Vercelli ; saranno presenti Stanislao Calati, pastore della Chiesa Valdese-Metodista , p. Iulian Paun, parroco della Chiesa Ortodossa Romena, e migranti  provenienti da diversi paesi. Nel corso della preghiera saranno pronunciati ad alta voce alcuni nomi di chi è morto così tragicamente nell’ultimo anno, accompagnati dall’accensione di candele in loro memoria, da riflessioni e da canti.

La guerra in Ucraina ha in questi mesi catalizzato la nostra attenzione, con la triste conta delle vittime e l’enorme numero di profughi che ha causato.

Stiamo compiendo, anche in Italia, uno straordinario sforzo di solidarietà nei confronti di chi fugge dai bombardamenti e dagli attacchi missilistici.

Ma non dobbiamo dimenticare gli oltre 61.000  morti e dispersi dal 1990 ad oggi nel Mediterraneo e nelle altre rotte , via terra, dell’immigrazione verso l’Europa.

Da gennaio 2021 ad oggi, 3200 profughi hanno perso la vita  solo perché cercavano un futuro migliore.

la storia  di due bambini, Mousa del Mali, e Omar del Gambia,  i cui corpi sono stati recuperati  insieme a quelli di alcuni giovani tra il 3 e il 17 aprile scorsi nel fiume Kupa, al confine tra Croazia e Slovenia, mentre tentavano di raggiungere l’Italia.

E negli ultimi giorni abbiamo visto le  terribili immagini della strage di Melilla, dove hanno perso la vita 37 migranti nel tentativo di giungere in Spagna

Morire di speranza” viene promossa  ogni anno dalla Comunità in molte città  per non dimenticare l’attesa e al tempo stesso la sofferenza di chi cerca protezione in Europa, per non rassegnarsi o assuefarsi alle tragedie ma impegnarsi per un mondo più umano e giusto.

Raccoglie singoli e associazioni che ritengono necessario salvare, accogliere e integrare chi fugge dalle guerre, ma anche ampliare i corridoi umanitari e aprire nuove vie legali anche per motivi di lavoro. Solo in questo modo le nostre società potranno essere più inclusive e quindi più sicure.

 

Redazione di Vercelli

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Provincia di Vercelli

Dal Libro del Profeta Isaia, Cap. 66, 10 – 14

Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
Perché così dice il Signore:
“Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi”.

Dal Salmo 65

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: “Terribili sono le tue opere!”.

“A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome”.
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Galati, Cap. 6, 14 – 18

Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

Dal Vangelo secondo San Luca, Cap. 10, 1 – 12. 17 – 20

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città”.
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: “Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome”. Egli disse loro: “Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”.

***

UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTRO MATER CARMELI DI BIELLA

XIV Domenica del Tempo Ordinario

Missionari nella quotidianità

(Is 66,10-14; Sal 65; Gal 6,14-18; Lc 10,1-12.17-20)

Con questo brano del vangelo Gesù ci manda come suoi precursori ai fratelli, nuovi collaboratori come missionari del vangelo, ci manda davanti a lui in ogni città dove sta per recarsi. Possiamo testimoniare così che abbiamo accolto la testimonianza di Cristo. Egli il grande missionario del Padre scende a livello della nostra piccolezza per dare a ciascuno di noi il compito di essere suoi collaboratori e ci dice: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!”. Dio è generoso nel suo agire, la messe è abbondante per il regno dei cieli e chiama tutti a parteciparvi!

Gesù fa in modo che i primi che hanno capito qualcosa siano i primi a essere inviati ai propri fratelli, prima di tutto con la preghiera, per invocare dal Padre l’aiuto e poi con il mandato a percorrere tutta la terra portando il messaggio di Cristo, portando la pace. Le parole di Gesù sono come linee guida: la preghiera al Padre perché mandi operai nella messe!

Ogni chiamata viene dal Padre. In tutte queste chiamate c’è un unico mandato dal Signore per tutti noi: ricevere la sua parola di pace e di salvezza e portarla ai nostri fratelli. “Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi” ci dice il Signore, egli non ci risparmia la scena crudele dei lupi di tutti i tempi contro i suoi discepoli, come la storia della Chiesa ci ha tramandato e possiamo sentire e vedere nelle scene strazianti che ci arrivano da tutte le parte del mondo tramite i telegiornali. La forza dell’agnello sta nella sua mitezza, la non violenza- di non portare né borsa né sacca, né sandali extra e di non fermarsi per i saluti lungo la strada per creare le alleanze umane per poi dimenticare la propria missione. Ma andare a dire a tutti che il regno di Dio è vicino a noi, vicino ad ogni uomo, Dio è venuto in mezzo a noi e Gesù vuole che lo sappiano tutti.  Non passate di casa in casa, ma guarite i malati che si trovano nelle case che vi accolgono.

Con queste esigenze del vangelo Gesù ci vuole rendere leggeri e più spediti nell’annuncio della parola, proprio perché quell’annuncio contiene tutta la ricchezza che la provvidenza del Signore farà arrivare al discepolo del regno. “In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa, se vi sarà un figlio della pace in quella casa la pace rimarrà, altrimenti, ritornerà su di voi”. Chi vi accoglie è già parte di questa fraternità evangelica, perciò potete rimanervi fino alla vostra partenza mangiando e bevendo quello che hanno. E’ l’eucaristia anticipata, è il banchetto del regno di Dio già presente per chi accoglie senza pregiudizi il regno di Dio in Gesù Cristo. Gesù ci insegna che ogni nostro mangiare e bere, se è vissuto nella fede e fraternità, è partecipazione del regno di Dio, proprio come egli ha fatto, tanto da essere chiamato un mangione e un beone, amico dei peccatori, ma in quell’incontro a tavola Gesù riconduceva i poveri e i semplici alla conoscenza di Dio, come poi ha trasmesso San Paolo ai fedeli di Corinto: “Dunque, sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio” (1Cor 10,31).

Signore Gesù donaci lo spirito dei tuoi discepoli, perché possiamo accoglierti sempre di più nella nostra vita e diventare anche noi più che mai missionari del tuo regno che è vicino, anzi che è dentro di noi! Amen.

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza

 

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Continua in settimana la Novena in preparazione alla Festa di San Silvano.

Giovedì 7 luglio Adorazione Eucaristica alle ore 21 in Chiesa Abbaziale.

Domenica 10 Solennità liturgica di San Silvano ore 10 Processione per le vie della Città. Percorso: Chiesa Abbaziale, Via Gen. Ragni, Piazza Libertà, Corso Marconi, Piazza Cavour, Via Ministro Caccia, Via Martiri, Piazza Libertà, Via Gen. Ragni.

Ore 10.30 Solenne concelebrazione della Santa Messa presieduta dall’Abate Prevosto Don Gianni Remogna.

Animazione dei Canti della “Schola Polifonica Abbaziale.”

Apertura della nicchia con le reliquie di Santa Felicita.

Non sarà celebrata la S.Messa delle 8.30.

 

Redazione di Vercelli

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Conosciamo più da vicino Massimiliano Fabris , docente di pittura presso ACME di Novara,  presidente dell’associazione culturale LiberemusEs e della galleria Divin’ Art di Gattinara (VC) noto  per la sua ritrattistica di carattere polimaterico e la tecnica dell’intaglio dei CD applicati su acrilico.

Fabris sarà presente all’evento culturale “Shadow reflections Riflessi d’ombra”  in programma, a Vercelli, nel periodo autunnale.

Fabris quando nasce la sua passione per l’arte?

La mia passione per l’arte nasce fin da subito. Ma si sviluppa più tardi quando ho sentito il bisogno di sfogare il lutto per mia madre che sempre mi ha spinto verso questa strada. Per comunicare i miei stati d’animo e sentimenti e cercare di dare un contributo al bello a questo mondo che ci pone davanti a situazioni spiacevoli e difficili.

Ci parli della sua ricerca artistica

La mia ricerca si rivolge principalmente all’utilizzo della vernice acrilica e all’intaglio ed utilizzo dei CD come fonte di luce. Prediligo decisamente la ritrattistica Neopop che mi permette di concentrarmi nella ricerca del colore delle anime delle persone che ritraggo.

Cosa prova quando crea?

Provo gioia e mi fa stare bene il pensiero di donare un pizzico d’immortalità e di gioia:  mi rende felice.

C’ è una sua opera a cui lei è  particolarmente legato?

Le amo tutte perché nascono da sguardi e situazioni che ho vissuto.

Una  sua mostra che ricorda  volentieri.

Certamente Feed Your Head per la realizzazione e le splendide collaborazioni al suo interno.

C’è un  artista a cui si ispira o che le piace in modo particolare?

Sono due: Michelangelo Buonarroti e Keith Haring.

A cosa sta lavorando adesso?

Sto lavorando quasi esclusivamente all’applicazione suggestiva e riflettente delle scaglie dei CD , che attraverso i miei tondi mi permettono di ricercare luce e riflessi disomogenei.

Dove possiamo visionare i suoi lavori?

Decisamente sulle mie pagine Instagram e Facebook e in esposizione permanente a Villa Paolotti a Gattinara

Un suo messaggio di saluto per la città di Vercelli.

Saluto con piacere questa splendida città che ha uno sguardo attento sull’arte, capace di coinvolgere e motivare le future generazioni: gli studenti. Sto riscoprendo le sue vie ed i suoi palazzi con scorci degni di una vera città proiettata al futuro ma consapevole ed orgogliosa dei suoi trascorsi.

 

Redazione di Vercelli

 

 

 

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Per il terzo anno consecutivo, il Borgosesia è stata nominata la squadra più giovane dell’intera Serie D.

La rosa allestita dal presidente Michele Pizzi aveva un’età media di 21 anni, 8 mesi e 17 giorni.

Un risultato molto importante per la Società che ha tra i propri principi fondamentali quello della crescita dei giovani.

Sono tanti gli esempi di calciatori che dopo aver indossato la maglia granata hanno spiccato il volo nel calcio professionistico.

Questa sarà la strada che il club percorrerà anche nelle prossime stagioni.

Redazione di Vercelli

 

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Oggi, 1 luglio, riunione di insediamento del Consiglio Comunale di Civiasco, eletto il 12 giugno scorso.

Tra gli applausi del pubblico presente e di tutti i Consiglieri, Davide Calzoni, Sindaco confermato, ha pronunciato il giuramento, impegnandosi ad osservare lealmente la Costituzione Italiana.

 

La seduta si è aperta con il ringraziamento, da parte del Primo Cittadino, agli elettori per la fiducia rinnovata. Si è poi continuato con gli adempimenti di rito previsti dalla Legge: convalida degli eletti, presentazione delle linee di mandato e nomina della Commissione elettorale comunale.

Sono altresì stati comunicati i nomi dei componenti della Giunta: Sara Sategna e Maurizio Maderna

Ha preso poi la parola il Consigliere Carlo Cerli, a nome della minoranza, per partecipare, in particolare al Sindaco, che l’atteggiamento dell’Opposizione sarà costruttivo e collaborativo.

Ed in questo bel clima di concordia e confronto proficuo, si è passati alla conclusione dei lavori, con la foto di gruppo, per poi concedere qualcosa alla convivialità.

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