VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

Fornitura gratuita di mascherine FFP2 per l’istituto Lancia di Borgosesia.

La donazione è avvenuta nei giorni scorsi da parte della Fondazione Valsesia.

Si tratta di 250 mascherine che la scuola provvederà a distribuire agli studenti che ne siano sprovvisti: secondo quanto previsto dalle recenti disposizioni, nelle classi in cui si verificano uno o due casi di positività, gli alunni che hanno completato il ciclo vaccinale possono continuare a frequentare in presenza utilizzando le suddette mascherine (non quelle chirurgiche).

L’istituto superiore Lancia attraverso il dirigente scolastico, Carmelo Profetto, ringrazia anche da parte delle famiglie la Fondazione Valsesia per la disponibilità e il contributo.

Redazione di Vercelli

Posted in Scuola e Università

Lunedì prossimo, 17 gennaio, ricorre la festa di S. Antonio abate, detto anche il Grande, padre dei monaci e asceta del deserto.

E’ tradizione che il santo patrono degli animali domestici venga ogni anno ricordato già a partire dai giorni precedenti la ricorrenza con funzioni quotidiane che culminano, nel giorno a lui dedicato, con la benedizioni degli animali e la distribuzione del pane benedetto. Queste funzioni sono sempre state celebrate nella chiesa dedicata al Santo e sede dell’omonima Confraternita, in vicolo S. Antonio; quest’anno la ricorrenza sarà invece celebrata nella chiesa di Santa Maria Maggiore, in via Duomo, più grande e quindi, pur nell’osservanza delle regole di distanziamento imposte dalla normativa sanitaria vigente, capace di ospitare un maggior numero di persone e di piccoli animali rispetto all’altra.

Come si ricorderà, lo scorso anno, e per la prima volta da che si ha traccia di questa ricorrenza negli annali della Confraternita, a causa della fase pandemica acuta la festa era stata annullata.

«Quest’anno – dice il priore della Confraternita, Giulio Prettiabbiamo voluto riprendere la tradizione mettendo in essere quelle modifiche necessarie a garantire la sicurezza dei partecipati nel rispetto delle regole anti-Covid. Le funzioni saranno quindi concentrate in una sola giornata, quella di lunedì 17 gennaio, e si svolgeranno nella chiesa concattedrale di Santa Maria Maggiore anziché nella chiesa di S. Antonio».

Questo è il programma della giornata: alle 10 benedizione del pane e inizio della sua distribuzione; alle 11 benedizione degli animali; alle 16 distribuzione del pane benedetto; alle 17 benedizione degli animali e infine, alle 18, celebrazione della messa officiata da mons. Giuseppe Cavallone.

Antonio abate è uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nato a Coma, nel cuore dell’Egitto, intorno al 250, a vent’anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356. Successivamente il Papa accordò agli Antoniani il privilegio di allevare maiali per uso proprio e a spese della comunità, per cui i porcellini potevano circolare liberamente fra cortili e strade; nessuno li toccava se portavano una campanella di riconoscimento.
Il loro grasso veniva usato per curare l’ergotismo, che venne chiamato “il male di s. Antonio” e poi “fuoco di s. Antonio”.

Per questo motivo, nella religiosità popolare, il maiale cominciò ad essere associato al grande eremita egiziano, poi considerato il santo patrono dei maiali e per estensione di tutti gli animali domestici e della stalla. 
S. Antonio Abate è anche il patrono di quanti lavorano con il fuoco, come i pompieri, perché guariva da quel fuoco metaforico che era l’herpes zoster. Ancora oggi il 17 gennaio, specie nei paesi agricoli e nelle cascine, si usano accendere i cosiddetti “focarazzi” o “ceppi” o “falò di sant’Antonio”, che avevano una funzione purificatrice e fecondatrice, come tutti i fuochi che segnavano il passaggio dall’inverno alla imminente primavera.

Redazione di Vercelli

Posted in Pagine di Fede

Con tre ordinanze di lunedì 10 gennaio sono stati attivati nuovi divieti di sosta e il disco orario per altrettante zone del centro di Casale Monferrato e di Terranova. Nello specifico, proprio in frazione si è deciso di vietare la sosta 0/24, prevedendo anche la rimozione forzata, agli autocaravan nel piazzale antistante il peso pubblico comunale.
«Grazie a un’azione congiunta delle forze dell’ordine – ha spiegato il sindaco Federico Riboldi – si è riusciti ultimamente a evitare lo svolgimento di nuovi rave party nelle campagne di Terranova. Nella speranza di riuscire a sventarli anche in futuro, abbiamo messo in atto un’azione preventiva, quella cioè di vietare il parcheggio degli autocaravan nel piazzale del campo sportivo, dove solitamente si radunavano i partecipanti nei giorni precedenti i rave. Adesso, quindi, abbiamo uno strumento in più per contrastare questi raduni ed evitare che i cittadini e gli agricoltori di Terranova debbano subire ancora danni ed essere disturbati per diversi gironi dai partecipanti ai rave party».


In città, invece, è stata istituita la sosta oraria di un’ora (nei giorni feriali dalle ore 8,00 alle ore 20,00) in corso Giovane Italia, tra piazza Martiri della Libertà e via Pagliano, e il divieto di sosta 0/24 con rimozione forzata in via Vercelli, tra via Oliviero Capello e via Addolorata, dal lato dei civici dispari.
«Con queste due misure – ha sottolineato l’assessore Daniela Sapio – andremo incontro alle esigenze degli esercizi commerciali della zona di corso Giovane Italia garantendo una maggiore rotazione della sosta; mentre l’istituzione del divieto di sosta in via Vercelli rientra nel più ampio progetto di ridefinizione dell’assetto viabile di Borgo Ala, grazie alla realizzazione del nuovo, e ampio, parcheggio in piazza don Palena e ai nuovi stalli presenti di fronte al Commissariato di piazza Statuto. Con questo intervento, quindi, garantiremo una maggiore fluidità del traffico in via Vercelli, offrendo comunque un numero di parcheggi sufficiente a pochi metri».

Nell’attesa del posizionamento della nuova segnaletica, che avverrà nei prossimi giorni, saranno lasciati sui parabrezza delle auto in sosta, avvisi di cortesia per informare gli automobilisti sulle novità introdotte.

Redazione di Vercelli

Posted in Enti Locali

Può forse sembrare strano, o almeno insolito, che, dopo aver lavorato tanto per quasi due anni al servizio di coloro che avevano e hanno più bisogno, siano loro a dire: grazie.

Eppure, stiamo per raccontare proprio la storia di un grazie.

Siamo sicuri sin d’ora di interpretare i sentimenti dei nostri Lettori, ricambiando: siamo noi, è la città, a dire “grazie” a voi.

Per il bene che fate ed avete fatto, ma soprattutto per l’esempio che avete dato.

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“Loro” chi sono?

Sono Wanna Goddi e Valeria Simonetta che, dal marzo 2020, quando il Covid19 è entrato nella nostra Storia, si sono date da fare.

Per aiutare tante persone “invisibili”.

Invisibili perché c’è una forma di difficoltà economica, di disagio sociale, di bisogno, che è particolarmente difficile anche da confessare, da dire: non avere i soldi per andare a fare la spesa.

Non sapere come fare a comprare da mangiare per la propria famiglia.

Fino a ieri appartenevi a quella che i sociologi chiamano “società integrata” e poi, in breve tempo, giorno dopo giorno, scivoli nella povertà della quale prima avevi soltanto sentito parlare. Ti ritrovi a fare parte di quella “società marginale” che è un incubo, ma nella quale finisci per rifugiarti tu stesso.

Perché quel “bump down” ti fa male due volte: una perché ti manca il necessario e l’altra perché ti vergogni della tua nuova condizione; così stai ai bordi del campo.

Eppure, è successo e succede continuamente: in una famiglia perde il lavoro prima un coniuge, poi l’altro; per un po’ c’è qualche riserva, che però ben presto se ne va, finisce.

Allora chi vuole veramente aiutarti deve anche avere la straordinaria bontà, la comprensione e l’intelligenza di farlo con discrezione: proprio come hanno fatto Wanna e Valeria.

Hanno messo un banco in Via Paggi: chi può portare porti, chi ha bisogno di prendere, prenda.

Ed il loro sforzo, la loro solidarietà intelligente e fattiva, praticata, non solo predicata o, peggio, declamata, sono stati premiati.

Nessuno, davanti a loro, ha dovuto abbassare, una volta di più, lo sguardo.

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I risultati sono arrivati gradualmente, ma sempre in crescita.

Così, sono riuscite ad aiutare, dapprima qualche famiglia, poi decine ed ora centinaia di nuclei familiari.

Tutto a partire da un banchetto, anch’esso quasi “invisibile”, in Via Paggi a Vercelli.

Il Covid con loro non ce l’ha fatta.

Il Covid che è stato ed è la causa di tanto dolore, per la malattia, per i lutti, ha provato anche dal punto di vista economico tante famiglie.

Loro due, “Il Gruppo Alimentare di Via Paggi”, dapprima con un banchetto sul marciapiede e poi conquistando sempre più spazio, si sono “fatte prossimo”.

Chi è il tuo prossimo? La risposta a questa domanda è nota da quando abbiamo sentito parlare di quel samaritano, che si prende cura di un altro uomo.

Non conosce quel poveretto, mezzo morto per le percosse ricevute, riverso lungo la strada che lui si trova a percorrere.

Non si chiede perché quell’altro uomo sia lì, chi sia, se – eventualmente – sia compito di qualcun altro pensare a lui, ricoverarlo da qualche parte: avranno già chiamato la Caritas, oppure i Servizi Sociali? Magari la San Vincenzo?

No: il Samaritano sa che quell’uomo sconosciuto, mezzo morto per le percosse ricevute, è figlio dello stesso suo Padre.

Sa che la domanda “sono forse io il custode di mio fratello?” non è per lui, è l’artificio retorico rimediato non soltanto da colui che potrebbe persino arrivare ad uccidere il proprio fratello. Peggio ancora: è l’espediente cui ricorre chi ha già ucciso il proprio fratello.

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Dunque, Wanna e Valeria in questi due anni ce l’hanno fatta.

La loro semplice e fattiva bontà, la loro fatica sopportata nel silenzio, la loro onestà e la loro trasparenza non sono però passate inosservate e in tanti nella nostra città e da alcuni paesi limitrofi, hanno visto in loro esempi credibili di solidarietà e generosità e le hanno sostenute.

Ed è proprio a queste tante persone che Wanna e Valeria dicono – anche tramite le pagine web di VercelliOggi.it – grazie e qui indichiamo solo alcuni dei loro sostenitori in questa missione di bontà.

Grazie al Lions Club di Vercelli che, con due service a Natale 2020 e 2021 ha consegnato ed affidato a loro ben 350 grandi borse alimentari per le famiglie nella necessità.

Grazie al Kiwanis club di Vercelli che le ha sostenute (c’è stato, in particolare, lo “zampino” di Gianni Marino) devolvendo l’intero cospicuo ricavato di una lotteria benefica.

Grazie al Comitato Vecchia Porta Casale, grazie agli Alpini di Vercelli, ai tanti risicultori e riserie del Vercellese.

Grazie alla Panetteria di Vercelli che ogni sera ha consegnato tutto il pane invenduto a Valeria perché lo consegnasse; grazie a molti liberi professionisti, a molte famiglie e a privati cittadini di Vercelli e dintorni che hanno donato generi alimentari e finanziato con molte offerte quintali di generi alimentari.

In questi quasi due anni Wanna e Valeria hanno aiutato oltre 400 (quattrocento!) famiglie vercellesi e di paesi dell’ hinterland,  con particolare attenzione alle tante famiglie bisognose con bambini a cui sono stati forniti anche generi di abbigliamento.

Wanna e Valeria non si sono dimenticate anche delle persone speciali e a Natale 2021, in collaborazione con Liberi di Scegliere Odv, hanno distribuito un gradito omaggio a tanti ragazzi abili in modo diverso.

La loro “fatica col sorriso” già era stata consacrata con un bellissimo riconoscimento nell’ estate 2021 col Premio della Bontà 2020 Piero Gallardi da parte del Giornale La Sesia, ma la loro opera continua incessantemente e siamo certi che continuerà nel tempo.

Posted in Mondi Vitali

Borgosesia è uno dei sei Comuni della provincia di Vercelli (gli altri sono: Varallo Sesia, Civiasco, Saluggia, Ronsecco, Ghislarengo) che, nella prossima Primavera, dovrà rinnovare Sindaco e Consiglio Comunale.

Le vicende di queste ultime settimane (è successo tutto tra il 14 dicembre 2021 ed il 10 gennaio 2022: tutto, almeno per ora e comunque per i fini di questa analisi) permettono di esaminare anche quadri diversi da quello monocromatico e privo di pathos, finora appeso al piano nobile del Civico 1 di Piazza Martiri.

Ma andiamo con ordine.

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Con un’avvertenza: in questa occasione pare particolarmente opportuno separare nettamente i due diversi ordini di argomenti, che subito si presentano alla analisi.

Il primo riguarda l’esame delle “regole” imposte dall’impatto tra eventi giudiziari e quadro che chiameremmo delle compatibilità / incompatibilità o, meglio, opportunità / inopportunità elettorali.

Il secondo prende (prenderà in un altro momento, successivo), invece, in esame, la situazione politica venutasi a creare.

In questo articolo ci si occuperà solo del primo insieme di questioni.

Che già non è semplice da analizzare: anzi, diciamo subito che, pur essendo stati aiutati da Giuristi competenti, possiamo dire di avere capito con certezza soltanto che le variabili in gioco siano veramente molte e non tutte prevedibili nemmeno dagli esperti.

Anche per questo, dunque, meglio rimandare ad una successiva occasione l’esame della situazione politica vera e propria: in questa fase è importante evitare possibili confusioni.

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Sappiamo che, il giorno 14 dicembre scorso, i Giudici della Corte d’Appello di Torino hanno condannato alcuni ex Amministratori della Regione Piemonte a

pene detentive variamente determinate, così come le pene “accessorie”,

ritenendoli colpevoli del reato di peculato: nel caso, uso indebito di rimborsi spese posti a carico (secondo i Giudici: in modo illecito) dei rispettivi Gruppi Consiliari di appartenenza.

Bisogna partire da qui, cioè dall’elemento “esterno” alle normali dinamiche politiche comunali, per capire quali ipotesi siano ora sul tappeto; ipotesi che, altrimenti, non si sarebbero potute considerare tra quelle possibili: soprattutto, non sarebbe stato necessario.

Tra le personalità politiche condannate, infatti e come è noto, figura anche l’On. Paolo Tiramani, Deputato e Sindaco di Borgosesia: per lui la pena comminata è di un anno e cinque mesi di reclusione, con la pena accessoria della interdizione temporanea dai Pubblici Uffici.

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Il Pubblico Amministratore che si trovi in una simile situazione sa che, da quel momento, deve fare i conti con diverse variabili.

Cercheremo di riassumerle, per come crediamo di averle capite.

LA LEGGE SEVERINO

Il Lettore sa che uno dei provvedimenti più controversi del nostro Ordinamento sia la Legge 6 novembre 2012, n.190: “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”.

La norma prende, nel linguaggio comune, il nome del Ministro della Giustizia dell’epoca (2011 – 2013, Governo Monti), Paola Severino, che ne fu altresì il principale estensore.

Tra le altre disposizioni recate, vi è quella esplicita che prevede la sospensione dal loro incarico di quegli Amministratori Locali che incorrano in condanne, anche se non definitive ed a partire dal primo grado di giudizio, per reati contro la Pubblica Amministrazione.

E’ ovviamente molto importante distinguere tra le varie nozioni: un conto è la “sospensione”, un altro la “decadenza”, così come, per altri versi, si deve tenere conto della differenza tra ineleggibilità ed incandidabilità.

Vediamo, dunque, cosa potrebbe concretamente accadere: il condizionale è d’obbligo perché la materia è tutt’altro che chiara.

Il ruolo del Prefetto

Chi ha il potere di decidere la sospensione del Pubblico Amministratore?

Questo è un potere che la norma assegna al Prefetto.

Al quale il Giudice del procedimento, ovvero l’Ufficio del Pubblico Ministero, deve sicuramente trasmettere, notificare, il cosiddetto “dispositivo”, della sentenza di condanna e (su richiesta?) anche le successive “motivazioni”.

E’ noto, infatti, che (continuiamo con l’esempio concreto in esame) il giorno 14 dicembre sia stata pronunciata la sentenza di condanna, ma i Giudici si sono riservati 90 giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza medesima.

Il Prefetto ha di fronte a sé più strade, la disponibilità di varie soluzioni.

La prima: può procedere, per comminare la sospensione (per un massimo di 18 mesi) sulla base della sola sentenza, quando notificata.

Oppure (la seconda) può attendere, per decidere, di leggere le motivazioni (quindi, di fatto, la decisione è differita di almeno tre mesi).

C’è ancora una terza possibilità, cioè quella di attendere che, su questo come su eventuali altri casi, si pronunci il Ministero dell’Interno, dettando istruzioni specifiche.

Il Giudizio di Legittimità Costituzionale

Alcune di queste variabili si appuntano, in particolare, su di una circostanza, che riassumiamo: il Prefetto Michele Tortora (in carica dal 2019 al 2021) già comminò allo stesso Tiramani una sospensione, per la prima fase di questo stesso filone giudiziario.

Ma i Legali di Tiramani sollevarono una eccezione di incostituzionalità della stessa “Legge Severino”.

Bisogna ricordare che un ricorso può essere presentato alla Corte Costituzionale solo se un Giudice valuta che non sia “campato per aria”, cioè valuta che ci siano dei buoni argomenti a supporto delle tesi dei ricorrenti.

Il Giudice ordinario, pertanto, non entra nel merito: ha il delicato compito di “pesare” la questione per rilevarne o no il “fumus boni iuris”.

Il Giudice adito da Tiramani e dai suoi Legali fu, all’epoca dei fatti, quello del Tribunale di Vercelli, che riconobbe come l’eccezione non fosse priva di fondamento e, così, ne stabilì il deferimento alla Consulta.

Pertanto, la Corte Costituzionale ha, in questo momento, “sul tavolo” il fascicolo Tiramani, ma non per decidere se il Sindaco di Borgosesia sia colpevole o no di qualcosa: bensì per stabilire se la Legge Severino sia o no anticostituzionale.

Se decidesse per l’incostituzionalità della Legge Severino, è chiaro che ne decadrebbero (a Borgosesia ed in tutta Italia) gli effetti.

Se, invece, stabilisse che la Legge Severino è rispettosa dei princìpi dettati dalla Costituzione della Repubblica, allora – è il parere di molti Giuristi – “rivivrebbe”, a carico di Tiramani, la sospensione “Tortora”.

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Tutto ciò riguarda, però, come abbiamo detto, il primo “filone” giudiziario di “Rimborsopoli”.

Non è detto che potrebbe automaticamente “assorbire” l’iter (e, comunque, solo relativamente all’applicazione della Severino) dell’odierno procedimento.

Sicchè – ai fini pratici – ci potrebbe essere, appunto, materia per attendere da Roma un indirizzo alle Prefetture su come comportarsi.

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Il Referendum sulla Giustizia

Per quello che interessa i cittadini, non si può non tener conto dei tempi tecnici e di come questi impattino con lo scorrere dei giorni, mentre si è già iniziato il conto alla rovescia elettorale.

Ma, soprattutto, c’è un’ulteriore variabile che potrebbe rivelarsi decisiva: il Referendum sulla Giustizia proposto dalla Lega e dal Partito Radicale.

Come il Lettore sa, sono stati tutti ritenuti ammissibili i quesiti referendari sottoscritti da 700 mila cittadini e da almeno 5 Consigli Regionali.

Ciò significa che, nei prossimi mesi (non si sa ancora esattamente quando, però e, tra l’altro, Covid permettendo) il popolo italiano sarà chiamato alle urne per “riformare” vari aspetti dell’Ordinamento Giudiziario.

Tra i quesiti sottoposti al giudizio popolare c’è quello che vorrebbe l’abrogazione della stessa “Legge Severino”:

«Volete voi che sia abrogato il Decreto Legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 (Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell’articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190)?».

Ed è chiaro che, se la Legge Severino fosse abolita, porterebbe con sé nel cestino della carta straccia tutte le altre scartoffie processuali / procedimentali in qualche modo ad essa correlate.

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DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE

Abbiamo visto che l’iter giudiziario della vicenda che ha portato alla condanna in Appello degli ex Amministratori regionali, sia tutt’altro che concluso.

Dal 14 dicembre in poi, i Giudici della Corte d’Appello di Torino hanno 90 giorni per depositare le “motivazioni” della sentenza.

Calendario alla mano (stando anche attenti che “novanta giorni” non vuol sempre dire “tre mesi” perché ci sono i mesi di 31 giorni) si va comunque a metà marzo.

Da quel momento in poi i Legali degli imputati hanno, a loro volta, 45 giorni per l’appello alla Corte di Cassazione.

Quindi, si arriva a fine aprile 2022 solo per il deposito del ricorso in appello.

Le elezioni amministrative sono previste tra aprile e maggio.

Covid permettendo.

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La scelta che l’attuale Sindaco di Borgosesia dovrà compiere, pertanto, sembra che debba “tecnicamente” tenere conto delle seguenti variabili, che non sono politiche.

Eccole.

Con un’ulteriore precisazione: nessuno può dire “entro” quale termine si pronuncerà la Corte.

Potrebbe essere un anno, come due: non si sa.

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Le variabili che dipendono dalla Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione potrebbe confermare la condanna di secondo grado.

Potrebbe, altresì, a sua volta comminare (o, invece, modificare) le pene accessorie: interdizione dai Pubblici Uffici, per un certo periodo di tempo.

Significa che una persona non può, in quel lasso temporale, ricoprire incarichi, comunque costituiti, pubblici.

Se le pene accessorie fossero comminate (nella misura di un anno e 5 mesi, pari alla entità della condanna alla pena detentiva) porterebbero alla decadenza di Tiramani da qualsiasi posizione avesse nel frattempo conseguito, tanto comunale, quanto parlamentare.

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C’è, infine, anche la possibilità che la Corte di Cassazione accolga (totalmente o parzialmente) il ricorso presentato dai Legali degli imputati (di tutti o di alcuni: non si può sapere), sicchè gli effetti della nota sentenza del 14 dicembre sarebbero caducati o, comunque, modificati in modo che ora non si può prevedere.

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LA SCELTA

Infine, dunque, la scelta che l’On. Paolo Tiramani dovrà compiere, sembra essere quella di correre (e far correre) o no un rischio di decadenza legato alla eventuale conferma delle pene accessorie: vale la pena candidarmi, con buone possibilità di essere rieletto, per poi (forse) decadere in corso di mandato e mandare di nuovo il Comune di Borgosesia alle urne?

L’amletico dubbio capace (forse) di togliere il sonno al popolo che vive nella  Helsingør ai piedi del Rosa sembra, infine, essere questo.

Si candida o non si candida? That is the question!

Posted in Trippa per i gatti

Art. 13, D.L. n. 146/2021 conv. da L. n. 215/2021.

La L. n. 215/2021, di conversione del D.L. n. 146/2021, ha introdotto un nuovo obbligo di comunicazione finalizzato a “svolgere attività di monitoraggio e di contrastare forme elusive” nell’impiego di lavoratori autonomi occasionali.

In particolare il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali prevede che:

“con riferimento all’attività dei lavoratori autonomi occasionali, al fine di svolgere attività di monitoraggio e di contrastare forme elusive nell’utilizzo di tale tipologia contrattuale, l’avvio dell’attività dei suddetti lavoratori è oggetto di preventiva comunicazione all’Ispettorato territoriale del lavoro competente per territorio, da parte del committente, mediante SMS o posta elettronica.. In caso di violazione degli obblighi si applica la sanzione amministrativa da euro 500 a euro 2.500 in relazione a ciascun lavoratore autonomo occasionale per cui è stata omessa o ritardata la comunicazione.

Tempistiche

L’obbligo della comunicazione andrà effettuata prima dell’inizio della prestazione del lavoratore autonomo occasionale risultante dalla lettera di incarico.

Modalità di comunicazione

Secondo la disposizione in esame, l’obbligo di comunicazione, da effettuarsi all’Ispettorato territoriale del lavoro competente per territorio e cioè in ragione del luogo dove si svolge la prestazione, avviene mediante SMS o posta elettronica.

Trattasi di un indirizzo di posta ordinaria e non certificata e pertanto il personale ispettivo potrà verificare anche presso i committenti la conservazione di una copia della comunicazione.

Contenuto della comunicazione

Quanto ai contenuti della comunicazione la stessa, che potrà essere direttamente inserita nel corpo dell’e-mail, senza alcun allegato, dovrà avere i seguenti contenuti minimi, in assenza dei quali la comunicazione sarà considerata omessa:

– dati del committente e del prestatore;

– luogo della prestazione;

– sintetica descrizione dell’attività;

– data inizio prestazione e presumibile arco temporale entro il quale potrà considerarsi compiuta l’opera o il servizio (ad es. 1 giorno, una settimana, un mese). Nell’ipotesi in cui l’opera o il servizio non sia compiuto nell’arco temporale indicato sarà necessario effettuare una nuova comunicazione.

Dato obbligatorio è altresì quello relativo all’ammontare del compenso qualora stabilito al momento dell’incarico.

Annullamento della comunicazione

Una comunicazione già trasmessa potrà essere annullata o i dati indicati potranno essere modificati in qualunque momento antecedente all’inizio dell’attività del prestatore.

Eventuali errori che non compromettano la possibilità di individuare le parti del rapporto, la data di inizio della prestazione o il luogo di svolgimento non possono comunque tradursi in una omissione della comunicazione.

Sanzioni

La disposizione prevede che “in caso di violazione degli obblighi di comunicazione preventiva  si applica la sanzione amministrativa da euro 500 a euro 2.500 in relazione a ciascun lavoratore autonomo occasionale per cui è stata omessa o ritardata la comunicazione”.

Le sanzioni potranno essere dunque più di una laddove gli obblighi comunicazionali omessi riguardino più lavoratori e potranno applicarsi anche laddove il rapporto di lavoro si protragga oltre il periodo inizialmente indicato nella comunicazione senza che si sia provveduto ad effettuarne una nuova.

Modulo comunicazione collaboratori occasionali – www.ilcommercio.net/wp-content/uploads/2022/01/Modulo-Comunicazione-Lavoratori-Autonomi-Occasionali.pdf

Allegato 1 – elenco caselle e-mail – www.ilcommercio.net/wp-content/uploads/2022/01/All_1-elenco-caselle-email.pdf

L’ufficio Paghe e Rapporti di Lavoro è a disposizione delle aziende interessate.

ASCOM

Sede legale

via Duchessa Jolanda 26

13100 Vercelli

Tel 0161.250045

info@ascomvc.it

www.ascomvc.it

Redazione di Vercelli

Posted in Economia

Sono aperte le candidature per partecipare al Servizio Civile Universale!

Sei un giovane tra i 18 e i 28 anni?

EnAIP Borgosesia cerca un/a volontario/a da inserire nel suo progetto!

Il servizio civile universale permette di fare un percorso formativo di crescita personale e professionale e di partecipazione sociale, operando concretamente all’interno di progetti di educazione e promozione culturale. Un’esperienza che aiuta ad entrare in contatto sia con la realtà formativa dell’Ente, sia con diversi ambiti in cui opera, dando l’opportunità di acquisire competenze trasversali, che faciliteranno l’ingresso nel mondo del lavoro.

L’impegno richiesto a chi si candida è di 25 ore a settimana per la durata di un anno a fronte di un rimborso spese mensile di 444,30 euro.

Il progetto

IN GIO.CO 2 prevede la realizzazione di laboratori di sostegno allo studio e di animazione e aggregazione a favore di persone con bisogni educativi speciali, stranieri e disabili in situazioni di svantaggio scolastico, linguistico e sociale.

Come presentare la domanda

È possibile inviare la domanda di partecipazione fino alle ore 14.00 di mercoledì 26 gennaio 2022 esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone:  https://domandaonline.serviziocivile.it

Per il progetto IN GIO.CO 2 inserire il codice: PTCSU0003921011347NXXX

Per candidarsi è necessario essere in possesso dello SPID.

Per maggiori informazioni: https://enaip.org/yjLo

oppure contattare:

Servizio Civile Enaip Piemonte

Via del Ridotto 5 – Torino

0112179825 – 0112179854

serviziocivile@enaip.piemonte.it

Redazione di Vercelli

Posted in Società e Costume

Nella giornata di martedì 11 gennaio, la Giunta, alla luce delle recenti disposizioni ministeriali, in considerazione dell’aggravarsi della situazione dei contagi e del fatto che per l’ingresso ai saloni del Castello fosse necessario il super Green Pass, ma molti studenti ne sono ancora sprovvisti, ha deciso di rinviare l’evento e posticiparlo dopo il 31 marzo data di fine emergenza

«Desideriamo comunque ringraziare le 40 attività produttive che hanno dato la loro disponibilità alla partecipazione, i dirigenti scolastici delle scuole di primo e secondo grado, le scuole professionali, i vari relatori e tutti coloro che si erano resi disponibili – ha detto il Presidente del Consiglio Comunale Fiorenzo Pivetta, tra i promotori dell’iniziativa -. Riteniamo che il lavoro messo in atto per la preparazione non andrà perso in quanto è intenzione dell’amministrazione realizzare l’evento nei prossimi mesi».

Redazione di Vercelli

Posted in Scuola e Università

Si è tenuta ieri, mercoledì 12 gennaio in Prefettura, presieduta dal Prefetto di Vercelli Lucio Parente e alla presenza dei vertici provinciali delle Forze di Polizia, una riunione Tecnica di Coordinamento finalizzata al monitoraggio delle attività di controllo per il rispetto delle vigenti normative anti-Covid, anche alla luce delle novità introdotte con il recente D. L. 7 gennaio 2022, n.1 che ha previsto l’obbligo vaccinale per i cittadini italiani e stranieri residenti in Italia che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età e ulteriormente rafforzato le misure di prevenzione anticontagio nei luoghi di lavoro e nelle scuole.

Tra tali misure, si annoverano in particolare quelle relative all’estensione dell’impiego della certificazione verde per l’accesso ai servizi alla persona, ai pubblici uffici, ai servizi postali, bancari e finanziari e alle attività commerciali fatti salvi quelli necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali della persona.

Sempre nella giornata di ieri, il Prefetto ha tenuto l’incontro in videoconferenza del Tavolo Provinciale Scuola Trasporti, programmato per valutare la situazione dei servizi di trasporto in relazione alla ripresa delle attività scolastiche nel nuovo anno.

L’incontro, cui hanno partecipato, oltre al Presidente della Provincia e ai rappresentanti delle Forze di Polizia, anche quelli di Scuola, Agenzia Mobilità Piemontese, Servizi di trasporto e Comuni di Vercelli, Crescentino, Borgosesia e Trino, ha consentito di rafforzare la sinergia tra i soggetti che quotidianamente assicurano lo svolgimento in sicurezza degli spostamenti degli studenti, anche in considerazione del notevole incremento di contagi cui si assiste nelle ultime settimane.

Nell’occasione sono state confermate le intese concernenti le modalità dei controlli da effettuarsi in stretta collaborazione tra il personale delle società di trasporto e delle Forze di polizia, alle quali potranno sempre essere segnalate eventuali criticità.

Sono state evidenziate, tra l’altro, le nuove misure che hanno previsto l’introduzione dell’obbligo di utilizzo di mascherine di tipo FFP2 sui mezzi di trasporto pubblico e del green pass rafforzato. Obbligo, quest’ultimo, che come ha recentemente chiarito il Ministero dell’Interno, non si applica ai minori di anni 12 e ai soggetti per i quali sussista una controindicazione clinica alla vaccinazione.

È stato dato risalto, inoltre, alle indicazioni contenute nella recente Ordinanza adottata dal Ministro della Salute il 9 gennaio scorso che ha previsto l’esclusione dell’obbligo di green pass per l’utilizzo dei mezzi del trasporto scolastico dedicato (cd. Scuolabus) da parte degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, i quali sono comunque tenuti ad indossare la mascherina di tipo FFP2.

Nel corso dell’incontro, il Prefetto ha ringraziato i componenti del Tavolo per l’impegno profuso e l’intenso lavoro svolto, dimostratisi finora fondamentali nel far comprendere agli studenti l’importanza del rispetto delle misure di prevenzione anticontagio in ogni momento della vita scolastica e sociale.

Redazione di Vercelli

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Sul portale concorsi online della Guardia di Finanza, per la prima volta nella storia del Corpo è stato pubblicato il bando di concorso, per soli titoli, per la selezione di 6 atleti con disabilità fisiche e sensoriali, distinti per discipline sportive, che faranno parte della Sezione Paralimpica Fiamme Gialle, istituita nell’ambito dei Gruppi Sportivi Fiamme Gialle, così ripartite:

  1. per l’atletica leggera:
  • n. 2 specialità “100 metri” categoria disabilità T63 (sesso femminile);
  • n. 1 specialità “100 metri” categoria disabilità T35 (sesso femminile);
  • n. 1 specialità “100 metri” categoria disabilità T64 (sesso maschile);
  1. per il nuoto:
  • n. 1 specialità “stile libero 50 metri” categoria disabilità S4 (sesso maschile);
  1. per lo sci alpino:
  • n. 1 specialità “polivalente” categoria disabilità visually impaired (sesso maschile).

Al concorso possono partecipare coloro che abbiano, alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, compiuto il 17° anno e non abbiano superato il giorno di compimento del 35° anno di età e che abbiano conseguito nella propria disciplina risultati agonistici di livello almeno nazionale, regolarmente certificati dal Comitato Italiano Paralimpico (C.I.P.).

Ai fini della presentazione della domanda di partecipazione è necessario essere in possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado e in possesso di valido certificato di idoneità all’attività agonistica rilasciato ai sensi della vigente normativa di settore per la specialità per la quale partecipano alla selezione.

La domanda di partecipazione al concorso, da presentare entro le ore 24.00 del 31 gennaio 2022, dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all’indirizzo “https://concorsi.gdf.gov.it”, seguendo le istruzioni del sistema automatizzato.

I concorrenti, che devono essere in possesso di un account di posta elettronica certificata (“P.E.C.”), dopo aver effettuato la registrazione al portale potranno accedere, tramite area riservata, al form di compilazione della domanda di partecipazione.

Sul predetto sito internet e tramite l’APP Mobile “GdF Concorsi” è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sul concorso e prendere visione del bando.

Redazione di Vercelli

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