Mese: Maggio 2022
Un nuovo successo per l’ITI “G.C.Faccio” di Vercelli: il 23 maggio, presso il Dipartimento di Scienze Naturali dell’Università degli studi di Torino, si è svolta la cerimonia di premiazione del 4° Concorso nazionale crescita cristalli, indetto dall’ Associazione Italiana Cristallografia nell’autunno scorso e rivolto agli studenti di tutti gli Istituti Superiori Italiani.
L’ITI “G.C.Faccio” aveva già partecipato a questa competizione nell’anno scolastico 2018 -2019, ottenendo il 3° posto nella graduatoria nazionale.
Quest’anno, dopo una pausa di due anni dovuta all’emergenza pandemica, i Docenti del Dipartimento di Chimica dell’ITI, prof. ssa Cristina Gambetta, prof.ssa Leonarda Primerano e prof. Bruno Attinà hanno nuovamente partecipato a questa gara entusiasmante, proponendo tale progetto alle classi 4 CHA e 4 CHB dell’Indirizzo Chimica e materiali.
Si tratta di far crescere dei cristalli a partire da soluzioni opportunamente concentrate.
I cristalli prodotti vengono poi allestiti su vari supporti e giudicati in base a criteri di dimensioni ottenute, grado di purezza, forma del cristallo, creatività nell’allestimento, qualità della relazione tecnica prodotta.
E’ un lavoro che richiede mesi di pazienza e dedizione, perchè occorre fare numerose prove e affrontare anche insuccessi durante la procedura.
I ragazzi hanno lavorato con passione e determinazione, ottenendo anche questa volta un ottimo piazzamento: il 4° posto nella classifica nazionale.
“Questo successo viene dopo un biennio difficile per la didattica laboratoriale – dice la prof.ssa Gambetta – costretta dalle norme anticovid ad ovvi rallentamenti, per cui assume particolare significato per i nostri ragazzi che si sono messi in gioco ancor una volta, dimostrando che impegno e partecipazione vengono sempre premiati”.
Redazione di Vercelli
Il professore torinese Matteo Saudino presenterà, venerdì 27 maggio alle ore 17,30, il suo ultimo libro “Ribellarsi con filosofia” edito Vallardi.
Un libro di filosofia ma anche un’arma contro il pensiero normalizzato e uno strumento per coltivare l’indipendenza di giudizio, sempre più indispensabile in un mondo dominato dall’omologazione di massa, un viaggio tra le storie di dieci filosofi per dieci atti di ribellione raccontati tra realtà e finzione, che ci invitano a guardare sotto la superficie per imparare a scegliere la strada che fa per noi.
Matteo Saudino insegna Filosofia e Storia da vent’anni nei licei del capoluogo piemontese.
Ha pubblicato la raccolta poetica Fragili Mutanti (2012) e La filosofia non è una barba (2020). Coautore del libro Il Prof fannullone (2017) e Cambiamo la scuola (2021), è noto per aver ideato il popolare canale YouTube di divulgazione filosofica e storica «BarbaSophia», che conta oltre 200.000 iscritti e più di 21 milioni di visualizzazioni. Sabato 28 maggio alle ore 18:00 torna la Prof.ssa di Vercelli Valentina Petri ad animare la libreria con la sua intelligente ironia e il suo ultimo libro “Vai al posto” edito Rizzoli.
In questo romanzo l’anno scolastico per la prof.ssa Valentina è pieno di novità: alcune belle, come la cattedra sospiratissima e una nuova prima tutta da conoscere, altre meno, come due quinte improvvisamente accorpate.
Per risparmiare sugli insegnanti e a un passo dalla maturità, si è deciso di mettere insieme classi di indirizzi diversi con lo stesso programma di italiano.
E così lei si ritrova a gestire una quinta di Moda, popolata di sole fanciulle, innestata con gli elettricisti casinisti, in un calderone imprevedibile che ha tutti gli ingredienti di una maionese destinata a impazzire.
Mentre la prima è un’adorabile classe di pulcini che stanno imparando a camminare, i suoi alunni di quarta non cedono di un passo dal solito caos: Missile in fuga nei corridoi, Basito che si perde in giro per Roma, Amebo che lo ritrova anche se è rimasto in Piemonte…
Tra foto a tradimento e bodyshaming, trappole e chiarimenti, le collaborazioni più inaspettate sbocceranno per lasciare tutti a bocca aperta, inclusa la prof.
A due anni dal suo ultimo successo “Portami il diario. La mia scuola e altri disastri” la Prof. Petri torna in libreria con un nuovo romanzo che ci racconta come dopo due anni di pandemia, e di didattica a distanza, il più bello tra gli insegnamenti che ci dà la scuola è senza dubbio, lo stare insieme.
Valentina Petri vive a Vercelli ed insegna lettere all’Istituto Professionale Francis Lombardi.
Dal 2017 condivide le sue storie di scuola sulla seguitissima pagina Facebook Portami il Diario.
Gli incontri sono gratuiti ma è consigliata la prenotazione allo 0161-1828991 o inviando una mail a mondadorivercelli@gmail.com
Redazione di Vercelli
L’Amministrazione Comunale, in collaborazione con la Musica Società Operaia e con il Comitato Tricolore Grignasco (Comitato d’Intesa tra le Associazioni Combattentistiche e d’Arma), celebrerà mercoledì 1° giugno la Festa della Repubblica Italiana (simbolo patrio italiano e giornata celebrativa nazionale istituita per ricordarne la nascita a seguito di referendum nel 1946).
A tal fine, presso il salone SOMS di Grignasco, alle ore 21:00 avrà luogo un concerto della Musica Società Operaia, sotto la direzione del Maestro Martino Crespi.
All’evento è invitata tutta la popolazione.
Martino Crespi inizia a studiare tromba nel Corpo Musicale Santa Cecilia di Cuggiono sotto la guida del Maestro Franco Zanoni. Spronato a continuare gli studi, si iscrive al Conservatorio “Guido Cantelli” di Novara dove si diploma nel 2011 con il Maestro Gabriele Cassone.
Il suo percorso di studi contempla master con maestri di livello internazionale tra cui C. Steenstrup, I. Richter, E. Giussani e E. Sabbatani.
Si perfeziona in seguito con il Maestro Alessio Molinaro presso l’Accademia Gino Badati di Trecate.
Partecipa a master specifici per ottoni organizzati da “Anbima Milano” e “Anbima Sondrio” tenuti dai membri del Gruppo Ottoni “Bozen Brass”.
Fra le sue collaborazioni, “Ex Novo Ensemble” di Novara..
Parallelamente allo studio della tromba approfondisce gli studi in pianoforte e organo, e successivamente in direzione corale
Si esibisce con l’Orchestra Giovanile del Teatro Lirico di Magenta, la “Maxentia Young Blood Big Band”, le orchestre “Gavina” e “San Michele Arcangelo” di Voghera.
Dirige dapprima il coro “Santa Cecilia di Bernate Ticino” e il coro di gregoriano “In CordisJubilo”, e nel 2012 viene scelto per rifondare e dirigere il “Coro Sottovoce” di Castelletto di Cuggiono con il quale, a fianco dell’organizzazione liturgica annuale, sviluppa un percorso musicale fatto di meditazioni e concerti, con esibizioni in diverse chiese e abbazie del milanese tra cui il “Santuario di Santa Gianna Beretta Molla” di Mesero.
La passione per le bande musicali, suo primo amore, lo spinge a studiarne a fondo l’organico e la strumentazione.
Tra gli interpreti dei suoi arrangiamenti ci sono nomi di spicco della lirica italiana, come il tenore Alberto Fraschina e la soprano Barbara Pariani.
La lunga amicizia con il Maestro Mauro Berra, direttore del Corpo Musicale Santa Cecilia di Cuggiono, si cementa in un sodalizio artistico e personale e sfocia in una serie di concerti concepiti, costruiti e arrangiati a quattro mani, tra cui “Volta la Carta” (estate 2016) dedicato a Fabrizio De Andrè e alla musica rock e “Sempre Libera” (estate 2017) dedicato alla storia della musica italiana dalla lirica alla canzone napoletana.
A fianco dell’attività concertistica e di arrangiatore si dedica all’insegnamento della musica, in particolare degli ottoni.
Credendo fermamente che la banda possa essere un luogo di aggregazione per i giovani e non solo, porta avanti gli insegnamenti del suo primo maestro con lezioni individuali e facilitando la formazione di gruppi musicali giovanili, allo scopo di tramandare la cultura musicale alle nuove generazioni.
Ha diretto l’orchestra dell’Accademia Gino Badati di Trecate, la “Young Band” di Cuggiono ed è uno dei fondatori del gruppo ottoni “Cecilbrass”.
Attualmente è direttore stabile di “Società Musica Operaia” di Grignasco (NO).
Redazione di Vercelli
“Invito i miei concittadini vercellesi, e non solo, alla serata di domani, venerdì 27 maggio, alle ore 18.30 alla Cripta della basilica di Sant’Andrea. Sono onorato di condividere con loro il viaggio che, insieme alla mia delegazione, abbiamo intrapreso fra l’Ucraina, la Polonia, la Germania e il parlamento dell’Unione Europea. Non mancate: insieme, tutti insieme stiamo vivendo una pagina di Storia”. Sono le parole di Carlo Olmo, il Lupo Bianco, rivolte alla cittadinanza per l’appuntamento organizzato in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale.
Durante la serata verrà infatti proiettato il reportage della missione umanitaria e degli interventi al parlamento belga, alla commissione Peti e alla Commissione Diritti Umani che Olmo ha compiuto fra il 9 e il 19 maggio.
Trenta quintali di derrate alimentari e farmaci sono stati portati ai bimbi di un centro disabili, a un orfanotrofio di Vinnysta e al centro profughi di Chmel’nyc’kyj che, attualmente, ospita più di 300 persone.
“L’Europa – ha chiaramente detto l’avvocato Olmo durante il suo intervento alle Commissioni – è capace di sognare un continente più equo, senza discriminazioni e differenze di opinioni dovute a tradizioni secolari radicate nella Storia di ogni nazione? L’Europa è capace di sognare la soluzione di ogni conflitto attraverso il dialogo e la conciliazione su posizioni di rinunce e mediazioni reciproche? L’Europa è capace di sognare un mondo più giusto quando le viene presentato da un semplice cittadino e non da una altisonante conferenza di Stati?”.
Il viaggio ha portato la Delegazione vercellese anche all’ospedale militare di Vinnysta dove, ogni giorno, arrivano oltre 40 feriti dagli inferni dell’acciaieria Azofstal e Odessa.
Qui il Lupo Bianco ha personalmente visitato, insieme al professor Yuri, il reparto dei soldati mutilati.
“Ho conosciuto la storia di Alexander. Ha 34 anni. Nell’inferno di Mariupol ha perso entrambe le gambe a causa dell’esplosione di una mina. Servono – è l’appello lanciato dal Lupo Bianco – protesi e altri materiali medici per aiutare questi ragazzi che, purtroppo, conoscono già tutto della morte e ancora poco della vita”.
Per questo (e tanti altri motivi) durante i suoi interventi all’Ue, Carlo Olmo si è rivolto agli eurodeputati chiedendo l’istituzione e la regolamentazione, a ruolo di rango diplomatico, di un Alto Commissariato per i Diritti Umani dell’Unione Europea sotto l’egida e la guida della Commissione.
“Si deve intervenire appena ci sia la necessità di ripristinare il rispetto, la protezione e l’assistenza delle vittime di conflitti o discriminazioni nella più ampia accezione di tutela dei diritti inalienabili dell’uomo”.
Il Lupo Bianco ha poi portato il cibo anche al centro rifugiati di Chmel’nyc’kyj, diretto da padre Slavik e del volontario Max. Loro hanno accompagnato la Delegazione vercellese fra i pericoli di Bodiankra e Bucha: le prime due città, a nord dell’Ucraina, a essere sfregiate dall’invasione russa.
“Abbiamo raccolto abbacinanti testimonianze” dice Carlo Olmo.
Il Lupo Bianco ha donato al centro profughi del sacerdote latte, pasta, pane ma anche tanti prodotti per i bimbi che sono scappati dalle città bombardate.
“Il mio impegno per l’Ucraina non finisce qui. Anzi. Al Parlamento Europeo ho stretto un contatto personale con l’ambasciatore ucraino Chemtsov che – anticipa Olmo – vorrà portare in giro per le ambasciate italiane e straniere la storia del nostro viaggio per sollecitare ulteriori interventi a favore dell’Ucraina. Anche perché, purtroppo, oggi ci confrontiamo ancora con la guerra ma, il prima possibile, bisognerà parlare della ricostruzione di questo meraviglioso Paese”.
Il Lupo Bianco, dunque, domani, venerdì 27 maggio alle ore 18:30, proietterà il reportage e racconterà la missione umanitaria in una serata aperta a tutta la cittadinanza.
“Auspico – conclude Olmo – in una grande partecipazione da parte dei miei amati concittadini. Perché insieme stiamo vivendo una pagina di Storia”.
Redazione di Vercelli
“Sono molto soddisfatto dell’attenzione che l’on. Delmastro ha dedicato al tema dei dazi sul riso proveniente dal sud est asiatico. Grazie infatti ad una sua interrogazione, il Governo ha finalmente espresso una posizione molto chiara e dal significato politico estremamente rilevante: dopo anni, l’Italia lavorerà a tutela della qualità del nostro riso”. Lo dichiara il Consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti dopo la risposta del Ministro degli Esteri all’interrogazione del collega di partito e parlamentare, Andrea Delmastro.
“Con la recente previsione, in sede di Parlamento europeo, di un meccanismo automatico di salvaguardia per le importazioni di riso dagli stati extraeuropei, era fondamentale conoscere la posizione del nostro Governo in modo da isolare nella Commissione quegli stati del nord Europa contrari ai dazi per motivi di carattere economico visto che, col commercio e con la trasformazione dei prodotti provenienti dal sud est asiatico, garantiscono un ritorno per le loro lobby. Ebbene, grazie a quest’interrogazione dell’on. Delmastro – continua il consigliere regionale – il Governo ha raccolto l’invito di Fratelli d’Italia e ha chiarito la volontà di proteggere e tutelare la qualità del prodotto italiano in sede di Commissione e Consiglio dell’Unione europea, a tutela della nostra risicoltura. Un altro passo in avanti – conclude Riva Vercellotti – per sostenere i nostri risicoltori e scoraggiare le pratiche di concorrenza sleale del sud est asiatico dove si continua a produrre, nell’indifferenza di una parte d’Europa, senza attenzione ai diritti dei lavoratori e alla tutela dell’ambiente.”
Testo integrale dell’ interrogazione a risposta scritta presentata dall’On. Andrea Delmastro Delle Vedove il 05/05/2022 18:35
Al Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale – Per sapere – premesso che: con la scadenza della clausola di salvaguardia successiva all’abolizione dei dazi doganali sul riso, la Commissione per il commercio internazionale del Parlamento europeo ha approvato una bozza di revisione del regolamento sulle “preferenze tariffarie generalizzate”, ovverosia l’insieme di regole doganali adottate dai Paesi avanzati nei confronti di quelli in via di sviluppo;
la revisione in questione mira a salvaguardare la risicoltura europea, prevedendo l’introduzione di un meccanismo di attivazione automatica dei dazi doganali per questi tipi di prodotti provenienti dal Sud Est asiatico ogni qualvolta si registri una situazione di crisi per il settore e indipendentemente dalla quantità di riso importata, al fine di superare l’attuale meccanismo attivabile solamente alla luce di segnalazioni lanciate dalle associazioni, così come verificatosi nel 2018, anno in cui si è proceduto al ripristino della clausola di salvaguardia;
la bozza di revisione, già approvata nella Commissione sopracitata con 33 voti a favore e 8 astenuti, verrà presentata dal Palamento europeo ai negoziati informali con la Commissione e il Consiglio;
la massiccia importazione di riso estero è stata resa possibile dal cosiddetto “dazio zero”, previsto dal regime EBA (Everything But Arms) a favore dei Paesi meno sviluppati, quali Cambogia, Myanmar o anche Afghanistan, Bielorussia e Congo. Tale pratica ha danneggiato gravemente le imprese italiane, incidendo negativamente sulla concorrenza di un settore che primeggia in Europa per qualità e sicurezza del prodotto immesso nel mercato, rappresentando, inoltre, un rischio dal punto di vista sanitario. Sovente questi Paesi, in particolar modo quelli del Sud Est asiatico, risultano essere ben lontani dagli standard minimi di sicurezza richiesti e sono inoltre esenti dall’attuazione di norme presenti invece in Europa: solo nel 2016 sono state 12 le allerte da contaminazione del riso importato dai Paesi Meno Avanzati (P.M.A.), ove venne registrata la presenza di residui antiparassitari, aflatossine cancerogene o altre tossine oltre i limiti massimi consentiti, infestazioni da insetti, presenza di metalli pesanti e di OGM proibiti in Italia e in Europa;
giova ricordare come la nostra Nazione risulti essere la prima produttrice di riso in Europa, a cui è ricondotta la paternità di diverse varietà risicole riconosciute e apprezzate in tutto il mondo: dal Nano Vialone Veronese in Veneto, cui è riconosciuto il marchio IGP, al Carnaroli della Lombardia, seconda regione per produzione, al riso del Delta del Po, IGP dell’Emilia Romagna. In Piemonte, prima regione produttrice, viene coltivato l’unica DOP italiana del riso, il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese e da dove proviene, sempre a Baraggia, uno dei più famosi risi italiani da risotto, ossia il riso Arborio;
nel corso degli anni si è potuto verificare come l’assenza di un regime doganale in questo settore abbia comportato enormi svantaggi ai grandi Paesi produttori, come per l’appunto l’Italia, a tutto vantaggio, invece, di altri partner del Nord Europa, quali Germania e Olanda: tale previsione, infatti, comporta grandi benefici alle industrie di trasformazione, campo in cui questi Paesi si sono impegnati con ingenti investimenti in Cambogia e Myanmar, e non alla manodopera coinvolta nella coltivazione del riso;
da quanto sopraesposto, si evince chiaramente quanto l’attivazione di dazi doganali nei confronti dell’importazione di riso proveniente dalle nazioni del Sud Est asiatico possa garantire quella necessaria e irrinunciabile tutela a questo settore d’eccellenza già oltremodo danneggiato negli anni passati;
se il Ministro interrogato intenda sostenere apertamente le posizioni assunte dal Parlamento europeo in sede di negoziati con la Commissione e il Consiglio dell’Unione europea.
Presentatore
On. Andrea Delmastro Delle Vedove
Redazione di Vercelli
In occasione della festa patronale di San Crescentino, la rinnovata associazione “Amici della Biblioteca” ha raccolto la proposta del sindaco Vittorio Ferrero, di celebrare, con un evento culturale, i 780 anni dalla fondazione del borgo di Crescentino, avvenuta il 31 maggio 1242.
L’iniziativa, costituita da due momenti, prenderà avvio sabato 4 giugno alle ore 17,30 con una conferenza durante la quale interverranno il cavalier Mario Ogliaro, storico e scrittore, e il dott. Luca Brusotto, conservatore del Museo Leone di Vercelli.
Gli interventi, di contenuto storico, si terranno in uno dei luoghi caratteristici di Crescentino, già sede in passato di eventi, il “cuntradin” Balzola e Tione in via Mazzini, 93.
Seguirà l’inaugurazione della mostra documentaria, dal titolo “La nascita di un borgo franco: 780 anni dalla fondazione di Crescentino”, presso la Sala consiliare del Municipio di Crescentino.
La mostra prevede l’esposizione di documenti antichi contenuti nell’archivio storico del Comune di Crescentino relativi al borgo franco, schede informative, immagini, cartine storiche e realizzazioni multimediali interattive, alcune delle quali realizzate con la collaborazione delle classi dell’Istituto Calamandrei di Crescentino.
In occasione degli eventi legati alla festa patronale che si svolgeranno lungo le vie cittadine, il sabato sera, è prevista un’apertura straordinaria della mostra sabato 4 giugno, dalle ore 19 alle ore 22.30.
Da domenica 5 giugno a venerdì 10 giugno sarà possibile visitare la mostra dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle 16,00 alle 18,30.
L’Associazione “Amici della biblioteca”, da poco ricostituitasi, si propone di realizzare iniziative in campo culturale, storico-artistico, letterario, teatrale, e sociale, volte a promuovere e a valorizzare la cultura e le tradizioni di Crescentino e del suo territorio, perseguendo gli stessi obiettivi dell’associazione fondata negli anni ’90.
Per info e prenotazioni telefonare al n. 389.9824065.
Redazione di Vercelli
Donatella Coda Zabetta, venerdì, 27 maggio 2022 alle ore 21.00, presso il Centro di Incontro della Biblioteca Comunale, presentera’ il suo libro: “Leila una storia come tante”, un romanzo intenso e coinvolgente per mettere in luce le conseguenze della violenza e dialogherà, durante la serata, con la moderatrice Paola Neyroz, Autrice del libro ‘”La via delle fiabe. Itinerari di scoperta e cura di sé”’.
Trama:
Leila Bianchi è un attraente e brillante avvocato, socia di un importante studio legale di Ivrea. È sposata a un neurochirurgo ed è madre di una bambina di 6 anni, ma la sua vita, apparentemente perfetta, nasconde un grande disagio.
Uno dei due soci dello studio la molesta e lei, normalmente molto decisa e determinata, subisce passivamente il suo comportamento.
Nel momento in cui trova il coraggio di reagire viene indirettamente coinvolta in un grave fatto di sangue che sconvolge lo studio.
Il conseguente tracollo emotivo induce Leila a ridisegnare la sua vita, ma a complicarle l’esistenza si aggiungono lo strano isolarsi della figlia in un mondo solo suo e la partenza del marito per un lungo progetto all’estero.
Quando di notte si presentano terribili incubi, Leila capirà che qualcosa sta approfittando della sua momentanea perdita di controllo per venire alla luce. L’unica depositaria del suo segreto è anche la sola persona che non può risponderle, ma che, forse, può ancora sentirla: sua madre.
Donatella Coda Cabetta (Ciglianese di adozione) è nata a Biella, ma vive nel vercellese.
Laureata in Scienze Naturali all’Università di Torino e in Scienze e Tecniche Psicologiche all’Università Niccolò Cusano di Roma, dopo ventitré anni di lavoro imprenditoriale nel tessile, ha scelto di dedicarsi a tempo pieno allo studio della Psicologia e alla scrittura.
Nel 2014 ha pubblicato per Edizioni Mediterranee, il saggio “Il coraggio di ascoltarsi. Guardare alle cose cambiando prospettiva” e nel 2016, sempre per la stessa casa editrice, “Il ritmo del corpo. Muoversi con consapevolezza”. “Leila una storia come tante” pubblicato per Golem Edizioni è il suo primo romanzo.
Ha un sito – www.ildiamantearcobaleno.com – e due blog – www.ilcoraggiodiascoltarsi.com – e – www.ilritmodelcorpo.com
Paola Neyroz vive in Valle d’Aosta, dove è ha insegnato Matematica e Informatica.
Ha studiato le tecniche vibrazionali con il filosofo Baba Bedi e la psicologa Antonia Chiappini, approfondendo in particolare la scrittura psichica e i processi immaginativi.
Autrice di fiabe, ha partecipato a conferenze e tenuto seminari sul loro significato simbolico, sia nell’espressione che nella cura di sé, collaborando con psicoterapeuti, associazioni e scuole.
Inoltre si è occupata di sostegno al lutto presso l’Associazione Maria Bianchi ed è insegnante della tecnica dei Maestri Invisibili di Igor Sibaldi.
Attualmente è impegnata in un progetto di esplorazione degli aspetti non manifesti del femminile, che si sviluppa attraverso la narrazione e il completamento di insoliti e originali incipit.
Pubblicazioni: Yanez, ovvero il possibile (L’Autore Libri Firenze 1997), Fiabando in collaborazione con il Centro Studi Atlantide (2002), Il paese della quiete (2004, libro e CD, realizzato dalla Provincia di Foggia, da cui è stato tratto un film di animazione, 2006), L’albero che voleva volare (Major 2006), già tradotto in francese e francoprovenzale, gaelico, provenzale, catalano, titsch e toitschu, tamahaq, creolo per l’iniziativa L’arbre aux langues), La filatrice di nuvole (Arti Grafiche Duc, 2008), La parola e il cuore (Arti Grafiche Duc, 2008), Il giocatore di carte, coautrice Nadia Savoini, (Golem, 2015), La via delle fiabe (Tipografia Duc, 2022).
Redazione di Vercelli
Appuntamento sabato 28 maggio 2022 allere 15:00 presso l’Aula Magna del Seminario Arcivescovile – Piazza S. Eusebio 10 a Vercelli, per l’incontro in presenza e online su tema “Le religioni in un mondo diviso: funzionali ai conflitti o decisivi flussi d’amore?”
L’incontro si svolge in presenza e online su www.youtube.com/santeusebiochannel
“Ogni guerra lascia un mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità. Una sconfitta di fronte alle forze del male”. (Papa Francesco)
Scheda Relatori
Mons. Luigi Bettazzi, è una delle figure più eminenti del dialogo tra le varie culture e fedi. E’ stato vescovo ausiliare di Bologna e per lunghi anni Vescovo di Ivrea.
Ha partecipato al Concilio Vaticano II (1962-65) e oggi è l’ultimo padre conciliare vivente.
Nel 1968 è stato Presidente nazionale di Pax Christi e nel 1978 presidente internazionale, ruolo che gli ha permesso di partecipare ad importanti incontri anche con la Chiesa Ortodossa Russa.
Grande amico di Mons. Cesare Massa, ha accompagnato lo sviluppo e la crescita della Comunità monastica di Bose e la diffusione della spiritualità di Charles de Foucauld, canonizzato domenica scorsa da papa Francesco.
Il prossimo 26 novembre compirà 99 anni.
Gianni Novello ha studiato scienze politiche e teologia.
La sua vocazione spirituale e laica è cresciuta sotto la guida di Mons. Cesare Massa.
Ha seguito con forte impegno la proposta ecumenica della Comunità di Taizè. Membro di Pax Christi – movimento cattolico internazionale – ne è stato per diversi anni vicepresidente della Sezione italiana e componente del Comitato Esecutivo internazionale.
Con questo incarico ha partecipato a varie missioni di indagine su violazioni dei diritti umani in aree segnate da conflitti e violenze: America centromeridionale e in Africa.
Anche per queste campagne di pressione civile, Pax Christi internazionale, sotto la presidenza di mons. Bettazzi, ha ricevuto nel 1983 il Premio mondiale della Pace dall’Unesco.
Norberto Julini Coordinatore nazionale di Pax Christi – movimento cattolico internazionale per la pace – come presidente dell’associazione Nova Jerusalem presso il Sacro monte di Varallo Sesia (luogo che riproduce i santuari della Terra Santa in occidente), durante molti pellegrinaggi organizzati in Palestina ed Israele e dopo aver visto il famoso muro di separazione (alto 9 metri) costruito tra questi due popoli, che si estende su un tracciato di oltre 700 chilometri, lavora instancabilmente contro le discriminazioni cui è sottoposto il popolo palestinese e per promuovere la pacifica convivenza fra i popoli.
Conduce l’incontro Marina Rasore Responsabile dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, salvaguardia del Creato, Giustizia e Pace – Vicepresidente di Azione Cattolica Arcidiocesi di Vercelli.
Redazione di Vercelli
“Scuola in erba: le erbe tra natura e innovazione”
Scuola in erba è parte del progetto più ampio finanziato da MLPS in collaborazione con Regione Piemonte.
Scopo di questa iniziativa specifica è stato coinvolgere tutte le scuole di ogni ordine e grado di Romagnano Sesia al fine di suscitare interesse nei bambini e nei ragazzi, sviluppare il senso di appartenenza al territorio, e sensibilizzare ai temi della tutela del patrimonio culturale e bio-ambientale.
Il progetto si è svolto nel corso del secondo quadrimestre dell’anno scolastico che si sta concludendo.
Scuola in Erba non finirà però con questo anno scolastico.
I progetti svolti dalle diverse classi rimarranno al Museo Storico e di conseguenza alla comunità di Romagnano Sesia e non solo.
Il Museo Storico creerà, basandosi proprio sul materiale fornito dai bambini e ragazzi, un laboratorio didattico da inserire all’interno dell’offerta didattica del Museo stesso. Scuola in Erba sarà un regalo da parte dei bambini e ragazzi alla propria comunità.
Regalo di cui tutti potranno usufruire e beneficiare.
Il progetto è stato proposto e vi hanno aderito tutte le scuole di Romagnano Sesia.
Le classi coinvolte nel progetto sono 24 per un totale di più di 400 bambini e ragazzi coinvolti.
Qui di seguito un dettaglio delle attività svolte dalle diverse scuole:
Istituto comprensivo G. Curioni- scuola primaria T.Grassi di Romagnano Sesia: Le iniziative svolte in classe sono state molteplici: Orto in classe, creazione di filastrocche, giochi da tavola, racconti e letture di vario genere tra cui letture di miti di greci e romani.
Il tema comune di tutte le attività sono state le erbe aromatiche e officinali.
Alcune classi stanno avendo degli incontri con un cuoco. Esperto del settore che gli permetterà di conoscere sempre più questo mondo.
Altre classi invece in collaborazione con l’istituto Tecnico Agrario Bonfantini hanno realizzato un’aiuola di erbe aromatiche nel cortile della scuola.
Istituto comprensivo G. Curioni- Scuola secondaria di i° grado di Romagnano Sesia: Delle scuole medie hanno preso parte all’iniziativa la classi prime e seconde.
I ragazzi si sono cimentati nella creazione di giochi sul tema delle erbe aromatiche e officinali, sulla creazione di diorami e molto altro.
Scuole Sacro Cuore di Romagnano Sesia- Scuola primaria: L’intero istituto ha preso parte all’iniziativa. Alcune classi hanno creato e sviluppato un percorso di collaborazione con una figura del settore: Un’erborista.
I bambini hanno potuto conoscere le erbe e le differenti parti delle piante, gli oli essenziali, hanno potuto poi in prima persona cimentarsi nella creazione di una tisana e di una crema.
Un’altra sezione si è impegnata nella progettazione e creazione di un’aiuola di ben 22m !
Infine un’altra classe si è occupata di studiare e poi creare il sale aromatico.
Liceo Artistico, Musicale e Coreutico “Felice Casorati”- distaccamento Romagnano Sesia: Del liceo hanno preso parte all’iniziativa la classi seconde, terze e quarte.
I ragazzi hanno realizzato tavole sul tema delle erbe aromatiche e officinali con diverse tecniche pittoriche.
Sono state realizzate più di 50 tavole.
Istituto Tecnico Agrario Statale G. Bonfantini- distaccamento Romagnano Sesia: I ragazzi si sono occupati di stilare le tavole botaniche con tutte le informazioni tecniche e scientifiche delle piante aromatiche e officinali.
I ragazzi dell’istituto Bonfantini hanno poi ricoperto un ruolo di interazione con gli altri istituti partecipanti al concorso.
Sono proprio stati i ragazzi dell’istituto Agrario a progettare e poi a realizzare insieme ai bambini le aiuole della primaria T. Grassi e Sacro Cuore.
I ragazzi avranno poi il ruolo di guide in alcune passeggiate che si terranno con la partecipazione di alcune classi dell’istituto comprensivo G. Curioni nei boschi di Romagnano Sesia entro la fine dell’anno scolastico.
Nella giornata di sabato 28 maggio si terrà un Evento finale dove tutti i bambini e ragazzi potranno esporre quanto svolto nel corso dell’iniziativa.
Non sarà una semplice mostra. Ci saranno laboratori, un mercatino a tema di “Erbe Aromatiche e Officinali”.
Prenderà parte all’evento la Docente Universitaria Federica Pollastro (Università UPO) che interverrà con una lezione didattica informativa sull’amaro” e la percezione di quest’ultimo come veleno, medicina e alimento.
Ci sarà poi la partecipazione dell’artista Kaplaffo che delizierà i visitatori con una perfomance speciale di Villa Caccia.
Sarà un pomeriggio ricco di sorprese.
L’evento avrà inizio alle ore 15.00 presso il Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia.
Redazione di Vercelli
(marilisa frison) – La banda cittadina “Giuseppe Verdi” era pronta davanti alla chiesa del Sacro Cuore, il “Gruppo Alpini Trino” presente, il carro con a bordo Maria Ausiliatrice era stato addobbato ad arte da Laura Zecchinato con gli splendidi fiori offerti dalle madrine: Marilena Zecchin e Celeste Staccotto, oltre a variopinti vasetti fioriti donati da una devota della Madonna di don Bosco, per omaggiare i fedeli al termine della cerimonia religiosa.
Alle 21 di questo martedì 24 maggio 2022, tutto era pronto per la tradizionale processione di Maria Ausiliatrice, a passo cadenzato per le vie della città, anche i bambini della Prima Comunione con il loro saio bianco erano giunti sul posto, le madrine tenevano la candela in mano, ma il cielo era plumbeo e minaccioso. A breve è iniziata a scendere qualche lacrima, allora la Madonna ha spalancato il suo grande manto e ci ha accolti tutti nella sua Casa per far festa con la Santa messa.
Tanti i fedeli giunti a renderle omaggio, i Salesiani in 150 anni di presenza a Trino hanno lasciato un buon segno e seminato bene, la chiesa era gremita quando i sacerdoti hanno fatto il loro ingresso.
A concelebrare mons. Paolo Angelino e don Riccardo Leone, il parroco don Patrizio Maggioni, stava rientrando da Padova, aveva accompagnato Padre James Alongo Turanira, che proprio alle 15 si era laureato in “Liturgia”. A lui vanno gli auguri e le congratulazioni di tutta la comunità.
È stata una bella celebrazione molto partecipata, in cui mons. Angelino nell’omelia ha parlato delle nozze di Cana e di quanto sia stata fondamentale Maria nel primo miracolo di Gesù, interloquendo con i bambini della Prima Comunione che, occupavano i primi banchi, si sono dimostrati molto preparati e attenti rispondendo correttamente e senza alcun timore del sacerdote.
Al termine della toccante funzione religiosa, sulle suggestive note della banda cittadina, in fila, al seguito dei sacerdoti tutti a far festa nei locali dell’oratorio dove ad attenderci c’era il carro con Maria Ausiliatrice che, i bambini prontamente hanno inondato di petali di rosa.
Don Paolo ha rievocato ai ragazzi aneddoti della sua vita che avevano a che fare con le figlie di Maria Ausiliatrice, e lo avevano consigliato di diventare un sacerdote Salesiano, ma lui pur rispettando don Bosco ha seguito un’altra via.
Dopo le preghiere davanti alla Madonna ha lasciato i bambini e i ragazzi con un messaggio di buonanotte che riguarda il mezzogiorno:
“Quando sentite le campane di mezzogiorno ricordano Maria Ausiliatrice e, allora voi quando sentite la campana di mezzogiorno prendete questa abitudine, recitate un’Ave Maria dentro il vostro cuore, nessuno vi sente, ma quella preghiera arriva dove noi nemmeno pensiamo”.
Dopo la benedizione da parte dei sacerdoti un grande applauso a Maria Ausiliatrice, accompagnato dal suono della banda e ciascuno ha potuto prendere un vasetto di fiori dal carro della Madonna cara a don Bosco.
Una gran bella festa nonostante fuori piovesse.
Grazie a quanti si sono prodigati per la riuscita della speciale serata.