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Valsesia e Valsessera
Appalto da 14 milioni di euro all'Impresa Bertini di Varallo per il mega stabilimento di Via Libano -

TRIPPA PER I GATTI / 860 - Quest'anno 120 mila euro in meno al Comune dai dividendi Atena Asm - Cosa capiterà quando partirà la fabbrica dei trucioli? - Intanto sui pallet qualcuno ha già fatto l'affare: a Vercelli i rifiuti, a Varallo i milioni

Attività a forte impatto ambientale, equamente ripartito: alla città il disagio da formaldeide, emissioni, traffico di camion - Alla Valsesia i soldi

La rituale fotografia di cassonetti debordanti assume, oggi, un significato ancora più deludente.

Il book potrebbe essere molto più ampio, come i Lettori ormai sanno e come sono abituati a documentare da soli, sulle pagine facebook.

L’aspetto consolatorio è che, almeno per ora, pare che più nessuno, tra gli estemporanei Amministratori, tempo per tempo, chinati sul problema, dopo essersi inchinati ad Iren, dia ancora la colpa agli “incivili”.

Almeno questo se lo risparmiano e ce lo risparmiano.

Riconoscono che il servizio reso da Asm Vercelli spa fa acqua da tutte le parti, non sanno come fare a rimediare, ma almeno non ci danno degli incivili.

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Anche perché pare abbiano cambiato argomento.

Almeno a giudicare da certi filmini che la propaganda di Palazzo Civico manda in giro su you tube e facebook,  si sono spostati verso il segmento Culicidi.

Si tratta delle zanzare, la loro famiglia entomologica è, appunto, quella delle Culicidae.

E la cosiddetta zanzara tigre (Aedes albopictus) pare essere diventata la nostra (di cittadini) grande accusatrice.

Perché, non è il Comune che non fa le disinfestazioni.

Che, peraltro, non si vedono.

No .

Saremmo noi cittadini ad allevarle, seppur involontariamente.

Come?

Tenendo veri e propri incubatori di culicidi nei nostri terrazzi, piuttosto che in giardino.

Un secchio d’acqua dimenticato? E’ una nursery per la zanzara tigre.

La gamella con l’acqua per il cane? E’ la Ondaland dell’aedes albopticus.

Ma non divaghiamo.

E, quindi, succede come per l’immondizia, di cui resta consegnato alla storia il “teorema dell’Oriundo”: noi puliamo e 5 minuti dopo risporcano di nuovo. Allora è inutile pulire.

Sicchè non puliamo. Ma vi educhiamo.

La mission di Iren sarebbe, dunque, stata “educare, non pulire”.

Come se fossero i Montessori della nettezza urbana.

Qui, a proposito di zanzare e disinfestazioni, il teorema potrebbe essere ancora migliorato nelle sue proiezioni efficientiste: non facciamo la disinfestazione perché mica possiamo sparare il ddt nel tuo giardino, pirla.

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CASSONETTI PIENI, IMMONDIZIA IN STRADA E NEI CORTILI, MA MENO DIVIDENDI AL COMUNE

E qui finisce anche la parte più o meno sapida della vicenda.

Perché proprio nelle scorse ore, in Commissione Bilancio, al Comune di Vercelli, salta fuori la sorpresina.

Sapete, Signori cari (annuncerebbe la Giunta del Niente) dobbiamo fare una variazione di bilancio.

Ci arrivano circa 121 mila euro in meno dai dividendi annuali di Atena Asm: leggi qui.

Ohibò: e perché mai arrivano meno dividendi?

Perché nel 2021 il bilancio di Corso Palestro ha dato meno utili, è stato un po’, per dir così, spento e, allora, ai Soci hanno meno soldi da dividersi. I soci di Asm Vercelli spa, come sappiamo, sono Iren al 60 per cento e lo stesso Comune al 40 per cento.

Sicchè: Asm Vercelli ha l’appalto delle pulizie senza avere vinto una gara d’appalto, perché, intanto, il Comune è socio e si può fare l’assegnazione diretta.

Però, la città (riconoscono ormai un po’ tutti) è semplicemente non raffrontabile a nessun’altra, né in provincia, né fuori: non c’è confronto con nessun comune, da Trino a Borgosesia, Gattinara, Palestro, Novara, Casale, Biella.

Qui a Vercelli stiamo con la nostra immondizia e amen.

Anche se, hanno sempre detto che bisogna avere pazienza perchè, saremo anche lasciati in mezzo ai nostri rifiuti, però, almeno, ci danno gli utili.

Adesso salta fuori che non riescono più a fare utili, nemmeno risparmiando sui costi necessari per fare un decoroso servizio di raccolta e smaltimento rifiuti.

Insomma, stiamo nella nostra immondizia e senza soldi.

Però, Iren dà un’elemosina per fare le feste con i cantanti alla Piazza dell’Antico Ospedale.

La Giunta del niente forse crede che la gente la voterà di nuovo, nel 2024, incantata e motivata dalle feste e nonostante l’immondizia in strada.

E lasciamo pure che lo creda.

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QUALI SARANNO I DIVIDENDI, UNA VOLTA ENTRATA IN FUNZIONE LA FABBRICA DEI PALLET?

Se questa è la situazione di oggi, quando su Asm Vercelli grava soltanto la gestione delle mansioni in qualche modo “ordinarie”, cioè espressamente previste dallo Statuto dell’Azienda, dalla “natura” d’impresa della storica “municipalizzata” della città, cosa accadrà quando Corso Palestro dovrà sostenere il ciclo economico della fabbrica dei pallet, fabbrica che è in avanzata fase di costruzione in Via Cesare Libano (si vede il cantiere nel giorno di domenica scorsa, nelle immagini d’apertura)?

Interrogativi più che leciti a cui nessuno ha, per ora, inteso dare risposta, men che meno in Consiglio Comunale, atteso che sarebbe proprio il Consiglio (il Comune è socio al 40 per cento di Asm Vercelli spa) a dover udire qualcosa del genere: guardate, Signori cari, noi pensiamo che, ricavi meno spese, il ciclo produttivo dei pallet renderà un “guadagno” di circa “X” l’anno.

E, quindi, al Comune andrà bene per il 40 per cento di questo x.

La maggioranza che in Consiglio Comunale sostiene la Giunta del Niente, oggi non ha ancora dato questa risposta.

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Si vede che aspettano di rifare due righe di conti, anche perché, nel frattempo, si sa che il prezzo de gas è aumentato e l’impianto consumerà circa 7 milioni di metri cubi di gas l’anno.

Si sa che il prezzo dell’acqua è aumentato e lo stabilimento consumerà circa 40 mila metri cubi di acqua l’anno.

Ed è pure aumentato il costo dell’elettricità.

Acqua e gas, poi, ce li ritroveremo in atmosfera ed in falda, così come ci troveremo a girare nei paraggi della Motorizzazione Civile i 7 mila camion che porteranno qui e poi riporteranno sul mercato le 100 mila tonnellate l’anno di rifiuto legnoso intriso di formaldeide.

Sul conto economico, comunque, sapranno loro.

Il punto è che dovrebbero dirlo anche al Consiglio Comunale di Vercelli.

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ALTRA ACQUA AL MULINO DELL’IDEA DI SEMPRE: LIBERARCI DELLA ZAVORRA 

Fra breve potremo estrarre dalla Camera di Commercio i bilanci 2021 di Asm Vercelli e di Atena Trading e, come sempre, li allegheremo perché il Lettore possa farsi un’opinione diretta.

I fatti già ora disponibili e riassunti non fanno, tuttavia, che portare altra acqua al mulino di coloro che ormai prendono in seria considerazione l’idea di liberare il Comune di Vercelli dalla zavorra di quel 40 per cento di azioni che ancore tiene in portafoglio.

Il controvalore presunto delle quali è di circa 48 milioni di euro.

Del pari, si sta, però, affacciando, sulla scena politica, anche l’ipotesi contraria.

Che muoverebbe da questo presupposto: visto che il matrimonio tra Comune di Vercelli ed Iren non ha funzionato, si può incominciare a ragionare sull’idea di rilevare l’intera quota di maggioranza del capitale sociale di Asm spa, ora in capo ad Iren, mettendo anche questa ipotesi sul tavolo delle trattative per l’assegnazione della gestione degli acquedotti dal 2023 (se non ci saranno proroghe, a questo punto probabili) e per i successivi 30 anni.

Si vedrà.

La cosa certa è che restare soci in questo modo fa soltanto del male al Comune come socio ed al Comune come cliente dei servizi di pulizia: in ultima analisi, fa soltanto del male ai cittadini di Vercelli.

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TRUCIOLI – PALLET: QUALCUNO L’AFFARE L’HA GIA’ FATTO

Se è vero che nessuno ha ancora presentato in Consiglio Comunale (né, che risulti, almeno alla Giunta) un piano industriale della erigenda fabbrica dei pallet, per qualcuno l’affare è già fatto.

Sappiamo che l’iniziativa ha trovato forti opposizioni in tutte le forze politiche “libere” dal sistema dei partiti, in particolare le due liste Civiche di Vercelli (Voltiamo pagina e SiAmoVercelli, e Michelangelo Catricalà, ex 5 Stelle).

Ecco una sintesi di alcuni precedenti articoli:

Per incominciare, qui si vede

quali sono i Consiglieri Comunali di Vercelli che hanno votato (e quando)

perché si facesse l’impianto dei pallet.

Impianto di cui si è parlato molte altre volte:

leggi qui –

leggi qui –

leggi qui –

leggi qui – 

Finchè si è arrivati (e quando)

alla decisione

della Conferenza dei Servizi in Provincia.

qui le posizioni di tutti.

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Dunque si viene a sapere, leggendo il cartello di cantiere, che erano vere le anticipazioni circa il fatto che Iren avrebbe autorizzato Asm Vercelli a trattare, per la realizzazione dello stabilimento di Via Libano, con Imprese edili del territorio.

Bene.

La scelta è caduta sull’impresa Bertini di Varallo.

Un’impresa che ha molti incarichi anche dalla stessa Amministrazione Provinciale di Vercelli.

Uno dei suoi titolari balzò, anni fa, nel 2014, agli onori della cronaca perché, essendo udito in Tribunale a Vercelli, nell’ambito del

processo sulle attività dell’Amministrazione provinciale – leggi qui –

disse molto sinceramente di avere dato soldi ad Alberto Cortopassi, ma senza che questi glieli chiedesse.

Qui altre fasi del dibattimento.

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Insomma, alla città di Vercelli, ai vercellesi, un impianto che nulla serve al territorio, non smaltisce rifiuti prodotti in provincia (delle 100 mila tonnellate di rifiuto legnoso trattato, solo 2.500 provengono da raccolta locale) non si sa (non l’hanno detto) se produrrà mai un euro di utile per Asm Vercelli, né, per conseguenza, un euro di dividendo per il Comune.

Semmai il baratto tra dividendo e impatto ambientale negativo fosse lecito per chiunque e soprattutto per una Pubblica Amministrazione.

Però resta la consolazione che ad una impresa della Valsesia sia andato un appalto da 14 milioni di euro.

 

 

 

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