Il presidente della Famija Varsleisa, Pier Luigi
Bruni, segnala che dopo una scrupolosa disamina delle
candidature pervenute, tutte peraltro relative a personaggi vercellesi di
notevole rilievo, la Famija Varsleisa ha
deliberato di assegnare l’ambito riconoscimento a Carlo Olmo.
La cerimonia di consegna si svolgerà in data che sarà resa
nota non appena definita.
Nato a Lecco il 27 settembre 1965, Carlo Olmo è vissuto in
orfanotrofio fino all’età di 7 anni, è stato adottato da un’illustre famiglia
vercellese, che gli ha donato una nuova vita. All’età di 16 anni ha
incominciato a praticare arti marziali nella scuola di un maestro
cino-vietnamita. Si è quindi laureato in giurisprudenza e ha intrapreso la
carriera di penalista, successivamente abbandonata per uno scrupolo di
coscienza dopo un’assoluzione che egli aveva ottenuto per un suo cliente,
tutelandolo al meglio com’era suo dovere fare, ma che riteneva ingiusta.
Nel 1996 è diventato maestro e caposcuola dell’Accademia
Shen Qi Kwoon Tai, che oggi conta 300 allievi e che Olmo ha costruito dal niente su
un terreno dietro all’ex Ipai concessogli in comodato dalla Provincia. Nella
stessa area è in corso di realizzazione un imponente Giardino d’Estate dove Olmo
sta radunando statue, piante e altre strutture simboliche della cultura e della
religione cinese e indiana: quando verrà completato questo Giardino d’Inverno costituirà
una meraviglia con pochi riscontri nel resto del mondo.
Da alcuni anni, poi il maestro Carlo Olmo ha intrapreso un’attività filantropica di
proporzioni mai viste da queste parti e nel resto del Paese, a favore degli
“ultimi” del mondo, in modo particolare dei bambini. Tra le
iniziative benefiche più significative l’acquisto di un blocco operatorio per
un ospedale allestito dalla Onlus Wecare del medico vercellese Franco Coggiola
ad Aber in Ungada. Quindi un asilo per i bambini poveri in Perù, una centrale
elettrica per un piccolo paese inVietnam, una biblioteca scolastica e un
dormitorio per bambini poveri a Garissa, in Kenya, per conto dell’Associazione
“Santina”.
E ancora: in
Italia, la messa a disposizione di un alloggio, a Torino, a disposizione
dei familiari che devono assistere il figlio ammalato all’Oncologia Pediatrica
del “Regina Margherita” e non possono permettersi un albergo. Quest’ultima
donazione è stata fatta all’Associazione Oncologica Pediatrica, che ha sede a
Salasco, e alla quale Olmo ha fatto un’ulteriore donazione in denaro per
finanziare un dottorato di ricerca sugli osteosarcomi, spesso purtroppo fatali
per i più giovani. per quanto riguarda la nostra città, Olmo ha donato un’ambulanza alla
Croce Blu, due scooter speciali a due malati di sclerosi multipla e ha aiutato
la proprietà delle Officine sonore, ritrovo abituale per i giovani, affinché
possa riaprire.
E poi è arrivata la pandemia. Non appena l’ospedale
ha lanciato l’allarme per la carenza di strutture - qui come in tutt’Italia -
necessarie ad affrontare lo tsunami che si era abbattuto sul Paese, Olmo
ha subito messo a disposizione 100 mila euro per l’acquisto di tre ventilatori
polmonari per la rianimazione. Nel frattempo la Cardiologia stava ricevendo
nuovi elettrocardiografi, indispensabili per essere utilizzati anche in area
Covid.
Erano momenti terribili per i cittadini e soprattutto per i
medici, di famiglia e ospedalieri, che non riuscivano a trovare le mascherine,
chirurgiche e professionali. Olmo ne ha donate 40 mila chirurgiche al
Comune di Vercelli e 20 mila professionali per l’ospedale e per i medici di
famiglia. All’ospedale e ai medici ha anche procurato Dpi indispensabili come
tute protettive, camici, visiere, occhiali protettivi, guanti in nitrile e, via
via, altre mascherine, per un totale che si può quantificare solo per la nostra
città (considerate anche la Casa di riposo ed enti assistenziali) in circa 100
mila pezzi. E mentre la pandemia per fortuna rallentava, Olmo ha organizzato i cosiddetti
Charity Tour, che hanno portato nelle case dei vercellesi bisognosi circa 20
tonnellate di aiuti alimentari, e non solo alimentari. Ha quindi promosso un
finanziamento per pagare le utenze domestiche alle famiglie che non riuscivano
a saldare le bollette: a questa iniziativa si sono unite subito le Politiche
sociali, in un rapporto che si è poi via via consolidato. Quindi, ha messo a
disposizione dell’Associazione Alumni del’Upo sessantamila euro per pagare le
tasse universitarie agi studenti delle famiglie che, colpite dalla crisi
economica causata dalla pandemia, non potevano più permetterselo.
Redazione di Vercelli