Mese: Aprile 2022
Asti-RG T icino 1-1
Borgosesia-Sanremese 0-2
Chieri-Vado 1-1
Città di Varese-Bra 1-1
Fossano-Saluzzo 2-1
Gozzano-Casale 0-1
Imperia-Sestri Levante 1-3
Lavagnese-Pont Donnaz 1-3
Novara-Caronnese 3-0
Ligorna-Derthona rinviata
La classifica
Novara 66
Sanremese 63
Derthona 50**
Città di Varese 49
Casale 48*
Borgosesia 45
Bra 44
Gozzano 42
Chieri 42
Sestri Levante 42
Caronnese 40
Ligorna 40*
Vado 40
Pont Donnaz 40
RG Ticino 36
Asti 35
Fossano 34
Imperia 29
Lavagnese 22
Saluzzo 18
*una partita in meno
** due partite in meno
Redazione di Vercelli
Borgosesia–Sanremese 0-2
Marcatore: 16’ pt Conti, 49′ st Gagliardi
Borgosesia (4-3-1-2): Gilli; Frana, Martimbianco, Puka, Carrara; Colombo (12’ st Farinelli), Areco, Zazzi; Guatieri (12’ st Rancati); D’Ambrosio, Manfrè (37’ st Gaddini ). A disp. Gavioli, Iannacone, Latini, Bernardo, Monteleone, Salvestroni. All. Lunardon
Sanremese (4-3-3): Malaguti; Bregliano, Nossa, Mikhaylovskiy, Aita (31’ st Nouri); Larotonda, Valagussa, Gagliardi (49′ st Biffi); Scalzi (12’ st Vita), Conti (12’ st Giacchino), Anastasia (31’ st Pantano). A disp.: Ferro, Dacosta, Piu, Cinque. All. Andreoletti
Arbitro: Marin di Portogruaro.
Guardalinee: Munitello di Gradisca di Isonzo e Milillo di Udine.
Note: giornata invernale. Terreno in erba sintetica. Spettatori: 250 circa. Ammoniti: Lunardon, Conti, Puka, Areco, Valagussa, Malaguti, Aita, Rancati. Angoli: 6-5. Recupero: 3’ pt – 5’ st.
Il Borgosesia esce sconfitto dal match contro la seconda della classe ma viene punito oltre i suoi demeriti.
Infatti i granata prima masticano amaro per un fallo di mano in area ligure non ravvisato e dopo vengono beffati da Conti che parte ampiamente in fuorigioco e insacca.
Nella ripresa non arriva nessun fischio neanche su un contatto Mikhaylovskiy-D’Ambrosio.
Subito in attacco il Borgosesia.
Al 5’ D’Ambrosio controlla bene in area ma conclude sul palo.
Due minuti dopo, il cross di Guatieri viene intercettato con la mano da Mikhaylovskiy, l’arbitro lascia proseguire.
Risponde Gagliardi, chiamando in causa Gilli.
La Sanremese passa in vantaggio tra le polemiche, Conti scatta davanti a tutti, la retroguardia chiede il fuorigioco ma il guardalinee clamorosamente tiene abbassata la bandierina e il centravanti ligure segna.
Minuto 23, Gagliardi dalla distanza mette a lato.
Dopo Gilli in due tempi, neutralizza la conclusione di Scalzi.
Al 32’ su azione di mischia, Gilli di piede devia la zampata di Conti.
Nel finale il Borgosesia prima impensierisce la retroguardia ospite con il tiro di Frana, poi con le incornate di Puka e Martimbianco.
Rientrati in campo, Valagussa chiama Gilli alla parata a terra.
Ancora al centro delle proteste il fischietto di Portogruaro che non ravvede un contatto Mikhayloskyi-D’Ambrosio; l’azione prosegue e Manfrè calcia centralmente.
Al 17’ una pericolosa punizione di Areco viene messa in angolo da Malaguti.
Sull’altro fronte Vita ci prova in diagonale, Gilli mette in corner.
Allo scadere, Vita vede Gilli mettere in angolo la sua conclusione.
Il Borgosesia cerca il pareggio sino alla fine ma a festeggiare sono i liguri che raddoppiano con Gagliardi che approfitta di un errore difensivo.
Redazione di Vercelli
Vercelli, 02-03-2022
Caffè Mokaor Vercelli– Cantine Rasore Ovada 0-3 (9/25 15/25 24/26)
Caffè Mokaor Vercelli: Bertinazzi (8)(K), Mastronardi (9), Vercellone, Lupo Laura (3), Bittolo, Trasente(1), Borrini (1) Macellaro (7), Ippolito (2), Avilia, Vattimo, Bittolo, Breda, Comello, Mosso L. All.: Gherardi, Vigliani
Nella peggiore gara di sempre, la Mokaor si arrende senza neppure lottare ad Ovada.
Senza cattiveria, ma soprattutto con la presunzione di non ascoltare le indicazioni dell’allenatore, che in settimana e durante l’Incontro ha indicato quelli erano i punti di forza e di criticità delle avversarie, le bicciolane hanno compiuto in campo una frittata “fotonica”.
Solo nell’ultimo set, si è visto una parvenza di squadra di serie C, con le esperte che almeno in questo periodo, hanno reagito.
Per il resto calma piatta con ogni fondamentale da rivedere.
Speriamo che le infortunate stringano un po’ i denti rendendosi disponibili per i play out, che in queste condizioni sono un’erta molto difficile.
Prossimo appuntamento a Torino domenica 10 Aprile contro il To Volley.
Redazione di Vercelli
Si terrà sabato 23 aprile alle ore 21.00 nel Duomo di Santhià, il Concerto di Pasqua.
Direttore M° Cristiano Migazzo, Direttore ospite M° Prof. Eugenio Sacchetti
Il programma
Tommaso D’Acquino, Elliot del Borga
– Gregorian Variants “Tantum Ergo”
Luigi Peyla
– Offertorio
Gustav Mahler, Arr. Boris Korolyov
– Sinfonia N. 2 “Resurrezione” – Corale
Don Lorenzo Perosi, Trasc. Cristiano Migazzo
– La Resurrezione di Cristo – Preludio “L’alba del Trionfo”
Padre Davide da Bergamo, revisione Arturo Sacchetti
– Le opere per Banda
- Andante
- Suonata
Redazione di Vercelli
red
Appuntamento venerdì 8 aprile alle ore 17,00 alla Libreria dell’Arca di via Galileo Ferraris 77 a Vercelli con l’autore Gianmatteo Pepe che presenterà il suo romanzo I due volti dell’angelo, LFA Publisher.
Jules Nevrè è un brillante avvocato di Parigi ossessionato dall’idea di decifrare, attraverso i messaggi celati nei romanzi di Verne, il leggendario segreto che da secoli, protetto da una impenetrabile organizzazione, si nasconde nel paese di Rennes le Chateau, minuscola frazione ai piedi dei Pirenei.
Una sera, durante una gita a Rennes le Chateau, uno degli amici di Jules viene brutalmente assassinato, freddato con quattordici colpi di arma da taglio.
Qualcuno ha voluto riprodurre l’omicidio, avvenuto novantadue anni prima, dell’abate Gélis, confidente e amico dell’abate Saunière.
Da questo momento in poi la vita di Jules cambia in modo repentino.
Aiutato dall’amica di sempre, Lujse Verèn, l’uomo si ritroverà a confrontarsi con un potente e oscuro nemico, la Sociètè Angèlique.
Una lotta che avrà luogo sullo sfondo di un’enigmatica Parigi, avvolta da un alone ambiguo di occultismo, simile a quello vissuto sul finire dell’Ottocento nei cenacoli esoterici gravitanti intorno alla chiesa di Saint-Sulpice.
L’antica Società darà il via a una lunga serie di omicidi per salvaguardare un segreto che, se svelato, potrebbe mettere in discussione verità fino ad oggi date per certe. E sarà proprio a Saint-Sulpice che molti misteri legati all’Arca dell’Alleanza e alla Piramide di Cheope troveranno delle risposte destabilizzanti che porteranno Jules, in una corsa contro il tempo tra passato e presente, a riscoprire una storia dell’umanità diversa.
Gianmatteo Pepe vive e lavora a Vercelli dal 1990. Ama tutto ciò che è legato al mistero e ai mondi inesplorati, nonché le domande filosofico-esistenziali che l’uomo si pone senza trovare risposte.
Ingresso libero con Green Pass rafforzato.
Si consiglia la prenotazione allo 0161255527 oppure libreria.dellarca77@gmail.com
Redazione di Vercelli
(Stefano Di Tano) – La squadra messa in campo da Mr. Lerda ieri pomeriggio sabato 2 aprile, sapeva di dover incontrare una avversaria che non avrebbe concesso spazi e tempi per discutere sul risultato. La sua posizione in classifica era e rimane un caposaldo di valori e di energie che parlano una lingua riservata alle aquile del nostro campionato.
Timore, sì ma anche tanto coraggio e voglia di farsi applaudire dal folto pubblico dello Stadio Piola che per l’occasione era rinforzato da una moltitudine di giovani sportivi, duecento e più scolari cittadini e certamente anche futuri tifosi della mitica Pro Vercelli 1892.
Per la prima volta la Curva Sud sempre riservata agli ospiti aveva un centinaio di posti occupati da sanguigni padovani che aspettavano con impazienza il momento di urlare per un goal che invece tardava ad arrivare…. Proprio così: la Pro Vercelli di ieri ha veramente tirato fuori le unghie e si è messa con impegno a tenere il campo inseguendo e anticipando le mosse dei padovani di Mister Massimo Oddo, alleggerendo la loro pressione in avanti e soprattutto portando scompiglio nella loro area di porta, difesa da Antonio Donnarumma.
La prima emozione è in zona vercellese, dove già al 2′ minuto Ceravolo (Pd) impegna il nostro Valentini senza troppa difficoltà. Poco dopo è Cristini che va all’arrembaggio ma senza impensierire l’estremo difensore, così come si propone Gianmario Comi, al 19′ in collaborazione con il sempre presente Giuseppe Panico (n.37) grande macinatore di chilomentri e proponente di assist per i compagni, tra cui Bellardinelli molto attivo.
Arriva il secondo tempo con la sensazione che qualcosa ormai sta per accadere : il Padova insiste con il suo forte centrocampo, poi si affida alle ali veloci sulla destra; sull’ennesimo traversone di Jelenic è chirico’ che infila con una rasoiata la rete di Valentini: siamo al 60′ nel momento in cui anche la Pro poteva raccogliere il frutto dei suoi sforzi; la velocità e la precisione dei biancorossi li accompagna puntualmente per altri minuti, anche se è ancora fortissimo il morale dei bianchi che reagiscono sì, ma l’argine posto dagli ospiti è potente.
Tant’è vero che proprio sui minuti finali c’è un’altra occasionissima per la Pro, anche questa volta è propiziata dalla precisa incornata di Comi a un metro dalla linea di porta … Ma il pallone viene letteralmente abbracciato da Donnarumma, pronto a negare il pareggio alla Pro Vercelli.
Punteggio che sarebbe stato forse il risultato più giusto al termine di 90 minuti di lotta, in alcuni casi anche scorretta e fallosa (tre ammoniti nel Padova) e con un intervento medico in campo per un colpo al volto verso un difensore della Pro Vercelli.
Formazione Bianche Casacche: Valentini, Minelli, Aurietto, Cristini Bruzzaniti,Vitale Belardinelli, Crialese Della Morte Comi e Panico.
Alle entrate dello stadio, prima della partita è stato distribuito gratuitamente uno “speciale magazine” formato rivista, edito da “Magica PRO” con ampi servizi, immagini, interviste, e un riassunto sulla mitica Storia delle Bianche Casacche (1892-2022).
Redazione di Vercelli
***
Dal Libro del Profeta Isaia, Cap. 43, 16 – 21
Così dice il Signore,
che aprì una strada nel mare
e un sentiero in mezzo ad acque possenti,
che fece uscire carri e cavalli,
esercito ed eroi a un tempo;
essi giacciono morti, mai più si rialzeranno,
si spensero come un lucignolo, sono estinti:
«Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa.
Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi».
Dal Salmo 125
Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.
Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.
Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.
Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.
Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi, Cap. 3, 8 – 14
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi.
Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.
Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
Dal Vangelo secondo San Giovanni, Cap. 8, 1 – 11
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
***
UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA
Scritto nella polvere
(Is 43,16-21; Sal 125; Fil 3,8-14; Gv 8,1-11)
Ultima domenica del percorso quaresimale: è un vangelo che rivela la realtà della Quaresima.
Si dice che il tempo scopre tutto. La storia, ogni storia, è innanzitutto maestra, prima ancora che giudice. Purtroppo difficilmente si compie la vera giustizia al di fuori della realtà del perdono. La parola giustizia si spiega come diritto, ragione, equità, rettitudine, punizione, legge, castigo. Ma al nostro cuore e alle nostre orecchie, come risuona? Se il senso che le attribuiamo viene deluso, la giustizia diventa offesa, torto, ingiuria, prepotenza, parzialità, illegalità, sopraffazione. Cosa cerchiamo davvero quando subiamo ingiustizia o quando siamo noi stessi ingiusti nei confronti della verità?
Se lo vogliamo, Dio può illuminarci meglio sul senso di giustizia. Ascoltiamolo nei gesti eloquenti di Gesù, con cui vuol raggiungerci per scagionarci. L’episodio odierno ci offre uno scorcio della giornata che Gesù vive a Gerusalemme, città dove egli ha più nemici. Eppure molta gente lo cerca desiderosa di ascoltarne gli insegnamenti. Ma alcuni osservanti rigorosi della Legge gli presentano un caso morale: un caso di giustizia. Proprio a Gesù, che disse di non essere venuto ad abolire i comandamenti divini, ma a compierli nella storia, nelle relazioni quotidiane. Perciò viene messo alla prova e gli conducono una donna sorpresa in adulterio. Cosa ne pensa Gesù? Lui non reagisce impulsivamente, non s’affretta a giudicare. Lei tace, non respinge l’accusa giustificandosi. Gesù sceglie di riflettere anziché sentenziare. Difatti, scrive nella polvere la condanna di questa donna! Non la tratta secondo la sua colpa, ma chiede di giudicare il caso a chi si ritiene giusto. Nessuno però si riconosce tale e lasciano a lui la parola. Egli non giustifica la donna, ma si occupa di lei, invitandola a non percorrere più la strada del male. Guardando con mitezza alla sua vergogna, la apre alla benevolenza del perdono perché lei possa risollevarsi nell’amore, libera dalla condanna che uccide. Gesù, più che a parole, è maestro con l’esempio e la rettitudine, con la saggezza e l’indulgenza, che per lui si traducono sempre in accoglienza senza ipocrisia.
Forse anche noi davanti ai fatti di cronaca ci domandiamo: ma Dio, cosa pensa di questo? Se in Lui non c’è favoritismo è ovvio che non intenda la giustizia come noi. Chi potendo trasgredire non ha trasgredito? Questi solo potrà essere giudice sopra tutti. Chi potendo compiere il male non l’ha fatto? Costui solo è in grado di giudicare con giustizia. E’ su questo punto che il cuore di Gesù si manifesta. Tra la condanna e l’attenuante, lui che è veramente coerente e giusto, non è arbitro pur potendolo fare, ma maestro dell’uomo. Chi o cosa metti al centro della tua vita? Da qui nasce il metro della giustizia umana. Né una legge del taglione, né buonismo, né scusanti, ma in mezzo ci sia l’incontro trasparente tra la nostra malignità e la pacifica liberalità di Dio! Egli difatti non vuole la morte dei ribelli, ma che si aprano alla continua possibilità di abitare il bene.
Le Sorelle Carmelitane
Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza
Il 3 aprile 1988 Anna Maria Giorcelli moriva all’ Ospedale S. Andrea della nostra città.
Era il giorno di Pasqua e così piacque, allora come oggi, pensare che il Signore l’avesse chiamata, proprio in quel giorno, a “risorgere”, alla vita nuova e vera, dopo che ella aveva accettato e pazientemente sopportato, con le croci della vita, anche la croce di una lunga ed impietosa malattia, che l’aveva fatta soffrire per anni.
Anche quest’anno il 3 aprile è domenica e, così, Anna Maria sarà ricordata nel corso delle celebrazioni festive, nell’ambito della Vicaria urbana Vercelli Nord.
Anna Maria era nata a Casale Monferrato il 15 settembre 1928 e fino all’ultimo ha illustrato l’esempio di una vita vissuta “con un po’ di dignità”, come amava ricordare – e come ci resta in un Suo scritto – nell’ amore per i suoi cari, confortata da una fede semplice, profonda, essenziale, mai ostentata e piuttosto praticata con il gusto per una talvolta difficile coerenza.
Chi le ha voluto bene ne farà memoria con la preghiera, nel circordo sempre riconoscente, perché non ne sia dissipato l’esempio.
La ricordano i figli Guido, con Silvia e Annamaria e Marco Gabotto.
Con loro la cara e sempre in gamba Zia Tilde, oggi alla soglia dei 90 anni, sorella minore della Mamma.
A trentaquattro anni dalla morte di Anna Maria, ne resta vivo l’insegnamento nel cuore di tutti coloro che ebbero il privilegio di conoscerla, certi che Ella sia ammessa a contemplare il volto di Dio, nella grazia e nella gloria eterne.
Grande cordoglio a Tricerro e Trino per la prematura scomparsa di Laura Gregorin, di anni 58.
“Una grande ballerina di liscio”, così la commemora l’ex Sindaco di Tricerro, Ezio Borgogna, che ricorda con particolare commozione la circostanza che lo vide officiarne le nozze, in Comune, nell’anno 2010, con l’ormai defunto marito Sergio Lungo.
Laura abitava a Tricerro, in Via Marconi, era una persona per bene, rispettosa ed era molto ambita nelle case dei compaesani per la sua professionalità nella collaborazione domestica.
Ezio, che è anche un componente della “Free Music Band”:
“Ricordo il suo sorriso, il modo gentile e cordiale di salutare ogni qual volta che l’incontravo. Seguiva sempre la nostra orchestra ovunque: aveva una gran voglia di vivere!”
Laura lascia la mamma Maddalena, il papà Flavio, la sorella Anna, il nipote Stefano con Stefania.
Le esequie, per l’ultimo saluto a Laura che arriverà dall’Hospice di Gattinara, avranno luogo lunedì 4 Aprile alle 15, nella chiesa parrocchiale di Tricerro.
Il Santo Rosario sarà pregato domenica sera alle 18,30 sempre nella stessa chiesa.
Sincere condoglianze ai famigliari per la perdita della loro cara.
Pro Vercelli–Padova 0-1
Marcatori: 15’ st Chiricò
Pro Vercelli (3-4-3): Valentini; Minelli, Cristini, Auriletto; Bruzzaniti (dal 78′ Rolando), Belardinelli, Vitale, Crialese (dall’85’ Iezzi); Della Morte (dal 65′ Gatto), Comi, Panico (dal 78′ Rizzo L.). A disp.: Rizzo M., Masi, Bunino, Jocic, Louati, Clemente, Macchioni, Secondo. All.: Nardecchia.
Padova: (3-4-3): Donnarumma; Valentini, Monaco, Ajeti (dal 46′ Kirwan); Germano (dal 71′ Pelagatti), Ronaldo, Dezi, Jelenic; Chiricò (dal 71′ Della Latta), Ceravolo (dal 55′ Santini), Bifulco (dall’85’ Terrani). A disp.: Vannucchi, Gherardi, Cissè, Settembrini. All.: Oddo.
Arbitro: Monaldi di Macerata
Guardalinee: Testi di Livorno e Bartolomucci di Ciampino
Quarto uomo: Matina di Palermo.
Ammoniti: Ajeti (PAD), Germano (PAD), Ronaldo (PAD)
Recupero: 0’ pt / 3’ st
Dopo nove risultati utili di fila, la Pro si arrende al temibile Padova.
La partita è equilibrata ma a inizio ripresa Chiricò segna il gol vittoria per gli ospiti.
La gara si apre con il grande intervento di Valentini, al 2′, che si oppone a Ronaldo.
Risponde la Pro con il pallonetto di Cristini, il portiere ospite devia in angolo.
Ritmi alti e Bifulco da ottima posizione pasticcia.
Minuto 17, Donnarumma dice di no alla sassata di Comi.
Passata la mezz’ora, Jelenic dalla distanza manda a lato.
La prima frazione si chiude con l’ottima parata di Donnarumma su Della Morte.
La ripresa inizia con i tentativi di Chirocò e Ceravolo che non hanno la mira giusta.
Il Padova trova il vantaggio al quarto d’ora con una precisa conclusione di Chiricò.
La Pro Vercelli cerca la reazione ma non riesce a trovare la via del pareggio nonostante un’ottima occasione per Comi.
Alla fine è solo festa per il Padova.
Redazione di Vercelli