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TRIPPA PER I GATTI / 916 - Non pensa più nè a Passera, nè a Lenta - Ora è tutto Neogaudenziano - Daniele Baglione scelto da Novara per la Segreteria della Lega vercellese e valsesiana - 

Non è importante, ma... che fine ha fatto Occhi Buoni?

Domani, sabato 20 maggio, in quella che pare diventata la Leopolda della Lega vercellese e valsesiana (il Centro sociale di Arborio) si consumerà il tanto atteso congresso provinciale del partito.

Un solo candidato alla Segreteria politica provinciale, il neogaudenziano Daniele Baglione,

altrimenti conosciuto come lo ribattezza affettuosamente qualche amico “la risposta vercellese a Marco Porcio Catone”.

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E qui già par di udire il fermo richiamo di Dante: Eh no, signori cari, non ammetto che si manchi di rispetto alle persone! Porcio lo dici a qualcun altro. Il rispetto delle persone è  esiziale!.

Invero, occorrerà che qualcuno (indicato forse alla bisogna  Alessandro Stecco,  che pare capace di raggiungere i neuroni del novello Alighieri) spieghi che l’allusione non è agli ungulati dall’unghia bipartita appartenenti alla sottospecie “Sus scrofa domesticus”, bensì a Marco Porcio Catone, detto anche Catone il Censore.

Che usava concludere ogni sua dissertazione con la petizione:”Carthago delenda est”.

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Traduzione facile e che potrebbe essere assimilata a “ Lenta delenda est ”, bisogna che Lenta sia distrutta, disintegrata, fusa, inglobata a Gattinara.

Che parve, tra il 2020 ed il 2022 – leggi cliccando qui,

l’ossessione del vocatus all’incarico di Segretario Provinciale del Carroccio (se si chiama ancora così, il Carroccio).

In tutti questi anni, è parso che Baglione fosse del tutto disinteressato ai destini della Lega: ad esempio, per tutta la campagna elettorale alle ultime elezioni di Gattinara, del Movimento di cui è in procinto di assumere la guida non si è mai parlato.

A suo tempo (2015) fu attirato, per un fugace attimo, da Corrado Passera, e male gliene incolse, perché Gianluca Buonanno

gli fece un mazzo ciclopico – leggi qui – .

Ma andiamo con ordine.

Dunque, sappiamo che, ormai, dell’incursione vercellese del geniale Commissario della Lega, Enrico Montani (affettuosamente ribattezzato, da qualche amico, con il nick name di Capitano La Gaffe, da “Il Paese dei campanelli”) ne avevano un po’ tutti abbastanza.

Anche i vassalli più proni dei capataz novaresi riconoscono, in privato, che non ne abbia imbroccata una, sicchè (dicunt), prima se ne va, meglio è.

E’ d’uopo, dunque, accelerare i tempi del congresso: andiamo per capitoli.

Capitolo Uno / Il quadro politico: la Lega sempre moscia appendice

Anche perché, il quadro politico del Centrodestra provinciale è ormai abbastanza statico e consolidato.

In primis: è lo stesso Sindaco di Novara (che pure, e non certo solo a nostro modesto avviso, è persona intelligente e capace, ma bisogna, come sempre, ammettere che anche i migliori possano sbagliare), Alessandro Canelli, ad avere detto qualcosa che è suonato così: “Poche balle, l’anno prossimo voglio ancora Andrea Corsaro”.

Sicchè, Roma locuta (per Dante: non  locusta,  non c’entra niente con la farina di grilli e simili; locuta, appunto), causa finita est.

Di conseguenza, le già timide e deboli tentazioni, di incominciare a pensare con la propria testa, invece che con quella del Ghiottone, che iniziavano prudentemente a farsi strada, soprattutto nella pecorile compagine del Gruppo consiliare al Comune di Vercelli, sono subito state rintuzzate.

Per tanto così,  Romano Lavarino, Margherita Candeli, Damiano Maris,  avrebbero benissimo potuto restare dov’erano, invece che migrare in Fratelli d’Italia dove, ora, sono sovrannumerari rispetto a qualsiasi futura proiezione elettorale possibile.

Più furbo, alla fine, è parso Franco Vercellino, che si è fermato un metro prima dell’uscio.

Il Sagacissimo  resta, per ora, come un topo sotto la scodella, anche perché, a questo punto, è dura capire chi potrebbe tradire ancora e perché.

Anche nel corso dell’ultimo anno prima della fine del Corsaro III, dunque, il gruppo consiliare leghista al Comune di Vercelli farà quello che ha fatto negli ultimi quattro anni, cioè la moscia appendice del Ghiottone.

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Capitolo Due / La preparazione del Congresso

Ma come si è arrivati a tanto?

I passaggi sono stati abbastanza stupefacenti e vale forse la pena, per gli appassionati del genere letterario, cercare di ricapitolarli: se qualcuno ha cose più interessanti da fare, peraltro, le faccia pure tranquillo perché si perderebbe ben poco.

Ma andiamo, di nuovo (è un altro capitolo) con ordine.

Dunque, bisogna sapere che questo “Congresso” vede la partecipazione al voto di una ben ristretta base elettorale.

Votano soltanto gli iscritti “militanti”, come abbiamo già osservato in precedenti articoli.

Sono circa una cinquantina.

Di questi – secondo la versione di usignuoli solitamente attenti alla computisteria congressuale – un po’ più della metà sarebbero stati ancora fedeli a  Michele Pairotto,  Sindaco di Tronzano Vercellese e ancora tiramaniano convinto.

Ma – e qui starebbe la novità degli ultimi giorni – da ultimo pare che nella squadra di Pairotto ci siano state defezioni: il potere logora chi non ce l’ha.

Sicchè, alla domanda:  ma perché Pairotto ha calato le brache ed ha rinunciato a presentarsi in concorrenza con il Porcio Catone di Gattinara?

La risposta potrebbe essere semplice perché si è reso conto che avrebbe perso, sia pure per pochi voti.

E amen: in fondo, potrebbe essere tutto qui.

Nei giorni scorsi, erano, invece, fiorite varie leggende metropolitane.

Che favoleggiavano di riunioni varie.

Alcuni esempi.

Dapprima quell’altra riunione di Arborio, il 3 di maggio: si erano trovati i componenti del “direttorio” provinciale, un organismo provvisorio che ha affiancato il Commissario.

Gli hanno fatto paura.

Gli hanno detto: guarda, caro Pairotto, che, se presenti la tua candidatura a Segretario provinciale della Lega, in concorrenza con Baglione, ebbene, guarda che ti sospendiamo: poi, dopo qualche giorno, ti riammetteranno, ma intanto tu resterai tagliato fuori dai giochi.

E lui forse ha incominciato lì a riempirsi le brache.

Poi, hanno incominciato a fargli vedere, dopo il bastone, la carota.

Il giorno dopo, 4 maggio, è l’ora della carota.

Gliela offre lo stesso Baglione, che invita il (presunto) concorrente ad una cenetta al lume di candela, al rinomato ristorante “Angolo” di Carisio.

E’ l’ora degli occhi dolci.

Gli avrebbe detto: ma guarda, caro Pairotto, che, se invece fai il bravo e non presenti la tua candidatura, ti mandiamo al Regionale (il Comitato regionale del partito).

E lui forse ha abboccato o, come talvolta capita in questi casi, magari ha simulato di abboccare perché, intanto, già sapeva delle defezioni tra le sue fila.

Ma l’11 maggio arriva la (attesa e più che ovvia) doccia fredda.

Non gli danno nemmeno il posto al Regionale.

Convocati ad Alessandria dal Segretario regionale Riccardo Molinari, si presentano il Capitano La Gaffe, Commissario provinciale della Lega, il Neogaudenziano e proprio lui, l’agnello sacrificale, Michele Pairotto.

Gli avrebbero detto, con atteggiamento innocente: Guarda, caro Pairotto, che non ti possiamo dare nemmeno il posto al Regionale, perché l’abbiamo già promesso ad Alessandro Stecco.

E amen.

Comunque, acqua passata.

***

Capitolo Tre / Come sarà il prossimo Direttivo?

Dunque ora cerchiamo di immaginare come potrebbero andare le cose domani pomeriggio, 20 maggio, ad Arborio, quando si celebrerà il Congresso della Lega, alla presenza del Segretario regionale Riccardo Molinari.

Candidato unico alla Segreteria, Daniele Baglione.

Vice Segretario: Dante, incaricato anche dell’Organizzazione.

Al momento, pare che Dante conserverebbe anche la Segreteria cittadina di Vercelli, che, invece, avevano promesso a Maurizio Tascini.

Alessandro Stecco delegato al Comitato regionale.

Gli altri componenti del Direttivo: Alessandro Montella (Baglioniano della prim’ora, mai pentito), Roberto Locatelli, Gianna Poletti (ex tirmaniana, non rinnegata, ma in dialogo pacifista), Angelo Dago (ex tiramaniano, non rinnegato, ma in cerca d’autore), Maurizio Tascini, che da qualche parte devono metterlo. 

Sono da stabilire gli incaricati degli Uffici operativi, al momento i seguenti: al Tesseramento il giovane Saputello, Capogruppo in Comune di Vercelli, di Dante abbiamo già detto; resta l’incarico agli Enti Locali che è da stabilire e appena avremo novità le diremo.

Ammesso (e non è scontato) che qualcuno sia interessato a saperle.

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In tutto questo bailamme, il Lettore avrà notato che c’è un nome completamente scomparso dai radar.

Si tratta di Occhi Buoni: che fine avrà fatto?

Si saranno forse ricordati della sua ribellione, quando non lo candidarono (nel 2019) alle Elezioni europee?

Per ora, una sola risposta pare possibile:   boh.

Chi vivrà, vedrà.

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