VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

Si è svolto sabato 25 giugno a Monaco di Baviera il prestigioso torneo internazionale di Jiujitsu Grappling Industries, con circa mille atleti da tutta Europa, su tredici tatami a contendersi la vittoria. Per il Pro Vercelli Bjj Batatinha Team del maestro Roberto Lai , dopo la vittoria ai campionati italiani del 28 maggio, partecipa nella categoria under 18 l’atleta vercellese Pietro Ferrero come il più giovane in categoria.

La particolarità di questa competizione è lo svolgimento Round Robin cioè non a eliminazione diretta ma ogni concorrente in categoria deve lottare con tutti gli altri e dalla somma dei risultati si sviluppa la classifica finale.

Ne risulta una gara in cui oltre alla bravura tecnica entrano in gioco la resistenza sulla lunga durata, la capacità di dosare le energie, la strategia di lotta, perchè si tratta anche di 8/10 incontri a seconda della situazione.

Pietro Ferrero vince l’oro nella competizione col kimono con netta superiorità tecnico tattica senza lasciare un punto agli avversari in nessun incontro e un argento nella prova di grappling, nonostante in questa gara perda il primo incontro con un forte praticante di lotta libera ,non si perde d’animo e vince tutti i successivi incontri.

Terza gara internazionale di quest’anno dopo gli Europei di Roma e il Torneo di Ginevra ha visto l’atleta vercellese in crescita e con una maggiore consapevolezza delle proprie forze e capacità di gestione della pressione.

Questa settimana non si andrà ancora in vacanza alla Pro Vercelli Bjj continuano infatti gli allenamenti di rifinitura per l’ultimo appuntamento agonistico della stagione prima della pausa estiva, la tappa di Milano dell’European Jiujitsu League di sabato 2 luglio.

 

 

Redazione di Vercelli

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Emozioni sotto le stelle giovedì 23 giugno, primo giorno d’estate, a Robbio, nell’allestimento all’aperto dell’Oratorio di San Pio X, per il ciclo di festeggiamenti, dedicati al Parroco, Don Joannes Maria Fagnola, per tutti Don Gianni, in occasione del suo sessantesimo anno di sacerdozio.

Don Gianni era stato viceparroco a Robbio negli anni ’70, ma poi, per obbedienza, si era trasferito alla Parrocchia di Bianzè, da dove, nel’92, era poi ritornato a Robbio, in veste di Parroco.

E, proprio dalla Parrocchia di Bianzè, in serata è giunto un nutrito gruppo di fedeli, tra cui anche il Sindaco del paese, soprattutto amici, che, sul palco predisposto, hanno ricordato i bei tempi vissuti con lui: molti erano giovani ragazzi allora, oggi adulti che conservano nel cuore i suoi insegnamenti e li trasmettono alle nuove generazioni. Don Gianni è stato ricordato per … i suoi mezzi di locomozione…, una bicicletta nera da donna e un’auto il cui rombo del motore lo preannunciava a tutti: di lui è stato detto che si calava nella vita del paese, non solo negli adempimenti del proprio compito religioso, ma soprattutto nei momenti di difficoltà della comunità.

Nella sua pastorale ha saputo attrarre a sé le persone, arrivando a comporre una corale di ben quaranta persone, alcune qui presenti, sia come voci che come strumenti, che hanno riproposto i canti che accompagnavano le belle gite che si facevano in bus, in treno, in bicicletta, o a piedi, in luoghi vicini e lontani( Santuario di Oropa, Roma, Montecarlo, ecc.): abbiamo risentito “Viva la gente”, a cui anche il pubblico si è unito, sia nel canto che nella claque, canzoni dialettali come “Alla larga dai sagrin”, altre ideate appositamente per lui o prese in prestito dalla famosa “La sbornia, trinca, trinca”, e anche lui è stato chiamato sul palco , a cantare alcune strofe tipiche di quei tempi.

I ricordi sono stati supportati da un video che ha racchiuso i momenti più salienti della sua storia sacerdotale, soprattutto le iniziative con i giovani, iniziate ai centri estivi di Trino Vercellese e poi continuate in montagna, al mare, di superficie e di profondità: specialmente per questa passione, coltivata alla Maddalena, con i pescatori subacquei, è stato ricordato dagli amici presenti della Subacquea Storica Vercelli, rappresentati dal loro Presidente Sergio Quaglia.

Questi ha ricordato che “se tanti preti salgono ai rifugi e alle alte vette, ben pochi sono quelli che scendono in profondità, anzi, in tutta la sua vita, l’unico prete subacqueo incontrato, è stato Don Gianni”, aggiungendo che, grazie allo zampino di un amico di Bianzè, Mario Fiorentini, il Don vanta anche la qualifica di Cappellano subacqueo, quest’anno giunta alla quarantesima ricorrenza.

Spettacolari le immagini dei matrimoni celebrati sott’acqua, Don Gianni ha sottolineato che il rito dapprima si celebrava in Chiesa, a San Fruttuoso di Camogli, poi, nella splendida cornice del Cristo degli Abissi, si scendeva in immersione a scambiarsi gli anelli: le fotografie, fatte da Sergio Quaglia, esperto sia come subacqueo che come foto subacqueo, sono relative a ben cinque matrimoni celebrati da Don Gianni in profondità.

Don Gianni, visibilmente commosso dai ricordi e dalle tante testimonianze di apprezzamento ricevute, nella eccezionale serata di revival, ha profuso ringraziamenti a tutti i presenti, che non hanno risparmiato gli applausi, riconoscendogli la sua capacità di costruttore, non solo di anime, ma anche pratica( imparò ad usare la ruspa), soprattutto la sua capacità d’immersione, non solo subacquea, ma nella quotidianità di una vita di fede.

Al termine di una serata dedicata ai festeggiamenti con le associazioni laiche, che non avremmo mai voluto avesse fine, Don Gianni si è fermato ad augurare la buonanotte agli amici di Bianzè in partenza e agli amici robbiesi: anche le stelle ammiccavano riconoscenza.

 

 

Redazione di Vercelli

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Per l’undicesimo anno il Museo Leone presenta la rassegna “La Cultura a portata di mamma” che nel mese di luglio,  tradizionalmente dedicato alle mamme e ai papà (ma anche nonne/i, zie/i e cugini)  con bimbi piccoli, apre le porte del museo a carrozzine e passeggini nella convinzione che l’arte, la storia e l’archeologia possano trasformarsi in una potente risorsa di benessere per tutti gli esseri umani anche a partire dai primi anni di vita.

Con lo slogan “Chi lo dice che diventare mamma significa non potere più frequentare i musei?” partono quattro speciali appuntamenti studiati appositamente per venire incontro alle esigenze delle partecipanti, con una piccola nursery per cambiare i bambini e la possibilità lungo il percorso di sedersi per allattare o riposare.

Anche quest’anno la giornata dedicata alle famiglie sarà il mercoledì (6, 13, 20 e 27 luglio), con un doppio appuntamento per ciascuna data.

Il programma prevede infatti quattro appuntamenti mattutini, alle ore 10:00, ospitando ogni volta  professionisti diversi che si occupano di famiglie, mamme e bambini da vari punti di vista.

Nei quattro pomeriggi invece i Servizi Educativi del museo proporranno alle ore 16:00 la possibilità, per gli adulti, di testare la nuova App del museo in libertà e gratuitamente, mentre per i bambini 3-5 anni saranno previste attività curiose e divertenti.

Mercoledì 6 luglio 2022 ore 10
Una mattina tra i libri … antichi e moderni – attività in collaborazione con la Sezione Ragazzi della Biblioteca Civica di Vercelli

Mercoledì 13 luglio 2022 ore 10

MiniLab di Yoga in famiglia – laboratorio a cura di Laura Rasadevi

Mercoledì 20 luglio 2022 ore 10
Una passeggiata naturalistica … in museo- percorso a cura di Sara Ghirardi del Centro Ricerche Atlantide

Mercoledì 27 luglio 2022 ore 10

Mamme +Associazione Crescere+Museo Leone  in collaborazione con Associazione Crescere Vercelli

Si ricorda inoltre che il Museo Leone aderisce al progetto “Nati con la Cultura”, per il quale è stato accreditato nel 2017.

Finanziato da Compagnia di San Paolo e coordinato dall’Associazione Abbonamento Musei.it, il progetto si propone di contribuire a dare voce alla capacità dei Musei di far parte della vita delle famiglie e dei bambini fin dai primi passi e a creare le condizioni per renderli sempre più “casa”.

Musei che siano percepiti dalla collettività come luoghi “a misura di famiglie e bambini”, risorsa attiva di una comunità educante.
Portare i bambini al museo, dunque, non è soltanto uno svago diverso dal solito, ma è soprattutto un percorso di crescita di tutta la famiglia e di avvicinamento alla cultura che può contribuire a formare cittadini più attivi, più informati.
Nei musei accreditati è possibile accedere gratuitamente con il Passaporto Culturale nel primo anno di vita del bambino; il Passaporto sarà consegnato anche a tutte le partecipanti alle visite al Museo Leone.

Sono ammessi passeggini, carrozzine, fasce, mei tai e marsupi!

Bambini da 0-5 anni

Prenotazione  obbligatoria entro il mezzogiorno del martedì precedente.

Cell. 3483272584 – mail: didattica@museoleone.it

 

Redazione di Vercelli

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L’Associazione Cori Piemontesi indice ed organizza per l’anno 2022 il percorso concertistico “Iter vocis”, che mette in rete i territori della Regione in un cartellone unico organizzato dai singoli Consiglieri Provinciali.

Per la provincia di Vercelli, il concerto avrà luogo a Varallo domenica 3 luglio, alle ore 17.00, presso la Chiesa di S. Maria delle Grazie.

Aprirà il concerto il Coro Liturgico “S. Gaudenzio” di Varallo, diretto da Maria Cavagnino.

Seguirà il Coro “CSC Valrilate” di Cinaglio (AT), diretto da Luigi Nosenzo.

L’iniziativa di ACP è volta a mettere in contatto le realtà corali, mettendo a disposizione diversi luoghi per un totale di 15 concerti distribuiti su tutto il territorio regionale.

L’intenzione primaria rimane quella di creare una sinergica rete che metta in contatto in maniera sempre più stabile le varie realtà corali della regione e aiutarle a ripartire dopo anni difficili dovuti alla pandemia che hanno messo in difficolta tutti i cori.

 

Redazione di Vercelli

Gaudenzio Ferrari’s frescos at Santa Maria delle Grazie, Varallo Sesia, Italy

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Conosciamo più da vicino Francesco Marinaro un artista particolarmente originale.

La sua ricerca  ruota attorno alla scimmia, animale emblematico dalle mille sfaccettature: figure in cui l’uomo e l’animale si fondono dando vita a plurimi livelli di lettura tra profondità e leggerezza/ironia.

Francesco Marinaro sarà presente all’evento culturale “Shadow reflections/Riflessi d’ombra” In programma, a Vercelli, nel periodo autunnale.

Conosciamo meglio l’artista.

Francesco Marinaro quando nasce la sua passione per l’arte?

Ho da sempre nutrito una forte passione per l’arte in generale. Passavo le ore a disegnare, colorare e modellare.

Ricordo ogni sera, con entusiasmo, correvo da mamma e papà per far vedere le ultime creazioni…

Questa mia passione l’ho coltivata poi con lo studio, esplodendo alle scuole superiori dove ho conosciuto il mio più grande amore, la scultura.

Da allora si è aperto un mondo, se proprio devo pensare da dove è nato tutto questo direi che è nato dalla mia voglia di creare e dare tridimensionalità ai mie pensieri e da quando ho visto per la prima volta l’aula di scultura al liceo.

Ci parli della sua ricerca artistica

La mia ricerca artistica è incentrata su un animale, la scimmia.

Tutte le mie opere raffigurano questo simpatico animale che sia nella storia che nel mio personale assume diversi significati.

Rappresenta la nostra parte istintiva e irrazionale, il nostro spirito.

Siamo profondamente legati a questo animale e nelle mie opere la scimmia sostituisce l’uomo e rispecchia i nostri sentimenti.

Cosa prova quando crea?

Quando creo mi sento come su di una montagna russa… il fremito dell’atto creativo, la paura di qualche intoppo o di risultare banale, senza parlare della frenesia che a poco a poco subentra e l’ansia di voler finire per bloccare l’idea e darle corpo.

Si, credo che l’immagine di una montagna russa rispecchi il mio sentire.

C’ è una sua opera a cui lei è  particolarmente legato?

Sono legato a tutte le mie sculture, per motivi diversi devo dire grazie a ognuna di loro.

Non ho un’opera preferita sceglierne una è come fare un torto alle altre, sono tutte un pezzo del mio cuore.

Una  sua mostra che ricorda  volentieri

Una mostra che ricordo sempre con molto affetto è la mia prima esposizione, mostra promossa dall’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino proprio a Vercelli (2010) ricordo perfettamente lo stupore nel ricevere la notizia, i giorni di allestimento ed il primo vero grande confronto con il pubblico che mi ha spinto a continuare.

C’è un  artista a cui si ispira o che le  piace in modo particolare?

Ho diversi artisti che seguo con passione, sia contemporanei che del passato come: Leonardo Bistolfi, Javier Marin, Fabio Viale e Rabarama.

A cosa sta lavorando adesso?

Le idee per un artista sono inesauribili, non si ha il tempo di concludere un’opera che già se ne pensa ad altre 2…  i progetti a cui sto lavorando sono molteplici, oltre alle opere d’arte scimmiottate sto lavorando ad una nuova serie di opere legata al mondo delle fiabe.

Dove possiamo visionare i suoi lavori?

Per vedere da vicino le mie opere, poterle osservare e conoscerle meglio è possibile visitare il mio studio a Torino in Via Borgone 10b oppure è sufficiente seguire le mie pagine social Intragram e Facebook -Francesco Marinaro Scultore-

Un suo messaggio di saluto per la città di Vercelli

Senza retorica posso dire che Vercelli mi ha regalato tanto, spero con la mia arte di restituire qualcosa a tutti i suoi cittadini, e so che in parte è già cosi!

 

Redazione di Vercelli

 

 

 

 

 

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Bassa Vercellese

I giovani mottesi che, il 24 giugno 1859, si trovarono a combattere sul fronte lombardo la “Battaglia di San Martino e Solferino”, indossavano divise in tutto e per tutto uguali a quella che qui, oggi, 26 giugno, a Motta dei Conti mostra il coordinatore della “Compania ‘dle quat Arme”, il benemerito sodalizio dedito alla rievocazione e divulgazione della Storia, che ha sede a Moncrivello.

La Tradizione attinge da fatti tremendi e, ad un tempo, permeati di sentimenti capaci di commuovere.

Le Guerre di Indipendenza furono guerre sanguinose, dove il confronto con il nemico era una lotta senza esclusione di colpi, non di rado guardando l’altro, guardandosi tra ragazzi coetanei, negli occhi, prima di uccidersi.

Tanti i feriti lasciati sul campo e merita ricordare che, trovandosi in quei luoghi nei giorni immediatamente successivi, lo svizzero Henry Dunant, alla vista dei corpi martoriati affidati alle cure spontanee della popolazione, mosso da intenti umanitari, concepì l’idea di soccorrere i feriti di entrambi gli schieramenti.

Così nacque la Croce Rossa Internazionale.

Il fronte si estendeva, appunto tra le due città, lungo una linea di fuoco di circa 30 chilometri ed i giovani mottesi si trovavano, ovviamente con l’esercito piemontese, nel settore di San Martino.

Concreto ed incombente il pericolo di perdere la vita.

Ma era il 24 giugno e parve loro di udire il rintocco della piccola campana che chiama alla preghiera la gente del paese, nella festa del Battista: tanto bastò perché si affidassero alla sua intercessione, che non deluse.

Fecero tutti ritorno a casa.

Da quel giorno l’intera comunità ha stretto un voto di ringraziamento, che si scioglie con questa processione nel corso della quale l’effige del Santo, riprodotta in olio su tela, è raffigurata con uno sfondo inedito rispetto all’iconografia tradizionale giovannea: il teatro di guerra.

La tela viene portata in processione per poi essere collocata in Chiesa parrocchiale, nel corso dell’Eucarestia.

***

Oggi la comunità di Motta de’ Conti ha sciolto questo voto, con una bella giornata che è parso volesse partecipare ulteriori e incoraggianti messaggi di fiducia: illuminata dal sole, con la presenza di tanta gente, di una banda davvero all’altezza del compito, così come la cantoria che ha animato la liturgia in Chiesa.

Poi tanti Amministratori dei Comuni vicini, autorità regionali, personalità della Pubblica Amministrazione e dell’Associazionismo sociale.

Tutti li ringrazia il Sindaco Emanuela Quirci che, con la sua Vice Cristina Ferraris e l’aiuto sempre prezioso di Marinella Volpi, costituiscono un “tridente” capace di intuito e motivazione, non meno che di grandi risultati organizzativi.

Il nostro filmato documenta ampi stralci della giornata, proponendo integrale il discorso del Sindaco Quirci in occasione dell’omaggio reso ai Caduti di tutte le guerre.

Vi lasciamo con il video e la gallery.

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Sabato 25 giugno, la gara più alta d’Europa ha celebrato la quarta edizione dopo il rilancio nel 2018. La leggenda continua.

149 atleti provenienti da 23 paesi sono partiti all’alba per affrontare gli impegnativi 36 km fino a un’altitudine di 4.554m con 7.000m di dislivello complessivo da lasciare a bocca aperta.

La squadra vincitrice, formata dal valdostano Franco Collé e dal friulano Tadei Pivk, che lo scorso anno si erano piazzati secondi, ha chiuso con una prestazione incredibile in 5h11’35”.

Collé ha stabilito il record con William Boffelli qui nel 2018 in 4h39’59” sul percorso originale.

A causa delle condizioni climatiche negli ultimi mesi, il livello della neve si è notevolmente ridotto ed è stato necessario ridisegnare il percorso per evitare il ripido canalino a 3.200m che si è rivelato impraticabile per l’evento, pari a un aumento di circa un chilometro di distanza.

È stata una grande avventura ed è stato bello condividerla con un amico, piuttosto che solo con un compagno di squadra – ha detto Collé -. L’anno scorso siamo venuti solo per divertirci, ma questa volta Tadei era al top della forma. Dopo aver lottato per superare in vetta Antionioli e Bonaldi, Tadei mi ha convinto a spingere in discesa. Sapevamo di essere forti in discesa e abbiamo deciso di dare il massimo”.

Mentre un emozionato Pivk ha dichiarato: “Devo ringraziare Franco per avermi convinto a fare questa gara. È stato con me in molte occasioni difficili e dopo diversi anni di assenza mi ha convinto a tornare. Puntavamo a un posto tra i primi cinque e vincere è incredibile e molto speciale”.

La vittoria femminile è stata una gradita sorpresa con una squadra di nazionalità mista con l’austriaca Stephanie Kröll, in rappresentanza dello sponsor SCARPA, e la messicana Karina Carsolio, che ha chiuso in 6h43’31” – nonostante Carsolio abbia subito un infortunio in discesa.

Questa è una gara incredibile, una vera gara di skyrunning! È stato incredibile essere lassù ed è stato fantastico condividerlo con Stephanie. Ognuno di noi ha avuto i suoi momenti e ci siamo spinti a vicenda nelle parti difficili. Abbiamo continuato a parlare per incoraggiarci a vicenda” ha commentato.

L’americana Hillary Gerardi che ha vinto la prima edizione del rilancio nel 2018 e l’AMA VK2 nel 2021, è tornata con un secondo posto con la partner francese Célia Chiron.

Ha dichiarato: “Accidenti! Questa è stata dura! È stato così difficile salire sul podio oggi. Dopo essere partite bene, ad un certo punto della discesa eravamo quarte. È stato allora che Célia mi ha guardato e mi ha detto di spingere. E l’abbiamo fatto! Congratulazioni a Stephanie e Karina per una gara fantastica e congratulazioni a tutta l’organizzazione: nonostante la difficile situazione ci siamo sentiti davvero al sicuro sul ghiacciaio”.

L’atleta di caratura mondiale, Stian Angermund dalla Norvegia, ha affrontato per la prima volta “la leggenda” accompagnato dalla sua compagna e madre della loro figlia, Katrine Villumsen dalla Danimarca.

Nonostante non fosse in perfetta forma, ha portato la coppia a chiudere prima del tempo limite di 9h45′. (Le coppie miste sono classificate nella categoria maschile).

Questa è la gara più alpinistica che abbia mai fatto. Questo è puro skyrunning! – ha detto Angermund -. Ho seguito Katrine senza mai spingerla e sono così felice che abbia fatto tutto da sola senza alcun allenamento e siamo riusciti a chiudere sei minuti sotto il tempo limite! Non ero mai stato oltre i 3.000m di altitudine e non ero preparato per i panorami mozzafiato, forse anche a causa dell’altitudine! Tornerò sicuramente di nuovo a questa meravigliosa gara!” ha concluso.

In concomitanza con la corsa verso la vetta è stata l’AMA VK2 – 9 km di pura salita con 2.086m di dislivello positivo, questo perfetto doppio Vertical Kilometer raggiunge i 3.200m di altitudine dove 116 atleti hanno affrontato la sfida.

La Monte Rosa SkyMarathon, la gara più alta d’Europa al rifugio Margherita a 4.554m è un evento unico che si svolge ogni anno su ghiaioni, nevai, ghiacciai e crepacci.

 Il tracciato tocca i territori di Gressoney La Trinité in Valle d’Aosta e la Svizzera nella parte alta.

Il Comitato Organizzatore AMA ha celebrato ancora una volta il mito con un evento di successo e desidera ringraziare le guide alpine, il Soccorso Alpino e tutti i volontari – in montagna e a valle – insieme agli sponsor: SCARPA, NORTEC, BUFF, Cimberio, Guidi, NAMEDSPORT>, SAIS Compensati, Julbo, Torraccia del Piantavigna, i-exe, Aonijie, NATURAL BOOM, Baglione e i partner istituzionali: i comuni di Alagna Valsesia, Gressoney La Trinité e Borgosesia, Regione Piemonte, Provincia di Vercelli, Visit Monterosa e Monterosa 2000 .

Risultati Monte Rosa SkyMarathon
Uomini

Collé-Pivk – (ITA) – 5h11’35”

Antonioli-Bonaldi – (ITA) – 5h21’07”

Rota Martir-Costa – (ITA) – 5h33’24”

Donne

Kröll (AUT) – Carsolio (MEX) – 6h43’31”

Gerardi (USA) – Chiron (FRA) – 6h52’42”

Chiarello-Perrier (SUI) – 6h57’28”

Risultati AMA VK2
Uomini

Marcello Ugazio (ITA) – 1h35’56”

Daniel Thedy (ITA) – 1h46’54”

Daniele Fontana (SUI) – 1h47’03”

Donne

Noémie Grandjean – (FRA) – 2h08’24”

Valentina Giorgi – (ITA) – 2h12’03”

Aina Cusi – (ESP) – 2h14’46”

 

Redazione di Vercelli

Karina Carsolio, dal Messico, vincitrice, insieme all’austriaca Stephanie Kröll, della Monte Rosa SkyMarathon 2022. ©iancorless.com
Uno dei crepacci nella parte alta del percorso della Monte Rosa SkyMarathon. ©iancorless.com
Franco Collè e Tadei Pivk, vincitori della Monte Rosa SkyMarathon 2022. ©iancorless.com
Dalla Norvegia, il campione del mondo di skyrunnig Stian Angermund e la compagna Katrin Villumsen. ©iancorless.com
Marcello Ugazio, vincitore dell’AMA VK2. ©Damiano Benedetto
I vincitori della Monte Rosa SkyMarathon e AMA VK2 2022. ©Damiano Bendetto

 

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Il prossino appuntamento di Monferrato Classica è in programma giovedì 30 giugno alle ore 21.00 a Palazzo Langosco a Casale Monferrato.

A raccogliere il testimone lasciato del Trio Debussy, dopo le quattro entusiasmanti accoglienze di Alessandria, Casale, Nizza ed Acqui Terme, ad esibirsi per la seconda tappa di Monferrato Classica, dal 30 giugno al 3 luglio, attraverso le terre di Aleramo, sarà il Quartetto Indaco.

Al Trio Debussy è stato affidato il compito di scaldare l’atmosfera di Monferrato Classica. Compito che hanno assolto con grande successo. Vedere il pubblico alzarsi in piedi e chiedere a gran voce un bis, per me – racconta entusiasta Alex Leon, direttore artistico del festival – è stata la soddisfazione più grande. La musica ancora una volta ha fatto il miracolo più grande, è entrata dentro e ha tirato fuori l’anima di chi suonava per farla danzare con quella di chi ascoltava. Sono sicuro che questo piccolo miracolo sarà ripetuto dal Quartetto Indaco che seguirà le orme tracciate dal Trio Debussy.”

Seppur alla sua seconda edizione, Monferrato Classica, festival diffuso creato dal maestro Alex Leon e promosso dall’Associazione H.E.R. vanta la partecipazione di grandi esecutori che con le loro interpretazioni si fanno ambasciatori di quello che è il progetto culturale di sostenibilità che sottende il festival.

Monferrato Classica è un festival sostenibile perché rappresenta attraverso la musica il massimo concetto di sostenibilità inteso come ciò che ci permette di far vivere e rivivere i territori che amiamo, in modo particolare il Monferrato, sotto tutti i punti di vista, economico, culturale, sociale e aggiungerei spirituale.” Sottolinea Graziella Boi, project manager H.E.R: “Non è solo vedere e ascoltare musica, ma ascoltare un territorio, cercare di interpretare la sua nuova direzione. Durante la realizzazione del Progetto Trio Debussy, ho capito che bisogna necessariamente partire dall’arte, dalla musica in particolare è stato rigenerativo. L’impegno della HER è costante nell’attivare punto per punto il programma di Revolution Culture e a breve condivideremo i primi risultati.”  

Il programma proposto dal Quartetto Indaco è un omaggio alla cultura di questa fetta di Piemonte.

Per celebrare la storia dei luoghi del Monferrato, – introducendo il programma della serata il Maestro Cosimo Carovani- il Quartetto Indaco propone una prima parte di concerto tutta italiana con brani di Rota, Sollima e estratti dall’ultimo concept album “Avalon” – songs from a lost world -. Musica fortemente ispirata dal folklore e da melodie arcaiche che i compositori hanno adoperato ed in alcuni casi proprio arrangiato nei loro lavori pur piegandoli al gusto e all’arte del loro tempo. Nella seconda parte invece, a contrasto con questo mondo antico, perfetto, nebbioso, c’è il primo quartetto di Brahms (op. 51 n. 1): pietra miliare del grande repertorio della musica da camera, questo capolavoro unisce passione e incanto, forza e dolcezza con una potenza che certo trascina”.

Contribuiscono a far crescere Monferrato Classica i Sindaci e le Amministrazioni che hanno sostenuto questo progetto come la città di Casale Monferrato:

«Musica e territorio sono un binomio indissolubile nelle nostre splendide colline – ha sottolineato l’assessore Gigliola Fracchiae il Monferrato Classica lo sta confermando con questi importanti concerti. Giovedì 30 giugno ospiteremo il Quartetto Indaco, dopo il Trio Debussy, nel cortile di Palazzo Langosco, un luogo molto importante per la cultura di Casale Monferrato, tra la Biblioteca Civica e il Museo Civico, e che saprà sicuramente accogliere al meglio di vorrà deliziarsi con la grande musica classica».

Fedele alla sua identità monferrina e al suo profondo legame col territorio, ogni concerto viene preceduto da una degustazione, a partire dalle 19, di prodotti enogastronomici, un benvenuto nelle nostre terre anche a chi ha raggiunto i concerti da altre città.

Appuntamenti Quartetto Indaco

30 giugno Casale Monferrato, Palazzo Langosco

1 luglio Nizza Monferrato, Foro Boario

2 luglio Alessandria, Palazzo Guasco

3 luglio Acqui Terme, Hotel La Meridiana

Il costo del biglietto è di euro 20 comprensivo di una degustazione vino e prodotti monferrini.

Per informazioni e biglietti contattare il numero: 339 408 3494 o consultare il sito https://monferratoclassica.it/

Quartetto Indaco

Nasce presso la Scuola di Musica di Fiesole nel 2007 grazie all’impulso di Piero Farulli e Andrea Nannoni.

La formazione ha seguito masterclass con diversi quartetti (Quartetto Artemis, Quartetto Brodsky, Quartetto Prometeo) e corsi di specializzazione tenuti da alcuni tra i maggiori cameristi e quartettisti del nostro tempo (Milan Skampa-Quartetto Smetana, Hatto Beyerle Quartetto Alban Berg, Reiner Schmidt-Quartetto Hagen, Krzysztof Chorzelski Quartetto Belcea). Nel 2017 il Quartetto Indaco ha conseguito il Master in Musica da Camera presso la Musikhoch schule di Hannover, sotto la guida di Oliver Wille (Quartetto Kuss).

Cartellone Monferrato Classica

Stagione 2022 – Seconda edizione

Quartetto Indaco

30 giugno Casale Monferrato

1° luglio Nizza Monferrato

2 luglio Alessandria

3 luglio Acqui Terme

Quartetto di Cremona

4 agosto Acqui Terme

5 agosto Nizza Monferrato

6 agosto Casale Monferrato

7 agosto Alessandria

Massimo Quarta & MCO

1° settembre Acqui Terme

2 settembre Nizza Monferrato

3 settembre Alessandria

4 settembre Casale Monferrato

Biografie

Leon – Direzione Artistica – Nome d’arte di Alex Florin Leonte è un giovane violinista di formazione classica volto alla sperimentazione e alla ricerca di nuovi linguaggi musicali.

Nasce nel 1987 a Sighetu Marmatiei, città del nord della Romania, e inizia lo studio del violino all’età di 5 anni in una piccola scuola di musica dedicata al grande violinista romeno George Enescu.

All’età di 13 anni viene ammesso al prestigioso Liceo Musicale “Sigismund Toduta” a Cluj-Napoca sotto la guida del Maestro Soltan Viorel. Nel 2003 si trasferisce a vivere in Italia, per proseguire gli studi al Conservatorio “N. Paganini” di Genova, dove si diploma sotto la guida del Prof. Valerio Giannarelli.

Nel 2011 studia alla “International Menuhin Music Academy” in Svizzera con Maxim Vengerov, Liviu Prunaru e Oleg Kasiv. Nel 2014 studia e si perfeziona con la violinista Bin Huang vincitrice di numerosi premi tra cui il 1° Premio Paganini.

Dal 2016 al 2019 studia e si perfeziona in musica da camera con Massimo Quarta a Genova e successivamente Piergiorgio Rosso a Torino.

Nel cammino musicale incontra vari musicisti con i quali collabora, tra i quali il pianista Stefano Nozzoli.

I due artisti formano un duo stabile e costruiscono negli anni un repertorio cameristico che spazia da J. S. Bach, Mozart, Schubert a Beethoven, Brahms, Schumann, Poulenc, R. Strauss, Debussy e Prokofiev.

Violinista versatile trova interesse anche verso altri generi musicali. Nel 2008 inizia la collaborazione con gli Yo Yo Mundi gruppo folk-rock Piemontese, con i quali inciderà diversi dischi, Album Rosso, Munfrà. Insieme agli Yo Yo Mundi terrà numerosi concerti in Italia e all’Estero in teatri e palchi prestigiosi.

La collaborazione durata fino al 2013 con la band Piemontese, porterà un enorme bagaglio culturale ed artistico all’artista in divenire.

Tra il 2010 e il 2013 sarà tra i fondatori di un progetto musicale e multiculturale chiamato “Orchestra Multietnica Furasté”, con il quale ha tenuto numerosi concerti in giro per l’Italia. Viene invitato come turnista in diversi concerti della band “The Vad Vuc” in Svizzera e insieme alla band “In Vivo Veritas” suona al Festival de Chassepierre in Belgio e a numerosi concerti in Italia.

La ricerca di nuove forme e linguaggi lo portano ad approfondire la musica d’improvvisazione, attraverso la quale sente di poter esprimere al meglio le proprie idee ed emozioni.

Studia improvvisazione jazz con Marco Tindiglia, Masa Kamaguchi, Dave Douglas, Karl Berger, Ingrid Sertso e Furio di Castri. Ha suonato con: Faondail, Orchestra Multietnica Furastè, In Vivo Veritas, The Vad Vuc, Sharon Shannon, Stefane Mellino (Les Negresses Vertes), Trivette Bluegrass Band, The Thomas, Class Ingstrom, Marius Seck, Valerio Carboni, Maria Teresa Lonetti, Miriam Gallea, Toti Canzoneri, 20 Strings, Andy Sheppard. L E O N suona un violino Ansaldo Poggi del 1974.

Trio Debussy

I torinesi Piergiorgio Rosso, Francesca Gosio e Antonio Valentino, dopo gli studi al Conservatorio, si sono formati nel 1989 alla scuola del Trio di Trieste e dell’Altenberg Trio Wien (grazie ad una borsa di studio della De Sono).

Nel 1993 hanno debuttato alla Grosser Saal del Musikverein di Vienna; nel 1995 ottengono il secondo premio al Concorso Internazionale “Gui” di Firenze; nel 1997 il primo premio al Concorso Internazionale “Trio di Trieste”; nel 1999 tengono un ciclo di concerti al Teatro Coliseum di Buenos Aires; nel 2002 sono protagonisti all’Accademia di Santa Cecilia di Roma con il Concerto Albatro di Ghedini, diretti da Jeffrey Tate.

Quartetto di Cremona

Nasce nel 2000, durante un periodo di studio all’Accademia Stauffer di Cremona con Salvatore Accardo, Bruno Giuranna e Rocco Filippini. L’ensemble, nell’attuale formazione dal 2002, si perfeziona con Piero Farulli del Quartetto Italiano presso la Scuola di Musica di Fiesole e con Hatto Beyerle dell’Alban Berg Quartett e in breve si afferma come una delle realtà cameristiche più interessanti sulla scena internazionale.

Si esibisce regolarmente nei principali festival e rassegne di tutto il mondo, in Europa, in Sudamerica, Australia e Stati Uniti.

Massimo Quarta e Monferrato Classic Orchestra

Vincitore del Primo Premio al Concorso Nazionale di Violino Città di Vittorio Veneto (1986) e del Primo Premio al Concorso di Violino Opera Prima Philips (1989), nel 1991 Massimo Quarta ha vinto il Primo Premio al prestigioso Concorso Internazionale di Violino N. Paganini di Genova.

La sua intensa attività concertistica lo porta ad esibirsi per le più prestigiose istituzioni concertistiche, suonando con direttori quali Yuri Temirkanov, Myun Wun Chung, Christian Thielemann e molti altri. Massimo Quarta è considerato uno dei piú importanti violinisti della sua generazione ed è stato ospite di alcuni tra i maggiori festival.

Human Evolution Resource

Siamo una sola associazione, ma costituita da persone, aziende, enti formativi, altre associazioni. Un unico gruppo, un insieme di persone che lavorano insieme per costruire qualcosa di grande. Ognuno conta perché porta qualcosa, aggiunge un pezzo al puzzle che una volta composto costruisce una risorsa imperdibile. Condividiamo e portiamo avanti un obiettivo: l’umanizzazione in ambiti quali l’educazione, la salute e il lavoro. Non si tratta solamente di ciò che possiamo fare, ma di come possiamo pensare insieme e di conseguenza agire.

L’Associazione HER si occupa di Ricerca, Salute e Formazione, si ispira al movimento dell’ecologia profonda di Arne Naesse e vuole fornire la base filosofica e spirituale per un vivere più vicino alla natura e con la sua costituzione e il suo nome segna il punto di svolta. H.E.R. “Di lei” segna la tendenza del cambiamento della nostra epoca dal maschile al femminile; nel pensiero: da auto assertivo a integrativo, da razionale a intuitivo, da analitico a sintetico, da riduzionistico a olistico, da lineare a non lineare.

Dal punto di vista dei valori da auto assertivi a integrativi, da conservazione a espansione, da competizione a cooperazione, da quantità a qualità, da dominazione ad associazione.

L’associazione HER APS ETS è partner dei due progetti culturali, Monferrato Classica e Revolution Culture per supportare la realizzazione di eventi culturali in una logica di turismo sostenibile, sostenere le progettualità di transizione green e di economia circolare delle aziende dei territori coinvolti, attraverso la ricerca di fondi o con sostegno diretto.

La HER intende coinvolgere gli stakeholder al fine di definire la stesura del documento di politica di sviluppo sostenibile e la condivisione tra soggetti pubblici e privati di un nuovo modello economico a supporto dello sviluppo territoriale.

 

Redazione di Vercelli

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A Palazzo dei Musei un nuovo incontro targato Dedalo Vola, tra gli eventi organizzati dalla rete MUVV – Musei di Vercelli e Varallo per il progetto inserito nell’iniziativa Well Impact e finanziato da Fondazione Compagnia di San Paolo.

L’appuntamento è per mercoledì 29 giugno alle ore 17 con il laboratorio dal titolo L’album dei Ricordi. Istantanee tra passato e presente, durante il quale, attraverso alcuni scatti d’epoca provenienti dalla fototeca storica di Palazzo dei Musei, si ripercorrerà la storia delle sale oggi dedicate al Rinascimento e un tempo occupate dalle collezioni del Museo Calderini.

I partecipanti avranno poi la possibilità di esprimere le proprie suggestioni derivanti dalla visita, attraverso una personale rielaborazione fotografica degli spazi museali.

La partecipazione è gratuita ed è richiesta la prenotazione a info@palazzodeimusei.it o telefonando allo 0163.51424.

Per informazioni sul progetto Dedalo Vola: https://progettodedalo.net/percorsi/dedalo-vola/

L’appuntamento chiude il mese di giugno di Palazzo dei Musei, che ha visto inoltre l’arrivo di due dipinti del pittore Aligi Sassu, donati da Pierluigi Marocco in memoria di Simonetta Mentaschi, alla quale le opere sono appartenute in vita.

 

Redazione di Vercelli

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Anche quest’anno, con “Bianche Casacche per sempre”, abbiamo vissuto un giugno da veri Leoni, con delle serate all’insegna del bel calcio e della buona cucina.

Inoltre abbiamo ricordato delle persone indimenticabili: in primis Giovanno Pirovano, Felix LombardiUgo e Gianna Ferrante, Fratelli BellomoAngelo Martino Colombo, Carlo Bissacco, Mauro Sadocco, Lorenzo Mazzia, Silvio Lamberti, Rachele Picardi e Gigi Adami.

Vogliamo quindi rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso la buona riuscita della manifestazione: inanzitutto al GSD Canada nella persona del presidente Davide Bordin per la gentile e gratuita concessione dei campi, a Mauro, Michela e Simona per l’ospitalitàe per la squisita cucina, agli arbitri Paganotti e Zanetto.

A Stefano Bellomo, alla sua Famiglia e ai suoi ragazzi

Alle Vecchie Glorie del Canada.

Agli amici di Ugo Gianna Ferrante e alle vecchie glorie del Blu Tricot e un ringraziamento particolare a MassimilianoCristiano.

Agli amici di Rachele Picardi.

Alla Formazione dei Ciaparat e al suo Presidentissimo Giorgio Gugino.

Alle Formazioni di Calcio camminato di Biella, Sparta Novara e Alessandria/Acqui.

Alla famiglia Moreo.

Un ringraziamento particolare ad Enrico De Maria.

Ai Mezzi di informazione che ci hanno sostenuto e infine e non per ultimi, a tutti i tesserati dell’Associazione Veterani Pro Vercelli, con in testa il nostro Presidente Franco Balocco, residenti a Vercelli e non, che hanno partecipato .

Grazie a Vittorio Tagliabue (insostituibile segretario), al nostro mister Maurizio Codogno, a Gianfranco Picardi, Davide Dainese, Piter Adami per la sua inimitabile panissa, Igino Re Enzo Finati per la preziosa collaborazione e, con la speranza di non avere dimenticato nessuno, ancora grazie e all’anno prossimo.

 

Donato Roda

Associazione Veterani Pro Vercelli

 

 

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