Mese: Marzo 2022
Ci vuole la parola di un uomo quasi centenario (è nato a Treviso il 23 novembre 1923) per rimettere la barra al centro e guardare all’emergenza per la pace riuscendo a farsi strada tra le nebbie della verità negata.
Non è facile.
Nel nostro video, che proponiamo integrale perché questo messaggio possa essere non solo ascoltato, ma poi “ripassato” per essere meglio meditato, è lo stesso Presule ad informare (come sempre, con tono disincantato, forse anche ironico e con il sorriso sulle labbra): mi hanno censurato.
Pochi giorni fa, sulla crisi Ucraina, aveva dato, dopo pressanti insistenze, un’intervista televisiva, andata integrale ad un Tg delle 14,30, per poi essere drasticamente ridotta nell’edizione delle 19.
E c’è da capirli: il sistema pare stia preparando altro.
E’ tutto uno sferragliare di carri che si alimenta anche (è cosa stupefacente, delle ultime ore) con la divulgazione di circolari “interne” diramate dallo Stato Maggiore della Difesa, fatte, chissà come, “filtrare” all’esterno: pubblicate su tutti i media.
Secondo una modalità di rapportarsi con l’opinione pubblica il cui senso di responsabilità è sicuramente bisognoso di essere spiegato.
Mons. Luigi Bettazzi, Vescovo emerito di Ivrea e per molti anni Presidente di Pax Christi, interviene a questa tavola rotonda organizzata (martedì 15 marzo) dalle Acli, dall’Anpi e con il contributo delle Parrocchie di Chivasso al Teatro Carletti.
***
Presto riassunto, per la cronaca, il senso del messaggio che Mons. Bettazzi rivolge ad un uditorio attento e persino rapito – anche quando divertito dalla sua sempre sapida e garbata ironia – sulla guerra tra Russia ed Ucraina: sanzioni sì, accoglienza ai profughi sì, intervento militare comunque presentato, no.
No assolutamente.
Perché?
Semplicemente perché non è “ragionevole”.
Persino al di là delle pur sempre chiare ragioni di carattere etico, non v’è chi non veda come qualsiasi apporto militare, non possa che condurre ad altri passi verso l’orlo del precipizio.
La non violenza è l’unica via possibile per la pace.
Lo stop al proliferare degli armamenti è l’unica cosa “logica” per prevenire guerre future.
Dopo lo scioglimento del Patto di Varsavia, si sarebbe dovuta ridimensionare anche la Nato: invece ha cercato di ampliarsi fino a lambire, con l’Ucraina, i confini della Russia. Utopia? Follia? Ma c’è qualcosa di più folle e privo di futuro della guerra?
***
Il Vescovo è, per dir così, “fresco di studi” nel ricordare quali iniziative simboliche e non violente possano essere utili, già sperimentate direttamente – per esempio – a Sarajevo (1992).
Quando lui ed altre personalità della cultura si interposero sulla linea di fuoco tra i due eserciti: per un giorno e mezzo, le armi dovettero tacere.
Così, non manca una “proposta”, anche ai leader del Mondo Occidentale, perché possano – eventualmente – seguire quell’esempio, invece e meglio, che fornire armi all’Ucraina.
Con Mons. Bettazzi partecipano all’incontro (ampi stralci dei loro interventi nel filmato) anche Pierangelo Monti, Presidente del Mir (Movimento Internazionale per la Riconciliazione) e Paolo Candelari,
Coordinatore di Agite (Associazione piemontese di cittadini contro l’atomica, le guerre ed il terrorismo).
Importanti donazioni per l’Istituto Lancia di Borgosesia.
Ancora una volta le aziende del territorio sostengono la scuola offrendo importanti attrezzature in occasione del rinnovo delle proprie.
Nello specifico, il Salumificio Francesco Franchi di Borgosesia ha destinato al corso chimico dell’ITT Lirelli di Agnona apparecchiature, materiale di consumo e complementi d’arredo per il laboratorio di controllo qualità.
Il dipartimento di chimica dell’istituto tecnico ha inoltre beneficiato della donazione dell’ente Co.r.d.a.r. Valsesia di Serravalle Sesia, che ha regalato due sofisticati strumenti di analisi chimica: uno spettrometro a plasma ad accoppiamento induttivo (ICP) e un gascromatografo (GC). Se per il consorzio di depurazione delle acque, si tratta, infatti, di strumenti ormai obsoleti, senza possibilità di revisione e quindi non più idonei per le analisi certificate, per la scuola tali attrezzature, ancora funzionanti, rappresentano preziosissime risorse che permetteranno di arricchire notevolmente le attività didattiche laboratoriali.
Infine, l’IIS Lancia ha ricevuto trenta personal computer dalla Informatica Data System di Borgosesia. Tali dispositivi saranno utilizzati nelle aule didattiche a corredo dei panel già presenti.
La dirigenza e il corpo docenti porgono “sinceri ringraziamenti a tutte le sopracitate aziende per la generosità dimostrata a beneficio dell’Istituto”.
Redazione di Vercelli
E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto salva filiere Made in Italy, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura, che stanzia 1,2 miliardi per investimenti nelle filiere Made in Italy, come richiesto nella lettera appello della Coldiretti al Premier Mario Draghi nel corso della mobilitazione degli agricoltori in tutta Italia. E’ quanto afferma Coldiretti in riferimento alla pubblicazione del provvedimento “Definizione dei criteri, delle modalità e delle procedure per l’attuazione dei contratti di filiera previsti dal fondo complementare al PNRR” sulla Gazzetta Ufficiale.
“Il decreto – sottolineano Paolo Dellarole Presidente di Coldiretti Vercelli Biella e Francesca Toscani Direttore – consente di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali. Lavoriamo da anni su questi obiettivi anche insieme a Filiera Italia e siamo pronti a presentare e a proseguire progetti operativi per utilizzare al meglio queste risorse, dalla zootecnia al vino, dal grano alla frutta secca, fino all’ortofrutta. Un provvedimento necessario per ridurre la dipendenza dall’estero in Italia che è un Paese deficitario su molti fronti per quando riguarda il cibo: produce appena il 36% del grano tenero che le serve, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 65% del grano duro per la pasta, il 73% dell’orzo, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora mentre per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento”.
“La pandemia prima e la guerra poi – proseguono Dellarole e Toscani – hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito e servono rimedi immediati e un rilancio degli strumenti europei e nazionali che assicurino la sovranità alimentare come cardine strategico per la sicurezza. La stessa politica agricola Comune (Pac) e il Pnrr oggi sembrano già inadeguati a rispondere alle esigenze del tempo nuovo che stiamo vivendo e vanno modificati. Per questo bisogna agire subito facendo di tutto per non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti ed è quindi importante lo sblocco dei contratti di filiera già stanziati nel Pnrr, ma occorre anche incentivare le operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole a 25 anni attraverso l’Ismea, ridurre le percentuali Iva per sostenere i consumi alimentari, prevedendo nuovi sostegni urgenti per filiere più in crisi a causa del conflitto e del caro energia e fermando le speculazioni sui prezzi pagati degli agricoltori con un efficace applicazione del decreto sulle pratiche sleali”.
Redazione di Vercelli
I preparativi sono ormai avviati per l’apertura della biennale MonFest 2022 – Le forme del tempo.
Da Francesco Negri al contemporaneo, che porterà a Casale Monferrato la grande fotografia internazionale dal 25 marzo al 12 giugno.
Il programma del primo fine settimana è pronto, con un ricco susseguirsi di eventi e iniziative che coinvolgeranno l’intera città. Venerdì 25 alle ore 17,30 si terrà l’inaugurazione del MonFest nello splendido Salone Vitoli del Museo Civico (via Cavour, 5) alla presenza del sindaco Federico Riboldi, del vicesindaco Emanuele Capra, dell’assessore alla Cultura Gigliola Fracchia, del direttore artistico Mariateresa Cerretelli e degli artisti e curatori delle mostre.
In occasione dell’apertura ufficiale della biennale, le mostre resteranno aperte fino alle ore 23,00 in quattro delle cinque le suggestive sedi espositive: il Castello del Monferrato, il Teatro Municipale, la Cattedrale di Sant’Evasio e l’Accademia Filarmonica. La mostra allestita in Sinagoga, invece, sarà inaugurata al termine dello Shabbat, la festa del riposo, domenica 27 alle ore 11,30.
Da sabato 26, invece, ad affiancare i percorsi espositivi le molte iniziative che si susseguiranno fino a giugno.
Tra gli appuntamenti più attesi, ci saranno le Letture Porfolio: nove esperti, tutti professionisti che gravitano nel mondo della fotografia, esamineranno foto e progetti di fotografi professionisti e fotoamatori dando consigli e suggerimenti. Il miglior Portfolio sarà pubblicato sulla prestigiosa rivista Il Fotografo.
Le Letture si terranno nella Biblioteca delle Ragazze e dei Ragazzi Emanuele Luzzati, al Castello del Monferrato, sabato dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle 15,00 alle ore 18,00 e domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00.
Per partecipare sarà sufficiente iscriversi inviando all’e-mail portfolio@comune.casalemonferrato.al.it la scheda di partecipazione disponibile all’indirizzo www.comune.casale-monferrato.al.it/MonFest2022-Portfolio, pagina in cui è possibile trovare anche l’elenco e le biografie dei lettori, i costi e le informazioni sull’iniziativa.
Nella centralissima piazza Mazzini, invece, l’associazione Gruppo Fotografi Monferrini proporrà Ritratti in piazza: sabato 26 e domenica 27 marzo dalle ore 10,00 alle ore 19,00 ci si potrà far fotografare e l’immagine, stampata “in diretta” in bianco e nero, sarà esposta nell’ex-edicola e una copia consegnata al soggetto fotografato.
Il tutto al costo di 8,00 euro, di cui 5,00 saranno versati in beneficenza all’associazione Vitas di Casale Monferrato.
L’Associazione Fotografica Alessandrina sarà protagonista invece di Street Portraits, che documenterà attraverso la fotografia i momenti principali della manifestazione, il dietro alle quinte, i preparativi, il pubblico e gli ospiti delle varie mostre allestite in città. Le immagini che saranno scattate durante le giornate del MonFest saranno stampate ed esposte man mano su pannelli nell’androne del Castello del Monferrato.
E come annunciato fin dalla sua nascita, il MonFest avrà un occhio di riguardo alle donne e ai giovani. Quest’ultimi, protagonisti attivi di progetti e concorsi, potranno anche partecipare agli interessanti laboratori realizzati in collaborazione con la Biblioteca delle Ragazze e dei Ragazzi Emanuele Luzzati.
Il primo, in programma per sabato 26 marzo alle ore 15,00, vedrà l’eccezionale partecipazione di Tommaso, Giorgio e Maurizio Galimberti (in esposizione in Cattedrale il suo maestoso Tributo a Leonardo): tre generazioni dedicate alla fotografia che proporranno un workshop gratuito attraverso la Fuji Instax per bambini e ragazzi dai 5 ai 12 anni.
Domenica 3 aprile è invece previsto il secondo appuntamento con Ilenio Celoria, il docente dell’istituto Leardi in mostra al Castello del Monferrato con Fotomorfosi-infernot.
Per partecipare ai due laboratori è richiesta la prenotazione al numero 0142 444302 o 0142 444308 o via e-mail a biblioluzzati@comune.casale-monferrato.al.it. I posti disponibili sono dodici.
Numerosi anche gli incontri, nel primo fine settimana del MonFest 2022.
Si inizia alle ore 10,00 di sabato 26 in Accademia Filarmonica con Silvia Camporesi, vincitrice del Premio Soroptimist Storie di donne, Daniela Berruti, menzione speciale del Premio, e Anne Conway, tra le autrici selezionate e presentate nel video a cura di Stefano Viale Marchino, in una conversazione con la curattrice Benedetta Donato. Presenta Mariateresa Cerretelli.
Alle ore 17,30 al Castello del Monferrato, invece, videoproiezione e intervista a Valentina Vannicola, presente con la mostra Living Layers, condotta da Mariateresa Cerretelli.
Domenica alle ore 10,00, sempre al Castello, sarà la volta di Vi racconto la mia fotografia, videoproiezione e parole d’autore con Silvio Canini e la curatrice della mostra Il mondo di Silvio Canini, Elena Ceratti.
Un ricco programma, quindi, con eventi e iniziative che proseguiranno anche nelle settimane successive e faranno da perfetto contorno alle imperdibili mostre, tutte aperte dal 25 marzo al 12 giugno 2022 con ingresso gratuito:
– Castello del Monferrato (piazza Castello) – sabato, domenica e festivi dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 19,00:
Gabriele Basilico – Gabriele Basilico nel Monferrato – a cura di Andrea Elia Zanini
Silvio Canini – Il mondo di Silvio Canini – a cura di Elena Ceratti
Ilenio Celoria – Fotomorfosi-infernot – a cura di Simona Ongarelli
Vittore Fossati – Il Tanaro a Masio – a cura di Giovanna Calvenzi
Francesco Negri – Omaggio a Francesco Negri – a cura di Elisa Costanzo e Luigi Mantovani
Claudio Sabatino –Fotografare il tempo. Pompei e dintorni – a cura di Renata Ferri
Valentina Vannicola – Living Layers – a cura di Mariateresa Cerretelli
Da Casale al Po alle colline del Monferrato – Esposizione delle 34 migliori opere dell’omonimo concorso a cura di Paola Casulli
– Teatro Municipale (piazza Castello) – sabato, domenica e festivi dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 19,00
Raoul Iacometti – #homeTOhome – a cura di Luciano Bobba
– Cattedrale di Sant’Evasio (largo Angrisani) – sabato, domenica e festivi dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 18,00
Maurizio Galimberti – Tributo a Leonardo – a cura di Mariateresa Cerretelli con la collaborazione della galleria Dadaeast di Roma
– Accademia Filarmonica – Palazzo Gozzani di Treville (via Mameli, 29) – sabato, domenica e festivi dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 19,00
Future armonie a cura di Benedetta Donato che comprende:
Mostra personale di Silvia Camporesi, Domestica – Vincitrice del Premio Soroptimist Storie di donne
Videoproiezione di Daniela Berruti, Una storia d’amore – Menzione Speciale Progetto dedicato a Casale Monferrato con i progetti di altre cinque autrici finaliste: Anne Conway, Isabella De Maddalena, Isabella Franceschini, Patrizia Galliano, Antonella Monzoni; a cura di Stefano Viale Marchino
Mostra collettiva, Guardarsi per rinascere. Ritratti e autoritratti al femminile, Studentesse Istituto d’Istruzione Superiore Leardi – Liceo Artistico Angelo Morbelli, a cura di Ilenio Celoria
– Sinagoga (vicolo Olper, 44) – domenica e festivi dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle ore 15,00 alle ore 18,00
Lisetta Carmi – Viaggio in Israele e Palestina. Fotografie 1962-1967 – a cura di Daria Carmi e Giovanni Battista Martini
Info e approfondimenti: www.comune.casale-monferrato.al.it/MonFest2022
Iat – Informazione Accoglienza Turistica del Castello del Monferrato – tel. 0142 444330 – e-mail iat@comune.casale-monferrato.al.it
Redazione di Vercelli
Il 16 marzo è la Giornata Internazionale dei Macachi, organizzata in tutto il mondo per la prima volta nel 2016 contro il maltrattamento sui primati non umani.
I macachi sono il genere di primati a più ampia diffusione dopo l’uomo, a cui sono così simili da essere chiamati anche “il piccolo uomo”. Le loro dimensioni infatti sono inferiori a quelle dell’uomo e spesso molto piccole: la lunghezza del corpo può variare da 40 a 75 cm e il peso da 2,5 a 18 kg.
Sono diffusi in larga parte dell’Asia: dall’Afghanistan alla Cina, dall’India al sudest asiatico al Giappone. Inoltre una specie (Macaca sylvanus, detta comunemente bertuccia) vive nell’Africa nord-occidentale, come unica specie di macaco superstite in quel territorio. I macachi hanno tanti tratti in comune con gli esseri umani, in quanto a comportamento, intelligenza e linguaggio. Il più grande segno di questa grande somiglianza è l’amore delle madri di specie macaco per i loro piccoli, e l’amore dei piccoli macachi per la loro mamma. Eppure essere così simili agli esseri umani, paradossalmente non è una tutela ma una condanna per i macachi.
Purtroppo i macachi sono spesso vittime di maltrattamento, sfruttamento e uccisione proprio a causa della loro somiglianza con gli esseri umani.
Oltre a subire i danni di una massiccia deforestazione, sono al centro delle attenzioni dei trafficanti di specie esotiche, pronti a piazzarli sul mercato illegale degli animali da compagnia o da sfruttamento.
I macachi, che sono scimmie molto intelligenti, vivono spesso una vita tra gabbie e catene. Vengono strappati alle loro madri, sfruttati per la raccolta delle noci di cocco, inseriti nei circhi, usati per gli esperimenti nei laboratori di ricerca (soprattutto cerebrali).
Tanti gli esperimenti sui cervelli di queste creature, dall’Italia con gli studi sui neuroni, alla Cina dove addirittura sono stati impiantati geni umani nel loro cervello. Esperimenti che la comunità scientifica stessa non ha tardato a definire pericolosi e contro l’etica, oltre che inutili. A essere contrari agli esperimenti sugli animali non sono infatti solo associazioni animaliste e cittadini, ma anche scienziati e organizzazioni internazionali di medici (vedi, ad esempio, la Limav in Italia).
Per la scienza contraria alla sperimentazione su creature, gli esperimenti sugli animali sono un danno per la ricerca stessa, non solo un problema etico e di coscienza: sperimentare sugli animali, disponendo oggi di metodi di valutazione di gran lunga più affidabili, significa sperperare immense risorse, causare immense sofferenze inutili agli animali e un ritardo irrecuperabile nella ricerca.
Con la giornata mondiale dei macachi si chiede la fine del loro sfruttamento e il rispetto per queste creature così speciali e vicine agli esseri umani. Una richiesta che viene soprattutto dall’Italia, dove l’opinione pubblica è da tempo contraria agli esperimenti sui macachi. Famoso il caso dei macachi di Parma, Alan e Larry, diventati simbolo di libertà e rinchiusi ancora nei laboratori dell’università parmense. Dopo anni di proteste per chiedere la loro liberazione e la fine degli esperimenti sui primati, la battaglia per salvare Alan e Larry non si ferma. Le associazioni animaliste scenderanno di nuovo in piazza insieme ai cittadini per chiedere la loro salvezza, per l’evento dal nome “la marcia della libertà”.
L’appuntamento è giorno 20 marzo ore 14.30 a Parma in Piazza della Pace.
La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui vengono trattati gli animali, diceva Gandhi. “Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”, perchè la pace inizia da noi stessi.
Redazione di Vercelli
Si terrà oggi, mercoledì 16 marzo alle ore 11.00 presso la Sala Oceania del Campus Onu di Torino in Viale Maestri del Lavoro 10, la conferenza stampa di presentazione del Torch Run relativo ai Giochi Nazionali Estivi Special Olympics, in programma a Torino dal 4 al 9 giugno 2022.
Interverranno, tra gli altri, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo sport, Valentina Vezzali, il Presidente del Coni Giovanni Malagò, il Sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa, il Presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli, il Delegato del Sottosegretario di Stato all’Istruzione, Gianni Romeo, il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, il Delegato del Ministro alle Politiche Giovanili, Daniele Frongia; a nome di Special Olympics Italia, interverrà il Vicepresidente Manuela Lavazza .
Oltre alla modalità in presenza sarà possibile partecipare, da remoto al link: snaitech.zoom.us/j/92915020833?pwd=dWdxMTVrbXZWTGlxOEZwM3RYYWlsZz09, attraverso la piattaforma Zoom.
ID riunione: 929 1502 0833
Passcode: 162022
La torcia, simbolo originario della volontà di diffusione tra le popolazioni dei valori olimpici, che mette in luce il ruolo del gioco e dello sport nella costruzione di comunità inclusive, quest’anno assume un valore di rinascita, di ripartenza dei Giochi Nazionali di Special Olympics, dopo il lungo periodo di stop forzato dovuto alla pandemia. Il viaggio della torcia, che attraverserà tutta l’Italia, prevede numerose tappe e prenderà il via il 18 Marzo, da Udine, nella Regione che ha ospitato gli ultimi Giochi Nazionali Invernali, e terminerà il suo percorso il 5 giugno a Torino, in occasione della Cerimonia di Apertura presso lo Stadio Olimpico Grande Torino: dove accenderà il tripode, dando il via ufficiale ai XXXVII Giochi Nazionali Estivi.
Il Torch Run ed il messaggio che porta con sé assume, ancor prima dell’inizio dei Giochi, un valore fondamentale, quello della coesione, del sentirsi parte integrante di un messaggio globale di inclusione in grado di coinvolgere, come parte attiva, Istituzioni, Scuole e Famiglie, in tutta Italia e nel Piemonte, con particolare riferimento a Torino dove si prevede un grande coinvolgimento della città in occasione dello stesso evento.
#TORniamoINcampO è il claim che accompagnerà i Giochi Nazionali Estivi Special Olympics di Torino: il più grande evento nazionale di sempre, dedicato alle persone con disabilità intellettive per numeri di Atleti coinvolti e discipline sportive proposte: oltre 3000 Atleti, provenienti da tutta Italia, che gareggeranno in 20 discipline sportive: atletica leggera, badminton, bocce, bowling, calcio a 5, canottaggio, dragon boat, equitazione, ginnastica artistica e ritmica, indoor rowing, karate, golf, nuoto, nuoto in acque aperte, pallacanestro, pallavolo unificata, rugby, tennis, tennistavolo.
Special Olympics è il programma internazionale di allenamenti e competizioni atletiche per le persone con disabilità intellettive. Lo sport, offrendo continue opportunità di dimostrare coraggio e capacità, diventa un efficace strumento di riconoscimento sociale e di gratificazione, una palestra di vita che offre l’opportunità di mettersi in gioco per valorizzare le proprie capacità. Attraverso il potere dello sport, praticando sport, le persone con disabilità intellettive, sono messe nelle condizioni di scoprire nuove attitudini e capacità, abilità e successi. I nostri Atleti scoprono la gioia, la fiducia in se stessi e la piena soddisfazione – sul campo di gioco e nella vita. Possono così diventare fonte d’ispirazione per altre persone, nelle loro comunità, per aprire il cuore ad un mondo più ampio di talenti umani e potenzialità.
Special Olympics nasce, nel 1968 dall’intuizione di Eunice Kennedy Shriver, la Fondatrice che nel 1968 diede il via ufficiale al Movimento con i Primi Giochi Internazionali di Chicago, Illinois, come un programma sportivo esclusivo, pensato per le persone con disabilità intellettive, oggi, coinvolgendo un numero sempre crescente di giovani senza disabilità, è diventato un Movimento sportivo e culturale inclusivo, aperto a tutti, anche alle persone senza disabilità intellettive che possono partecipare agli eventi non solo come volontari, ma anche in qualità di Atleti Partner. Lo sport unificato rappresenta oggi il mezzo più importante per raggiungere il traguardo della piena inclusione.
Si tratta di un messaggio di grande speranza rivolto a milioni di persone, ai loro familiari e alla comunità tutta.
Oggi Special Olympics è riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale e i suoi programmi sono adottati in 200 Paesi. Special Olympics Italia, riconosciuta Associazione Benemerita dal CONI e dal CIP e opera in tutte le regioni. Sono presenti in tutta Italia Team Special Olympics che allenano gli atleti nei seguenti sport.
Sport ufficiali: Atletica leggera, Badminton, Bocce, Bowling, Calcio, Canottaggio, Equitazione, Ginnastica artistica, Ginnastica ritmica, Golf, Indoor Rowing, Nuoto, Nuoto in acque libere, Pallacanestro, Pallavolo, Sport Invernali (Corsa con le Racchette da neve, Sci alpino, Sci nordico, Snowboard) Rugby, Tennis e Tennistavolo.
Sport dimostrativi: Beach Volley, Danza Sportiva, Dragon Boat, Pallanuoto, Triathlon e Vela.
Sport Sperimentali: Floorball, Karate
Sono previste gare di sport unificato nelle seguenti discipline: Atletica leggera (staffetta), Badminton, Bocce, Bowling, Calcio, Canottaggio, Corsa con le racchette da neve, Karate, Nuoto (staffetta), Nuoto in acque libere, Pallacanestro, Pallavolo, Rugby, Tennis e Tennistavolo.
Ogni anno una rappresentativa italiana viene chiamata a partecipare alternativamente ai Giochi Mondiali, Invernali o Estivi. Il programma Special Olympics è adottato in 200 Paesi. Si calcola che nel mondo ci siano 5,755,056 Atleti, 627.452 famiglie e 1,114,697 volontari che ogni anno collaborano alla riuscita di 103,540 grandi eventi nel mondo.
Il giuramento dell’Atleta Special Olympics è: Che io possa vincere ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze.
Redazione di Vercelli
Il Presidente Carrà ha inoltrato ai Ministri Patuanelli, Di Maio ed al Sottosegretario Centinaio una lettera con la quale esplicita forte preoccupazione per quanto sta emergendo nei colloqui a Bruxelles tra la Commissione e le delegazioni incaricate della modifica del regolamento S.P.G.
Il “4° Forum sul settore del riso europeo” aveva individuato, tra le priorità, che nell’ambito della revisione del regolamento sulle Preferenze Generalizzate) venissero inclusi i danni patiti dalla parte agricola) nessun accordo commerciale dovesse essere intrapreso con chi viola i diritti umani) esistesse un nuovo automatismo per far scattare la clausola di salvaguardia anche nei confronti dei paesi EBA.
“Purtroppo ancora una volta – dichiara Carrà – assistiamo alla solita miopia della Commissione, supportata anche da alcuni paesi del nord Europa, nel non voler affrontare in modo completo il problema delle importazioni a dazio zero dai paesi EBA. La Commissione, pur trovandosi di fronte al fatto compiuto della violazione di diritti umani che ha determinato sanzioni da parte della Commissione stessa, ed alla difficoltà di applicazione dell’attuale meccanismo automatico della clausola, ritiene di non inserire i paesi EBA tra quelli ai quali possa venire applicata la clausola di salvaguardia”.
Nella sua lettera ai Ministri competenti ed al Sottosegretario Centinaio, Carrà ha evidenziato che se la proposta di riforma della clausola riguarderà esclusivamente il riso proveniente dai Paesi SPG e non anche dai Paesi EBA, l’effetto che si avrà sul riso europeo sarà praticamente nullo.
“Ancora una volta – afferma Carrà – ci troviamo di fronte ad un contrasto, ormai consolidato, tra i paesi del nord Europa, inclini al commercio e ad investire in paesi che hanno dimostrato scarsa attenzione ai diritti della popolazioni locali, ed i paesi mediterranei che da sempre producono prodotti di qualità, vanto della stessa Unione europea. E tutto ciò in un contesto in cui, dopo la scadenza della clausola di salvaguardia, le importazioni nell’Unione europea da Cambogia e Myanmar risultano in aumento del 56% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente, di cui circa 24.500 tonnellate importate nel nostro Paese”.
Redazione di Vercelli
Troppo spesso siamo inclini a etichettare i ragazzi di oggi come “svogliati” e “indifferenti” a tutto. Non vi è nulla di più falso. Coinvolti dal Comune di Vercelli e dall’Associazione “Gariwo” nel progetto riguardante la Giornata europea dei Giusti dell’Umanità (celebrata ogni anno il 6 marzo), gli alunni dell’IIS “C. Cavour” appartenenti alle classi 1^, 2^ e 4^ I TUR hanno lavorato con passione ed entusiasmo, realizzando filmati originali e accurati dedicati a tre Giusti: attraverso le biografie di grandi figure come Nelson Mandela e di personaggi meno conosciuti (ma non per questo meno importanti), come Andrée Geulen (la maestra elementare belga che salvò molti dei suoi alunni dall’orrore dell’olocausto) e Norma Cruz (coraggiosa attivista guatemalteca per i diritti delle donne e dei bambini), i ragazzi hanno saputo cogliere l’importanza del messaggio e dell’esempio offerto dai Giusti.
Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, nel suo toccante saggio La bontà insensata, scrive che «può diventare “giusto” anche a chi, una volta sola nella sua esistenza, in un unico giorno della sua vita, di fronte a un solo sopruso, a un solo uomo perseguitato, a una sola menzogna, ha il coraggio di rompere il conformismo e di compiere un solo atto di bene, di amore, di giustizia».
Colpiti da questo messaggio, attraverso il progetto dedicato ai Giusti dell’Umanità, gli alunni hanno scoperto una nuova dimensione della storia, del rapporto fra passato e presente e dell’impegno civile, come emerge anche dalle loro testimonianze:
«Ho conosciuto personaggi di cui non avevo molto sentito parlare prima e ricordarli per le loro opere e le loro conquiste aiuta a capire quanto, anche nel nostro piccolo, sia importante fare la differenza».
«La giornata che abbiamo trascorso tutti insieme mi è piaciuta molto e mi ha fatto capire che, volendo, tutti noi possiamo diventare dei “giusti”, anche con piccoli gesti quotidiani».
«Partecipare alla Giornata dei Giusti è stato molto interessante, perché mi ha permesso di conoscere storie toccanti di cui non avevo mai sentito parlare e mi ha fatto capire che ognuno di noi, nel suo piccolo, può aiutare a combattere le ingiustizie di questo mondo».
«Credo che parlare dei Giusti sia fondamentale per continuare a spargere semi di pace».
Semi di pace che oggi più che mai sono necessari nel mondo che stiamo costruendo…
Redazione di Vercelli
Sarà questo bellissimo giglio d’argento,
donatogli dalla “sua” famiglia, la Congregazione Oratoriana, ieri, domenica 13 marzo, a fare compagnia a San Filippo Neri, che riposa in quest’urna posta in Santa Maria in Vallicella, la “Chiesa Nuova”: da qui si iniziò la straordinaria missione dell’Apostolo di Roma.
L’urna è posta ai piedi del celebre e stupendo quadro di Guido Reni, che riprende la figura del Santo in adorazione.
E, forse, si può partire proprio da qui, per aggiungere qualche parola di presentazione al video che documenta tutta la Santa Messa presieduta dal Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato, concelebrante il confratello Mons. Robert Byrne ed alla presenza del Card. George Pell.
Il titolo di “Apostolo” riferito al centro della Cristianità è riconosciuto, prima di San Filippo, ai Santi Pietro e Paolo.
Perché la vita del sacerdote di origini fiorentine racconta soprattutto di un’azione riformatrice della Chiesa che prende le mosse dalla Città Eterna, nel secolo in cui si fece urgente la risposta radicale alle insidie del Mondo.
Una lezione, quella di Filippo Neri, che pare avere ispirato, oltre quattro Secoli più tardi, un celebre insegnamento di Madre Teresa di Calcutta, richiamato proprio da Mons. Cerrato: nel buio, non serve gridare che è buio, bisogna accendere una luce; accendila tu.
A partire dal minuto 23 di questo video che mette a repertorio la celebrazione eucaristica trasmessa in streaming, si può ascoltare l’omelia di Mons. Cerrato.
Presenti tutte le 86 “Congregazioni”, le comunità di Consacrati presenti in tutti i Continenti del Mondo, nel corso della Liturgia (centrale il ricordo dispensato nell’omelia) non si è mancato di ricordare che, in questo quarto Centenario della canonizzazione di San Filippo, si celebra anche la stessa ricorrenza: quello straordinario 12 marzo 1622 che vide elevare agli onori degli Altari anche Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Teresa d’Avila.
Quattro giganti della Fede, che la sapienza della Chiesa ha voluto canonizzare insieme ad un uomo semplice ed umile, un laico, esempio di via quotidiana, feriale alla santità e forse non è fuori luogo dire della via “mariana” alla santità, Isidoro Agricoltore.
Insomma, un momento di condivisione e di fede veramente edificante ed alto e non solo per la comunità oratoriana, ma per tutta Roma (il bene di Roma è il bene della Chiesa, secondo l’insegnamento di San Filippo) e per la Chiesa intera.
***
Ora vi lasciamo con il video, augurando buona visione di questo documento che è già parte della nostra storia.
(marilisa frison) – A Trino con la Quaresima ha preso vita la Via Crucis del venerdì sera, alle 17 in parrocchia, e itinerante alle 21.
Lo scorso venerdì la Via Dolorosa ha avuto luogo in San Bartolomeo, mentre questo venerdì, 11 marzo, siamo stati ospiti della chiesa parrocchiale di San Giorgio, a Tricerro, a cui fa sempre capo il parroco trinese don Patrizio Maggioni.
La chiesa di San Giorgio è composta da un’unica navata con cappelle laterali, si presenta molto ben curata e ben tenuta.
Per l’occasione è stata resa molto suggestiva dal parroco, sempre capace di belle idee, in ogni banco è stato posizionato un lumino rosso e sull’ambone, a terra innanzi all’altare, è stata composta con lumini bianchi in contrasto, la grande scritta “Pace”.
Alla presenza del Vice Sindaco di Tricerro, Mauro Burocco, si è percorsa la Via della Croce unendoci in preghiera per la pace con il nostro Vescovo, don Riccardo e altri sacerdoti che si trovano a Lourdes.
Stazione dopo Stazione intervallate da preghiere e canti, idealmente ci siamo recati a Gerusalemme e con una forte carica emotiva abbiamo percorso i vari episodi dolorosi accaduti a Gesù lungo il percorso fino alla Crocifissione al Golgota.
La sua Passione.
Don Maggioni, nel chiosare, ha fatto riferimento al buio vissuto da Gesù, quando il sole è stato oscurato fino alle tre del pomeriggio e il buio provocato dalla guerra che sta subendo il popolo ucraino.
“Noi con questa scritta “Pace”, che ci ha accompagnato per tutta la Via Crucis, una scritta di luce – prosegue il sacerdote – ecco, io voglio pensare che questi lumini rappresentino le nostre persone, vogliamo portare la luce che formi la parola pace, per portare un messaggio di speranza e non un messaggio di distruzione”.
E riallacciandosi al terrore della guerra, ha ricordato l’incontro che avrebbe avuto luogo lunedì sera, 14 marzo, alle 21, presso il Teatro Civico di Trino, in cui si potrà dare la propria disponibilità a fare qualcosa per le famiglie ucraine che stanno arrivando sfollate dalla guerra e sfinite da questa realtà drammatica cercano un po’ di conforto.
Speriamo tutti assieme di poter essere una fiammella di luce.
Il prossimo venerdì la Via Crucis avrà luogo a Palazzolo.