Mese: Maggio 2022
Periodo fervido ed intenso per l’ artista vercellese Gorizio Lo Mastro, docente dell’ Istituto comprensivo Ferraris, conosciuto come il “fotografo delle ombre”, che dopo la collaborazione con il geniale Andrea Mattiello ha avviato una nuova ed interessante sperimentazione con il dott. Alessandro de Bonis, noto direttore del Museo Civico, Archeologico e Storico di Ventotene, apprezzato docente di Storia dell’ Arte oltre che artista talentuoso ed eclettico.
Le ombre raffinate e sognanti di Lo Mastro, già premiate ed esposte in contesti di respiro internazionale, dialogheranno con le opere colte e ricercate del prof. Alessandro de Bonis indagando, in profondità, il tema della corporeità declinato come forma di bellezza e come strumento di intelligenza e conoscenza.
Alessandro de Bonis, dopo la laurea in Lettere con indirizzo in Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico, consegue una specializzazione e un dottorato di ricerca in Archeologia e Storia del Mondo Antico presso l’Università “Sapienza” di Roma, perfezionando la sua formazione come restauratore di monumenti antichi e come perito di opere d’arte presso la Camera di Commercio di Roma.
Ha partecipato a varie missioni archeologiche nazionali ed internazionali, a cui hanno fatto seguito molte pubblicazioni scientifiche.
I primordi della sua formazione si legano all’Istituto d’Arte, dove inizia varie collaborazioni artistiche e dove vince i primi concorsi d’arte tra cui il Premio per la Scultura in bassorilievi “Grotte di Pertosa”, il Premio “Assicurazioni Generali di Venezia” e il premio WWF destinato alla creazione di nuovi loghi.
Ha partecipato a molteplici mostre, eventi d’arte ed esposizioni personali, oltre a prendere parte come giudice a vari concorsi d’arte nazionali.
Parte delle sue opere si trovano in una esposizione permanente presso Palazzo Lancelotti a Piazza Navona a Roma.
Insegna attualmente Storia dell’Arte e dirige il Museo Civico, Archeologico e Storico di Ventotene, a cui affianca anche la grande passione per la scrittura che lo hanno portato a pubblicare vari saggi, testi scientifici e romanzi.
Una collaborazione, come quella con Mattiello, che sicuramente farà molto parlare e si appresta a diventare l’ ennesimo successo artistico di Lo Mastro a Vercelli e non solo.
Redazione di Vercelli
(marilisa frison) – Interessante e significativa serata mercoledì 25 maggio 2022, dopo un momento conviviale in parrocchia con don Renato Sacco, alle 21 ci siamo trasferiti al Teatro Civico di Trino per la presentazione del libro di Papa Francesco “Contro la guerra”. Ma, proprio, per dare un aspetto positivo al messaggio l’appuntamento è stato intitolato “Il coraggio di costruire la pace”, che è in realtà il sottotitolo del libro di Papa Francesco.
A fare da moderatrice Marina Rasore, responsabile dell’Ufficio diocesano di pastore sociale, che ha presentato don Renato Sacco, tracciandone una biografia: “Don Renato Sacco è nato in provincia di Novara il 25 luglio 1955. Frequenta il seminario Diocesano a Novara e viene ordinato sacerdote il 20 ottobre 1979. Attualmente è parroco di alcune piccole parrocchie sul Lago d’Orta, in provincia di Verbania, diocesi di Novara. Fa parte della Commissione diocesana Giustizia e Pace e dal maggio scorso è Coordinatore Nazionale di Pax Christi.
E’ stato tra i primi preti obiettori alle spese militari, subendo anche qualche pignoramento e un processo penale, con assoluzione, il 4 giugno 1991, per aver invitato a non spendere soldi per le armi”.
Lui ha tenuto subito a precisare la sua innocenza con “assoluzione piena”.
Poi Marina, ha chiamato sul palco il parroco don Patrizio Maggioni, che è stato il vero e proprio promotore dell’iniziativa e fin dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina è stato un po’ la nostra coscienza critica. “Noi cristiani come ci poniamo di fronte a ciò che sta succedendo? Quale può essere la nostra risposta? Ecco, è in questa risposta di ricerca questa serata, è un tentativo di dare una risposta”.
E il Sindaco Daniele Pane, che ha inserito l’evento nel calendario del programma culturale dei “Sentieri della Conoscenza” e nei saluti ha ribadito l’importanza di “ascoltare” e ha proseguito “il messaggio di questa sera è quello di ascoltare anche l’opinione degli altri, anzi a maggior ragione se siamo in disaccordo è ancora più importante ascoltare l’opinione degli altri, perché ci può dare opportunità di confronto, anche se in questo caso non ci possono essere disaccordi sul tema della Pace, se non per chi ha degli interessi personali”.
Don Patrizio, inoltre, ha sottolineato l’inquietudine interiore che mette questa guerra e che l’indifferenza non deve fare la parte del leone.
Poi la parola viene data a don Renato, che possiamo ormai definire un “Vip”, per le sue costanti partecipazioni a programmi televisivi su “La7”, sempre in prima fila per la Pace e profondo conoscitore di scenari di guerra e di luoghi di tragedie e sofferenze nei quali è stato più volte.
“Ho partecipato alla marcia a Sarajevo nel dicembre 1992 con don Tonino Bello, ho seguito per Pax Christi diverse situazioni di guerra, in particolare in Iraq, dove dono stato molte volte, prima, durante e dopo la guerra. Continuo ad avere rapporti con la Chiesa Caldea, in particolare con l’attuale Patriarca Louis Sako. Ho seguito (anche per motivi geografici, ma non solo) fin dall’inizio tutta la ‘questione F35’, il nuovo aereo da guerra che viene realizzato a Cameri, in provincia di Novara”.
Tante le cose messe sul piatto dal nostro interlocutore.
Ci invita a non lasciarci accecare dalla retorica dalla quale siamo sommersi, a non lasciarci trascinare da una logica secondo la quale le armi sono l’unica soluzione.
Sottolinea “La cultura della pace deve essere però un lavoro portato avanti da tutti, non è qualcosa che si appalta a qualcuno magari chiedendosi semplicemente dove sono i pacifisti?
Ciascuno nel suo ambito invece deve operare perché le tematiche della pace, la cultura del dialogo e l’opposizione alla vendita delle armi e all’enorme business che dà vita alle tragedie come quella che stiamo vedendo anche in Ucraina diventino un impegno quotidiano. Su questo purtroppo però la politica, spesso anche la grande informazione e più in generale un sistema che non mette la sofferenza delle persone al centro dell’agenda, deve riflettere e cambiare davvero in profondità. Deve essere il Papa a citare la Costituzione mentre la politica trascura questo aspetto ed è incredibile – continua don Renato -. Ci troviamo in una situazione nella quale l’Italia dà il suo consenso alla vendita di armi all’Ucraina nel solco di una decisione comune da parte dell’Unione Europea, un passo che tradisce i valori che sono alla base stessa sia del nostro Paese ma anche della costruzione europea. – Viene allora spontanea la domanda: come rispondere allora alla richiesta di aiuto di un paese che denuncia l’invasione e che vuole difendersi? – Partiamo dal presupposto che Putin è il responsabile dell’aggressione, questo mi pare del tutto evidente, ma con le mosse che l’Europa sta compiendo si sta mettendo sullo stesso piano della spirale di violenza che non porta ad alcuna soluzione – replica don Sacco – Non si può uscire da questa soluzione fomentando uno scontro armato e riempiendo un paese di armi. Abbiamo già visto cosa succede se si imbocca questa strada. L’abbiamo visto nella guerra ‘per esportare la democrazia’ che abbiamo intrapreso in Iraq così come nello scenario dell’Afghanistan. Senza dimenticare trent’anni fa la tragedia di Sarajevo, le scene di una città sotto assedio per le bombe e le armi che anche noi in quel caso abbiamo dato per attaccare ci devono far ricordare dove ci porta la spirale della violenza. Dovremmo quindi riempire di armi anche i palestinesi o magari i curdi perché così pensiamo di sostenere una lotta per la pace e per le rivendicazioni degli oppressi? No, non è e non può essere la via da percorrere. Segnalo, ad esempio, che nella tragedia che stiamo vivendo in Ucraina non è stata l’Europa a promuovere un tavolo di dialogo tra Ucraina e Russia, dal continente non è partita nessuna iniziativa di questo tipo. -Incalza il sacerdote – Gli unici a ringraziare in questo scenario sono i produttori di armi, che, come capita sempre in situazioni del genere, fanno grandi affari. Noi che oggi piangiamo al fianco degli ucraini vediamo immagini di carri armati entrati nel loro paese, carri armati prodotti anche da aziende italiane e che abbiamo venduto ad esempio anche a Putin”
Non ha tralasciato l’ultima tragedia avvenuta in Texas a danno di bambini innocenti e due insegnanti, per aver permesso a un diciottenne di acquistare armi, sostenendo “a questo portano le armi, morte odio e violenza”.
Secondo conteggi portati a conoscenza da don Sacco l’Italia spende 40 mila euro al minuto per le armi, sodi che si potrebbero impiegare per cose più importanti tipo la sanità, visto che deve aspettare fino a gennaio 2023 per un esame all’anca.
Altro fatto portato alla luce con la tecnologia non si vedono più le persone in faccia, si uccide, si centra il bersaglio a 5000 km di distanza e viene a mancare il rimorso morale di aver ucciso, perché non vedendo, non ci si rende conto del male che si fa.
Quindi, Papa Francesco a gran voce in questo libro dice:
”La guerra è un sacrilegio, smettiamola di alimentarla! La pace è molto più della semplice assenza di guerra. La parola biblica shalom indica una condizione di pienezza di vita che la violenza distrugge e annienta alla radice”. Ed è proprio una riflessione radicale quella che Papa Francesco offre in queste pagine, nelle quali dispiega il suo insegnamento sulla necessità della fraternità e l’assurdità della guerra.
Pagine intrise della sofferenza delle vittime in Ucraina, dei volti di quanti hanno patito il conflitto in Iraq, delle vicende storiche di Hiroshima, fino all’eredità, purtroppo inascoltata, dei due conflitti mondiali del Novecento.
Francesco non fa sconti a nessuno e individua nella bramosia del potere, nelle relazioni internazionali dominate dalla forza militare, nell’ostentazione degli arsenali bellici le motivazioni profonde che stanno dietro alle guerre che ancora oggi insanguinano il pianeta.
Scontri che seminano morte, distruzione e rancori e che porteranno nuova morte e nuova distruzione, in una spirale cui solo la conversione dei cuori può porre fine.
Il dialogo come arte politica, la costruzione artigianale della pace, che parte dal cuore e si estende al mondo, il bando delle armi atomiche, il disarmo come scelta strategica sono le indicazioni concrete che Francesco ci affida affinché la pacificazione diventi realmente l’orizzonte condiviso su cui costruire il nostro futuro. Perché dalla guerra non può nascere nulla di veramente umano.
“Di fronte alla pazzia della guerra, continuiamo per favore a pregare ogni giorno il rosario per la pace e preghiamo per i responsabili della Nazioni perché non perdano il fiuto della gente che vuole la pace e sa bene che le armi non la portano mai” .
Tantissime le persone intervenute ad ascoltare don Sacco, erano presenti anche il Vice Sindaco Elisabetta Borgia, l’Assessore alla cultura Silvia Cottali e l’Assessore con deleghe alla sicurezza del territorio Alberto Mocca.
Don Sacco prima di congedarsi ha consigliato di acquistare e leggere il libro di Papa Francesco “Contro la guerra”.
Appuntamento sabato 4 giugno 2022 a Borgo di Leri Cavour, per l’iniziativa con “Vivi Leri” , per scoprire la bellezza nascosta del Borgo di Leri Cavour tra natura, storia e curiosità.
Il programma della giornata:
Dalle 16.30 alle 19.00: passeggiate per il Borgo accompagnate dai volontari dell’Associazione Leri Cavour. Proiezione finale nel salone centrale della palazzina
Dalle 10.30 alle 18.00: esposizione di trattori d’epoca e della carrozza che trasportava il conte da Livorno Ferraris a Leri con possibilità di aperitivo, a cura della Pro Loco di Crova, dalle ore 19.00
L’evento è a numero chiuso su prenotazione all’indirizzo email: associazionelericavour@gmail.com
Redazione di Vercelli
Ancora tante iniziative nel terzultimo fine settimana del MonFest, la biennale di fotografia della Città di Casale Monferrato curata dal direttore artistico Mariateresa Cerretelli e realizzata con il patrocinio della Regione Piemonte e della Provincia di Alessandria.
Sarà una due giorni fitta di eventi quella proposta tra sabato e domenica prossimi: il 28 doppio appuntamento pomeridiano al Castello del Monferrato con una presentazione libraria e un nuovo incontro del ciclo I maestri che vivono nel Piemonte.
Si parte infatti alle ore 15,30 con Giovanna Calvenzi che dialogherà con l’autore di Nomadelfia – Un’oasi di fraternità Enrico Genovesi, che ha raccontato in immagini la quotidianità della piccola frazione di Grosseto dove è presente una comunità di cattolici praticanti, che cercano di vivere adottando uno stile di vita ispirato a quanto riportato negli Atti degli Apostoli.
Un ritratto contemporaneo di una realtà comunitaria italiana storica, una narrazione che mostra la profondità di valori quali l’accoglienza, la fede, la sobrietà, la giustizia, la fratellanza, e fa riflettere sull’esistenza di possibili modelli di vita alternativi.
Il libro si avvale anche dei contributi testuali del poeta e scrittore Franco Arminio, della photo editor Giovanna Calvenzi e del sociologo Sergio Manghi.
Alle ore 17,30, invece, Mariateresa Cerretelli converserà con Elena Givone sul tema Dreams. Tra sogno e realtà – Quando la fotografia diventa sogno. Attraverso un percorso fatto di immagini, suoni e racconti, l’autrice farà immergere i partecipanti nei suoi progetti: un corpus di immagini in continua espansione che negli ultimi diciotto anni ha preso forma in Italia, Bosnia, Brasile, Francia, Inghilterra, Mali, Burundi, Egitto, Sri Lanka, Myanmar, Grecia, Giordania e Ucraina.
La giornata di domenica 29 si aprirà alle ore 11,00 con il Gdm – Gruppo Fotografi Monferrini e l’Afa – Associazione Fotografica Alessandrina che racconteranno la loro partecipazione al MonFest con una video proiezione al Castello, mentre alle ore 15,00 l’evento per bambini con Elena Givone dal titolo Il laboratorio dei sogni.
Sarà un workshop organizzato in collaborazione con la Biblioteca delle Ragazze e dei Ragazzi Emanuele Luzzati dove ci si potrà lasciar ispirare dagli “oggetti magici” utilizzati dall’artista torinese durante i suoi progetti fotografici che raccontano i sogni dei bambini nel mondo: i giovani partecipanti potranno posare sul set della fotografa, scegliere il loro oggetto magico preferito e condividere il proprio sogno.
Per partecipare è richiesta la prenotazione al numero 0142 444302 o 0142 444308 o via e-mail a biblioluzzati@comune.casalemonferrato.al.it.
La giornata terminerà alle ore 17,30 con l’evento dedicato alle Letture Portfolio che hanno caratterizzato la giornata inaugurale del MonFest. Silvia Taietti, Federica Berzioli e Giovanni Pelloso, Direttore de Il Fotografo, presenteranno la rivista e il video dei tre vincitori delle Letture Portfolio. Presente all’incontro anche la fotografa Isabella Franceschini vincitrice del 1° premio con il lavoro Becoming a citizen.
Non mancheranno altre interessanti e coinvolgenti iniziative negli ultimi due fine settimana del MonFest con proiezioni, incontri e racconti, per concludere al meglio.
Per chi, infine, volesse immergersi nelle mostre, questi sono gli orari e i luoghi delle esposizioni:
– Castello del Monferrato (piazza Castello) – sabato e domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 19,00:
• Gabriele Basilico – Gabriele Basilico nel Monferrato – a cura di Andrea Elia Zanini
• Silvio Canini – Il mondo di Silvio Canini – a cura di Elena Ceratti
• Ilenio Celoria – Fotomorfosi-infernot – a cura di Simona Ongarelli
• Vittore Fossati – Il Tanaro a Masio – a cura di Giovanna Calvenzi
• Francesco Negri – Omaggio a Francesco Negri – a cura di Elisa Costanzo e Luigi Mantovani
• Claudio Sabatino – Fotografare il tempo. Pompei e dintorni – a cura di Renata Ferri
• Valentina Vannicola – Living Layers – a cura di Mariateresa Cerretelli
• Da Casale al Po alle colline del Monferrato – Esposizione delle 34 migliori opere dell’omonimo concorso a cura di Paola Casulli
Al Castello del Monferrato sarà possibile anche visitare il Centro Doc Paolo Desana sabato e domenica dalle ore 15,00 alle ore 19,00.
– Teatro Municipale (piazza Castello) – sabato e domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 19,00:
• Raoul Iacometti – #homeTOhome – a cura di Luciano Bobba
– Cattedrale di Sant’Evasio (largo Angrisani) – sabato e domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 18,00:
• Maurizio Galimberti – Tributo a Leonardo – a cura di Mariateresa Cerretelli con la collaborazione della galleria Dadaeast di Roma
– Accademia Filarmonica – Palazzo Gozzani di Treville (via Mameli, 29) – sabato e domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 19,00
• Future armonie a cura di Benedetta Donato che comprende:
• Mostra personale di Silvia Camporesi, Domestica – Vincitrice del Premio Soroptimist Storie di donne
• Videoproiezione di Daniela Berruti, Una storia d’amore – Menzione Speciale Progetto dedicato a Casale Monferrato con i progetti di altre cinque autrici finaliste: Anne Conway, Isabella De Maddalena, Isabella Franceschini, Patrizia Galliano, Antonella Monzoni; a cura di Stefano Viale Marchino
• Mostra collettiva, Guardarsi per rinascere. Ritratti e autoritratti al femminile, Studentesse Istituto d’Istruzione Superiore Leardi – Liceo Artistico Angelo Morbelli, a cura di Ilenio Celoria
– Sinagoga (vicolo Olper, 44) – domenica dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle ore 15,00 alle ore 18,00:
• Lisetta Carmi – Viaggio in Israele e Palestina. Fotografie 1962-1967 – a cura di Daria Carmi e Giovanni Battista Martini
Si ricorda, infine, che è possibile visitare le esposizioni del Castello del Monferrato anche durante la settimana per gruppi di almeno 10 persone e per le scolaresche. Per prenotare, contattare lo Iat – Informazione Accoglienza Turistica del Castello del Monferrato – tel. 0142 444330 – e-mail iat@comune.casale-monferrato.al.it.
Info e approfondimenti: www.comune.casale-monferrato.al.it/MonFest2022.
Redazione di Vercelli
Torna domenica 29 maggio alle ore 16.30, con il suo ultimo appuntamento, Preludio, il ciclo di incontri organizzato da Palazzo dei Musei in attesa dell’inizio dei concerti di Musica a Villa Durio, ospitati nel Salone dell’Incoraggiamento.
Si parlerà in tale occasione di Giulio Arienta, disegnatore. Attraverso alcuni disegni del fondo grafico della Pinacoteca scopriremo la sua passione per le grottesche gaudenziane, il suo operato come antesignano della conservazione dei monumenti in Valsesia e la sua capacità nella riproduzione minuziosa di opere ora scomparse.
Il costo di partecipazione è di 5€, gratuito per i soci di Palazzo dei Musei.
È gradita la prenotazione (info@palazzodeimusei.it; 0163.51424)
Redazione di Vercelli
Nei giorni 24 e 25 maggio, l’Istituto Professionale Lanino ha partecipato alla Gara Nazionale dell’indirizzo “Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale” che si è svolta presso l’Istituto Professionale Galvani “ Lodi “di Reggio Emilia.
Questa gara è da sempre un’occasione per permettere agli studenti di mettere in campo le conoscenze e le competenze acquisite durante il corso di studi e di confrontarsi con studenti di altre scuole.
Il regolamento prevede che per ogni istituto partecipi un solo studente frequentante la classe quarta del corso Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale.
Quest’anno la candidata alla gara 2022 per il Lanino è Eleonora Paddeu della 4A SSAS, accompagnata dalla sua docente di igiene, la professoressa Rossella Galvagno.
Eleonora Paddeu ha espresso la volontà di partecipare alla gara affermando che: “Per ben conoscersi, bisogna prima mettersi alla prova” e ha concluso affermando che “Indipendentemente dall’esito della gara, sono molto contenta dell’esperienza vissuta in questi giorni e di aver potuto dimostrare quello che ho imparato in questi anni scolastici”.
Infine ha ringraziato le docenti delle materie d’indirizzo che in queste settimane l’hanno aiutata nella preparazione.
A conclusione delle due giornate la Dirigente dell’Istituto Professionale Galvani Lodi, dottoressa Nunzia Nardiello, ha rilasciato gli attestati di partecipazione, ringraziando tutti i partecipanti.
Il vincitore della gara riceverà una targa e una borsa di studio; adesso non resta che aspettare la correzione delle prove da parte della commissione esaminatrice.
La premiazione avverrà online nei prossimi giorni.
Redazione di Vercelli
Quelle nozze in Cana di Galilea dicono certamente qualcosa di eloquente e persuasivo della Sua personalità, della Sua attitudine, della Sua vocazione.
La vocazione cui ha risposto “eccomi”; l’attitudine di ogni madre, quella di intervenire, comunque le sia possibile, quando i propri figli sono nella prova; infine, quella che possiamo chiamare “personalità”: profetica e pragmatica.
Sa che non c’è altra soluzione, per quella comunità, per i servi, i “tecnici” cui è demandata la soluzione concreta del problema, come pure per quegli sposi forse sprovveduti, forse privi di mezzi per provvedere vino a sufficienza, forse, ancora, sopraffatti da eventi imprevedibili; sa che non c’è altra soluzione se non una: “fate quello che vi dirà”.
Fate ora.
Fate anche per il futuro, per sempre.
Maria che tiene d’occhio la situazione, che pre-vede il momento della crisi possibile.
Maria abituata a riflettere, ad interrogarsi, a “custodire” le cose nel proprio cuore, meditandole: Maria come esempio di intelligenza della realtà e dei suoi processi e percorsi. Maria che si interroga, cerca, non rinuncia a porsi domande di senso: “Si domandava che senso avesse un tale saluto”.
Si trova a Cana di Galilea in quella comunità, perchè Maria non è figura astratta, un’entità irraggiungibile, distante.
Addirittura, c’è chi sostiene (attingendo da qualcuno dei Vangeli apocrifi) che fosse la zia di uno dei due sposi: sono particolari affidati agli Studiosi. Non è così importante cercare questi legami; è importante percepire la verità essenziale e luminosa che la Parola ci invita a contemplare: “C’era la madre di Gesù”.
E’ il primo incontro del Salvatore con la comunità degli uomini, con la società, con quello scampolo di umanità e la Parola ci trasmette l’idea che Maria ne faccia parte (forse, addirittura, come abbiamo visto, ne sia in qualche modo “imparentata”) concretamente. Una “compagnia” che diventerà definitivo fondamento della fede in un punto molto preciso nella Storia della Salvezza: quel punto si trova ai piedi della Croce, con l’affidamento dell’uomo alla maternità di Maria: “Figlio, ecco tua Madre”.
C’era la Madre di Gesù.
Maria c’è. Maria aiuto dei Cristiani. Maria Regina della Pace. Maria consolatrice degli afflitti. Maria Rifugio dei peccatori.
Maria c’è.
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Lo ricorda Don Riccardo Frigerio nella sua omelia che, come altri spunti di questa celebrazione all’Istituto Card. Cagliero di Ivrea, proponiamo nel video messo a repertorio martedì 24 maggio, Solennità di Maria Ausiliatrice.
Lo offriamo volentieri ai Lettori, insieme alla gallery, per documentare una bella giornata di fede e spiritualità mariana.
Maria, dunque, a tal punto coinvolta nella vicenda umana, allora, così come ora, nella particolare e contingente temperie in questo tornante della storia, anche della nostra storia, di quella individuale, come di quella collettiva, che prende il problema “in carico”.
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Anche il tempo atmosferico ha, a suo modo, propiziato la riflessione.
Si è sempre parlato tanto, nella Chiesa, del rapporto tra i credenti, i cattolici in particolare ed il “temporale”.
“Il ruolo dei cattolici nel temporale”, tanti i convegni su questo tema, soprattutto negli Anni Ottanta e Novanta.
Ebbene, se è permesso celiare, in questo tardo pomeriggio del 24 maggio, ecco proprio il temporale, che pare avere atteso, per verità con qualche impazienza, che Don Riccardo terminasse la sua bella omelia, per prendersi il vantaggio.
Niente di grave.
In pochi minuti (anche questo “esodo”, nel filmato) tutti i presenti hanno trasferito sedie, altare, Crocifisso, effige di Maria Ausiliatrice, sotto l’ampio ed accogliente porticato. Tutto: chitarre ed amplificatori compresi, i ferri del mestiere di una corale davvero bravissima che ha animato la liturgia.
La Celebrazione è proseguita nella serenità e nella gioia e, prima della conclusione, non è mancata anche una parola di saluto da parte della Direttrice della bella struttura educativa, la Signora Melisenda Mondini, che coordina un gruppo coeso e professionale, dedito con intelligenza e passione all’educazione dei ragazzi nell’adesione piena al carisma salesiano.
Piace a noi cogliere questa così significativa circostanza per affidare a Maria Ausiliatrice anche la nuova edizione di VercelliOggi.it .
Con l’impegno a cercare di seguire sempre il suo invito, sempre attuale e sempre affettuoso, anche quando esigente: “Fate quello che vi dirà”.
Ora vi lasciamo con video e gallery.
L’assessore regionale all’istruzione Elena Chiorino, ad Alessandria nella sede della Camera di Commercio per la quarta tappa di presentazione della misura regionale rivolta alle aziende per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, ha fatto visita ieri, mercoledì 25 maggio, al personale e ai bimbi degli Asili nido comunali.
Ad accompagnare la rappresentante regionale, l’assessore Luca Novelli: «La visita dell’assessore Chiorino, sempre molto attenta al nostro territorio, ha avuto una valenza molto importante, perché ha dimostrato coi fatti la propria vicinanza in un momento così delicato per le nostre strutture. La rescissione del contratto con la cooperativa che gestiva i servizi dei nidi comunali apre finalmente la strada a un nuovo corso e sapere che la Regione ci è vicina, è un aspetto fondamentale».
Ed è anche la stessa Elena Chiorino a soffermarsi su questo aspetto: «Esprimo la massima gratitudine alle educatrici e al personale ausiliario per il grande valore morale dimostrato nel garantire la continuità del servizio in un momento così difficile: un segno di grande professionalità e dedizione che ha permesso di dare continuità a un servizio fondamentale per le famiglie di Casale Monferrato e dintorni».
L’assessore ha anche espresso profondo apprezzamento per il lavoro che stanno svolgendo l’assessore Novelli e il sindaco Federico Riboldi per la soluzione del problema.
Redazione di Vercelli
Dopo due anni di sospensione conseguente all’emergenza sanitaria, torna l’appuntamento annuale con le bancarelle della Fiera di Maggio, la storica manifestazione fieristica targata CONFESERCENTI.
Giunta alla 40° edizione, la Fiera aprirà ai visitatori dalle 8.30 di domenica 29 maggio per concludersi nella serata di lunedì 30 maggio.
Viale Rimembranza accoglierà gli espositori provenienti da ogni angolo d’Italia con un variopinto shopping che offrirà molteplici proposte con prodotti che vanno dall’artigianato ai prodotti tipici, con stand enogastronomici che consentiranno di degustare cibi e bevande.
“La Fiera di Maggio rappresenta un’occasione importantissima per la nostra città di tornare ad aprirsi ai visitatori per rilanciare il commercio su area pubblica, creando anche una ricaduta economica positiva sul territorio. Un elemento di rilievo nella fase storica che stiamo vivendo” commenta Miriam Leone, Presidente di Confesercenti Vercelli.
“Le iniziative che puntano a rilanciare il commercio sono fondamentali per la ripresa dell’attività economica della nostra città e rappresentano un elemento di attrattività molto importante. E con l’Amministrazione comunale abbiamo un dialogo e collaborazione costanti per promuovere azioni che soddisfino le esigenze delle imprese supportandole per superare questa fase storica particolarmente difficile”, conclude il Direttore di Confesercenti, Germana Fiorentino.
In questa due giorni gli operatori su area pubblica torneranno quindi con le loro proposte tra alimentari ed extra alimentari: pasticceria, salumi, formaggi, taralli, frutta secca, frutta e verdura freschi, piatti e panini per appetiti robusti, abbigliamento, scarpe, accessori, bigiotteria, cosmesi, articoli per la casa, tessuti e tendaggi, artigianato e molto di più: tutti coloro che desiderano cogliere l’occasione per fare un buon affare o semplicemente per svagarsi tra suoni e colori non avranno che l’imbarazzo della scelta.
Oltre agli operatori su area pubblica, appositi spazi sono stati come di consueto riservati alle Organizzazioni di Volontariato e attività che intendono promozionare il proprio servizio.
Appuntamento allora domenica 29 maggio a Vercelli in Viale Rimembranza con la Fiera di maggio…..da non perdere!!!!!!!!!!!!!!!!!
Redazione di Vercelli
Il 24 Maggio si è svolta una passeggiata ecologica al Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino.
Questa attività didattica ha visto coinvolte le classi 3^A e 3^B- Servizi socio-sanitari dell’Istituto Professionale “ Lanino “e la classe 3^D Turistico dell’Istituto “Cavour” .
Gli studenti sono stati accompagnati da due guide della Partecipanza del Bosco, una delle quali è il primo conservatore, ossia il Presidente.
Le classi sono state accolte alla Cascina Guglielmina, una struttura che offre la possibilità di soggiornare in pieno relax con salone per riunioni, sala da pranzo e cucina accessoriata.
La “Guglielmina” ospita anche scuole, famiglie e gruppi organizzati nell’ambito del turismo ambientale. E proprio il rispetto e la conoscenza ambientale del nostro territorio sono stati gli scopi dell’uscita didattica.
Il Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino, che è il più vasto bosco della Pianura padano-veneta, è definito come la “zattera” verde nel cuore della risaia.
È quello che rimane dalla grande foresta estesa in passato da Crescentino a Costanzana.
Nel Bosco sono presenti circa 220 alberi tra cui diversi tipi di querce, tredici specie arbustive (in particolare nocciolo, biancospini e prugnolo) e cinque specie legnose esotiche.
I ragazzi, durante la visita guidata nel bosco, hanno imparato la ricchezza della biodiversità.
Le guide hanno spiegato i criteri con cui vengono tagliati gli alberi, le certificazioni ambientali e del legname secondo lo standard FSC.
Si è parlato anche del significato dei segni sui tronchi, dello statuto che regola il Bosco, degli animali presenti e dei diversi tipi di vegetazione.
Il Bosco delle Sorti è anche presente della rete europea Natura 2000, argomento precedentemente trattato dalle classi nelle ore di PCTO.
La ricchezza naturale presente nel territorio vercellese, la flora e la fauna oggi per gli studenti dell’Istituto di Istruzione superiore “ Cavour” hanno meno segreti!
Camila Santos
Fatima Arif
Classe 3^A SSAS – Istituto professionale Lanino
Redazione di Vercelli