Mese: Gennaio 2022
Il Comune di Trino ha concluso l’iter autorizzativo, a valle delle conferenze di servizi, per l’impianto di accumulo batterie (BESS) presentato da Enel Produzione S.p.A. che sarà realizzato presso l’area della Ex Centrale Galileo Ferraris.
Dopo il parco fotovoltaico di Agatos Green Power Trino, si tratta del secondo progetto green autorizzato nel corso di questi mesi che interessa il territorio di Trino, nello specifico l’area di Leri Cavour.
“Un risultato di cui siamo estremamente soddisfatti – commenta il Sindaco Daniele Pane – e ringrazio Enel per la scelta di investire nel nostro Comune e soprattutto per le opportunità di rinascita del Borgo di Leri e Casa Cavour. Un percorso di recupero e valorizzazione di un patrimonio storico e culturale su cui la nostra amministrazione è fortemente impegnata. Per la prima volta dopo 10 anni, allora era in carica la giunta Felisati, si torna finalmente a investire nei luoghi dove il Conte Cavour passava parte della sua vita. Un obiettivo raggiunto anche grazie alla grande professionalità e disponibilità del personale dei nostri uffici”.
Come nel caso del parco fotovoltaico, ora si dovrà attendere l’esito delle aste alle quali Enel parteciperà, per poi sottoscrivere prima dell’avvio lavori – unitamente ad alcune prescrizioni – un protocollo di intesa tra il Comune di Trino ed Enel Produzione Spa, che prevede delle compensazioni per il territorio, destinate in particolare sul Borgo di Leri. La firma del Protocollo dovrà avvenire entro 60 giorni dall’Autorizzazione, periodo di tempo in cui si definirà il cronoprogramma degli interventi di recupero e dei lavori di realizzazione dell’impianto.
L’avvio dei cantieri è previsto entro il 2022.
“Le compensazioni legate al nuovo impianto – conclude Pane – andranno a unirsi agli 810.000€ già stanziati con il progetto del parco fotovoltaico. In questo caso, però, sono risorse non previste come obbligo, bensì frutto della sensibilità e degli accordi presi tra Enel e Comune, che ci consentiranno di proseguire nella riqualificazione dell’area di Leri Cavour, per valorizzarla come effettivamente merita nella rete dei luoghi cavouriani”.
Redazione di Vercelli
ono proseguiti anche nella scorsa settimana i consueti servizi di controllo per il rispetto delle misure di prevenzione anti-Covid previsti dal Piano provinciale, effettuati dagli operatori di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza con relative specialità e Corpi di Polizia Locale dei Comuni del territorio.
Le verifiche, che nel periodo dal 10 al 16 gennaio hanno interessato oltre 2200 persone e 350 attività commerciali, con una sanzione a carico delle prime e due delle seconde, hanno confermato il generale rispetto delle misure di prevenzione da parte dei vercellesi, evidenziando ancora una volta una significativa sensibilità e attenzione verso le misure varate per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali.
Nella mattinata di ieri, martedì 18 gennaio, inoltre, il Prefetto Lucio Parente ha presieduto in videoconferenza il Tavolo Provinciale Scuola Trasporti, programmato per un primo bilancio sulla situazione dei servizi di trasporto in relazione alla ripresa delle attività scolastiche nel nuovo anno.
Nel corso dell’incontro, al quale, come di consueto, oltre ai vertici provinciali delle Forze di Polizia, hanno partecipato il Presidente della Provincia e i rappresentanti di Scuola, Agenzia Mobilità Piemontese, Servizi di trasporto e Comuni di Vercelli, Borgosesia e Trino, si è svolto un monitoraggio sulla erogazione dei servizi di trasporto degli studenti che procede regolarmente e senza significative criticità, ed è stata esaminata la possibile rimodulazione dei servizi con riferimento alle corse per le quali si è registrato un minore utilizzo da parte dell’utenza, in modo particolare di quella scolastica.
Nell’occasione, il Prefetto Parente ha ribadito l’importanza di una stretta sinergia tra tutti i soggetti coinvolti, ringraziando gli operatori che quotidianamente assicurano lo svolgimento in sicurezza degli spostamenti degli studenti, anche in considerazione del notevole incremento di contagi cui si assiste nelle ultime settimane.
Nel pomeriggio di ieri si è poi tenuta, in Prefettura, una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto Lucio Parente, cui hanno partecipato il Presidente della Provincia Eraldo Botta, il Sindaco di Vercelli Andrea Corsaro, il Questore Maurizio Di Domenico, il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri Emanuele Caminada e il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Ciro Natale.
Nel corso dell’incontro, sono state concordate le modalità dei controlli da eseguire in vista dell’entrata in vigore, prevista per il prossimo 20 gennaio, delle nuove misure introdotte con il D. L. 7 gennaio 2022, n.1, che hanno previsto l’obbligo di green pass per l’accesso ai servizi alla persona.
Nel contempo, sono state valutate le ulteriori misure previste dal predetto Decreto che entreranno in vigore dal 1 febbraio ed estenderanno l’impiego della certificazione verde anche all’accesso a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari e attività commerciali, fatti salvi quelli riguardanti le esigenze essenziali della persona che saranno individuati nei prossimi giorni con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Redazione di Vercelli
“Serve immediatamente un intervento straordinario, che vada oltre le proposte insufficienti dell’assessorato all’Agricoltura, per contenere il numero di cinghiali e bloccare il diffondersi della Peste Suina Africana. Come indicato dal Ministero della Salute, un efficace depopolamento si raggiunge quando vengono abbattuti il doppio dei cinghiali rispetto ai dati dell’ultimo anno. Questo per il Piemonte significa arrivare, al più presto, a circa 50 mila cinghiali da abbattere: un obiettivo raggiungibile solo con regole nuove e omogenee in tutta la Regione”. È quanto hanno fatto presente Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale durante il tavolo regionale, convocato dall’assessorato all’Agricoltura, per un confronto sulle Linee guida per la gestione venatoria e l’attività di contenimento del cinghiale nella Regione Piemonte e sulla situazione d’emergenza attuale rispetto alla Peste Suina Africana.
“Sono necessarie azioni coraggiose che coinvolgano tutti i soggetti interessati sui territori, dai cacciatori agli operatori abilitati – commentano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Francesca Toscani – visto che quanto attuato fino ad ora è risultato del tutto inefficace e fallimentare. Come abbiamo già fatto presente, occorre bloccare la sperimentazione sulla caccia di selezione con l’uso dei cani in questo mese di gennaio, non solo inutile ma dannosa in quanto per prevenire l’avanzamento della Peste Suina Africana (PSA) è fondamentale ridurre al minimo lo spostamento degli animali. A questo punto, le azioni che avevamo già indicato alla Regione come prioritarie, diventano ancora urgenti: dal potenziare le attività di contenimento con azioni straordinarie notturne, anche nei parchi, mediante i più moderni strumenti tecnologici che consentono di agire in sicurezza e con grande efficacia al riconoscere la possibilità a tutti i proprietari, conduttori di fondi e tutor, abilitati attraverso i corsi già svolti, di installare, anche nelle aree parco, gabbie per la cattura degli animali. E’ infine indispensabile il controllo sanitario di tutti i capi abbattuti, così da tutelare la salute pubblica e creare le condizioni che garantiscano continuità agli allevamenti domestici presenti a livello territoriale, sanzionando pesantemente chi lo evadesse”.
Redazione di Vercelli
Una squadra del Comando dei Vigili del Fuoco di Vercelli è intervenuta oggi, mercoledì 19 gennaio alle ore 13.00 circa, a Caresanablot, per un incidente stradale che ha visto coinvolte due auto.
Fortunatamente illesi gli occupanti dei mezzi.
I Vigili del Fuoco hanno provveduto alla messa in sicurezza dei mezzi interessati nel sinistro.
Sul posto le Forze dell’Ordine per i rilievi del caso.
Redazione di Vercelli
“Nelle carceri, secondo i dati aggiornati a ieri dal report ministeriale gestione Coronavirus, siamo a circa 4.300 positivi tra personale penitenziario (1.646) e detenuti (2.625) rispetto ai 2.300 complessivi del 7 gennaio. Si prenda atto che l’aumento della diffusione del Covid con l’ultima variante nelle carceri ha raggiunto i livelli che si riscontrano “fuori” lo denuncia il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria – S.PP. – Aldo Di Giacomo.
Sempre dai dati ufficiali le situazioni più problematiche da gestire sono negli istituti della Lombardia (197 agenti e 546 detenuti), della Campania (415 detenuti e 194 agenti), del Piemonte-Liguria (388 detenuti e 201 agenti), della Sicilia (133 agenti e 225 detenuti).
In un mese i contagi nelle carceri, sicuramente anche per effetto della nuova variante, hanno raggiunto l’incremento del 150%. I focolai più numerosi per i detenuti in Campania sono a Secondigliano (144), Poggioreale (125), Aversa (43) e Avellino (42); in Sicilia a Siracusa (79); in Piemonte a Torino (173); in Lombardia a Busto A. (120), Pavia (103), Milano-Bollate (90), Milano Opera (70).
Di Giacomo aggiunge: “Senza disporre nemmeno di mascherine Fpp2 e di presidi adeguati a contenere la diffusione del virus, di questo passo la situazione del controllo degli istituti per il numero ridotto di agenti in servizio supererà l’emergenza attuale per diventare impossibile da garantire. Per non parlare dell’impossibilità di disporre negli istituti di ambienti per l’isolamento dei detenuti positivi che – secondo le continue segnalazioni dei Garanti regionali e locali dei detenuti – condividono le celle con i detenuti negativi oltre all’assoluta carenza di personale medico e specialistico.
Tenuto conto che 14 detenuti sono attualmente ricoverati in ospedale, non si sottovaluti che potrebbe accadere di tutto nella reazione dei detenuti. È sufficiente una “scintilla” – mette in guardia il segretario del S.PP. – per “infiammare” un clima già carico di tensioni proprio come è accaduto nella stagione delle rivolte della primavera 2020. A questo punto non è più sufficiente condividere la nostra preoccupazione ma bisogna procedere all’organizzazione immediata di Open Day di vaccinazioni nelle carceri proprio come accade fuori, all’obbligo del Green Pass e di mascherine Fpp2, ad un piano straordinario anti contagio”.
Redazione di Vercelli
Il Dirigente Scolastico, Prof. Giuseppe Graziano, e le docenti del Dipartimento di Lingue Straniere dell’Istituto Superiore Lagrangia hanno appreso con enorme soddisfazione la notizia che 4 alunne Maryam Badri, Gloria Bonfanti, Sara Pastore e Giulia Binelli, hanno brillantemente superato le qualificazioni per l’accesso alle semifinali e finali del Campionato Italiano delle Lingue organizzato dall’Università di Urbino.
La prima fase della manifestazione, giunta ormai alla 12^ edizione, ha visto la partecipazione di centinaia di studenti dell’ultimo anno di svariati Istituti di ogni parte d’Italia che si sono cimentati in una prova on line volta a testare le loro conoscenze e competenze linguistiche a livello avanzato nelle quattro principali lingue europee straniere: Francese, Inglese, Spagnolo e Tedesco.
Quest’anno anche il nostro Istituto ha deciso di candidare i propri studenti che, grazie ad un continuo potenziamento dell’offerta formativa in ambito linguistico, ottengono di anno in anno certificazioni linguistiche con risultati sempre più lusinghieri.
Le semifinali e finali del Campionato a cui accederanno solo 30 candidati per ciascuna lingua si terranno nel mese di aprile ad Urbino, auspicabilmente in presenza, se la situazione legata all’emergenza Covid lo permetterà e consisteranno in prove di scrittura creativa ed un colloquio orale.
Un grande plauso alle nostre studentesse che, in un periodo logisticamente non facile per il mondo della scuola, hanno affrontato con serietà ed impegno le prove di qualificazione e un in bocca al lupo per una felice conclusione della loro avventura.
La redazione dell’Istituto Superiore Lagrangia
Redazione di Vercelli
Un vero e proprio effetto a valanga. Questo provoca il balzo dei beni energetici sui bilanci delle imprese agricole strozzate dall’aumento dei costi. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’intero 2021 che a dicembre confermano il differenziale con l’inflazione che sale al 3,9% mentre la crescita dei prezzi dei prodotti alimentari è minore e pari al 2,9.
“Per le operazioni colturali gli agricoltori – spiegano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Francesca Toscani – sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Non solo: l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi”.
Su base annuale si evidenzia un aumento dei prezzi alimentari pari ad appena lo 0,6%, molto meno della metà dell’inflazione che è salita all’1,9% a causa della spinta dei beni energetici. Ad esempio l’urea è passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. Non si sottraggono ai rincari anche i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio che subiscono anch’essi una forte impennata (+60%).
“La crescita dei costi riguarda – proseguono Dellarole e Toscani – anche l’alimentazione del bestiame e il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi. Ma ad aumentare sono pure i costi per l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne. Il rincaro dell’energia si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi. Per questo serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare e tutelare aziende agricole e stalle”.
Redazione di Vercelli
Ultim’ora –
Grave incidente stradale attorno a mezzogiorno di oggi, 19 gennaio, alle porte di Vercelli, lungo la Tangenziale in direzione Casale Monferrato, a ridosso dell’Area Industriale.
Sono coinvolte due vetture e gli occupanti – da prime sommarie informazioni – risulterebbero feriti in modo grave.
Uno di essi è appena stato trasportato in Ambulanza al Pronto Soccorso, mentre i Vigili del Fuoco stanno estraendone un altro dal veicolo: parrebbe esserci anche un terzo passeggero.
Sul posto è tempestivamente accorsa la Polizia Municipale di Vercelli, che sta procedendo ai rilievi del caso e cerca di assicurare, per quanto possibile, i minori disagi per la circolazione, limitata ad una corsia, in queste ore particolarmente intensa: si consigliano comunque percorsi alternativi per qualche ora, da e per Casale Monferrato.
Sommarie informazioni raccolte sul posto farebbero riferimento al coinvolgimento di una terza vettura, che però al momento non è sul luogo dei sinistro.
Aggiornamenti nelle prossime ore –
(marilisa frison) – Lunedì 17 Gennaio 2022, il parroco di Trino, don Patrizio Maggioni, in occasione della festa di Santo Antonio Abate, ha riportato in auge una tradizione del 1300, la benedizione degli animali domestici.
Durante la Santa messa delle 18, presieduta da don Riccardo Leone, coadiuvato da Giancarlo Tione, il sacerdote ha ricordato il primo Abate cristiano nato in Egitto il 12 gennaio 251 e morto sempre in Egitto il 17 gennaio 356, detto anche sant’Antonio il Grande, sant’Antonio d’Egitto, sant’Antonio del Fuoco, sant’Antonio del Deserto, sant’Antonio l’Anacoreta, che è stato un abate ed eremita, considerato il fondatore del monachesimo cristiano. Ne ha tracciato la storia, non tralasciando le sue lotte contro il demonio ed il suo amore per gli animali, tant’è, che oltre col bastone lo si vede spesso raffigurato accanto a un maiale con una campanella al collo.
Sant’Antonio fu presto invocato in Occidente come patrono dei macellai e salumai, dei contadini e degli allevatori e come protettore degli animali domestici, contro l’herpes zoster; fu reputato essere potente taumaturgo capace di guarire malattie terribili.
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Nel corso della celebrazioni,si sentivano abbaiare i cani che giungevano in attesa della benedizione.
Don Riccardo al termine della messa ha ricordato che nel cortile della parrocchia ci sarebbe stata a breve la benedizione di tutti gli animali invocando l’intercessione di Santo Antonio Abate.
Nonostante il freddo e i molti costretti in quarantena, in città, a causa della contagiosissima variante Omicron diversi gli intervenuti con i loro amici a quattro zampe.
Il parroco don Patrizio Maggioni, con indosso un mantello nero sopra la talare, nell’atto della preghiera ha ricordato l’importanza degli animali:
“Dio mirabile in tutte le sue opere ci ha donato gli animali perché siano per noi aiuto e compagnia, preziosi e fedeli amici dell’uomo, salvati dalle acque del diluvio per mezzo dell’arca, partecipano in qualche modo al patto di alleanza con Noè”.
e ha letto un breve passo della Parola di Dio.
Poi ha proseguito:
“Il Signore ci ha donato questi animali, compagni di vita come dono e sollievo, a noi è chiesto di trattarli bene, averne cura e donare loro affetto; sicuro, dobbiamo sapere che sono animali e l’errore di confondere l’uomo con l’animale alle volte capita, però questo non vuol dire che questi nostri compagni di vita non siano importanti ed è importantissimo stare accanto a loro nel modo giusto”.
Dopodiché ha proceduto con la benedizione per intercessione di Santo Antonio Abate, benedicendo singolarmente ogni animale, precisando che la benedizione comprendeva anche i loro proprietari ed era estesa a tutti gli animali della città, anche quelli non presenti.
Il rito è terminato con la preghiera del “Padre Nostro” e l’augurio del parroco di un buon rientro a casa.
Le persone presenti hanno molto gradito questo gesto del sacerdote nel riguardo degli animali, ormai parte integrante delle famiglie, ed erano commosse.
Borgosesia sgomenta per la tragica morte di Maria Grazia Della Latta, 81 anni, in passato titolare di una rinomata gioielleria.
Nella prima mattina di oggi, 19 gennaio, i Vigili del Fuoco sono accorsi per l’incendio della sua abitazione in Via Libertà 1, nei pressi delle Scuole Elementari di Cancino.
Nulla si sa ancora delle cause del sinistro: unica certezza, purtroppo, è che la Signora sia perita tra le fiamme; vani tutti i tentativi di porla in salvo.
La Signora Della Latta aveva un fratello, anch’egli deceduto anni fa per un incidente stradale.